tag:blogger.com,1999:blog-38006930734845558722024-03-05T21:19:29.137+01:00Contravveleni e Antidotia cura di Piero VassalloEdizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.comBlogger792125tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-61641229588601033112018-07-13T16:57:00.002+02:002018-07-13T16:59:06.408+02:00GIOVANE SCELTA (di Piero Nicola)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibTTiMRNhDwfVP8EMrSkvBcYmjTpFYY2xpONXaYl1xmjTrJQ3C6Plb5sGGtDxsbP_kDrjv3K63bofBbh1J0l0GTHsA1cF57ln8rv_gIIRTluTp9oQZiBJXmtgaWsLL2gzFNy1TAceKkzQ/s1600/amore+nella+bufera+COP.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1067" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibTTiMRNhDwfVP8EMrSkvBcYmjTpFYY2xpONXaYl1xmjTrJQ3C6Plb5sGGtDxsbP_kDrjv3K63bofBbh1J0l0GTHsA1cF57ln8rv_gIIRTluTp9oQZiBJXmtgaWsLL2gzFNy1TAceKkzQ/s320/amore+nella+bufera+COP.jpg" width="213" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Un milite diciottenne arruolato per una missione in territorio occupato
dal nemico; una ventunenne laureata, agente segreto, dunque non più alle prime
armi nella vita. L'Italia è divisa in due, durante l'ultimo periodo del
conflitto <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>mondiale, entrambi hanno
scelto di combattere per una fede, per degli ideali, per l'onore della Patria.
Fede e ideali che possono essere in qualche modo definiti, ma varrebbero poco
se non fossero fondati nel mondo vissuto precedentemente, se nell'esperienza non
si trovasse la loro sintesi, la loro sostanza. S'intende che l'esperienza della
gioventù è soggetta a entusiasmi e a indulgenze: campata su una scena dai
velati difetti, dalle velate caducità, ma non campata in aria e nei sogni. La
purezza dell'anelito giovanile ha i suoi diritti rispetto alla possibilità d'un
mondo appagante, un mondo che già non ha tradito l'aspettativa e potrà non
tradirla in seguito. Questi ragazzi godono altresì del conforto di adulti che
condividono i loro sentimenti elevati, disinteressati, e la comune drammatica
sorte (vedi l'esempio di Giovanni Gentile). <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Né dall'uno, né dall'altra, traspare il minimo cinismo, un cenno di vile
interesse, un qualche volgare <i style="mso-bidi-font-style: normal;">carpe diem</i>,
un qualsiasi senso di disperazione, una tendenza suicida o autolesionistica. La
loro fede resta semplice e intatta, anche nei dispiaceri e nei dolori.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La
storia è pure essenziale. Nell'attraversamento del campo minato lungo il fronte,
il giovane milite perde il camerata, ucciso da un'esplosione, e il sopravvissuto
non potrà trovarsi all'appuntamento fissato in una città dell'Italia invasa
dagli Alleati. Ma la persona da incontrare, oltrepassato il confine tra gli
eserciti contrapposti, gli è venuta incontro con importanti documenti sottratti
al comando alleato, nei cui uffici era impiegata come interprete. Il ragazzo
prende in consegna il fascicolo dei piani segreti, che recapiterà al Ministero
degli Interni sul Lago di Garda. Contemporaneamente, deve scortare la bella
spia fino alla stessa destinazione, dove riferirà ciò che ha appreso al Sud. Durante
il viaggio i due si dichiarano il reciproco amore. Lei si fa giurare da lui
che, finite le vicende belliche da cui saranno separarti, la cercherà perché si
uniscano per sempre. Il rapporto sentimentale si svolge delicatamente, in linea
con l'ideale abbracciato.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Mentre compie una nuova missione, il ragazzo viene fatto prigioniero. A
guerra finita, egli si dà a una vana ricerca dell'amata. Qualche anno dopo
apprende che lei, ausiliaria, è caduta combattendo a Firenze, in un reparto che
si sacrificò per proteggere la ritirata.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>"Un amore nella bufera" è un racconto lungo edito da Tabula fati.
Di questo piccolo gioiello, fu autore Marino Solfanelli, mancato alcuni anni or
sono: uomo di lettere, esperto nel campo editoriale, padre di Marco Solfanelli.
La sua vita, e l'onestà che lo distinse, conferirono alla sua opera il valore della
testimonianza.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Piero
Nicola<o:p></o:p></span></i></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-49160650306109381462018-07-08T12:01:00.000+02:002018-07-13T17:03:25.855+02:00LA BANDIERA BIANCA (di Piero Nicola)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhehrH4nMHihMIH1L-WJfBRnqrL_MMzIIhiq-tgxsF9deU4HS2ds6yxFpwX7RfWijO7jiFmGraWRTe9QHyRhGZ8fCMCUcxiWImpQWo_PU4lclhTsVCUcPupi8VfU0LTr7hOTwm7lG5VfVY/s1600/bandiera+bianca.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="350" data-original-width="350" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhehrH4nMHihMIH1L-WJfBRnqrL_MMzIIhiq-tgxsF9deU4HS2ds6yxFpwX7RfWijO7jiFmGraWRTe9QHyRhGZ8fCMCUcxiWImpQWo_PU4lclhTsVCUcPupi8VfU0LTr7hOTwm7lG5VfVY/s320/bandiera+bianca.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Per sgombrare il campo dalle possibili obiezioni
e dagli equivoci, faccio una premessa. Ci sono mali ineliminabili che richiedono
la tolleranza. I postriboli regolamentati per legge furono giustamente definiti
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">case di tolleranza</i>. Tanto è vero che
quando furono abolite, non si poté eliminare la prostituzione, che anzi si
trasferì sui marciapiedi, con scandalo pubblico e aumento dello sfruttamento e di
altra connessa delinquenza. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Oggi sento alla tivù una esponente d'un partito liberale all'opposizione,
una autorevole rappresentante di esso, la quale accusa il governo di dare
incremento al lavoro nero con un decreto-legge inteso a ristabilire i diritti
di certi lavoratori. Se la legge reca la giusta severità - si dice - indurrà i
datori di lavoro a violarla, con danno per l'erario e per i dipendenti. Ormai
ci si è abituati a questa desistenza, a una resa che ha smesso di scandalizzare.
Perché la lotta contro tali evasori e sfruttatori è tutt'altro che impossibile;
il lavoro nero è una piaga intollerabile, dev'essere combattuto e può essere
debellato dallo Stato. La forza statale, potenzialmente enorme, bisogna che sia
organizzata e mandata ad effetto, pena una decadenza vergognosa, pena un
malcostume incivile e deleterio, il cui cattivo esempio proviene dall'alto. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ricordo
che all'epoca della legalizzazione dell'aborto, si usò nondimeno una giustificazione
alquanto analoga: non rendere legale l'aborto avrebbe significato alimentare
quello clandestino. Come dire: "Per evitare un delitto, perseguibile a
norma di legge, lo rendo legittimo". Va da sé che il maggior rischio
dell'illegittima interruzione della gravidanza avrebbe accresciuto la colpa
della donna e, nel contempo, avrebbe contribuito a dissuaderla dal commetterla.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Allo stesso modo del lavoro nero e dell'aborto, le piaghe della droga e
della mafia sono, in sostanza, considerate fatalità ineluttabili. Viceversa,
una guerra condotta seriamente contro lo spaccio e i crimini mafiosi può aver
ragione di tali fenomeni nefandi. Sembra superfluo, e non lo è, mettere in luce
il multiforme e gravissimo morbo sociale diffuso dal consumo di stupefacenti e
dalla grande malavita organizzata. Non si tratta tanto di perdite economiche
quanto di corruzione culturale e della civica moralità. I governi combattono in
modo insufficiente i trafficanti di sostanze mortifere e un potere che soppianta,
dove più dove meno, il potere dello Stato. Ciò è inammissibile e condanna i
consorzi civili a un disordine, a un'insicurezza, a una soggezione che, facendo
il paio con le libertà indebite e i diritti pervertiti sanciti dal codice,
fanno sprofondare i popoli nella più ignorante degradazione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Appare facile contrapporre a questi argomenti
che uno Stato singolo va incontro alla sconfitta, conducendo una campagna risanatrice
contro organizzazioni internazionali, contro una compagine di paesi tollerante
l'intollerabile. Ma, dal lato pubblico, nessuno darebbe torto a una nazione che
combatta il crimine. In questo caso le leggi ci sono già, basterebbe
applicarle. Dal lato nascosto, quella nazione avrebbe buon gioco a mettere col
le spalle al muro gli strani governanti che non ne seguono l'esempio. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>C'è di più. Qualche volta la democrazia serve a qualcosa. Talvolta ai
potenti che la manovrano essa sfugge di mano. Basta che un capo di partito
intenzionato a raddrizzare la baracca si proponga, e un popolo, divenuto diffidente
e scontento del sistema, lo elegge presidente della repubblica o capo del
governo. Adesso ciò è realtà: negli Stati Uniti (superpotenza mondiale) e in
varia forma in Stati europei. Se i governi di USA, Russia, fors'anche della Cina,
e dei meno potenti paesi dell'Est europeo non hanno intrapreso un'azione
efficace per debellare le mafie e lo spaccio di droga, quegli esecutivi
sarebbero potenzialmente idonei a farlo, così come hanno cominciato a
contrastare l'immigrazione clandestina, il mondialismo, la società multietnica.
Così, potrebbero rendere impopolari altre aberrazioni arcobaleno. Il senso
morale non muore e viene automaticamente suscitato dalle conseguenze
dell'immoralismo, di cui a lungo termine si risente il danno. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Come
la storia insegna, a parte l'intervento della Provvidenza, la natura vuole che
la perversione culturale porti debolezza e infermità. L'Impero sovietico si
disgregò, ora tocca all'Impero occidentale, che tuttavia possiede <i style="mso-bidi-font-style: normal;">barbari</i> in seno alle proprie genti e
qualche rozzo condottiero capace di interpretare il loro malessere, capace di
stracciare la bandiera bianca.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Piero Nicola<o:p></o:p></span></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-41863814213541628372018-07-03T17:22:00.000+02:002018-07-13T17:22:17.685+02:00IL CINEMA CATTOLICO (di Piero Nicola)<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il cinema che volle essere cattolico spesso non lo fu. La materia è
molto delicata e si può dire che, per evitare il tradimento (omissioni,
ambiguità, errori), sarebbe meglio che tale rappresentazione religiosa non avvenisse.
Gesù Cristo dichiarò che un solo errore posto nella dottrina la guasta tutta: risulta
importante il danno per le anime, per lo più soggette agli allettamenti delle
novità eretiche. Peggio ancora, confermare attualmente gli spettatori nell'eretico
conformismo. D'altronde qualsiasi racconto di vita, privato nel suo punto di
vista della verità cattolica, quanto meno omette e corrompe, è esso pure un
inganno, specie nei paesi latini.<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi80sASqzqGqj5OsA5cR7nNm5cSoLoKGpnBYwuENQaaffgPdwTWG7UgvIGDCn5yN5R0z3eVSGdIhG80wrs2FrDDhPbN3RA8onwYhOU6u_GOhw6h7ojl9olN4jyxnvvrQtkdt08jCjOntTc/s1600/Christus+1916.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="255" data-original-width="198" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi80sASqzqGqj5OsA5cR7nNm5cSoLoKGpnBYwuENQaaffgPdwTWG7UgvIGDCn5yN5R0z3eVSGdIhG80wrs2FrDDhPbN3RA8onwYhOU6u_GOhw6h7ojl9olN4jyxnvvrQtkdt08jCjOntTc/s1600/Christus+1916.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>I filoni narrativi prettamente cristiani sono due: quello della vita del
Messia e quello delle vicende dei santi. Fin dalla cinematografia del muto, la
storia del Salvatore viene riproposta con dovizia di impegno e di mezzi. Nel
1916 esce il film <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Christus</i> del
prolifico regista Giulio Antamoro. La pellicola risente di limiti artistici, non
sono risolti abbastanza quelli espressivi; viene impostata mediante brevi
quadri animati di episodi del Vangelo. Alcune scene riprendono i dipinti famosi
di maestri del pennello. Ma sono inseriti brani di fantasia e alcuni si
allontanano dai testi canonici, come gli accostamenti, piuttosto ermetici, ai
monumenti sacri dell'antico Egitto. Anche l'immagine del calice, ricevuto da
Gesù nell'Orto di Getsemani, lascia perplessi. Nel complesso, a parte le
suddette digressioni e le quasi inevitabili lacune, la ieraticità e
l'essenziale rispettano il Nuovo Testamento.<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><o:p></o:p></i></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO-LTfOyNfYC1FaWyOND09Kpj_ofD8QK8Q3fW68PFQg8frSRb1qvc2wlhI4BG2p6LoDsCnb3279XlK4gJNkokVpRz-0yCagZmw55ZBZ5omViiSwfxxVwvrAn8kwvYvF1ReBL_A9gUD8dU/s1600/inri+1916.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="312" data-original-width="221" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO-LTfOyNfYC1FaWyOND09Kpj_ofD8QK8Q3fW68PFQg8frSRb1qvc2wlhI4BG2p6LoDsCnb3279XlK4gJNkokVpRz-0yCagZmw55ZBZ5omViiSwfxxVwvrAn8kwvYvF1ReBL_A9gUD8dU/s1600/inri+1916.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>L'<i style="mso-bidi-font-style: normal;">INRI </i>del 1923, girato dal
celebre R. Wiene, è meno ampio, afflitto da lentezze, sebbene maggiormente
espressivo e largo di primi piani.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Venendo al <i style="mso-bidi-font-style: normal;">parlato</i>, troviamo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Golgotha </i>di Julien Duvivier. L'opera fu spettacolare,
realizzata senza risparmio, impiegando masse di comparse, anticipando l'avvento
dei <i style="mso-bidi-font-style: normal;">colossal</i> hollywoodiani.
Stilisticamente appare retorico e con soverchie insistenze. Dottrinalmente,
discreto. Però la Consacrazione del pane e del vino nell'Ultima Cena è
manchevole, così come delude la recitazione di attori del calibro di Jean
Gabin, nella parte di Pilato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Il Vangelo secondo Matteo </i>(1964),
dedicato da Pasolini a Giovanni XXIII,<i style="mso-bidi-font-style: normal;"> </i>prosegue
ancora con sufficiente fedeltà al testo. La qual cosa non lo riscatta da una
forma che offende la Storia sacra e il senso sacro. Oltre alla scelta di
esterni squallidi, in una città morta qual era Matera e in aridi paesaggi,
manca anche un solo interno. Il processo al Sinedrio si svolge di giorno. Ma
ciò che urta sono i visi e le espressioni: volgari. Il volto di Cristo è troppo
umano, privo di spiritualità e di luce autorevole o divina. I suoi detti sono
banalizzati da una recitazione dilettantesca, quasi inespressiva. Scoperto, l'intento
di rendere abusivamente proletari i personaggi santi o che diverranno tali. Non
si tratta di realismo, bensì di materialismo. Impersona la Madonna una giovane
popolana irrimediabilmente prosaica, dall'aria spesso imbronciata, da cui
traspare un'anima non redenta. Di nuovo, latita la resa di grazie, in un rito
della Consacrazione delle specie affatto inadeguato. Mancano alcuni prodigi avvenuti
alla morte del Signore, e notevoli particolari della sepoltura e della
Resurrezione. In definitiva, anche la limitazione della vicenda al solo Vangelo
di S. Matteo denuncia la tendenziosità dell'opera.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Col trascorrere degli anni, attraversando il tempo del Concilio Vaticano
II, si va di male in peggio. Nel 1975 Roberto Rossellini (morto nel 1977), che
già si era cimentato con san Francesco e Giovanna d'Arco, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Agostino d'Ippona </i>(1972) e <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Atti
degli Apostoli </i>(1974), termina con <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Il
Messia. </i>L'introduzione, riguardante il Vecchio Testamento, assume una
singolare piega socio-politica: il Popolo eletto, che era stato guidato da sommi
sacerdoti sotto il regno di Geova, da Saul in poi si era dato un re terreno, e
questi regni avevano costituito una decadenza, data la loro umanità sovente
dispotica, fallace sino all'empietà. Il Messia si rivelò invece antimonarchico,
affatto egualitario. Dopo questa tesi erronea, come in Pasolini incontriamo
nella Sacra Famiglia facce e attitudini che nulla o ben poco hanno di
edificante; il ruolo di san Giovanni Battista è affidato a un attore la cui
rozzezza cancella l'ascetismo, la forza delle sue ammonizioni assume un tono di
sindacalista <i style="mso-bidi-font-style: normal;">ante litteram</i>. In bocca
a una semplice seguace del Maestro si mette una profezia di futura palingenesi,
di millenarismo gioachimita. Tornano gli scenari desolanti, inframmezzati allo
squallore degli interni. L'autore di un <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Europa
'51</i> colorato di comunismo, ripropone per bene gli articoli del Decalogo.
Questi artefici scandalosi per idee e condotta (omosessualità, divorzio) e che
non diedero pubblica prova di ravvedimento, gettano comunque la loro ombra sui
film da essi fabbricati. Ne <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Il Messia</i>
poi, i miracoli non ci sono, salvo uno che viene soltanto nominato. Ciò in
accordo con la sostanziale omissione della divinità del Redentore. Così la
celebrazione del Sacrificio eucaristico sparisce, in gesti destinati ad essere
meramente commemorativi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5BikAquCNfzSapejAOH5iqSw9N7OwcnKCpdpCPL2B0qfQpN0qWcxMHZsTo7oZEJ-AgeNaIrUFnxu9j4A0AqPi2EYY1vZr47nXMcTFPaag80pxwBjWvK8cTQqHdfCYQ1zFQxEDmsxhJp0/s1600/una-delle-locandine-italiane-de-la-passione-di-giovanna-d-arco-19142_jpg_400x0_crop_q85.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="269" data-original-width="195" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5BikAquCNfzSapejAOH5iqSw9N7OwcnKCpdpCPL2B0qfQpN0qWcxMHZsTo7oZEJ-AgeNaIrUFnxu9j4A0AqPi2EYY1vZr47nXMcTFPaag80pxwBjWvK8cTQqHdfCYQ1zFQxEDmsxhJp0/s1600/una-delle-locandine-italiane-de-la-passione-di-giovanna-d-arco-19142_jpg_400x0_crop_q85.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Pure il filone di Giovanna d'Arco prende origine nel cinema muto.
Notevole fu <i style="mso-bidi-font-style: normal;">La passione di Giovanna
d'Arco </i>(1928) confezionata dal francese C. T. Dreyer. Processo, sala di
tortura e subitaneo svenimento dell'accusata, confessione, ritrattazione e salita
al rogo, sono resi con vigore soprattutto per mezzo dei primi piani, che
ritraggono un'attrice straordinariamente espressiva. Tuttavia ricorrono le
insistenze sul pianto della Pulzella, sulla truce perversità e sulla malizia
dei giudici. Gli orribili ceffi degli inquisitori potrebbero appartenere ai
peggiori criminali comuni. Le affermazioni della giovane, ignorante e
sprovveduta di nozioni teologiche, escono nondimeno dall'ortodossia, sono
suscettibili di fraintendimento. Essa conferma d'essere "figlia di Dio".
La condanna di eretica relapsa fu senz'altro iniqua e giustamente revocata
dalla Chiesa che, al contrario, canonizzò la Pulzella d'Orléans, valorosa nella
riconquista del Regno di Francia, grazie all'Onnipotente. Ma sembra eccessivo
che l'intero tribunale fosse empio, tranne un suo membro, come riportato nella
pellicola, i cui autori sostengono di regolarsi sui rinvenuti atti del giudizio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbq-w6X14Vg1AQBE4WSG1qjZnKeWZwkcr0gXFQthgD2Zra8UFA32rX9GzOnRIlodSAFVq1zncZPL4Z6PtyOoZlRH8kD9p3F5JR6tSJH2HcKE5tVsJrXyWeWgfqVnbKtzurd041f7QqyUY/s1600/La+Giovanna+d%2527Arco+di+Victor+Fleming+%25281948%2529.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="289" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbq-w6X14Vg1AQBE4WSG1qjZnKeWZwkcr0gXFQthgD2Zra8UFA32rX9GzOnRIlodSAFVq1zncZPL4Z6PtyOoZlRH8kD9p3F5JR6tSJH2HcKE5tVsJrXyWeWgfqVnbKtzurd041f7QqyUY/s320/La+Giovanna+d%2527Arco+di+Victor+Fleming+%25281948%2529.JPG" width="231" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Giovanna d'Arco </i>di Victor Fleming
(1948), protagonista Ingrid Bergman, si apre con la solenne, papale
proclamazione della santità di lei. Credo che su quest'opera dignitosa un
qualsiasi istruito figlio della Chiesa trovi poco da eccepire. Encomiabile è il
brano che mostra la Pulzella pretendere dall'esercito le virtù (né donne, né
bestemmie, né gioco d'azzardo) e chiedere la confessione dei combattenti,
ponendo la purificazione e l'osservanza quali condizioni per la divina concessione
della vittoria. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Di
questi tempi insensati, molli e sofistici, può essere di conforto rilevare che
i pontefici approvarono l'eroina combattente per la Patria contro lo straniero
invasore, avendo lei testimoniato che Dio voleva la guerra, e la volle quando
ancora il re inglese non era eretico e scismatico. <o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqrO2NUsdlDkFFEgIGceN7w5yMUrBlEmAq_NRERIVm9ArByvwrH7QctnhpVb7vx7gSMIrs0lA-hJWD2f1xzUHabInRKwnPrYD3yqtu2BqL_OHkuSYZxrDf3sa3VjHtUXGX79EVejLv0rQ/s1600/Giovanna+d%2527Arco+al+rogo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="445" data-original-width="308" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqrO2NUsdlDkFFEgIGceN7w5yMUrBlEmAq_NRERIVm9ArByvwrH7QctnhpVb7vx7gSMIrs0lA-hJWD2f1xzUHabInRKwnPrYD3yqtu2BqL_OHkuSYZxrDf3sa3VjHtUXGX79EVejLv0rQ/s320/Giovanna+d%2527Arco+al+rogo.jpg" width="221" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Nel 1954 Rossellini curò la regia di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Giovanna
d'Arco al rogo</i>, una rappresentazione di tipo operistico, già data nei
teatri europei secondo il libretto di Paul Claudel e la musica di Arthur
Honnegger. Situazione fantastica. Giovanna (Ingrid Bergman) portata in cielo
dagli angeli, vi incontra San Domenico e chiede che le vengano tolti gli
scrupoli circa la sua condanna d'aver agito da eretica servendo al diavolo. Il
Santo la rassicura mostrandole la scena della corte che la giudicò, i cui
uomini hanno le fattezze di bestie immonde e superstiziose. Giungono le
rassicurazioni di Santa Caterina e Santa Margherita, che la ispirarono. Ma
dovendo rispondere al fondatore dell'Ordine domenicano, che le domanda la
spiegazione dell'uso della spada, ella dimostra la sua essere stata una spada
d'amore: abolendo la giustizia, pure affidata ai ministri del governo secolare
e per la difesa della Patria. Liberata dal dubbio, la Santa torna
all'immolazione del rogo di Rouen, e ascende tra i beati.<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihn6n78qdRuLL_wGtWEbQH5jplW60o2LJMQnDMMCcE5u0Eq8kUEAlk9IyEaz7yhQ4aadYLs1PlFtGzRo98kUz82Sv4uX5QkwTWbs6qWgrec97mZEqZfAPinjuPCbWluJftlOubeOKJot8/s1600/Francesco+Giullare+di+Dio+%25281950%2529.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="655" data-original-width="457" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihn6n78qdRuLL_wGtWEbQH5jplW60o2LJMQnDMMCcE5u0Eq8kUEAlk9IyEaz7yhQ4aadYLs1PlFtGzRo98kUz82Sv4uX5QkwTWbs6qWgrec97mZEqZfAPinjuPCbWluJftlOubeOKJot8/s320/Francesco+Giullare+di+Dio+%25281950%2529.JPG" width="223" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Una terza serie ci presenta San Francesco d'Assisi. Rossellini diresse <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Francesco Giullare di Dio </i>(1950).
L'attributo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">giullare </i>è inappropriato,
fuorviante e persino irriverente, per un pubblico che non ne conosca il
significato inteso dal Santo. Gli episodi del film sono distanti dalla verità
storica. Il che potrebbe recare la giustificazione delle idee desunte dai <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Fioretti di San Francesco</i>, notoriamente
privi di conformità ai fatti reali. Il fallo del regista sta soprattutto nella presunta
dottrina predicata e praticata. Nel racconto, che comincia col ritorno da Roma,
dove Francesco <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>conseguito l'approvazione
papale dell'ordine (1209), non compare alcuna celebrazione della Messa o di
altro ufficio alla Porziuncola (chiesetta restaurata dal Santo), mentre sin dal
febbraio 1209 vi fu celebrata almeno una Messa. Tra i primi discepoli si annoverarono
un nobile e un dotto canonico. Tali personaggi sono assenti ed è assente il
sembiante di Francesco, rampollo di ceto abbiente, figliolo raffinato e
spirituale, sostituito dal Rossellini con un giovane di fisionomia plebea. Francesco
ricevette la protezione del suo vescovo e d'un cardinale, fu sempre ossequente
verso la Chiesa e le sue istituzioni; di tutto questo non riscontriamo traccia;
e fu predicatore del Vangelo. I detti che gli vengono messi in bocca secondo
cui "non è con le parole ma con l'esempio che si conquistano le
anime" e "se anche fossimo capaci di convertire tutti gli infedeli
alla fede di Cristo, non sta in ciò la perfetta letizia" portano fuori
strada. Avendo assistito a un omicidio, il priore e il confratello si
allontanano abbandonando il morto. L'ammonimento di "non fare del male a
frate fuoco" rivolto a fra Ginepro è fuori luogo. Il ricevimento di Santa
Chiara rimane destituito dell'investitura di lei quale fondatrice dell'ordine
femminile. Prima della parola <i style="mso-bidi-font-style: normal;">fine</i>,
l'invio dei fratelli per l'apostolato nel mondo è accompagnato dalla sola
raccomandazione di predicare la pace.<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUNb44tADJV_Pdvm3QEZ1cwbF3l5FZQZiyJVsug0BmnSs_ZLA-2_hf4Vy_tg0dPra-VsuUoQpBVDeUWZ8GZzj-IVhJ4TFPUzBdW38Qjzuso0lm4bTXFW3qSOFsCvm8wRsHNTRpIIVMQqQ/s1600/Fratello+sole%252C+sorella+luna+%25281972%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="488" data-original-width="332" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUNb44tADJV_Pdvm3QEZ1cwbF3l5FZQZiyJVsug0BmnSs_ZLA-2_hf4Vy_tg0dPra-VsuUoQpBVDeUWZ8GZzj-IVhJ4TFPUzBdW38Qjzuso0lm4bTXFW3qSOFsCvm8wRsHNTRpIIVMQqQ/s320/Fratello+sole%252C+sorella+luna+%25281972%2529.jpg" width="217" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Franco Zeffirelli chiude il suo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Fratello
sole, sorella luna </i>(1972) dove si apre <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Francesco
Giullare di Dio</i>, ma lo fa commettendo il sacrilego falso storico che
vedremo. Inizia mediante un prologo prolisso e estetizzante, ancora
accettabile, in cui Francesco cavaliere va alla guerra contro Perugia, per
tornare infermo. Quindi esce all'aperto, ispirato amante della natura, delle
vite e delle cose create, piuttosto che del Creato. "Sono parte di
un'immensa vita" egli dice, mentre le immagini non illustrano che le
bellezze dei regni vegetale e animale. Durante la Messa solenne grida:
"No" alla funzione, e il Cristo coronato implica un "No"
anche a Lui, essendo subito accostato al Cristo semplice della tradizione
precedente, rimasto sull'altare della chiesa campestre diroccata. Segue un
blasfemo: "Dio è il mio solo giudice", che pronuncia dopo aver
gettato platealmente le merci paterne alle mani dei poveri. Davanti al Vescovo egli
si oppone alle leggi, all'ordine stabilito, facendo valere, con un sermone in
piazza, dei precetti che varrebbero soltanto per i destinati alla vita di perfezione.
Per giunta, a simboleggiare la liberazione della povertà, si spoglia nudo,
dando uno spettacolo osceno e inconcepibile: quasi di nudista progressista. Il
cavaliere Bernardo, di ritorno dalla Terra Santa, denigra la Crociata e
raggiunge l'amico rivoluzionario, il quale direbbe all'Imperatore (atteso in
città, dovendo andare a ricevere la corona dal Papa) che getti via i simboli
del potere (la spada e lo scettro) e provveda ai poveri da lui vessati. Questa
reprimenda, che investe un temporale istituto divino, non trova scusanti, sa di
presunzione comunista. Alle riunioni dei fedeli alla Porziuncola, e in altre
occasioni, si intonano canzoncine melense, arieggianti quelle che
accompagnavano le nuove messe di Paolo VI. A un aspirante seguace che si
affligge per la sua impurità, Francesco dice che la castità non è per loro un
voto indispensabile, lasciando intendere che non sia un precetto, né accenna alla
casta congiunzione matrimoniale. Si limita a consigliare all'amico di cercar
moglie. Di fronte all'omicidio di un suo assistito, assassinato dalla fazione
nemica del suo movimento, si sconcerta, dubita del proprio operato, anziché
rassegnarsi da cristiano, rimettendosi al volere del Signore. In che modo la
perdita di quella vita umana poteva dipendere da lui? A questo punto, si avvia
il falso più evidente. Francesco si reca dal Papa per sincerarsi della bontà
del proprio procedimento. Il vero Santo andò a Roma per sottoporre la regola
monastica in cui credeva; ma di essa Zeffirelli non fa cenno alcuno.
All'udienza pontificia salta all'occhio l'abbigliamento laido dei postulanti
provenienti da Assisi, e l'incredibile sfarzo della corte del Papa, paludato
come un satrapo orientale. Inopinatamente e <i style="mso-bidi-font-style: normal;">coram
populo</i>, colui che ha chiesto udienza tiene un sermone evangelico sulla
virtù della povertà. La qual cosa suona di rimprovero ai presenti. I dignitari
gridano giustamente all'offesa. Infatti la parzialità dell'argomento sostenuto e
l'affronto sono indiscutibili. Ma il pontefice richiama gli scacciati e dà
ragione al predicatore. Il vero Francesco non si sarebbe comportato così, come
non si indignò di fronte alle crociate. Predisse soltanto ai crociati che le
loro rivalità li avrebbero perduti. Inoltre fu sempre animato dal desiderio di
convertire gli infedeli e gli eretici. Quanto al volto del protagonista, non è molto
più nobile di quello rosselliniano. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Sorvolo abbastanza su <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Francesco
d'Assisi </i>(1966) di Liliana Cavani, notando che il filmato ha diversi punti
in comune con <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Fratello sole, sorella luna
</i>e che, quando gli errori dell'uno non uguali agli errori dell'altro, le
cadute di entrambi si equivalgono. Qui il genitore di Francesco agisce da
aguzzino coi gli operai della tessitura; i figlio si rende responsabile d'aver
rubato la roba del padre; avendo regalato tessuti e denari ai poveri senza
discernimento, alza le spalle all'obiezione morale di un amico, risponde al
Vescovo che l'amministrazione di beni, frutto di donazione, sarebbe d'impaccio
al loro compito, infine replica che piuttosto "scandalo è la sofferenza
della gente, è la fame". Questa sentenza generica e quindi falsa, rivela l'intento
politico dell'autrice. Una torna di cittadini si rivolta contro il sovvertitore
della civile convivenza e contro i suoi compagni. Usciti malconci dal
tafferuglio, essi la prendono in ridere. Per loro "il denaro è una cosa
sporca". A proposito dell'amore per Cristo e per il prossimo questo
Francesco spiega che "Lui è presente in ognuno", con una deviante
identificazione. Infine: "Ci sono migliaia di uomini che fanno questo
sforzo [l'indigenza da sostenere, ordinata ai suoi religiosi] perché vi sono costretti.
E io mi vergogno, se vedo uno più povero di me".<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Le apparizioni e i miracoli aventi per soggetto, nel 1858, Bernadette
Soubirous e, nel 1917, i tre bambini di Fatima, misero alla prova il cinema
americano, e meno quello francese e italiano. <o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlAru51bdgmPv0uek0U3foEUBUlJS3cNqfcBY336U2QNusu-KWwJaqPrWZiZyDLDc7hC980y3LTCz3CEXhVCf1pxXes3g1ek8zTHJPPqQOZtOfZCf1OZ6wKGl7IYvdmmRLtFhyphenhyphenhEUXhwY/s1600/Henry+King+Bernadette.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="876" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlAru51bdgmPv0uek0U3foEUBUlJS3cNqfcBY336U2QNusu-KWwJaqPrWZiZyDLDc7hC980y3LTCz3CEXhVCf1pxXes3g1ek8zTHJPPqQOZtOfZCf1OZ6wKGl7IYvdmmRLtFhyphenhyphenhEUXhwY/s320/Henry+King+Bernadette.jpg" width="175" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Al poliedrico Henry King si deve un <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Bernadette </i>(1943) caratterizzato da
forte recitazione e calibrate sequenze. Scarsi appunti possono muoversi alla
fedeltà circa gli avvenimenti, eccezion fatta per la crisi di speranza manifestata
dalla Veggente, crisi concentrata in prossimità della sua dipartita. Inoltre,
due sbagli non vanno taciuti. Una didascalia iniziale recita: "Per coloro
che non credono in Dio nessuna spiegazione è possibile". Se la fede è
virtù necessaria alla salvezza, la prova del fenomeno soprannaturale è
possibile per tutti, sebbene la <i style="mso-bidi-font-style: normal;">scienza
ufficiale</i> non voglia ammetterlo, supponendo che l'inspiegabile debba prima
o poi e in qualche modo avere una spiegazione naturale. Il parroco parla
dell'Immacolata Concezione come di un rompicapo per i teologi, quando di essa
era già stato definito il dogma nel 1954.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>In generale, la cinematografia contemporanea al sorgere del
neo-modernismo nella Santa Sede e successiva ad esso, non merita
considerazione. Tuttavia il francese <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Bernadette,
Miracolo a Lourdes </i>(2011) di Jean Sagols si attiene alquanto alla veridicità;
talché può essere nocivo per il pubblico maggiormente ortodosso, non ancora
corrotto dalla nuova teologia, ma non abbastanza istruito. In apparenza, tutto
nella narrazione corrisponde e fila, eppure, all'epilogo, Bernadette dice alla
Madonna: "Mi avevate promesso che sarei stata felice nell'altra vita, ma
io felice lo sono già". E il film termina prima della malattia che
l'uccise (1879) e che fu colma di sofferenze. Nel testamento spirituale, ella
ringraziò il Signore per le varie pene subite, anche spirituali, tutte
giovevoli a se stessa e agli altri. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Quanto
ai miracoli, restano affidati al concetto personale; viene celato l'esito dell'interrogatorio
di Bernadette da parte dell'Autorità ecclesiastica, e nulla si apprende
dell'approvazione pontificia del Santuario (1876), né dell'innalzamento della Veggente
agli onori degli altari. <o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9gRf9ISRg71nMaaXd8khEjDAnEGsXjLTRaCnU5rMWbiw9S2tJkuOsSEJzOcSSRAQM3eoom5zbF9e7s3D478D91FLDnTx5Avp1s8bnymfxPw_1iY7SKpS8fM7Rd3MQtT0rulE9I1OcwyQ/s1600/Nostra+Signora+di+Fatima+%25281952%2529%252C+del+regista+John+Brahm.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="655" data-original-width="424" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9gRf9ISRg71nMaaXd8khEjDAnEGsXjLTRaCnU5rMWbiw9S2tJkuOsSEJzOcSSRAQM3eoom5zbF9e7s3D478D91FLDnTx5Avp1s8bnymfxPw_1iY7SKpS8fM7Rd3MQtT0rulE9I1OcwyQ/s320/Nostra+Signora+di+Fatima+%25281952%2529%252C+del+regista+John+Brahm.JPG" width="207" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Nostra Signora di Fatima </i>(1952), del regista
John Brahm, altresì corretto nell'insieme, tralascia la pur notevole
apparizione dell'Angelo del Portogallo, che prelude a quella della Vergine.
Altro particolare non trascurabile: la corale recita del Credo s'interrompe
prima di nominare la "santa Chiesa Cattolica, la comunione dei santi, ecc."
Assistiamo allo straordinario fenomeno del sole (qui anziché ruotare nel cielo,
ingrandisce e diminuisce) e il riconoscimento ufficiale del culto della Vergine
di Fatima, voluto dalla Chiesa. Ma, una volta di più, la Chiesa non compare
qual è; gli agnostici, i perplessi non sono posti al bivio da una Chiesa che si
proclama detentrice esclusiva della Verità e della salvezza; si nasconde che
anche il solo dubbio rifiuta <i style="mso-bidi-font-style: normal;">in toto</i>
la Madre e Maestra, la quale rifiuta di non essere creduta completamente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEju7bboU9HT6S4e5p5ve5kyxmCGg-T6vOClYXsfTmB82uX240dHjDJ8_o4Xv4UKMV0dV_G29SZ0h4T6KZ9tmjVk6xO8WSzDGEr1Wp2RqWq9uNXg8tcJOrLgpKiaybkOJUzsHlRZOFJrIVc/s1600/Monsieur+Vincent+%25281947%2529+Maurice+Cloche.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="345" data-original-width="230" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEju7bboU9HT6S4e5p5ve5kyxmCGg-T6vOClYXsfTmB82uX240dHjDJ8_o4Xv4UKMV0dV_G29SZ0h4T6KZ9tmjVk6xO8WSzDGEr1Wp2RqWq9uNXg8tcJOrLgpKiaybkOJUzsHlRZOFJrIVc/s320/Monsieur+Vincent+%25281947%2529+Maurice+Cloche.jpg" width="213" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Un restante gruppo di santi ebbe le sue più o meno brave testimonianze
sullo schermo. Con <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Monsieur Vincent </i>(1947)
Maurice Cloche rievocò San Vincenzo de' Paoli in una chiave di carità alla
Madre Teresa di Calcutta: ammirata dai compassionevoli delle peggiori miserie
umane, ma così chini su di esse da scordare il più importante: la salvezza
delle anime. Gli autori sottraggono a San Vincenzo de Paul e a quanti lo
conoscono poco o non lo conoscono la sua grande cura del destino ultraterreno,
la Congregazione della Missione da lui istituita, e il suo essersi opposto alle
eresie giansenista e quietista. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>In Italia, Goffredo Alessandrini si distinse dirigendo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Don Bosco </i>(1935),<i style="mso-bidi-font-style: normal;"> </i>puntuale biografia, che rende il debito al celebre fondatore dei
Salesiani e delle suore di Maria Ausiliatrice. Nulla vi è concesso a idee
sociologiche e politiche, esulanti dal tema.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Nel
1939 Alessandrini girò <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Abuna Messias</i>,
storia della missione svolta in Etiopia dal cardinale Guglielmo Massaia,
intorno alla metà dell'Ottocento. La sua opera caritatevole, civilizzatrice e
pacificatrice tra il re Menelik e il Negus venne contrastata da intrighi e
rivalità, cui partecipò il capo copto Atanasio, e l'eroico missionario fu
costretto a rimpatriare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXh1gefqhRmnwlo8o8KE9EdAqbeSoXzZbTuni2rF5G7o9Buv16PnXQ0eSHatHix5373V00Wa6L8XYL4AwgBItiUCVvvvmg6scoxcjt3aUSP3-dVShPWxjWPYB9Xv3rF2FCM8DiGmJdcxg/s1600/Il_sole_di_montecassino.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="779" data-original-width="534" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXh1gefqhRmnwlo8o8KE9EdAqbeSoXzZbTuni2rF5G7o9Buv16PnXQ0eSHatHix5373V00Wa6L8XYL4AwgBItiUCVvvvmg6scoxcjt3aUSP3-dVShPWxjWPYB9Xv3rF2FCM8DiGmJdcxg/s320/Il_sole_di_montecassino.jpg" width="219" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Il sole di Montecassino </i>(1945). Un
monaco riprende un'abitante di Montecassino in fuga dalla devastazione della
guerra tra Alleati bombardieri e Tedeschi sulla difensiva. La donna non dica:
"Dio ci ha abbandonati". Egli ricorda, per immagini, che Benedetto da
Norcia, avendo lasciato il suo stato di patrizio romano per darsi alla vita
ascetica, fece fronte a discordie civili e alla barbarie dei Goti, avendo
fondato il monastero. Dopo alcune deficienze per quanto riguarda il culto, il
torto maggiore dei cineasti (Giuseppe Maria Scotese, Diego Fabbri, Mario
Monicelli) è di chiudere il cammino di Benedetto con una predizione di futura
redenzione dell'umanità. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>L'eccellente Augusto Genina concepì e diresse <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cielo sulla palude </i>(1949), premiata riproduzione della vita di
santa Maria Goretti, morta a Nettuno nel 1902 all'età di dodici anni, essendo
stata ferita dal giovane che tentò di violentarla, poi convertito in carcere. <o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3xkf9xDc8fpPcILUQk0ioKfPjjIBICEf-nMJUHopFm1bkeraeAd5LPHnQXgknWuzhiBlT12uPRqTTk7G3EBScn8AGzJci_T7FLVLBtNq_Un4uJnm9LFjcmE0shf0F1UO1cYWAVX2tltU/s1600/Antonio+di+Padova+%25281949%2529.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="655" data-original-width="372" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3xkf9xDc8fpPcILUQk0ioKfPjjIBICEf-nMJUHopFm1bkeraeAd5LPHnQXgknWuzhiBlT12uPRqTTk7G3EBScn8AGzJci_T7FLVLBtNq_Un4uJnm9LFjcmE0shf0F1UO1cYWAVX2tltU/s320/Antonio+di+Padova+%25281949%2529.JPG" width="181" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Antonio di Padova </i>(1949) diretto da
Pietro Francisci. Il ragazzo Fernando rivive le vicende del Santo originario
del Portogallo. Dopo una visita al Santuario di Padova, sfoglia un libro
dedicato a quel grande francescano, vuole entrare in religione. Il padre lo
contrasta, disprezza il suo desiderio. La madre, che pregò Sant'Antonio per il
ritorno del marito dalla prigionia, protegge il figliolo. Infine la famiglia si
riconcilia sotto l'ala della Chiesa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Margherita da Cortona </i>(1950). A causa di
un padre debole e di una matrigna perversa, Margherita, pastorella candida,
resta alla mercé della propria umana fragilità. Divenuta amante d'un cavaliere,
ucciso a causa di un complotto, si vota alla penitenza e presterà le ultime pie
cure alla matrigna ammalata di peste. Fu proclamata santa da Benedetto XIII.
Mario Bonnard interpreta bene la sceneggiatura d'un soggetto le cui libertà non
alterano il succo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Da noi, a partire dal cinema sonoro sino allo spirare degli anni
Cinquanta ci fu bastante serietà e rispetto dell'ortodossia, sotto l'egida
della censura propiziata dall'Autorità ecclesiastica. Nello stesso periodo, assai
meno schiettamente si procedette in America (ma talvolta anche a Roma) calandosi
in un ambiente cattolico, come avvenne coi titoli seguenti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUpxSB6vis4Hbucx4T8dfltS9m-8n3QPTyUxAG6BMa0xJ0BViII-0Q3j8_yuXUE0tkhQY8j6StNw7TBimfUtvHK0CfojQzzm_aekrbjFTpwewT0QgmbvzlQ3lKATxXwKd5N7YkEz5mH4c/s1600/La-porta-del-cielo-1945.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="427" data-original-width="300" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUpxSB6vis4Hbucx4T8dfltS9m-8n3QPTyUxAG6BMa0xJ0BViII-0Q3j8_yuXUE0tkhQY8j6StNw7TBimfUtvHK0CfojQzzm_aekrbjFTpwewT0QgmbvzlQ3lKATxXwKd5N7YkEz5mH4c/s320/La-porta-del-cielo-1945.jpg" width="224" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Nel 1944, sotto i governo della repubblica sociale e l'occupazione
tedesca, nel rifugio dello Stato Vaticano De Sica girò <i style="mso-bidi-font-style: normal;">La porta del cielo. </i>Sul Treno Bianco della Croce Rossa che da
Reggio Calabria porta malati e invalidi a Loreto, si rievocano quattro storie
di colpiti nelle fisiche facoltà. Sennonché il motivo (al pari di quello
d'altri compagni di viaggio) che li spinge a sperare nella guarigione miracolosa
è inverosimile, inconsistente anche da un lato psicologico. La loro fede o
devozione non danno segno di esserci. Soltanto in un caso si possono supporre
abbastanza. D'altra parte, nuoce alla obiettività l'incarico di scrivere la
sceneggiatura assunto controvoglia dal miscredente Zavattini. La direttrice del
trasporto, che raccoglie di stazione in stazione i disgraziati quasi fosse un
convoglio diretto a Lourdes, è una nobildonna rigida e autoritaria. I ricchi
borghesi entrano marginalmente e a sproposito nella vicenda (che, per inciso,
non appare avvenga in tempo di guerra) nelle vesti di insensibili e grassi
egoisti. La diffusa sgarbatezza e inciviltà sono tendenziose, anticipatrici del
neorealismo. Qualche riscatto è dato dal finale, in cui un'anziana invalida
viene miracolata durante l'Ostensione Eucaristica nel Santuario e la liturgica
richiesta di grazie, e quando un incredulo pianista dalla mano arida, riceve la
grazia spirituale della conversione. Ma si avverte l'intervento del Clero, che
concesse asilo alla <i style="mso-bidi-font-style: normal;">troupe</i><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>in cambio di un film religioso. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_XH0gFMR1njy4xq4MtWT-N6gc2xDTqSVdyVrUn04_cLG0UXNooCnqvcx6HQ7mmvfGJQUnlBNoPBfCqcg_WjAOTjanmoRLhlAwP-b285qY01tAY4_LbbiWbVO7v2653mDTefTz-ecdidU/s1600/Le+chiavi+del+Paradiso+%25281944%2529.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="655" data-original-width="437" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_XH0gFMR1njy4xq4MtWT-N6gc2xDTqSVdyVrUn04_cLG0UXNooCnqvcx6HQ7mmvfGJQUnlBNoPBfCqcg_WjAOTjanmoRLhlAwP-b285qY01tAY4_LbbiWbVO7v2653mDTefTz-ecdidU/s320/Le+chiavi+del+Paradiso+%25281944%2529.JPG" width="213" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Le chiavi del Paradiso </i>(1944), tratto
dal romanzo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Le chiavi del Regno</i>. John
M. Stahl elaborò abilmente le riprese concernenti il caso del bel giovane la
cui vocazione lo conduce a diventare missionario in Cina. La sua apertura
mentale e la sua moderazione, se da un lato lo salvano nelle traversie e gli permettono
di creare una fiorente casa, che ospita la scuola gestita dalle monache,
d'altro canto lo menano viepiù a compromessi teologici e canonici. Essi però
vengono giustificati, prima e dopo, quando lui, ormai vecchio parroco nel
proprio paese, procurerà tramite lo scritto delle sue memorie il ravvedimento
del superiore che, per le sue omelie eterodosse, lo destituirebbe dall'ultimo
incarico di curatore di anime. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>L'inganno
è grave, si colloca nell'alveo dell'americanismo, condannato dalla Lettera <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Testem benevolentiae </i>(22.1.1899) di
Leone XIII. L'intenzione, bollata, era di rendere il cattolicesimo accetto anzitutto
ai protestanti, spacciandolo alla stregua di una dottrina che non solo li
tollerava, ma ammetteva un'amicizia e una collaborazione da parte del clero di
Roma. Dunque una forma di quell'ecumenismo, in seguito esecrato da Pio XI. Nel
film, l'eresia si manifesta nei rapporti con i confuciani, con un amico ateo,
con il dottore della missione protestante. Ai primi il sacerdote presta il
credito della buona volontà e non cerca loro conversioni. Col secondo, anche
quando è in punto di morte non muove un dito perché si ravveda, anzi accetta
benevolo e speranzoso il rifiuto di Dio ripetuto dell'ostinato. Riguardo ai
protestanti, rinuncia a rappresentare il solo, imprescindibile e obbligatorio
Credo del Signore. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Per non ripetermi, evito di prendere in considerazione i vari filmoni bivalenti
o trivalenti sul Vecchio e sul Muovo Testamento, sfornati da Hollywood e dintorni.
Proseguo l'elenco dei titoli suddetti, sotto i quali si dipanano delle commedie
venate di motivi drammatici. Attore protagonista delle prime due fu Bing
Crosby, della terza, Spencer Tracy.<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9xr0hOCtv35aMmt2-aFwLOaPV2YTPUtAufH29OGUdppgWn0IG6nKu9d1iIVrZif_JjTdhOupE6HJhk8VEUkIs9qP1R-EIVfIW08sOfAyskRn0Yi7NP_ezQI8F8HgCbwbCHNQHMvJtfOA/s1600/La+mia+via+%25281944%2529%252C+regista+Leo+McCarey.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="513" data-original-width="364" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9xr0hOCtv35aMmt2-aFwLOaPV2YTPUtAufH29OGUdppgWn0IG6nKu9d1iIVrZif_JjTdhOupE6HJhk8VEUkIs9qP1R-EIVfIW08sOfAyskRn0Yi7NP_ezQI8F8HgCbwbCHNQHMvJtfOA/s320/La+mia+via+%25281944%2529%252C+regista+Leo+McCarey.jpg" width="227" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;">La mia via </i>(1944), regista Leo McCarey.
Trama esile e garbato svolgimento. Un giovane prete inviato a sostituire
l'anziano parroco, usa accorgimenti perché non ne esca mortificato. Intanto
conduce a prosperità la parrocchia con nuovi metodi, che asserisce non mutino
la sostanza. In effetti, il gentile seguito di episodi è rivolto a non
dispiacere ai non cattolici.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Le campane di Santa Maria </i>(1945). Lo
stesso regista, che si avvale del prezioso ausilio di Ingrid Bergman, torna a
oscurare l'aspetto liturgico: dei Sacramenti e dell'osservanza dei fedeli. Non
ci imbattiamo in vere e proprie omissioni o nelle ambiguità delle patinate
pellicole bibliche. Ma la questione morale sulla giustizia nell'insegnamento
scolastico sarebbe risolta dal reverendo con l'indulgenza umanitaria. La
superiora, avendo dovuto bocciare un'alunna, successivamente la promuove perché
si viene a sapere che la ragazza, per suoi buoni motivi, ha dissimulato la sua
più che sufficiente preparazione. Ma il sacerdote non si è ricreduto, per cui
si può capire che fin da principio egli abbia avuto ragione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;">La Città dei ragazzi </i>(1938), diretto da Norman
Taurog. Viene fatto di pensare a Don Bosco, prendendo in esame il sacerdote statunitense
dedito alla sistemazione dei ragazzi orfani e sbandati, per i quali erige e
organizza una loro <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Città</i>.
Disgraziatamente tra il Santo piemontese e padre Flanagan si apre un abisso.
Non dipende dal divario esistente fra la società politica e multireligiosa
americana del terzo decennio del Novecento e l'ottocentesca condizione della
cittadinanza torinese e limitrofa, pure minacciata da socialismo empio e
inquinata dal liberalismo. Se occorre rimarcare lo strisciante americanismo per
cui alla comunità dei ragazzi è garantita l'ampia libertà di opinione e
l'assoluta libertà di credo o di ateismo in un Istituto cattolico, dove non
compare mai la cappella e un ufficio sacro, dove non si tenta né avviene una
conversione, dove, quando il padre direttore vuol ricorrere alla preghiera, ne
scorgiamo appena un accenno nel suo studio, le doverose note scompaiono di
fronte a una tesi sostenuta e confermata: non ci sono ragazzi cattivi, non ci
sono discoli condannabili, non ci sono piccoli delinquenti. Essi lo diventano
loro malgrado, obbligati da situazioni ambientali deprecabili. In fondo, è la
negazione del peccato originale. Il ragazzo ha una responsabilità analoga a
quella dell'uomo, entrambi sono peccatori, inclini al male. Lo scapestrato del
film, giunto nella <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Città</i> degli ex
corrigendi non è che un teppistello all'acqua di rose, che crea problemi seri
allorché viene incolpevolmente e accidentalmente coinvolto dal fratello
gangster, durante una rapina. Per non tradire il congiunto, egli turba la
coscienza di padre Flanagan tanto da destare l'interesse dello spettatore,
tanto che alla fine si abbia modo di ribadire la teoria d'un film facile e
insincero. Se il ragazzo fosse un autentico cattivo soggetto, è pur vero che
avrà un lato buono e che esiste per lui la possibilità di farlo prevalere,
specie se aiutato; con tutto ciò, potrà invece procurare molto male, rimanere
una malfattore, divenire un adulto dissoluto. Un cinema più onesto ha creato
giovani e adulti colpevoli, finiti impenitenti o redenti, o ricaduti, del tutto
credibili.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Ad ogni modo, non si mette da parte la necessità di entrare nell'Ovile.
È tradire Cristo mettere la lampada sotto il moggio davanti al pubblico
mondiale, celando gli eventuali motivi, dettati dalla teologia morale, per cui
si nasconde ai ragazzi tutta Verità indispensabile.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Discorso a parte merita <i style="mso-bidi-font-style: normal;">La Croce di fuoco</i> (1947) di John Ford, interprete principale Henry
Fonda. Il canovaccio proviene da un romanzo dello scrittore cattolico inglese
Graham Greene. In un piccolo stato dell'America equatoriale, il regime ateo ha
messo al bando la religione e i preti, tutti sterminati o fuggiti. Uno di essi,
rimpatriato piuttosto orgogliosamente per riprendere il suo ministero, fallisce
per viltà, lasciando uccidere un fedele che, consegnandosi, avrebbe potuto
salvare. I toni narrativi sono esasperati, quasi da western: soldataglia
inutilmente vandalica, leggi ultradraconiane, proibizione del vino e degli
alcolici, corruzione totale della classe dirigente e nella truppa. Chi non
sgarra è il rigido e spietato comandante, che persegue l'ordine e bracca il
sacerdote fuggitivo. Questi, aiutato da una fedele nelle sue peregrinazioni talvolta
apostoliche, dopo essere espatriato, ritorna per soccorrere un bandito morente
e decide di espiare. Le pecche: somministra il battesimo ai bambini del
villaggio adoprando una formula del tutto sommaria; rifiuta la confessione a uno
spione infido e untuoso. Tuttavia, i restanti compiti sacerdotali appaiono
osservati.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Film italiani di argomento alquanto cattolico furono:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;">I promessi sposi </i>(1941), mirabilmente
orchestrato da Mario Camerini e lodevolmente recitato dai maggiori attori
dell'epoca, non si discosta dal romanzo manzoniano.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;">L'uomo dalla croce </i>(1943) di Roberto
Rossellini, con l'ottimo accompagnamento musicale di suo fratello Renzo, narra
di un cappellano dei carristi sul fronte russo. Rimarchevole è l'abnegazione da
lui dimostrata nelle cure spirituale e materiale prestate a un ferito grave e,
in ultimo, l'aver ottenuto di far recitare, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">in
extremis</i>, il Padre Nostro a un sovietico, coinvolto nella ricerca di scampo
sotto l'infuriare della battaglia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il ponderoso italo-francese <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Fabiola
</i>(1949 di Alessandro Blasetti riproduce, permettendosi una certa licenza, le
vicende del romanzo omonimo. Il gladiatore gallo e la patrizia Fabiola, amanti
conquistati dalla fede dei martiri, in mezzo alla corruzione dei costumi
romani, vedranno premiata nell'arena la loro volontà di sacrificarsi per
Cristo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ne
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">La voce del silenzio</i> (1953)
dell'austriaco G. W. Pabst, con interpreti e produzione italiani, un chierico
predica doverosamente il ritiro spirituale a una congerie di anime tormentate e
sviate, ma è travolto dai dubbi sulla sua condotta dell'apostolato e, nonostante
conservi la fede, decide di abbandonare il sacerdozio. Appena uscito nel mondo,
in strada lo chiamano per l'unica assistenza ancora possibile da recare a una
donna investita da un autocarro. L'atto di pregare per lei e di darle l'assoluzione
lo invia a riprendere la veste talare. Ma la sceneggiatura che approfondisce i
nodi dei costumi ignavi e ipocriti, i dilemmi morali, la scelta luciferina
della disonestà, è scritta da troppe mani, e forse pecca a causa
dell'interpretazione di un soggetto dovuto a Cesare Zavattini. Al prelato che
sovrintende il raduno e che approva le giuste prediche pronunciate, si mette in
bocca una massima come questa: "Siamo tutti responsabili dei delitti
commessi dal prossimo, tutti responsabili gli uni degli altri". E troviamo
anche un implicito consenso a una coscienza che, con la sua presunta rettitudine
e generosità, trasgredisce alla Legge divina.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Augusto Genina nel 1954 diede alle sale cinematografiche <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Maddalena. </i>Donna tutt'altro che santa,
prostituta, si presta a indossare i panni della Vergine in una processione
paesana. Il gesto sacrilego le è suggerito da un maggiorente ateo, in spregio
al parroco e ai fedeli, e dalla vendetta di lei per la morte della sua
figlioletta, che bruciò viva in un improvviso incendio del velo della prima
comunione, quando stava ai piedi della Madonna. Scoperto dal curato il vero
essere di Maddalena, giunta sotto mentite spoglie, ella si confessa rea, e
respinge sia la protezione sia profferte amorose del suo mandante. Le è stata
attribuita una guarigione miracolosa, ed è tardi per evitare lo scandalo.
Durante il corteo mariano, il reprobo, schernendo un giovane invaghito della
donna, ne denuncia la dissimulata identità, e il popolo, sobillato dai maligni
facinorosi, la lapida.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>In Gran Bretagna <i style="mso-bidi-font-style: normal;">La fine
dell'avventura </i>(1955) di Edward Dmytryk, soggetto di Graham Greene, verte
sulla soluzione alta, offerta dalla Chiesa romana, al drammatico mistero
esistenziale sofferto da chi è in balia delle passioni. Una moglie fedifraga,
inappagata dal grande amore, approda, incompresa, alla conversione. Lei morta
di polmonite, il suo innamorato, rimasto incredulo, leggendo una lettera
lasciatagli dall'amata vede aprirsi nella propria disperazione un barlume
dell'esistenza di Dio. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>In
Francia <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Lo spretato </i>(1953) diretto da
Léo Joannon mette in evidenza la fede nella presenza reale di Cristo
nell'Eucaristia e l'ordinazione irrevocabile del sacerdote. Lacassagne, giovane
sottufficiale <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">francese scopre che Morand, suo
commilitone e amico, più anziano di lui, è un prete apostata. Reduci ambedue,
mantengono l'amicizia, nonostante le intemperanze dello spretato e una sua profanatrice
consacrazione del vino, forse invalida, data la sua parzialità. Però il giovanotto,
bevendo il vino perché non vada disperso, lo ritiene sangue di Cristo. Seguendo
la vocazione, è entrato in seminario e diviene sacerdote. Nel frattempo non ha
mai cessato di adoprarsi affinché il caustico e pervicace Morand rientri
nell'Ovile. Una sera costui, reagendo come un ossesso alle buone intenzioni di
Lacassagne, lo travolge facendolo precipitare giù per le scale. Il neo-ministro
di Dio muore fra le braccia del reprobo, che chiede perdono e si redime. "Sono
un prete cattolico" dichiara, consegnandosi ai gendarmi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Per concludere, passiamo agli svariati film che, talvolta
incidentalmente, confermarono il Credo, quando esso poteva a suo agio
mantenersi intatto e il vento invadente e pestifero del Vaticano II era di là
da venire.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Ecco un <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Pietà per i giusti</i>
(1951) di William Wyler, ambientato nella metropoli nuovayorkese, in
particolare, all'interno di una stazione di polizia. L'agente McLeod non
tollera il garantismo legale che permette di cavarsela ai delinquenti, a un
medico che pratica l'aborto. L' intransigenza si ritorce contro il severo
tutore dell'ordine, colpendolo nel suo matrimonio. Dopo aver provocato
l'allontanamento della moglie, rivelatasi antica cliente del famigerato
dottore, e pretendendo una rigorosa applicazione della legge verso gli
occasionali arrestati condotti nell'ufficio, uno di loro, esaltato, sottrae la
pistola a un poliziotto e ferisce a morte McLeod. Mentre egli si ricrede
strappando la denuncia a carico d'un ragazzo incensurato che ha commesso un
furto maldestro, il collega chiama al telefono un sacerdote; nell'attesa,
recita l'Atto di dolore insieme all'agonizzante, il quale non riesce a
terminare la preghiera. Sono di origini irlandesi tanto il protagonista quanto
l'amico, che gli ha consigliato di spogliarsi delle vesti di Don Chisciotte e di
adottare una più umana comprensione della giustizia. E la rappresentazione
della loro religiosità non subisce discredito. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>In Italia, i casi similari comparvero in numero considerevole nelle
pellicole. Ne citerò alcune: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Fiat
Voluntas Dei </i>(1936) di Amleto Palermi, con l'ameno Angelo Musco nei panni
d'un curato di villaggio; <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Montevergine </i>(1939)
di Carlo Campogalliani, dove l'emigrante crudelmente offeso, ritornato per
compiere la sanguinosa vendetta, si converte nel Santuario in cui scorge il suo
nemico tra i pellegrini; <i style="mso-bidi-font-style: normal;">I trecento della
Settima </i>(1943) di Mario Baffico: operazioni sul fronte d'Albania
nell'ultimo conflitto mondiale, punteggiate di scene di devozione e del
ministero sacerdotale; <i style="mso-bidi-font-style: normal;">I figli di nessuno
</i>(1951) e <i style="mso-bidi-font-style: normal;">L'Angelo bianco </i>(1955)
di Raffaello Matarazzo; <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Noi peccatori </i>(1953)
di Guido Brignone, dove una pia e bella infermiera, resa invalida da un
incidente stradale, e respinta, per una sua colpa apparente, dal fidanzato che
non crede più in Dio, al Santuario della Madonna di Pompei riceve la grazia
miracolosa di alzarsi in piedi; nel contempo, l'innamorato che l'ha seguita
cade in inginocchio accanto a lei; <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Il
prezzo della gloria </i>(1957) splendido lavoro di Antonio Musu su comandante ed
equipaggio di cacciatorpediniere, impegnato in disperate missioni di guerra tra
la Libia e il porto di Taranto, durante le quali spicca il cappellano, addetto alle
sacre occorrenze delle anime dei vivi e dei corpi da cui esse spirano.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><i>Piero Nicola</i><o:p></o:p></span></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-74620031320303955442018-06-08T11:46:00.000+02:002018-07-13T17:46:51.076+02:00AUTODETERMINAZIONE E SANZIONI ALLA RUSSIA (di Piero Nicola)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaxPxhWG-_s1TMUrOkkRKOew6Ua4hMWmHW1oeat6j-vAuA1I7Vy9z25cTiKAKeLqT2WNCRwEXjXktX2OxnnYwBzUGNHcL8OmHThTZCSBvFSRAoZjyEZiUm__htTxfAyYbYvYqZpoPeZtk/s1600/SanzioniRussia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaxPxhWG-_s1TMUrOkkRKOew6Ua4hMWmHW1oeat6j-vAuA1I7Vy9z25cTiKAKeLqT2WNCRwEXjXktX2OxnnYwBzUGNHcL8OmHThTZCSBvFSRAoZjyEZiUm__htTxfAyYbYvYqZpoPeZtk/s320/SanzioniRussia.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">L'autodeterminazione dei popoli è un
principio giuridico sancito da un criterio morale. Il diritto internazionale e
l'ONU non hanno potuto ignorarlo. Però, con eccezioni capziose che hanno
violato il principio stesso, l'autodeterminazione è stata negata in vari casi:
quando il diritto all'indipendenza o alla ricongiunzione con stati affini era
sorretto da lingua, tradizioni, religione, territorio comuni e distintivi di un
popolo, che invece restò inglobato in uno stato di differente identità e di
differenti interessi spirituali e materiali. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Le ragioni della violazione servirono a sancire i privilegi e lo status
quo dei confini, stabiliti dalle nazioni più forti, vittoriose nell'ultimo
conflitto, e dei confini altrui che esse non volevano fossero mutati. Per
esempio, il Quebec non poté separarsi dal Canada; si trovarono pretesti per non
concedere a popolazioni tedesche o austriache di rendersi indipendenti da stati
ad esse estranei, nei quali erano inserite. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Se dunque anche un referendum effettivo e non truccato (di truccati ce
ne furono parecchi) non basta a rendere una nazione padrona del proprio
destino, il divieto all'autodeterminazione, invocato con il rispetto
dell'integrità territoriale esistente, dovrebbe poggiare su motivi etici
indiscutibili. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Non mi riferisco quindi alla Catalogna, né ai cosiddetti Paesi Baschi,
da lungo tempo appartenenti alla Spagna e ad essa accomunati da considerevoli
necessità, soprattutto dal grande numero di abitanti spagnoli che vive nelle
suddette province. Infatti il referendum per l'indipendenza della Catalogna è
stato approvato con un esiguo margine di maggioranza.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Pongo invece la questione dell'Ucraina e dei suoi abitanti che hanno
scelto l'unione con la Russia, in particolare quelli della Crimea. Fino alla
caduta dell'Unione Sovietica e anche prima della Rivoluzione essi stavano nell'Impero
russo. La lingua russa è tuttora diffusa nell'intero stato ucraino. Perciò è
ingiustificata la pretesa dell'Ucraina di non cedere le terre appartenenti a
quelle genti che hanno voluto l'annessione alla Russia. La Crimea, avendo ciò
conseguito con un plebiscito, appare legittimamente acquisita dallo stato
russo. Ergo, le sanzioni adottate, da paesi alquanto terzi, contro Mosca sono
prive di solido fondamento, soprattutto devono decadere di fronte ai buoni
motivi per ristabilire le normali relazioni con Putin. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>S'intende l'antagonismo in atto tra Occidente e Europa dell'Est,
s'intende il vincolo che lega l'Italia alla NATO, ma l'Italia membro
dell'Alleanza Atlantica non ha motivo di condividere la contrapposizione. Il
nostro bisogno di liberarci delle straniere servitù economica e politica ci
rende più vicini alla Russia attuale che all'Alleanza attuale, come più vicini
a Trump che alle altre democrazie occidentali. Ora, se Trump rivaleggia con
Putin, almeno di facciata, e tiene ferme le sanzioni, resta il neanche troppo velato
appoggio del suo governo al nostro nuovo governo. Sicché in questo momento
storico abbiamo un discreto buon gioco per far valere i nostri interessi,
basati su presupposti morali, cioè per agire contro il mantenimento del
boicottaggio imposto alla Russia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><i>Piero Nicola</i><o:p></o:p></span></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-79897498891263998802018-06-04T17:48:00.000+02:002018-07-13T17:50:59.747+02:00DEMOCRAZIA SFUGGITA DI MANO (di Piero Nicola)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikwQY9tlGTa95LJHo8isTkWWcCPbMFdXx8mbj1MqSYlF5O1qXDeb8iNhVxfwTq4PbR8zJ-z-cDXDzenKFGDg9IYvn9HWL5PF43J8QmuRdEx3bqW6g5rCGsNqnYvVNUz77XKTKwjJjtQsE/s1600/populism.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="165" data-original-width="305" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikwQY9tlGTa95LJHo8isTkWWcCPbMFdXx8mbj1MqSYlF5O1qXDeb8iNhVxfwTq4PbR8zJ-z-cDXDzenKFGDg9IYvn9HWL5PF43J8QmuRdEx3bqW6g5rCGsNqnYvVNUz77XKTKwjJjtQsE/s1600/populism.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Pochi tempi come questi ultimi hanno
svelato il retroscena della politica. Di solito i teorici, i divulgatori e gli
applicatori/manipolatori degli stereotipi democratici avevano avuto partita
vinta tenendo in scacco gli avversari. La dietrologia, sebbene fosse nel
giusto, impugnava un'arma spuntata: priva di adeguati mezzi di diffusione,
priva di prove lampanti. Quanti accertavano che il voto popolare e il
parlamentarismo erano determinati e manovrati a piacimento da oligarchie <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>mascherate, non vedevano affermarsi le loro
denunce, non speravano che il sistema potesse venir meno. Si noti che di fronte
all'influenza sempre esercitata dalla classe partitica sull'opinione pubblica,
è una bazzecola l'orientamento di opinione attuata da coloro i quali
acquistarono da Face book un certa quantità di dati personali, bazzecola-fumo-negli-occhi
che ha ormai fatto il suo tempo, come tanti altri espedienti per restare in
sella autorevolmente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Oggi, in qualche modo, è accaduto l'imprevisto. Invero era già successo
che fascismo e nazismo fossero sorti attraverso le elezioni, ma allora i nuovi
movimenti totalitari erano guidati da capipopolo fuori del comune. Adesso, il
malessere delle masse forse supera la capacità di proposta e di guida dei novatori.
Inoltre, non è crollata tanto la fede democratica, quanto la fiducia nel potere
instaurato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>La propaganda dei manovratori, con tutto il potere culturale,
d'informazione, finanziario e di istituti di cui dispongono, non riesce più a
prevalere. Il gioco è durato troppo a lungo e mostra la corda. In parole
povere, il potere congregato ha perduto la credibilità, la piovra ha dovuto
allentare la presa; è bastata una qualsiasi opposizione (nel nostro caso Lega e
M5s) perché la massa scontenta (ancorché alquanto confusa), avesse modo di
sfuggire e prendere posizione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il fenomeno cominciò nei Paesi dell'Est europeo, primo fra i quali
l'Ungheria; di recente hanno fatto seguito l'Austria e ieri la Slovenia. Ma la
stampa e le tv riuscivano a mettervi la sordina, a coprire la svolta con il
silenzio o il discredito ("populismo antidemocratico, antiumanitario").
Sebbene gli argomenti stessero diventando sempre più deboli, di fronte al
rifiuto di un'immigrazione dannosa e pericolosa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il colpo grosso lo fece Trump, dimostrando che gli americani erano stufi
di essere presi in giro dal mito del cittadino qualunque che poteva farsi da sé,
raggiungendo vertici o almeno contando qualcosa, e dal mito dell'afferrabile
felicità, offerta alla portata di tutti. Anche lì, l'immigrazione sregolata e
il mondialismo furono la goccia che fece traboccare il vaso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Poi c'è stata la brexit, che ha manifestato l'insofferenza e
l'incredulità degli inglesi. A tale proposito, la telenovela dei regnanti con i
loro democratici sponsali, intesa ad avvalorare e incoraggiare l'attaccamento
di quella gente alla Corona, non sono che patetici tentativi di condurre alla
rianimazione convinzioni politiche agonizzanti e di coprire la rivolta in atto
(non tanto alla Corona quanto al cosmopolitismo).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>In Francia e in Germania il vecchio potere ce l'ha fatta a tenere, ma
l'andamento del consenso non gli è per nulla favorevole. Né i Balcani e la
Grecia stanno allegri.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Insomma, lo strapotere plutocratico senza Patria, senza Famiglia e senza
Dio (da noi p.e. attivo con la speculazione politica dello spread) si è visto
smascherato a vantaggio del cosiddetto sovranismo. La pianta del sovranismo può
contare sulle radici. Il patrimonio artistico e di bellezze naturali, che si è
costretti a tenere alti (sia per ovviare alla desolazione dilagante, sia per
motivi economici) stanno lì a smentire la vantata società multietnica,
d'altronde inferma, impotente e sterile. Né l'umanitarismo contro natura può
ancora fare molta presa attraverso i diritti umani, vista l'intrinseca sua
inconsistenza e visto il discredito dei suoi paladini, che sono gli stessi
nemici dei patri valori e delle patrie glorie<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>C'è da farsi illusioni? È presto per dirlo. Anzi, i cattolici antimodernisti
sanno che il mondo potrebbe raddrizzarsi soltanto onorando Dio e la sua Legge.
E di questo non si vedono i segni. Ciò non toglie che sia in corso una
rivoluzione o, meglio, una sorta di laica controrivoluzione. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><i>Piero Nicola</i><o:p></o:p></span></div>
Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-39430204978808964572018-05-31T12:53:00.000+02:002018-07-13T17:54:31.277+02:00ORE 13:15, LEZIONE DI STORIA (di Piero Nicola)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu6NMMhax-c2ul7jY_mPOduhWMTDneJxIVHBFucfUqicDVEMBfToIgAqeppkg-OMRACOJ6dkZS6Vrtd9h1oBsPzQBuC69U7eWPwvOVv7eQxs5SpZlNMYuEikYC35-e_re-6XOrCpNQE3s/s1600/mussolini+usa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="221" data-original-width="665" height="106" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu6NMMhax-c2ul7jY_mPOduhWMTDneJxIVHBFucfUqicDVEMBfToIgAqeppkg-OMRACOJ6dkZS6Vrtd9h1oBsPzQBuC69U7eWPwvOVv7eQxs5SpZlNMYuEikYC35-e_re-6XOrCpNQE3s/s320/mussolini+usa.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Prima del telegiornale regionale di Rai
3 va in onda una lezione di storia condotta dal celebre giornalista Paolo Meli,
che interloquisce con un cattedratico professore di storia, e fa intervenire,
dall'altro lato, tre studenti invariabilmente lodevoli riguardo al tema del
giorno.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il conduttore si premura di chiarire, ripetutamente, che sulla storia di
qualsiasi periodo e paese non è mai stata detta l'ultima parola, né sarà mai
scritta in modo definitivo. Il che solletica l'interesse del pubblico, allettato
dalle novità e dalle scoperte. Io, diffidente in buona compagnia, sospetto che
questa apertura consenta di convalidare le interpretazioni conformiste, i tabù
inamovibili, e di aggiungervi libere e appetitose osservazioni, in linea con
gli amati pregiudizi, senza i quali ai docenti come a molti cittadini verrebbe
a mancare la terra sotto i piedi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Vedete - e ben si dovrebbe sapere - la storia scritta ha un difettaccio
insanabile: quello dei giudizi di merito, degli aggettivi, che gabba i migliori
intenzionati a riportare scientificamente gli avvenimenti, le loro cause, i
loro effetti, i pesi e le misure. Per quanto si incaponiscano a voler<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>essere obiettivi, per quanto passino le loro
coscienze sulla<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>fiamma purificatrice come
fa la massaia quando brucia le ali spennate e il petto del pollo per mondarli
delle peluria, i poveri storici non riescono a mondarsi del tutto del loro io
non santo. Alcuni scrupolosi, rileggendo il sudato testo pronto per la stampa e
per la gloria, attanagliati dal rimorso, pencolano fra il rogo del caminetto in
cui gettare l'opera e il suicidio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Però si tratta di casi estremi. I più non solo sono sicuri del fatto
loro, godono bensì delle scoperte dovute a lampi di genio, sono talmente
innamorati di essi che se ne fregano addirittura della<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>stravaganza, della disinvoltura, del
tradimento. E non esiste forse il fedifrago che si bea del piacere clandestino?
Il fatto poi che la storia sia interpretabile e sempre da riscrivere rende
agevoli le gloriose scappatelle.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Con tutto questo, prima di trinciar giudizi ed essendo impenetrabile il
segreto della buona o della cattiva fede, bisogna ammettere il semplice errore,
la cantonata, che nondimeno è giusto denunciare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Quindi torno da dove ho preso le mosse: la trasmissione di Rai 3 tenuta
da Paolo Mieli.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>In uno di questi giorni, si trattava del fascismo e degli USA, delle
ragioni americane di avversare il regime del Duce negli anni Trenta. Al termine
della disquisizione il moderatore, dopo aver chiesto al super-professore di
segnalare i testi migliori da leggere sull'argomento, dopo aver elogiato gli
studenti per le loro doti di acume e di preparazione, come di prammatica,
rilascia le finali conclusioni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Per la verità, il suo compendio è stato
parziale, e giustamente, perché aggiungere qualcosa alle accuse mosse al
fascismo avrebbe equivalso a stuccare. Dunque egli ha affermato che Mussolini,
prima della Trasvolata atlantica, comandata da Italo Balbo nel 1933-34 e
destante l'ammirazione degli americani, aveva simpatia per la Repubblica a
stelle e strisce, l'apprezzava. Ma, roso dalla gelosia per il successo e la
popolarità acquistata dal Balbo nella terra che fu dei pellirossa, da quel
momento prese in uggia il Grande Paese.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Ahimè! che brutti scherzi gioca la vanità dell'acume, pur esprimendosi sotto
forma di piana, quasi scontata e assodata trasmissione di notizia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Nel volume XIV dell'Enciclopedia Treccani, redatto nel 1932, si trova a
pag. 847 che la "concezione fascista [...] è contro il liberalismo classico".
A pag. 849, in un'estensione della voce <i style="mso-bidi-font-style: normal;">fascismo</i>,
recante in calce la firma dallo stesso Mussolini, abbiamo: "Il fascismo
respinge nella democrazia l'assurda menzogna convenzionale dell'egualitarismo
politico e l'abito della irresponsabilità collettiva e il mito della felicità e
del progresso indefinito". Inoltre: "Di fronte alle dottrine
liberali, il fascismo è in atteggiamento di assoluta opposizione". Inutile
continuare. L'opposizione del fascio littorio alla Democrazia per eccellenza e
per tradizione, che si erigeva a maestra negli Stati Uniti, era irriducibile,
non ammetteva amichevole compromesso. Due idee, due regimi inconciliabili si
fronteggiarono. L'inimicizia esistette prima che insorgesse. Tanto più che la
disastrosa crisi economica mondiale del 1929 provenne da Wall Street, ebbe un
lungo strascico e non si poté ringraziarne Washington, né la Statua della
libertà.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><i>Piero Nicola</i><o:p></o:p></span></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-46061551809565124902018-05-26T17:56:00.000+02:002018-07-13T17:57:13.764+02:00GIORNALISMO SCREDITATO (di Piero Nicola)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_08d5CP4P2zJElL9vVkOqUOADH2BVPUHvQZstR4UugV-RSnEw7c2HfXxZQ6pwGjyokvtJt3iLwF9rI8eiJbMXBTnp1oU8qSInQT09pjbhMRO5_XvnzBc4yann6o9GuZ2FZqVHvlLcVDs/s1600/l%2527ora+di+barabba.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="320" data-original-width="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_08d5CP4P2zJElL9vVkOqUOADH2BVPUHvQZstR4UugV-RSnEw7c2HfXxZQ6pwGjyokvtJt3iLwF9rI8eiJbMXBTnp1oU8qSInQT09pjbhMRO5_XvnzBc4yann6o9GuZ2FZqVHvlLcVDs/s1600/l%2527ora+di+barabba.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Si è prodotto un evento storico
fenomenale: il discredito del giornalismo. Lo prova il successo dei partiti <i style="mso-bidi-font-style: normal;">populisti</i>, privi di tv e di quotidiani.
Se al M5s può aver dato una mano la rete di internet, la Lega è emersa attraverso
i mezzi di comunicazione, loro malgrado. Fino a ieri, le cose stavano come
descritto nel sottostante articolo di Domenico Giuliotti. Per chi nutrisse
qualche dubbio, gli basterebbe osservare il velenoso grido di bestia ferita
uscito dalle viscere di <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">tutto</b> il
giornalismo, di stampa, di tivù e di internet. Perciò vale la pena gustarci
questo pezzo del 1919, mai smentito prima.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Il
Giornale<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">È la peste, il
recipiente della peste e il veicolo della peste.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>È l'opinione pubblica, la sputacchiera dell'opinione pubblica e la
manifattura dell'opinione pubblica.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>È, nello stesso tempo, la scuola elementare e l'università
dell'ignominia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>È il punto medio nel quale s'incontrano l'alfabeto elevato fino ai
fastigi della <i style="mso-bidi-font-style: normal;">sesta </i>classe e il
frutto marcio universitario che vi cade sopra e vi si spappola.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Tutte le fungosità, le muffe, i veleni, gli scracchi, gli stracci, i
rigurgiti, i cancri, le feci e le schiume della vorticosa babilonia
contemporanea, sfognano nel giornale che rappresenta la caldaia satanica nella
quale fermentano e ribollono e dalla quale traboccano, in eclettiche fiumane di
lordura, sull'ebete grifo del mondo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Questa vivanda, fatta d'oppio e di cantaridi, è schifata e desiderata,
comprata e masticata, inghiottita e rivomitata dalla moltitudine che avvelena.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il giornale, dopo aver ripulito ogni mattina l'appestante orifizio anale
della società borghese, incarta il mondo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>I governi hanno bisogno dei giornali, come i giornali dei governi. I
governi influiscono sui giornali, come i giornali sui governi. È un'altalena
sguazzante dal fango al fango. Ora il governo è il padrone del giornale, ora il
giornale è il padrone del governo. Ora governo e giornale sono schiavi l'uno
dell'altro, e la moltitudine di tutti e due.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Da quando i re on discesi sul marciapiede e gli avvocati hanno occupato
la seggiola che ha preso il posto del trono, i governi sono stati sorretti o
abbattuti da un foglio di carta infetta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Ecco il principale trionfo della democrazia trionfante.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il giornale è la misteriosa divinità degli analfabeti che oltraggiano
Gesù Cristo. Dicono: "L'ha detto il giornale", e adorano.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il giornale che, talvolta, si dà l'aria d'un paladino dell'onestà, ha
per illibata sorella la Scuola Laica. Ma di questa <i style="mso-bidi-font-style: normal;">clarissa</i> parlerò a parte.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Nel giornale, il lupanare dell'intelligenza comunica col lupanare del
basso ventre. Da porta a porta, è un andirivieni di quadrupedi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Vi passa l'artista, il professore, il
banchiere, l'onorevole, la diva, il ministro, il prete, l'ebreo, la cocotte, il
poeta, il tenore, l'organizzatore, lo scienziato, l'avvocato, il ruffiano, il
massone, il saltimbanco, l'impresario, il traditore, l'impostore, l'imbecille,
il delinquente, il pazzo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Odori e fetori, sprigionati dalla confricazione di questa fauna in
caldo, vi si mescolan dentro e vi sgorgano.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Talvolta gli odori puzzan più dei fetori.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Vi aleggiano il muschio della mondanità, il benzoino dello
spiritualismo, il cinnamomo dell'estetismo, la mirra del misticismo, la cipria
della tolleranza, il patchouli dell'eclettismo, l'incenso denaturato del
cristiano dei suoi tempi, il pot-pourri del cattolico liberale e democratico,
l'essenza di rose dell'illuminato conservatore che accetta la rivoluzione
purché si fermi alla prova generale e spari a salve, ecc.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il "Giornale d'Italia", per esempio, raccoglie in un foglio a
parte tutte queste eiaculazioni profumate e le diffonde, fra mezzo giorno e il
tocco, per la terza Roma che ne fragra.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Quando i giornalisti profumieri si strizzan la vescica dell'Ideale,
bisogna, per neutralizzare l'olezzo, buttarsi a capo fitto in un pozzo nero.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Ancora ho nei buchi del naso tutti i trafiletti
cristiano-patriottici-cattolici che un molto piacevole moscardino spruzzava,
nel 1916, sugli eroici fetori del "grande" Giornale di Piazza
Sciarra.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Se
un uomo intelligente, nel significato etimologico della parola, s'infogna nel
giornalismo, diventa contemporaneamente melmoso e superficiale; e se si tratta,
mettiamo, d'un uomo addirittura di fede, o trasforma il giornale in una
mitragliatrice come il cattolico Veuillot, o diventa, suo malgrado, tollerante,
accomodante e scettico, e, infine, irrimediabilmente, anch'egli, farabutto e
bruto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ho
avuto dei quasi amici non ignobili, che il giornale, in poco tempo, ha
trasformati in qualche cosa di livido, di freddo, d'appiccicoso e di smorto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Alcuni, passando a sguazzo per il giornale, vi perdono al tempo stesso
l'onestà e la grammatica.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il giornalista è, in fondo, la parodia della potenza, il servitore
vestito da padrone, il feto dell'intelligenza che non si sviluppa né muore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Quando questo falso dominatore si vanta di tirare i fili a una infinità
di burattini e di divertirsi al giuoco, è un bugiardo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Vi sono dei burattini ai quali serve, ai quali s'inchina, ai quali lecca
i piedi e dai quali è fatto ballare e cantare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il cenciaiuolo analfabeta di prima della guerra, è già diventato i nuovo
padrone milionario del giornalista del dopo guerra. La lavandaia, sciaguattata
nel rigurgito sociale e promossa a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">diva </i>del
cinematografo, impone al poeta mancato o al critico accapponato, che si
spollina sul giornale, l'articolo-réclame che dovrà trasportarla
definitivamente dalla conca alla gloria.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>La borghesia plutocratica e tutti i suoi istrioni, mettono in moto, come
vogliono, l'istrione giornalista.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Questi non ha più l'istinto della ribellione né la libertà di scelta. Pagato
per difendere, a un dato momento, la causa di qualche bruto che s'addormenta,
dopo un'orgia, sopra un saccone di fogli di banca, ordinariamente (nonostante
lo stipendio, che varia dalle seicento alle mille lire al mese) la sua vera
funzione nel giornale è quella di non far nulla o di fare il furbo e lo scemo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Tutto gli passa, come una melma grigia, sullo stesso piano; tutto gli
scola indifferentemente dalla penna, che loda tutto ciò che è piatto e
detestabile e finge d'ignorare tutto ciò che è nobile e alto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Chi non paga, chi non gli è amico e complice, chi non è amico di chi lo
paga, il giornalista lo seppellisce nel silenzio. La mediocrità in corso, i
ciarlatani politici, i vitelli d'oro, i preti apostati, le ninfomani
letterarie, i tenutari di postriboli cinematografici e i maschi e le femmine
che <i style="mso-bidi-font-style: normal;">vi fanno la vita</i>, son l'oggetto
dei suoi panegirici, dei suoi inni e delle sue lodi più sperticate e
stomachevoli.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Per questo, è alternativamente accarezzato, temuto e disprezzato da
quello stesso borghese, baston da pollaio, che lo comanda e lo paga e che,
nonostante tutto, talvolta, gli sta perfino al disotto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Ma se il borghese, in certi momenti, può disprezzare il giornalista, non
può disprezzare in alcun modo né in alcun momento il giornale. Il giornalista è
una cosa, il giornale è un'altra. Per il borghese, il foglio che tiene spiegato
fra le mani, è la divinità impersonale, l'enciclopedia perenne, il pensatoio
universale, l'imbuto che lo riempie, l'atmosfera che respira, l'<i style="mso-bidi-font-style: normal;">ipse dixit</i>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Anche se dice che il giornale è bugiardo, il borghese è convinto del
contrario e, nel momento stesso che lo dice, lo compra.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Non
ho mai visto, per esempio, un considerevole droghiere che sorridesse
ironicamente di ciò che leggeva nel giornale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Ma se quello stesso droghiere ti vedrà fare pubblicamente il segno della
croce davanti a un'immagine sacra, si sbellicherà dalle risa e ti piglierà per
pazzo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Viceversa, se leggerà nel giornale che il prof. Demiporcoff ha <i style="mso-bidi-font-style: normal;">scientificamente </i>dimostrato che Gesù
Cristo non spirò sulla croce, ma rese l'anima per un subitaneo raffreddore
dovuto a un brusco squilibrio di temperatura, correrà subito a raccontarlo al
ciabattino, al parrucchiere o al tabaccaio di faccia e si feliciteranno insieme
d'esser nati nei tempi della Libertà, del Progresso, della Democrazia e della
Scienza.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il giornale è come una nebbia pestifera che s'insinua in tutti i pori,
che sconvolge e sfarina tutti i cervelli, che abbassa e deforma tutte le anime,
che abbassa ancor più chi è già basso e che si spande più volte al giorno,
insatirendo o ammoscendo le moltitudini su tutti i punti della terra.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Quand'escono i giornali, tutta la strada è loro. Non è lo strillone che porta
i giornali, ma sono i giornali che portano lo strillone e lo fanno strillare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il giornale t'entra in tasca, t'apre la borsa, ti ruba i due soldi, ti
sporca le mani e il resto e scappa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Nessuno si salva. Nello stesso giorno, t'assalta quattro o cinque volte
e ti sconfigge sempre.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Le tipografie dei giornali puzzano e strepitano sempre.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Le rotative e le linotype, scintillanti e unte, rumoreggianti e sporche,
rimacinan tutta la spazzatura della vita e la ributtan fuori a tonnellate.
Tutta la città la riassorbe e se ne sfama; e il di più lo esporta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Nell'ore della partenza dei treni, l'automobili dei giornali (questi dèi
metallici mostruosamente gastro-intestinali), correndo vertiginosamente in ogni
senso, s'apron la strada a correggie e a rutti; e quando la loro peste
tipografica è stata scaricata nel "bello e orribile mostro", questo
la semina, come le budella d'una bestiaccia sventrata, per tutte le stazioni
del percorso, perché da ognuna, con altri treni, con altre automobili, con
superstiti diligenze e, in ultimo, per mezzo di malinconici postumi rurali, sia
trasportata e diffusa nei paesi, nei villaggi, nei casolari e perfino nei campi
e nei boschi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Alla Verna, sotto il Sasso Spicco, mi ricordo d'aver trovato un pezzo di
"Giornale d'Italia", con una cronaca mondana di Diego Angeli.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Nel più folto della macchia maremmana o nel cuore della Sila, accanto a
un escremento umano, ci sarà infallibilmente un giornale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Prima, come è noto, i boscaioli e i carbonai, per certe faccende
adopravano un sasso possibilmente rotondeggiante e granuloso; ma oggi,
beneficati anch'essi dalla civiltà onnipenetrante, preferiscon per quella
funzione, e non a torto, l'articolo di Rastignac o la primizia critica di
Benedetto Croce.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il giornale è un cancro che figlia. Il nucleo velenoso centrale si
allarga, si moltiplica e si suddivide in innumerevoli pustole. La sua natura è
quella di diffondersi attaccando ogni fibra sana dell'organismo. Il grande
quotidiano politico partorisce il settimanale sportivo, letterario, agricolo,
cinematografico, il giornale illustrato della Domenica, il giornale pei
ragazzi, per gl'industriali, pei proprietari, per l'affittacamere, ecc.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>In tal modo tutte le porcherie son raccolte, riparate, ricoperte e
involtate in fogli di carta stampata. Ciò che non è ancora putrido, cadendo nel
recipiente che gli viene preparato ed offerto, imputridisce.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il "Corriere dei piccoli" (per esempio), mostriciattolo
velenoso in gran voga, generato ogni sette giorni dal "Corriere" dei <i style="mso-bidi-font-style: normal;">grandi</i>, si tira su a midolline di pane,
strofinate nel tegamaccio borghese, i futuri lettori dell'organo delle gomme
Pirelli ecc.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il
giornale è, dunque, il cuore stesso dell'attuale civiltà
plutocratico-democratico-laica, e fa circolare il suo sangue infetto in ogni
membro del mostro. Se battesse stentatamente o cessasse di battere, la Bestia
Apocalittica boccheggerebbe e morrebbe.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Se non ci fossero i giornali diminuirebbero gli omicidi, i suicidi, gli
adulteri, la vendita della cocaina, le truffe all'americana, i poeti onanistici
e blenorragici, i romanzieri manipolafetori, i commercianti di patriottismo,
d'umanitarismo, di "films", ecc.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Tutte queste porcherie e questi porci si reggono sulla
"réclame" dei giornali: e tutti i giornali, in apparenza variopinti,
in sostanza verniciati di sudicio, si reggon sull'immondezza e sulle setole di
queste porcherie e di questi porci.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Se sparisse il giornale, la vertigine ritornerebbe moto, la cacofonia
armonia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Più che dalla forza elettrica e dal carbone gli opifici e l'officine
d'ogni genere, con tutta la brutalità meccanica e proletaria che se ne
sprigiona, sono alimentate dai giornali.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Forse la vita, scomparendo il giornale, ritornerebbe semplice:
cesserebbero di fumare le ciminiere, di strepitare le macchine, di dissolversi
le famiglie, di scardinarsi le nazioni, di delirare le folle.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Cessata la illegittima funzione dei bastardi del pensiero, questa
sarebbe ripresa dei sapienti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Allora si vedrebbero restaurati i troni, rialzati gli altari,
ricostruito l'edificio sociale, e calcata finalmente sotto il piede della
giustizia, quella bagascia rosso-sporca che i liberti, storcendo il significato
d'una parola divina, chiamano libertà.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Bisogna screditare il giornale, colpire il cuore del mostro, farne
vedere tutta la potenza malefica, tutta la bassezza morale, tutta la miseria
mentale, tutta la mediocrità, tutte le menzogne, tutto il grottesco, tutto il
ridicolo, tutti i pus.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;">E, soprattutto, non comprarlo.</i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Questo demoniaco mondo moderno, in apparenza invincibile, si regge,
forse, alla fin fine, sopra un puntello di carta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Se qualcuno lo spuntellasse, la Torre di Babele cadrebbe.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>E l'allegrezza, in alto, sarebbe grande.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Capitolo
estratto da <i style="mso-bidi-font-style: normal;">L'ora di Barabba</i>, 1922.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Piero Nicola<o:p></o:p></span></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-60151941852736952752018-05-25T18:03:00.000+02:002018-07-13T18:05:34.915+02:00MALCOSTUME ETERNO E DISUGUALE (Racconto di Piero Nicola)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_ozUmwANJ79sCTX5LK2jWpeY57fCVGc2rvLYWRUV-mYnHDGULx2TV_kkwl0DLCbwPskL1ej5SKpM-Si26DoJkL9tsWSnUscp8kG-bK9GgfffN3K5rTp3uHSid3qOE3pbA2BuTLvYFzfU/s1600/linke+autobus+mnw_6412433.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="763" data-original-width="1024" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_ozUmwANJ79sCTX5LK2jWpeY57fCVGc2rvLYWRUV-mYnHDGULx2TV_kkwl0DLCbwPskL1ej5SKpM-Si26DoJkL9tsWSnUscp8kG-bK9GgfffN3K5rTp3uHSid3qOE3pbA2BuTLvYFzfU/s320/linke+autobus+mnw_6412433.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Sull'autobus affollato la gente si accalca. Una donna anziana raggiunge
a fatica la macchinetta obliteratrice, sebbene i più vicini si siano stretti
per lasciarle un varco, messi anche in soggezione dalla presenza d'un militare.
Alla fermata, un'imprecazione: la protesta d'un marcantonio maturo, ostacolato
dovendo scendere. Gli è scappata una mezza bestemmia. L'autista lo punisce
accennando a chiudergli la porta in faccia. Il severo conducente, che filava
veloce dando l'impressione d'essere spericolato, benché si potesse contare sulla
perizia della sua categoria, ora rallenta l'andatura. È in anticipo di due o
tre minuti e, se non arriva al capolinea in orario, lo aspetta un'ammonizione.
La guida del veicolo lo seduce, lo trae dall'anonimato investendolo di
responsabilità e di potere; gioca un po' con le regole del traffico rasentando
il limite dell'osservanza, e mette a posto gli automobilisti che contrastano il
passo al grande mezzo pubblico. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>È salito il controllore. I due dipendenti dei Trasporti Urbani si
ammiccano. Anche questo impiegato temuto dai passeggeri s'investe d'autorità,
legittima, beninteso, ma c'è modo e modo... Egli pure avrà qualche motivo di
rifarsi col proprio servizio, o semplicemente esagera sentendosi partecipe
nella tutela dell'ordine sociale. Così, in lui resta socchiusa l'apertura per
la quale s'insinua la dura volontà di contribuire al raddrizzamento del mondo.
Si pianta davanti a un evidente vagabondo, forse un mendicante; invita lo sprovvisto
di biglietto a esibire il documento che lo identifica; rileva le generalità da
una tessera gualcita e bisunta che il poveraccio ha pescato nella sacca portata
a tracolla. Un vago mormorio proviene dal circostante disagio corporeo e
spirituale, ma la cosa finisce subito lì. L'africano e la donna con la testa
avvolta nel velo guardano placidi. Il borsaiolo sente puzza di bruciato e,
ripreso il biglietto dalle mani indagatrici, si prepara a smontare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Nel tassì che ha sorpassato l'autobus prima della fermata, da cui
sarebbe stato costretto a una sosta nella corsia dei mezzi pubblici, viaggia un
funzionario del Ministero. Quando scende, il portiere gli va incontro, si tocca
il berretto, gli prende la borsa. All'interno, su, al piano della dirigenza, l'usciere
in uniforme accompagna all'ufficio l'arrivato capo-divisione che, eretto e
veloce, attraversa l'anticamera. Gli astanti hanno abbozzato l'inchino, ritti e
ossequenti. Sulla scrivania monumentale c'è l'elenco degli ammessi all'udienza.
I nomi dei postulanti occupano le ultime righe del foglio. Il capo lo scansa;
mediante la segretaria convoca due subalterni. Sbrigata la faccenda con piglio
militaresco a dispetto del grosso ventre, afferra la copia del provvedimento
con cui il direttore del personale, su segnalazione del capo-sezione, ha
sospeso dal servizio il ragioniere Martelli, ritardatario nel giungere al lavoro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>"'Sto Benedetti è un pignolo... fiscale!" pensa il
capo-divisione, che quanto a puntiglio esigente non scherza affatto. «Scommetto
che il Martelli è arrivato un paio di volte con pochi minuti di ritardo... Bah,
il cerbero non sarà un'aquila, ma compie il suo dovere. E poi, come moderarlo,
se sta nella manica del Prefetto?"<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Martelli rimugina tristi considerazioni. Gli brucia l'onta subita.
Nessuno dimostrerà sentimenti meschini, non ci sarà collega che si azzardi ad
apparire vile lasciandosi andare a una canzonatura; però lo smacco rimane e i
maligni ne godono. Adesso, in casa bisogna fare i conti col prossimo stipendio
dimezzato. La moglie comprensiva, ribellatasi all'"ingiustizia", ora
distoglie lo sguardo inquieto quando i loro occhi s'incontrano. Le passerà. Più
d'una volta si sono trovati d'accordo criticando questo sistema "da
caserma", vantato con elevati argomenti e orgoglio di popolo. Ad ogni
modo, il sospeso finisce per prenderla con filosofia. In fondo conosceva la
regola, valevole per tutti. Il posto ce l'ha, i figli crescono sani e
profittano negli studi. Ricorda suo padre che lo metteva in guardia dalla
tentazione di separarsi da Giulia a causa dei suoi difetti, non di rado esasperanti:
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>«Se guardi a quello che ti manca, non sarai mai contento. Tu non lo sai,
ma cerchi una perfezione, e questo mondo non è perfetto per nessun verso. Puoi
avere questo e non quello, un piacere col suo dispiacere, oppure un altro
piacere e un altro dispiacere. Occorre accontentarsi. Una situazione può essere
migliore d'un'altra, certamente... In qualche caso è soltanto questione di
gusti.»<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>La scelta d'una situazione migliore s'addiceva meno che mai al
matrimonio. Scioglierlo lasciando i figli sbalestrati, rompendo la comunità
familiare, basilare, per mettersi con una nuova persona difettosa o per
confinarsi nel proprio io, era comunque un delitto. La Chiesa aveva ragione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>«Caro mio, avresti ragione,» l'amico d'infanzia altolocato replicò, un
giorno in cui Martelli gli confidava le sue insofferenze verso certe
coercizioni, «potresti essere nel giusto, ma governare è un dramma. Il cancro
non si cura con l'aspirina.»<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>«E quale sarebbe il cancro?»<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>«È la seduzione diffusa a vantaggio degli astuti disonesti, nemici dei
valori che intralciano i loro interessi.»<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>«E che cosa mi di dici della retorica?»<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>«Eh, dagli con la soluzione ideale!» anche lui aveva concluso fustigando
il perfezionismo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>«Ma la retorica non è fingere un'eccellenza inesistente?»<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>«Si capisce...» aveva sorriso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Luigi Martelli, detto Gigi, frequenta la seconda classe del Liceo
Petrarca. Il professore di latino e italiano non solo è un tipo che si fa
rispettare: in classe non tollera distrazioni. Se un alunno si volta indietro,
stende la mano verso di lui, calmo, impassibile:<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>«Lei, si alzi,» dice col suo tono personalissimo: «Si accomodi fuori.»<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Avviene che uno non capisca il motivo della penitenza, ma nessuno osa
chiederlo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Nel silenzio in cui si sentirebbe volare un moscerino, l'insegnante
allampanato e calvo si leva sulla cattedra per tenere la lezione. Le occasioni
fornite dalle materie alla retorica sono parecchie; egli non ne perde una. Le
virtù dei Romani ricorrono puntualmente. Oppure sono i vati italici d'ogni epoca
a essere portati sugli scudi dell'amor patrio. Ragazzi le cui fibre vengono
plasmandosi assimilando sia le proteine che le patrie glorie, patiscono
tuttavia un sottile sconcerto. Altri godono dell'enfasi, qualcuno invece
sorride; per poi tollerarsi a vicenda, abituati alla disciplina dell'unità. E
serbano l'attesa della lezione seguente, condotta da <i style="mso-bidi-font-style: normal;">quella</i> di storia e geografia. Chi più chi meno, chi meglio chi
peggio, sono tutti innamorati della signorina. Lei, che lo sappia o no, che lo
voglia o no, porta la gonna ben sotto al ginocchio e gli occhiali cerchiati di
spessa montatura marrone, intonata ai capelli castani. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Quando scocca il segnale dell'intervallo e le classi si riversano nel
cortile, i baldanzosi si danno agli scherzi e agli sfoghi fisici; i riflessivi
discorrono, ragionano; ma è vietata la sigaretta e l'uso del telefonino. Il
bidello, che ha licenza di vendere fette di focaccia salata, ha durato fatica a
reggere l'assalto dell'appetito pressoché generale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Viene l'ora di ginnastica. L'istruttore, ex campione di volteggi al
cavallo, vuole che la tenuta sia proprio conforme al regolamento. Trascurando
gli attrezzi, dopo i giri di corsa ordina ripetuti esercizi a corpo libero, che
fanno sudare il doppio. Ama la facezia, si esprime con locuzioni inedite:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>«Tu, dì un po',» ha ripreso un compagno che saltellando gettava i piedi
in fuori, « perché corri così, alla parigina?»<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Gli adolescenti hanno riso sorpresi, senza cattiveria. E non c'è stata
malizia. La malizia sta altrove, oltre il confine. Viene rinfacciata a quegli
stranieri che ritorcono il disprezzo e le accuse. Le propagande si scontrano.
Qui non mancano i curiosi dei costumi liberi, licenziosi. Ce ne sono che infilano
il naso tra le maglie della censura. In ultimo, ha la meglio il richiamo
dell'orgoglio per la civiltà nazionale: fa sentire colpevoli i trasgressori,
simili a fedeli che abbiano peccato. Quanto agli indifferenti, sembrano
eretici, e pagano il fio del loro agnosticismo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">La
signora Martelli si reca all'elegante negozio di stoffe con la sua bella
figliola bionda. Le piace cucire vestiti e le conviene. Alla commessa chiede di
vedere un tessuto adatto a un abito da pomeriggio per la ragazza. Dietro il
banco la donna alta, adusta, dal naso adunco e dalle labbra magre, dopo aver
squadrato le aspiranti clienti, mette fuori dei mazzi-campionario le cui
copertine sono rivestite di marocchino autentico. Il lusso traspare dai lembi delle
pezzuole. La madre, pur stentando a credere che la clientela della bottega sia
soltanto facoltosa ed esigente, accetta l'esame delle magnifiche strisce,
scoperte via via dalle mani di una malcelata degnazione. Il padrone, ammanierato,
dinoccolato, rimane distante e distratto. La madre accenna a una rinuncia distaccandosi,
dando ad intendere di cercare qualcosa di differente. «Non abbiamo di meglio
signora,» la previene la commessa, con negli occhi pungenti un'ombra d'ironia.
La signora Martelli, senza fiatare, coglie il braccio della sua ragazza incantevole
e, conducendola alla porta, rinvia i commenti al marciapiede. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il nonno ottuagenario sta male. La cameriera ha chiamato il dottore,
avverte il figlio sposato. Il medico da poco più di un mese è primario all'Ospedale
Maggiore. Ha promesso d'essere sollecito. «Vengo, appena posso. Tra breve sarò
libero.» Il figlio Martelli si precipita, avendo ricevuto il solidale permesso
dal capufficio, e trova il babbo affamato d'aria, pallidissimo. Nello studio di
casa, il primario ascolta sua moglie, desiderosa di sapere che cosa occorre rispondere
agli amici Bonanni; i quali devono sapersi regolare riguardo alla progettata
cena di sabato sera, al ristorante. Nell'anticamera aspetta ancora una
paziente. Squilla il telefono. L'oberato d'impegni si scompone. Schiaccia il
tasto d'ascolto. È la nipote del generale, ottantenne come il signor Martelli,
di cui stava quasi per scordarsi. Entrambi hanno bisogno di lui. Sembra troppo.
Deve decidersi a semplificare la propria esistenza. Toglie il camice, infila la
giacca davanti alla consorte, che attende amara. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>«Andiamo,»
la risposta rinviata arriva secca, "digli che andiamo; che prenotino loro,
dove preferiscono!» <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Quindi
raggiunge colei che si sarebbe fatta visitare. Abbia pazienza, ritorni: si è
presentata un'urgenza; riprenda l'appuntamento. Tralasciando i riguardi, il
medico precede sul pianerottolo la donna graziosa e ammutolita. Scende spedito
giù per le scale, nella cui tromba dorme l'ascensore. In strada, si dirige alla
volta dell'autorimessa. Intanto lo scontento scema in una risoluzione. Non può
esimersi dal correre anzitutto dal generale. Notoriamente suo figlio è una
potenza. Invece, se quel figlio conoscesse il caso, disapproverebbe il
favoritismo; e non per scarso attaccamento al proprio genitore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Piero Nicola <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-79966586498229479812018-05-13T21:25:00.002+02:002018-05-13T21:25:37.675+02:00IL FATTO E IL MISTERO (di Piero Nicola)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVHj5o1WMcukRkPdMSseJTLsNK7w5OFW08zUS0JDT6vScxDZGCLxoBn0wLugvUB-fpZ7sW8YaTwqVHMJ-F5LPw1cR-uEeuEFsbZ0J6rLYav3cqC_oyBBq9m47tGgksBTHrHhvRjtfzLYk/s1600/rembrandt.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="338" data-original-width="600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVHj5o1WMcukRkPdMSseJTLsNK7w5OFW08zUS0JDT6vScxDZGCLxoBn0wLugvUB-fpZ7sW8YaTwqVHMJ-F5LPw1cR-uEeuEFsbZ0J6rLYav3cqC_oyBBq9m47tGgksBTHrHhvRjtfzLYk/s320/rembrandt.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>La fede risolve tutto. La fede in Dio e nella sua Verità. Ma Dio vuole
che essa sia anche una conquista, una osservanza, una purificazione per la vita
eterna. È necessario che in questa vita non abbiamo doni e salvezza certi,
assicurati una volta per tutte. Bisogna che il mistero ci si ripresenti con la
tentazione e che superiamo questa prova con l'aiuto del Signore, ricorrendo a
Lui.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Avviene che la tentazione ci faccia tornare da capo. Che cos'è questo
mondo, questo esserci noi, le cose, il generale principio, la destinazione, il
soprannaturale, rispetto a un nulla di cui abbiamo pure un'idea? Ma s'impone
una realtà: del nostro essere, delle cose, del soprannaturale, di ciò che ci
supera, che supera e sempre supererà la nostra comprensione. Lì, nel mistero,
si trova la soluzione, a partire dalla realtà (il contrario del nulla, del
vuoto) di cui pure fa parte l'arcano. Non può essere vero che l'arcano sia
senza risposta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Immaginare
che quanto esiste non abbia avuto un'origine sempre esistita non avrebbe senso.
Perciò l'eternità dev'essere un fatto. L'esistente eterno, poi, bisogna che
corrisponda al nostro essere intelligente: non sarà di certo materia. E perché
un ente infinito personale, il nostro Dio, il Creatore? Potremmo immaginare
altro, altri lo hanno sostenuto. Ma torniamo alla realtà. In essa troviamo la
risposta, la manifestazione, la dimostrazione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Siamo giunti al problema del soprannaturale. Problema falso, però sempre
riproposto e talvolta insinuante il dubbio. La medesima nostra incapacità
intellettiva di abbracciare il tutto misterioso comporta una metafisica. Se non
bastasse, i fenomeni soprannaturali sono accertabili scientificamente, sebbene
non siano spiegati dal metodo scientifico. Oltre alla loro innegabile e tangibile
concretezza, essi hanno rivelato e rivelano alquanto di ciò che sfugge alla
umana comprensione, rivelano la loro sorgente che ha voluto mostrarsi, ovvero
Dio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Annoverare la serie delle rivelazioni e dei
miracoli sarebbe lungo, e inutile per chi li rifiuta con vari pretesti.
Naturalmente occorre discernere il vero dal falso, soprattutto l'autentico
dalle preternaturali manifestazioni del demonio. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>A questo punto interviene una seconda tentazione: quella di giudicare
l'operato e il giudizio di Dio. All'uomo non basta il senso morale, abbisogna
di religione o di filosofia. Si arriva a concepire un dio iniquo. Perché Dio
permette il male? perché ha voluto una creatura soggetta a cadere? Ritorna la
spiegazione iniziale. Se l'uomo è imperfetto rispetto al mistero, è insensato
che pretenda di dare legge al Creatore, che pretenda di conoscerne la sapienza,
la Provvidenza. Ciononostante, Egli ci ha dato sufficienti elementi perché
possiamo capire e non essere sconcertati dai suoi procedimenti. La dottrina di
Cristo e della Chiesa sovvengono ai dubbi, sovvengono la fede, che è il primo
grande ausilio soprannaturale. Il creato indirizza al vero, la predicazione
cattolica porta alla fede chi non ce l'ha.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Niente di nuovo in questi ragionamenti. Di sicuro ve ne sono di
migliori. Ad ogni modo, a volte serve rinfrescare le cristiane convinzioni o
concorrere alla persuasione di chi non le abbia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><i>Piero Nicola</i><o:p></o:p></span></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-87984934393721184272018-05-11T21:26:00.000+02:002018-05-13T21:28:10.131+02:00NEOLOGISMI MALIZIOSI (di Piero Nicola)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg67cCsrNZwgwQJlq7bpebOi58fBg411y8e70fTPBPLYAvXtYSu3s9ZtNiDv8ds23h5zqKvx42_5lsnTvBVC6eQrYrSRII44R_hdJpIAk47KpsygkSKBKrMHGb84h8RAzsZhDYy1avIn54/s1600/15dx6qf.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="379" data-original-width="639" height="189" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg67cCsrNZwgwQJlq7bpebOi58fBg411y8e70fTPBPLYAvXtYSu3s9ZtNiDv8ds23h5zqKvx42_5lsnTvBVC6eQrYrSRII44R_hdJpIAk47KpsygkSKBKrMHGb84h8RAzsZhDYy1avIn54/s320/15dx6qf.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Gli espedienti retorici non sono
un'invenzione né odierna né recente. L'arte di manipolare la lingua è una
vecchia porcheria. Però tale malizia ebbe sovente, come le bugie, le gambe
corte. Un'onestà formale ineludibile, autorevole, vanificò l'uso insinuante,
allusivo di vocaboli per svilirne il valore, vanificò le nuove accezioni che
denigravano i buoni significati; i mali giochi linguistici vennero smascherati
con il loro significato effettivo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il vocabolario mise le cose in ordine, grazie soprattutto all'etica
eterna della Chiesa, che metteva in soggezione quella mondana, benché sempre si
cercasse il modo per gabbare la gente con usi impropri e locuzioni sofistiche,
atte a trarre in inganno.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Populismo. - </i>Chi oggi vuol accusare qualcuno
o una associazione di essere demagogica, non usa più il termine proprio: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">demagogia</i>, ma ha stravolto il vecchio
significato di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">populismo</i>
sostituendolo a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">demagogia. </i>Il dizionario
Garzanti degli anni Ottanta così definiva la voce <i style="mso-bidi-font-style: normal;">populismo</i>: "atteggiamento o movimento politico, sociale o
culturale che tende genericamente all'elevamento delle classi più povere, senza
riferimento a una specifica forma di socialismo o a una precisa impostazione
dottrinale". Dunque il senso spregiativo è recentissimo e sostituisce un
termine preciso, come <i style="mso-bidi-font-style: normal;">demagogia</i>,
perché la novità fa maggior presa sull'immaginazione, perché <i style="mso-bidi-font-style: normal;">populismo </i>è maggiormente comprensibile
da quel popolo che si presume raggirato, e per diminuire il valore del consenso
popolare, che sarebbe carpito con le lusinghe. Tale azzardo, con cui si mette
in dubbio la capacità di discernimento del popolo e lo stesso valore del
principio democratico, dice la crisi dei partiti ancorati al sistema, dice l'impopolarità
dei conformisti difensori dello status quo, la loro disperazione, non essendo
riusciti a escogitare un nuova soluzione demagogica o non essendosi resi conto
dell'aria che tira.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>L'ultima
trovata è il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">sovranismo. </i>Coloro che hanno
coniato e adoperano questo neologismo, non si rendono conto di impugnare un
coltello a doppio taglio, che sta ritorcendosi contro di loro. Esso si oppone
al sentimento che la gente, avvertendo il profondo malessere sociale, prova
verso una sottintesa rinuncia alla propria identità, alla sovranità, in nome di
un internazionalismo o globalismo o società multietnica, e di un buonismo che
fa d'ogni erba un fascio: proposte a cui non crede, di cui subodora la
macchinazione. Sminuire la sovranità significa pregiudicare la proprietà di
quanto ci appartiene, che si è giustamente ereditato e che non si è disposti a
spartire col primo venuto, il quale ne godrebbe senza alcun merito, col quale
si ha poco da spartire, anzi costui, comportandosi a modo suo, turba la pace e
l'armonia. Il sentimento di tutto ciò, benché sovente inconsapevole, è
diventato più forte della propaganda contraria. Questo spiega la sconfitta e il
discredito dei partiti che propugnano la politica continuità e la moderazione.
Il problema non è semplicemente economico. Anche la massa che può vivere o
vivacchiare si sente moralmente a disagio, minacciata, e ha fiutato l'inganno,
ha smesso di credere e di obbedire. I segni della diffidenza e dello
scetticismo sono evidenti; l'establishment procede in un vicolo cieco, finché
qualcun'altro avanza un'alternativa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Nella festa dell'Ascensione, Francesco I visita le comunità utopiche e
moderniste e tiene omelie stucchevoli e filantropiche, che sanno di connivenza
con l'universalismo e hanno perduto il potere di convincere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Mattarella è intervenuto al convegno di Fiesole intitolato The State of
The Union. Già questo invadente abuso dell'inglese (per giunta poco
comprensibile) ormai suona male alle orecchie nostrane, che non appartengano a
pappagalli istruiti e ai vogliosi di tenersi in pari con questa moda
esterofila. Mattarella ha approfittato di tale celebrazione della solidarietà
nell'UE per mettere in guardia un prossimo governo Lega-5Stelle dicendo che
bisogna "sottrarsi alla narrativa sovranista", e ha messo sull'avviso
tutti quanti perché nessuno Stato può illudersi di fare da sé. Come se tuttora
gli Stati europei non dovessero fare da sé, ossia difendere i loro interessi,
nonostante la perdita notevole di sovranità e di interessi, senza adeguata
contropartita. Ed è l'avvertita mancanza di vantaggi, anzi l'avvertito discapito
(immigrazione, moneta unica, debito pubblico in speculative mani altrui) che ha
determinato la volontà nazionale di riappropriarsi della propria roba,
dell'autonomia. Ora, questi concetti di conservazione del patrimonio e di
indipendenza conducono alla sovranità, conducono all'improvvido uso
dispregiativo della parola <i style="mso-bidi-font-style: normal;">sovranismo</i>;
chi se ne serve sta dandosi la zappa sui piedi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><i>Piero Nicola </i><o:p></o:p></span></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-28947538331880832212018-05-09T21:30:00.000+02:002018-05-13T21:32:03.461+02:00CONSEGUENZA DELL'ERRORE (di Piero Nicola)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipWcs2Dg9abbiiMRUpUnIDdc2-4C5RGTyG0kZLVN3wBMoB-Yewx4H4n1P5Ee4NvTymjHG99QbO6h6VdKj75bY69lVcgmPbDU-lt1YA9JR82hieXgZHr-bG5nDFG4f_E8hlzpNRAqkXH7w/s1600/tela-2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="306" data-original-width="450" height="217" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipWcs2Dg9abbiiMRUpUnIDdc2-4C5RGTyG0kZLVN3wBMoB-Yewx4H4n1P5Ee4NvTymjHG99QbO6h6VdKj75bY69lVcgmPbDU-lt1YA9JR82hieXgZHr-bG5nDFG4f_E8hlzpNRAqkXH7w/s320/tela-2.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>L'errore è quel fatto gravido di conseguenze che può generare l'inganno.
In campo sociale, dall'inganno derivano giudizi errati e mali d'ogni genere.
Infatti sovente l'errore assume l'aspetto della verità. Quanto all'azione umana
che produce l'errore-inganno, cioè l'effetto dell'impostura, è inutile
indagarne la qualità, metterla sotto processo. Possono determinarla malafede,
passione, pregiudizio, ingenuità, ignoranza. Soltanto Dio ha il potere di certa
condanna o di assoluzione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il discorso cade a proposito in merito al proposto e caldeggiato governo
imparziale rispetto ai differenti disegni politici dei partiti. Tale governo
sarebbe utile o necessario per decidere su questioni economiche urgenti. E qui
sta il fallo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>In primo luogo esiste un governo imparziale? In via di principio, ciò è
impossibile. Essendo formato di uomini, e di uomini associati come ministri,
essi dovrebbero non avere tendenze, preferenze, interessi, colpe e
condizionamenti di sorta. Ma se anche, per assurdo, l'impeccabilità si
verificasse, che cosa si richiede a un potere esecutivo efficiente e efficace?
Si richiede la migliore delle soluzioni da adottare circa i vari problemi. In
altri termini, si richiederebbe la saggezza personificata o almeno la miglior
saggezza possibile. Per la qual cosa non esiste alcuna garanzia. Inoltre se
vige un principio democratico, non sarebbe questo governo che rispetterebbe la
volontà popolare, la quale esprime un indirizzo, un orientamento, giusto o
sbagliato che sia. Alle elezioni è già stata bocciata la precedente politica
governativa e, il partito bocciato è quello che sostiene il governo
"neutrale". Perciò il voluto governo indipendente non sarebbe
democratico: non rispetterebbe la costituzione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>In secondo luogo, entrando nel merito, qual è la materia dei
provvedimenti da prendere? È inevitabile che essa sia politica, dunque non può
essere neutra, meramente amministrativa. Si dice che sono stati presi degli
impegni economici e devono essere onorati, pena danni e sanzioni. Le cose non
stanno affatto così. Anzitutto tali impegni sono stati assunti da una politica
rigettata dall'elettorato. Poi sussiste un potere contrattuale italiano che può
essere esercitato, e deve esserlo, sempre a motivo della nuova volontà di radicale
cambiamento manifestata dagli elettori. L'Italia non è obbligata a ubbidire
alle disposizioni della UE, per esempio riguardo alla regolazione del debito
pubblico. Come Francia e Spagna hanno potuto negoziare, così dobbiamo farlo
noi. E non sarà il governo tecnico a prendere le improrogabili, occorrenti
decisioni. D'altronde nessun membro dell'UE è vincolato all'UE indissolubilmente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Infine la ragione principe dell'immediato ricorso alle elezioni è
costituita dall'urgente necessità di adempiere i programmi dei partiti che
hanno ottenuto la maggioranza dei voti. In base a tali programmi bisogna
risolvere senza indugio la questione dell'emigrazione clandestina, dei
ricevimenti o respingimenti di immigrati, bisogna riformare le leggi sulle
pensioni, sulla tassazione, sul lavoro dipendente, ecc.: tutto ciò secondo una nuova
politica; ed è di importanza vitale almeno quanto la regolazione dei rapporti
con Bruxelles e Francoforte.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Intanto assistiamo a una campagna di propaganda scatenata dalle tivù e
dalla stampa del vecchio regime, ormai screditato, propaganda di denigrazione dei
partiti vincitori delle elezioni e giustamente contrari a un governo del
presidente, che nasce morto. Poiché devono esistere lobby, associazioni, sette
di vario genere, la loro mobilitazione ha fatto sì che, persino canali
televisivi prima schierati a destra, oggi si uniscano al coro delle accuse di
irresponsabilità e di agire per la rovina dei cittadini, rivolte ai partiti che
hanno denunciato l'errore suddetto, che non si prestano, giova ripeterlo, a
quell'effetto di impostura.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Se, come sembra, la maggioranza parlamentare vorrà sfiduciare il governo
proposto, è interessante vedere quale capo dell'esecutivo e compagine
ministeriale si esporrà al sacrificio, che farà giustizia dello sbaglio
commesso dalla più elevata fallibilità.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><i>Piero Nicola</i><o:p></o:p></span></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-35369552693199357492018-05-06T21:37:00.000+02:002018-05-13T21:39:02.291+02:00STORIA NAZIONALE E MONDIALE (di Piero Nicola)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZpBaiA63xz0KWzMKdOX-jdNSnvLlRa2_bXTGH3IWHqHjqRNrGojledLZlgCJBRZcxkaC8fhgQt7xqI8Lidh_QxOj6rMuMuAEeoQA6U_xGxpj2p6snfgII9luxEmHwQI9hHURTuGD8E0k/s1600/le+storie+pi%25C3%25B9+brutte.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="857" data-original-width="600" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZpBaiA63xz0KWzMKdOX-jdNSnvLlRa2_bXTGH3IWHqHjqRNrGojledLZlgCJBRZcxkaC8fhgQt7xqI8Lidh_QxOj6rMuMuAEeoQA6U_xGxpj2p6snfgII9luxEmHwQI9hHURTuGD8E0k/s320/le+storie+pi%25C3%25B9+brutte.jpg" width="224" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>È uscito in questi giorni un importante e singolare compendio di storia
(a partire dal Settecento sino ai giorni nostri) intitolato "Le storie più
brutte", dovuto dalle penne congiunte dei signori Emilio e Maria Antonietta
Biagini. Il sottotitolo è chiarificatore: "Come raccontare al nipotino le
menzogne della storia contemporanea". L'istruzione impartita allo scolaro
serve all'elementare essenzialità del trattato, alla universale comprensione,
tanto utile a demolire gli sclerotici pregiudizi, formati da uno stillicidio di
falsificazioni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Naturalmente chi pretendesse delle dimostrazioni attuate mediante la
scienza storica o filosofica oggi concepita, accademica, avrebbe molto da
ridire. Ma le pretese decadono immediatamente essendo fondate, nel migliore dei
casi, sul metodo positivistico, anti-metafisico, ovvero sull'ateismo. Mentre il
corollario degli autori consiste giustamente nel dato religioso e della vera
religione, ampiamente accertabile, volutamente negato dagli storici ufficiali.
Dal corollario del cattolicesimo discende bensì la ineguagliabile superiorità
della morale e della dottrina politica cattolica, alla luce dalla quale appaiono
i corretti giudizi sui fatti reali della vita dei popoli, dopo che lo studioso
abbia operato, con la medesima onestà cristiana, un'obbiettiva ricostruzione
degli accadimenti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Su questi due ultimi punti dei fatti e dei giudizi, poiché nessuno è perfetto
e infallibile (né io pretendo di esserlo), in coscienza mi sento di opporre
alcune osservazioni; a parte ciò ritengo condivisibile, oltre all'impostazione,
l'intera esposizione, in particolare, riguardo al ruolo primario giocato dalla
massoneria, o dalle massonerie, nel confronto storico tra <i style="mso-bidi-font-style: normal;">mondo </i>e Chiesa, tra le varie potenze al servizio del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Nemico</i> e i pur difettosi potentati
cattolici<i style="mso-bidi-font-style: normal;">.</i><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Desidero anzitutto rilevare che la citata chiesa postconciliare non
risulta abbastanza decaduta dal suo ruolo di depositaria della Verità. La qual
perdita non è stata affatto di secondaria importanza.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Seguendo lo svolgimento degli eventi, giunti alle guerre d'Africa e alle
guerre mondiali, manca un doveroso riconoscimento dei sacrifici, delle fedeltà
e degli eroismi, attuati per la Patria dai nostri combattenti e, in misura
inferiore, dal popolo. Tali valori non possono essere tralasciati a motivo di
eventuali errori o colpe dei governanti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Circa l'ordinamento dello Stato, la stessa Chiesa riconobbe che nessuna
costituzione era<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>condannabile: non il Re
assoluto, non la problematica democrazia, purché fossero rispettosi della Legge
di Dio. Bisognava prendere in considerazione soprattutto il modo di governare.
Ne consegue che la bontà del sistema politico dipende dalle circostanze. Ora è
innegabile, per fare un esempio, che in Spagna, nel 1938, il capo militare e
politico, dopo aver sconfitto la peste del comunismo, dovesse instaurasse una
dittatura. Lo stesso regime conveniva al Portogallo, dove pure il successivo
avvento della democrazia non migliorò di certo la salute morale e spirituale di
quella nazione. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il nazionalismo. - S'intende che gli eccessi vanno evitati. Però il
tossico richiede l'antidoto, che non è blando. Nella saggia Roma repubblicana,
allorché la situazione era critica, il dittatore sostituiva i consoli. Perciò
occorre andar cauti con le drastiche risoluzioni che, intese a stabilire la
normalità, fanno invece ricadere nel fango. E non stanno nel fango, come pure
ci viene mostrato, i tradizionali e consolidati regimi parlamentari d'Occidente,
oltre a tutto travagliati dalle fazioni che contraddicono l'essenza della
Patria comune? Gli autori osservano che "in teoria l'insegnamento è
libero, ma pressioni brutali vengono esercitate su insegnanti e professori che
non si adeguano alla versione 'politicamente corretta' della storia". E
allora che differenza fra la cattiva democrazia e il cattivo autoritarismo? Non
sarebbe difficile dimostrare che la democrazia ha in sé almeno tanti difetti
quanti ne ha l'autoritarismo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il
discorso non cambia per i "poteri intermedi" e il centralismo statale:
entrambi possono divenire contrari al bene comune. Se è giusto riferirsi al
modello, è indispensabile non perdere di vista le invitabili anomalie della
condizione umana.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>"La propaganda laicista risorgimentale", pur mitigata dal
riconoscimento tributato alla Chiesa e dalla formale messa al bando della
massoneria, fu senza dubbio un errore colpevole del fascismo. Quanto
all'entrata in guerra, occorrerebbe stabilire che non ci fosse stato un nemico
da combattere e che lo si sarebbe potuto combattere diversamente. In via di
principio, può valere di più una guerra perduta che una pace di sottomissione. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>La Seconda Guerra Mondiale. - Si dice nel libro che "i polacchi
bloccarono le comunicazioni fra la Germania e la ormai isolata provincia della
Prussia orientale, la cui economia venne così gravemente impoverita. Danzica,
tedesca al 97%, era praticamente assediata. Le popolazioni tedesche della
Polonia occidentale venivano sottoposte ad angherie d'ogni genere". Dunque
il Reich aveva qualche ragione di pretendere il famoso corridoio di Danzica,
negato dalla Polonia. Ma Francia e Inghilterra, che già le avevano dato
"ogni sostegno perché potesse continuare nella sua politica
oppressiva", dichiararono la guerra come alleati della Polonia attaccata.
Non vollero soprassedere, e il motivo lo leggiamo in un'altra pagina: "la
Germania era un pericoloso rivale economico e politico da abbattere: era alla
sua distruzione che miravano i grandi professoroni di democrazia, non ad
abbattere il regime e a liberare il popolo tedesco".<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Hitler era un criminale. Ma che avesse voluto provocare l'immane
conflitto e che non potesse vincerlo, nonostante l'intervento degli Stati
Uniti, sono cose discutibili. In un libro di memorie degno di ogni attenzione, l'insospettabile
Antonia Setti Carraro, allora crocerossina in un campo di addestramento di
truppe italiane in Germania, ebbe fortuitamente a costatare gli esperimenti di
potentissime armi segrete, bensì attestati da giornalisti italiani e dello
stesso Mussolini. Bombardamenti o sabotaggi impedirono la realizzazione fors'anche
della bomba atomica. Pare che il tiranno avesse detto: "Che Dio mi perdoni
gli ultimi giorni di guerra". Può darsi che il Signore abbia sventato il
suo disegno. Del resto, non pochi altri avvenimenti bellici furono suscettibili
di far prendere un'opposta piega al conflitto mondiale. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><i>Piero Nicola</i><o:p></o:p></span></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-15616313709978233552018-05-04T21:34:00.000+02:002018-05-13T21:35:39.729+02:00TEORIE MALATE (di Piero Nicola)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDpGLXJrNbo_h2YbJUB2IJ-uzHVQl7KDyfYO8IySn1LGTTC3bZVP5MimHk9hyphenhyphen0hpzqowIUS4qahOx_-xFgkmo2ycmaOSn2Ww7kqFmmi7yaAVBvFVtcHBdUaFqzhfLhhW2eG6giICVq9Y8/s1600/Teoria_Evoluzionistica_Darwiniana.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="468" data-original-width="800" height="187" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDpGLXJrNbo_h2YbJUB2IJ-uzHVQl7KDyfYO8IySn1LGTTC3bZVP5MimHk9hyphenhyphen0hpzqowIUS4qahOx_-xFgkmo2ycmaOSn2Ww7kqFmmi7yaAVBvFVtcHBdUaFqzhfLhhW2eG6giICVq9Y8/s320/Teoria_Evoluzionistica_Darwiniana.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Buona parte delle teorie erronee
tradotte in norme e prassi non sono prive di frode, altre provengono da buona
fede solo in apparenza, poiché si tratta di coscienza falsificata; molti le
approvano per un errore di valutazione, sebbene anche qui in fondo giochi
spesso un ottimismo, talvolta un pessimismo, moralmente censurabili.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Sta di fatto che oggidì i procedimenti sociali introdotti nella temperie
postmoderna sono sbagliati. Infatti vengono accolti solo quelli conformi a un
mondo sbagliato: il mondo dell'immoralità giustificata, degli stupefacenti
tollerati, della giustizia molle, incerta e indulgente, delle libertà e dei diritti
indebiti e rovinosi, sanciti dalle leggi, che castigano chi vorrebbe
raddrizzare le storture.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Una dottrina delle peggiori, gabellata per scientifica, fu quella sulla
pazzia e sul trattamento dei malati di mente. Ebbe buona accoglienza e consenso
popolare. Come per quasi tutte le licenze legalizzate essa soddisfaceva il
sentimento pietoso e il senso di giustizia, non già puri e generosi, bensì
radicati nel vile amor proprio: "Se succedesse a me, se io fossi costretto
ad avere le mani legate..." ecc. ecc. Il consenso provenne dalla
presunzione di sé, di saper usare della libertà meglio di chiunque, di essere
comunque al riparo dalle offese altrui, e dal timore di dover subire l'affronto
della coercizione. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Si stabilì che l'alienato, curato bene e carezzato, non fosse pericoloso,
tranne che in casi rari. Dunque si abolirono quei tristi e orribili luoghi di
segregazione e di tortura che erano i manicomi. Naturalmente i pazzi omicidi
sussistettero, i peggiori sono tuttora rinchiusi in speciali reparti
psichiatrici, e sono in numero maggiore del previsto. Naturalmente le statistiche
stanno in mano ai comandanti; essendo scomode, non vengono divulgate e forse
nemmeno eseguite. Ma ciò che importa è che potenziali folli assassini, feritori
e danneggiatori - da cui un tempo la società era protetta - sono in
circolazione, nelle famiglie, minate dall'angoscia e dal terrore, altrimenti
quasi abbandonati alla propria disperazione e al suicidio. Fenomeno sociale che
viene artatamente nascosto o sminuito.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>La frode, facilitata dall'oltremodo coltivato pregiudizio umanitario, va
a segno un giorno sì e uno no, quando dovrebbe saltar fuori la criminale
applicazione della teoria, responsabile di uccisioni, ferimenti e violenze commesse
da poveri irresponsabili. Non passa settimana che un tale, che è stato in cura
per problemi psichici (questa circostanza viene quasi sottaciuta) ammazza, usa
violenza, commette gravi reati. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Dice: "E allora i poveretti confinati in un manicomio non
vivrebbero peggio che in prigione, anche se non avrebbero compiuto azioni
temibili, orrende?" E qui compare l'ignoranza: sia non essendosi compresa
la reale pericolosità, tenuta nascosta, sia trovandosi all'oscuro della
saggezza inerente al governo di uno Stato. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Seguendo
lo stesso principio pietoso e scrupoloso - utile all'invalso sistema
democratico - per evitare l'errore giudiziario si dovrebbe assolvere quasi tutti
gli imputati, lasciando a piede libero la delinquenza spicciola e criminale. Si
è quasi giunti a un simile disordine funesto. Gli stessi tre gradi di giudizio
lasciano in circolazione gran parte dei delinquenti sotto processo. La regolamentazione
dei provvedimenti detentivi fa acqua dappertutto, con arresti domiciliari,
permessi e premi. Giornalmente le vittime dei delitti, i parenti degli
assassinati, lamentano l'ingiustizia, ma sono relativamente pochi. Chi subisce
il furto, la messa a soqquadro della casa, persino la rapina, se ne dimentica,
si convince che occorre convivere con gli inconvenienti del progresso,
dell'immigrazione. Gli stessi parenti stretti dei drogati sono sopraffatti dal
sistema, dalla falsa fatalità. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Le debite leggi, la debita amministrazione della giustizia, il debito
carcere, possono e devono produrre la salute civile, garantire gli autentici
diritti umani. La malizia invece accende un faro sull'ineliminabile errore
giudiziario, sulla possibilità di patire una restrizione del libito, sul
rischio di incorrere in un'iniquità. I pubblici persuasori, che dovrebbero
essere educatori, mirano in basso a pascere l'ego e gli appetiti, anziché esaltare
il nobile sacrificio, in qualche misura sempre necessario al vero bene comune.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Aggiungo una nota significativa sulle attuali aberrazioni dell'equità.
Poco tempo è trascorso dalla morte di una ragazza placcata in una partita di rugby.
Se c'è uno sport crudo e antifemminile questo è il rugby. La notizia ha fatto
il suo corso ovattato, intriso di tenerezza, di varie solidarietà, con vago
accenno al modo in cui avvenne la disgrazia. E come parlare di disgrazia, a
seguito di uno scontro brutale e di una caduta con conseguenze prevedibili,
trattandosi di corpi di ragazza? Lo stesso dicasi del pugilato, del calcio muliebre:
contrari alla peculiarità del gentil sesso. Veri e propri snaturamenti, altro
non sono che lusinghe per giovani e adulte, non di rado frustrate, in cerca di
affermazione a caro prezzo. Il danno psicologico e fisico non tarda a colpire
quel genere di atlete e di sportive. Ma ha la meglio la brama di avere, di
essere di più, di non rimetterci, di cogliere ogni opportunità. Prevale il
pregiudizio: la completa parità di donna e uomo. Sciocchezza di badiale
evidenza, eppure accettata, idolatrata. Men male che i maschi ancora non si
cimentano con i ferri da calza e i lavori all'uncinetto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Ma che succederà quando i dispensatori di desideri avranno esaurito le
loro droghe?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><i>Piero Nicola</i><o:p></o:p></span></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-24930391928122218992018-04-08T15:08:00.000+02:002018-04-08T17:58:38.123+02:00LOTTA DI CLASSE (di Piero Nicola)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8G7kLv4CYZhloOJe4t1pJGVFjShB8qmvscVeCSn3f06mYzSrgHjdY5LwzlrcJOuN5EG_zkt0cjonRz6gis8E6j1hjHAb8ZHvs8wqdsjRVJqVWM1MidCaKtKaNG2gYmBXvIUxcoV79Bpw/s1600/agrippa-lanato2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="348" data-original-width="550" height="202" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8G7kLv4CYZhloOJe4t1pJGVFjShB8qmvscVeCSn3f06mYzSrgHjdY5LwzlrcJOuN5EG_zkt0cjonRz6gis8E6j1hjHAb8ZHvs8wqdsjRVJqVWM1MidCaKtKaNG2gYmBXvIUxcoV79Bpw/s320/agrippa-lanato2.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">Che cosa c'è di meglio che una società
costituita secondo l'apologo di Menenio Agrippa? Già in quel tempo remoto e
alquanto felice per la formazione dei costumi romani, il console valoroso chiamato
a comporre il conflitto tra i patrizi e la plebe, esprimeva l'idea di uno stato
organico, scevro da divisioni - che in quel punto esplosero tra popolo e classe
di governo (rispettivamente </span><i style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">membra</i><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;"> e </span><i style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">stomaco</i><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">), e che, per principio,
sarebbero risultate deleterie riguardo a ogni contrapposizione di partito,
laddove i veri organi dell'umano consorzio, indispensabili, gerarchicamente
ordinati e complementari, dovrebbero per natura conciliare i vicendevoli
diritti e doveri.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La
stessa apertura indiscriminata del potere a chiunque si dia alla politica e si
iscriva a una setta, è contraria al sano funzionamento del corpo sociale. Costoro
passano attraverso una fazione e una corruzione, quand'anche abbiano avuto
patenti d'onestà e di capacità.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Nella storia moderna e democratica abbiamo assistito alle lotte di
classe e alle lotte di partiti, entrambe con esiti funesti, specie per quanto
concerne la salute morale (concorrenza politica nel sedurre il popolo con leggi
inique). Oltre alla losca concorrenza partitica, ci resta lo sciopero come
mezzo troglodita per avere giustizia: uno scempio del diritto, e ci resta il
potere mafioso: impotenza dello Stato. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Ora però si è verificato un fatto nuovo. Lavoratori e proletari hanno
smesso di concepire una classe oppressa e sfruttata. Il fenomeno è stato pure di
genere americano. Ciascuno ha sperato di aver fortuna; in subordine, sperava di
approfittare della ricchezza ovunque prosperasse. I partiti non rispecchiano
più la difesa degli interessi contrastanti delle grandi categorie in cui si
suddivide la popolazione. Alla <i style="mso-bidi-font-style: normal;">sinistra</i>
oggi aderiscono poco gli operai e vi appartengano assa i grandi industriali. I
movimenti cosiddetti populisti rappresentano gli scontenti, coloro che si
sentono gabbati e i nostalgici (incluso il ceto medio), ma questi movimenti
evitano di prendere di mira con chiarezza la ristretta società dominante, sostanzialmente
tutta responsabile della conduzione generale, del convogliamento delle diverse
azioni politiche a un risultato legislativo e governativo che giova alla casta
privilegiata e la conserva.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>La plebe odierna, simile a quella tartassata dagli antichi creditori, e
ritiratasi in sciopero sul Monte Sacro, avrebbe sacrosante ragioni per adunarsi
e affamare lo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">stomaco</i>, che pure le
procura l'indispensabile sostentamento. Non è questione di socialismo o di
comunismo, ma di sconfiggere un'oligarchia camuffata sotto le apparenze della
democrazia popolare. Essa guasta la vita del consorzio civile, distrugge o lede
i valori essenziali, spirituali, mentre sottomette il popolo con un sistema snervante,
invadente, angustiante, desolante, fatto di bisogni materiali e viziosi, di
consumi e di debiti che alimentano il potere. Questo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">stomaco </i>patrizio somministra alle membra quel tanto per farle
servire alla macchina economica, e le fa vivere in modo indegno, drogandone le
anime. Questo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">stomaco </i>non offre neppure
l'alta ispirazione che offrì l'esercito romano, massime col suo ordine equestre
e con i suoi condottieri.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Dunque la giusta <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e necessaria rivolta
di classe, d'un'intera nazione contro un'oligarchia, che pratica un sofisticato
ed empio schiavismo, non avviene perché la colpevole si dissimula, rimane senza
volto, e nessuno ha avuto ancora la forza e le qualità per smascherarla, per
definirlaa, per costringerla a correggersi o a subire la sostituzione. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Piero Nicola<o:p></o:p></span></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-29375068281876794282018-04-06T18:07:00.000+02:002018-04-08T18:07:29.721+02:00VIBRAZIONI PERDUTE (di Piero Nicola)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Le passioni, in particolare quelle amorose, continuano a dare prova di
sé. Spesso i delitti passionali riportati dalla cronaca nera indicano la cima
d'un iceberg fosco e bollente, nel livido mare sociale. Perciò sembra
permangano gli impulsi del cuore e le menti da essi travolte senza che se ne
smorzino le energie. Ma, volendo fare paragoni con epoche trascorse, un dato
fisiologico contraddice questa presunzione di immutata vitalità. Abbiamo la statistica
diminuzione della potenza e del seme maschile. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1pj8HWRBMHBPHoivOzA-KaBxTQ6mAYvDQRKDK3fl4r5bivCFhrXFBFLKN-g7qinA2Au_ZiXn7y0ZmA0PX1roURCXZUeoRO1afsgsi22zKhlL-EyX8PWnsU3fAfd4bJCiJlPPluvv7mvc/s1600/tristano+e+isotta+di+leighton.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="434" data-original-width="600" height="231" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1pj8HWRBMHBPHoivOzA-KaBxTQ6mAYvDQRKDK3fl4r5bivCFhrXFBFLKN-g7qinA2Au_ZiXn7y0ZmA0PX1roURCXZUeoRO1afsgsi22zKhlL-EyX8PWnsU3fAfd4bJCiJlPPluvv7mvc/s320/tristano+e+isotta+di+leighton.jpg" width="320" /></a><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Siamo scesi all'aspetto più animalesco della sostanza umana, sebbene non
debba essere ignorata giacché lo spirito si regge sul vigore del sangue, senza
il quale viene impedito, diminuito, almeno per quanti son privi dell'acquistata
grazia ultraterrena.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Orbene,
le espressioni dello spirito, che la sussistente forza agitante le passioni può
manifestare con qualche evidenza, segnano una marcato divario tra il presente e
il passato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Già nella prima metà del secolo scorso si definivano come superate e
risibili le idee e le reazioni psico-fisiche attribuite all'Ottocento. Negli
anni Trenta del secolo scorso ormai le donne svenivano di rado, in Francia più
non comparivano le ragazze clorotiche. E sarebbe sbagliato attribuire molta
importanza al romanticismo, alle mode culturali e d'altro genere. Gli autori
che testimoniarono i costumi ottocenteschi dovettero dare a personaggi e
vicende una credibilità al di là del romanticismo. A dispetto del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Secolo dei lumi</i>, della rivoluzionaria
Marianne a seno scoperto, in seguito, morire d'amore non fu un evento
eccezionale. Donne amanti morivano non assassinate, non ree, non colpite da
un'onta e bandite dalla società, ma a causa d'un amore impossibile, di un
abbandono, talvolta aggravato da scrupoli.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Allora, la Graziella di Alphonse de Lamartine, l'Enrichetta di Onoré de
Balzac, perivano ripiegate sulla propria colpa, fosse quella, persino inconscia,
di un esagerato attaccamento a una creatura, o fossero delusioni e rimorsi
assolti dalle leggi umane. In vero, il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Giglio
della Valle</i> essendo sposa e madre, alla fine confessa il suo amore per il
giovane conte che frequentava la casa da amico di famiglia. Il suo femminile eroismo
resta parziale, non avendo rinunciato a un'amicizia esteriore e pericolosa, non
avendo allontanando il ragazzo adoratore. Questi giunse ad amare con venerazione
platonica e non sforzò l'onesta resistenza della bella e angelica unita a un
marito che la torturava. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Sia
il nobile Felice de Vandenesse, sia i protagonisti di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Graziella</i> non sono generati da corrente romantica, non sono legati
a un'esaltata visione del mondo. Gli autori hanno trattato casi e personaggi
verosimili. Del resto, critica e pubblico avrebbero denunciato l'artificio, ne
avrebbero preso nota. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Ne <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Il giglio nella valle</i>,
Balzac ricorda altre sorelle della sua eroina. Egli fa dire a Felice, rivolto
alla signora cui narra la propria storia: "Quanti assassinii impuniti!
Quale compiacenza per il vizio elegante! E quale assoluzione per l'omicidio
causato dalle persecuzioni morali! Io non so qual mano vendicatrice alzò, tutto
a un tratto, il sipario dipinto che copre la società. Io vidi parecchie di
queste vittime che voi conoscete quanto me: la signora di Beauséant andata
moribonda in Normandia [...] la duchessa di Langeais [...] lady Brandon [...]
La nostra epoca è fertile in avvenimenti di questo genere. Chi non ha
conosciuto quella povera giovane che si è avvelenata, vinta dalla gelosia [...]
Chi non ha sentito un fremito di compassione pel destino di quella deliziosa
giovinetta che, simile a un fiore punto da un tafano, è deperita in due anni di
matrimonio, vittima della sua pudica ignoranza, vittima d'un miserabile al
quale Ronquerolles, Montriveau e de Marsay danno la mano, perché serve ai loro
progetti politici?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>"Chi non ha palpitato al racconto degli ultimi momenti di quella
donna che nessuna preghiera ha potuto piegare e che non ha mai voluto rivedere
suo marito dopo averne sì nobilmente pagati i debiti? La signora d'Aiglemont
non ha forse veduto assai da vicino la morte, e vivrebbe essa senza le cure di
mio fratello? Il mondo e la scienza sono complici di questi delitti [...] Pare
che nessuno muoia di crepacuore, né di disperazione, né d'amore [...] La nuova
nomenclatura ha delle parole ingegnose per tutto spiegare: la gastrite, la
pericardite, le mille malattie di donna [...] Vi è forse al fondo di questa
disgrazia una legge che non conosciamo? [...] Vi è forse una vita forte e
velenosa che si pasce di tenere e dolci creature? Mio Dio! appartengo io dunque
alla razza delle tigri?"<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ciò
non è poco, da parte d'un noto scrittore che stava componendo una monumentale <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Commedia umana</i>, e quando l'ebbe assai
ultimata non si smentì<i style="mso-bidi-font-style: normal;">.</i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Ora, se tralasciamo per un momento il lato triste e iniquo di tali
sacrifici, bisogna ammettere che quelle moriture, che in minima parte erano soltanto
succubi, dovevano avere una sensibilità, una finezza d'animo, una nobiltà del
tutto scomparse. Concediamo pure qualche merito all'educazione e al rango,
sebbene si trovassero esempi di grande generosità nella stessa borghesia (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Eugenia Grandet</i>). In ogni caso, simili
esseri che si cimentano con la virtù morale e con l'ideale sono cancellati
dalla terra. La causa dell'estinzione della razza eletta non la vedrei soltanto
nella spenta religione e nelle seduzioni della libertà contemporanea. Certo il
decadimento civile e della fede, la sostituzione dei valori, hanno avuto un
peso notevole, ma le anime, pur viziate dal peccato, potrebbero tuttavia avere slanci,
immaginazioni, aspirazioni, concezioni grandi, ambizioni assolute, pur rese
distruttive dalla colpevolezza. Se oggi esse mancano del tutto, è perché manca la
linfa vitale che le porta a esistenza, è perché questa razza umana si trova
anzitutto spiritualmente estenuata. Scetticismo e edonismo non bastano a
spiegare il fenomeno; anzi, la desolazione arrecata dal nichilismo dovrebbe
essere terreno fertile per la ripresa delle ascese. Qualcosa del genere avvenne
al tramonto delle civiltà, al declino dell'Impero Romano, in cui soltanto Dio
suscitò la gloria dei martiri e dei confessori.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Piero Nicola <o:p></o:p></span></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-90728796231233675032018-03-23T18:11:00.000+01:002018-04-08T18:12:08.616+02:00LA GIORNATA DELL'AQUA (di Piero Nicola)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc4Lb9NwF-UB2WWmgovvpc5VxhBQecIy8jOG_uonDLJfxLanH3hYrvt_U2YQFeV_pFej82FcvWqVurZLAKIWUQX-q4WY1CTUOOcbIme4jllQR4JJyBDyfI3RgOKmUDB1YLUBt3bLAz5cI/s1600/giornata+dell%2527acqua.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="397" data-original-width="800" height="158" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc4Lb9NwF-UB2WWmgovvpc5VxhBQecIy8jOG_uonDLJfxLanH3hYrvt_U2YQFeV_pFej82FcvWqVurZLAKIWUQX-q4WY1CTUOOcbIme4jllQR4JJyBDyfI3RgOKmUDB1YLUBt3bLAz5cI/s320/giornata+dell%2527acqua.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Quasi
ogni problema, vero o falso che sia, ha ricevuto la sua giornata democratica. A
dire il vero, ultra-democratica, perché si suppone che i poteri eletti dal
popolo, governanti e affini, non bastino a porre rimedio ai guai della società:
bisogna che tutti, doverosamente e volonterosamente, manifestino a favore delle
auspicabili soluzioni, che tutti celebrino memorie a rinverdire la civica
sensibilità, che tutti partecipino attivamente a promuovere la buona causa, a
sollecitare i responsabili. Passata la festa... ogni cosa torna come prima:
nella dimenticanza dei più, toccati indirettamente, restando vive le noie di pochi
che, in democrazia non contano. Ma guai seri pesano ormai sulla maggioranza, la
quale non si presta più alle turlupinature e agli imbonimenti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Le giornate in onore di qualcosa o di qualcuno, le giornate dedicate a
un tema sono numerose e sono le più varie, spesso insensate, truffaldine, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>empie, inique. Loro funzione immancabile è
quella di oscurare i santi sul calendario, di coprire le sante Feste.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Come definire la giornata della pace se non una falsità ricoperta di
buone intenzioni? Non v'è dubbio che la celebrazione del primo giorno dell'anno
abbia un valore pacifista, ossia contrario alla realtà e alla giustizia. Da
parte sua, l'occupante della cattedra di San Pietro non perde l'occasione per
predicare azioni che nulla hanno a che vedere con la morale cristiana, come una
pace che espone il gregge cattolico alle malefatte del Nemico e che disprezza
l'Angelo protettore della Nazione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dal
20 novembre 1989 ricorre la <i style="mso-bidi-font-style: normal;">giornata
mondiale dei diritti del fanciullo</i>. L'occasione è buona per ribadire
diritti simili a quelli dell'uomo, cioè non poco fantastici e fatti per
rompersi il collo, essendo gli stessi della Rivoluzione dell'89, condannata per
filo e per segno dai Papi, sino al 1958.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>L'8 marzo abbiamo avuto la <i style="mso-bidi-font-style: normal;">giornata
della donna</i>. Altro strombazzamento di fanfaluche, di cui una enorme: la
totale equiparazione dei due sessi, con giochi di prestigio per evitare l'assurdo
e il ridicolo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>A tale proposito, non si aspettano particolari ricorrenze per diffondere
e ripetere il menzognero, ossessivo presupposto dell'uguaglianza di ciò che per
natura e con ogni evidenza è disuguale. Ohibò, si tratta di esseri umani! <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>In
questi giorni di premiazione di lavori cinematografici con i David di Donatello,
le belle e brave attrici impegnate, ossia comodamente sistemate nella bambagia
del conformismo, ne hanno approfittato per un'ennesima, seria rivendicazione
del rispetto dovuto alla femminile dignità. Però l'hanno fatto paragonando le
espressioni verbali spettanti al sesso maschile con le medesime, di mutato
significato, rivolte al gentil sesso; e hanno interpretato il mutamento come un
inveterata offesa al sesso... debole. Così sono cadute nella stravaganza senza
nome. Prendendo le frasi che si addicono all'uomo per mostrare come le stesse
locuzioni si adattino male alla donna e suonino offensive per lei, queste
argute signore dello spettacolo hanno voluto dimostrare l'affronto di un
disuguale trattamento. In sostanza, pretenderebbero che i modi di dire della nostra
lingua venissero modificati o annullati per via di una loro disparità di
trattamento, viceversa affatto naturale. In sostanza, si intende affermare e
imporre una parità inesistente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Se venisse soddisfatto il presunto diritto a un uso del lessico
indifferente rispetto ai sessi, si avrebbe soltanto un impoverimento della
lingua, mentre la diversità dei sessi, che come tale richiede diversità di
riguardo linguistico, resterebbe quella di prima, salvo presupporre il genere
umano una massa di ermafroditi. In certe segrete e potentissime stanze dei
bottoni è probabile che si tenda a questa estremità, tuttavia la sua attuazione
appare assai chimerica, dopo che l'America cerca di riappropriarsi della
propria identità e mette in atto i dazi doganali, che mandano all'aria il
disegno mondialistico. Similmente, in Europa, l'UE mondialista naviga in
cattive acque, specie dopo la brexit, e dopo che consistenti masse popolari la
stanno prendendo a calci. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Una volta che la gente ha preso in uggia il manovratore, una volta che
sospetta di lui e più non gli crede, tutto quanto minaccia di venire giù, tutto
diventa losco, incluse le giornate consacrate, persino quelle che sarebbero consacrate
bene, se non subissero la profanazione dei loro sacerdoti. L'insofferenza dimostrata
alle elezioni è prova lampante dell'incredulità. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Perciò le allegre attrici femministe, i cineasti, i conduttori
televisivi, i politicanti devono stare all'erta, cominciando a guardarsi dal
conformismo, dal cavalcare gli usati cavalli di battaglia: la gente non abbocca
più, non li ama, specie la gioventù martoriata dalle disgregazioni familiari,
dalle madri egoiste, che hanno approfittato dei propri diritti che vanno a
scapito di quelli del babbo e, godendo delle libertà prettamente maschili,
hanno fatto sfracelli. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Naturalmente
i sondaggi, le spie evidenti dell'insofferenza, della sorda ribellione, della
pentola sotto pressione, trasformeranno ancora una volta i marpioni politici in
finti riformatori radicali, in vele che prendono il vento così come è girato;
ma anche il mestiere di pompieri è divenuto rischioso, voltare gabbana non è
sempre facile, l'avversario <i style="mso-bidi-font-style: normal;">populista</i>
(non compromesso col defunto regime) sta pronto a ricordare la precedente
militanza del girella.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Prima
della <i style="mso-bidi-font-style: normal;">giornata dell'acqua</i>, il 21
marzo c'è stata la <i style="mso-bidi-font-style: normal;">giornata mondiale
della poesia</i>, stabilita dal un ente onusiano. A quanto pare si è svolta in
sordina. Concorrenti e premiazioni: in una beata nuvola. I telegiornali non si
sono azzardati a farne pubblicità. I manovratori stanno già sul chi vive, in
bilico sul punto critico.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Certo non siamo ancora giunti al pericolo di sollevamento. Diversi
pregiudizi sono duri a morire. Molti credono che il difetto non stia nel
manico, che l'apparecchio si possa aggiustare, una volta sostituiti i tecnici.
Invece, stanti le legali aberrazioni prodotte dall'uso dell'apparecchio, ci
vorrà del bello e del buono perché qualcuno lo faccia ancora funzionare in modo
soddisfacente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Piero Nicola<o:p></o:p></span></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-62129160685653592802018-03-13T18:13:00.000+01:002018-04-08T18:15:04.211+02:00CONFERME VATICANE (di Piero Nicola)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicJCKMSBaz9AkZZW8yeMXyAvidXWzVj6vMPO8nhhBJbtFZ02efrl5RDST8L0g1ZpQ0uEHPEopobe0i9tA1SfVa1r-EywIFl02R9UVofx6ebgj_FIwOrtLNTefBh0w8DpOUGcMis5ucu7I/s1600/Cristo+trionfante+sulla+morte+e+sul+peccato+con+i+SS.+Giorgio%252C+Pietro%252C+Paolo+e+Caterina+d%2527Alessandria.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="808" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicJCKMSBaz9AkZZW8yeMXyAvidXWzVj6vMPO8nhhBJbtFZ02efrl5RDST8L0g1ZpQ0uEHPEopobe0i9tA1SfVa1r-EywIFl02R9UVofx6ebgj_FIwOrtLNTefBh0w8DpOUGcMis5ucu7I/s320/Cristo+trionfante+sulla+morte+e+sul+peccato+con+i+SS.+Giorgio%252C+Pietro%252C+Paolo+e+Caterina+d%2527Alessandria.jpg" width="252" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Pur quando si è certi di un fatto storico, che anche prosegue nel
presente, è confortante riceverne le conferme. E non tanto per se stessi,
quanto per la persuasione degli indecisi, dei non rassegnati alla realtà.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Vediamo di riassumere il fatto in questione: un caso di importanza
massima per l'umanità, per il suo Sommo Bene e Giudice, che è Dio. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Posto
che la Chiesa, Corpo Mistico di Gesù Cristo, e massime il suo Vicario
successore di Pietro, sono necessari alla salvezza dei fedeli e alla diffusione
del Verbo nel mondo; posto che a tale sacro ministero e magistero è
indispensabile la Verità, ossia la fedele trasmissione dei riti e del Vangelo,
è chiaro che lo stravolgimento (eresia) dell'oggetto della Fede (Rivelazione),
operato da chi occupa il seggio di papa o di gerarca ecclesiastico, rende lo
strumento-Religione non solo inefficace, lo rende mezzo di perdizione, mezzo
diabolico. Ciò, oggettivamente: che il tradimento sia consapevole o ignaro,
colpevole o incolpevole. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>S'intende
che, nonostante il tradimento, la Chiesa usurpata e martoriata non sparisce, né
sparirà.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Farei a meno di mostrare lo stravolgimento della dottrina indispensabile,
l'eresia pratica, l'obbrobrio del Magistero pastorale e missionario. Troppe
volte ho allegato le probanti argomentazioni di eminenti uomini di Chiesa e di
teologi veritieri; io stesso mi posi all'opera che stabilisce come il Nemico
abbia lavorato e viepiù lavori in Vaticano contro l'elementare volere di Dio,
contro la sua misericordia e la sua giustizia, contro il suo amore rivolto a
noi tutti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Tuttavia cercherò un compendio, alcune formulazioni del male primario
commesso dai traditori.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>-<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La relativizzazione della Legge
di Dio e la conseguente mortifera indulgenza.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>-<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La generale, universale
mancanza di necessità del Battesimo e degli altri Sacramenti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>- L'abolizione del male recato dai vari non cattolici in quanto tali (o
dai falsi cattolici) e dell'obbligo di combatterlo, bensì con la separazione
del gregge dagli erranti. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>-<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La
pervicacia con cui tali e altri mortiferi errori vengono spacciati sotto veste
di misericordia e di carità, insieme alla negazione dei cattivi frutti prodotti
dall'albero guasto. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Tanto
basta alla condanna senza appello. Beninteso: non andiamo contro ai servi di
Dio come tali (sempreché ancora lo siano, grazie a valide ordinazioni e
consacrazioni), ma puntiamo l'indice sui falsificatori del Decalogo e della
funzione dei Sacramenti, mezzi della Grazia, senza la quale ci si perde.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La
conferma sopra menzionata viene oggi da una lettera di Ratzinger spedita alla
Segreteria di Francesco I e resa nota dalla stampa. Benedetto XVI sostiene con
forza la "continuità interiore" dei due pontificati: del suo e di
quello di Bergoglio. E ha ragione, tanta ragione quanto aveva torto a
rivendicare la continuità con il regno di Pio XII e antecessori. Il presunto
papato bergogliano è conseguenza, è sviluppo del precedente, come entrambi lo
sono dell'infausto Concilio Vaticano II. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Coloro che ancora si illudevano sulla bastante ortodossia di Ratzinger
possono mettersi l'animo in pace. "Papa Francesco è un uomo di profonda
formazione filosofica e teologica" dichiara il predecessore <i style="mso-bidi-font-style: normal;">emerito</i>; tra di loro c'è soltanto una
"differenza di stile e di temperamento". Ma si è formato "lo
stolto pregiudizio per cui papa Francesco sarebbe solo un uomo pratico privo di
particolare formazione teologica e filosofica". <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>L'intervento avviene in concomitanza con la celebrazione del quinto
anniversario dell'investitura di Francesco I, onorata dall'uscita di 11 volumi
redatti da teologi di fama internazionale. La collana a cura di Roberto Repole,
è intesa alla difesa dell'abusivo papa regnante, debolmente attaccato da sparsi
prelati e preso di mira da isolate voci sincere, fuori dal coro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Che quei teologi siano di fama internazionale è una condizione che li
squalifica automaticamente. La Scrittura ci avverte che l'onestà e la veridicità
di chiunque si deve (oggi più che mai) all'avversione, alla persecuzione del
mondo, non già alla sua stima. "Guai quando tutti gli uomini diranno bene
di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi
profeti" (Lc. 6, 26).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il che vale per il cosiddetto Papa buono, per i suoi successori, per
Madre Teresa di Calcutta, ecc.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Se poi i conformisti laici e sedicenti cattolici tributano lodi a Santi
certissimi, per esempio a San Francesco d'Assisi, la loro empietà ha occasione
di manifestarsi nel peggiore dei modi. Quei santi vengono travisati e sfruttati
a pro dell'eresia, mentre San Francesco fu un campione del combattimento contro
gli eretici e celebrò i suoi monaci martiri andati a convertire gli infedeli.
Invece Francesco I se la intende con i figli del peggior eresiarca: Lutero.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Naturalmente ci sarà chi a furia di arzigogoli, di sofismi, di esegesi
moderniste cercherà di negare la luce del sole, ma il sofisma bisogna che
esista, bisogna che esista il male: privazione del bene, privazione di Dio,
bisogna che il demonio svolga il suo mestiere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Sono stato troppo cauto prima, parlando di stravolgimento del Vangelo.
In effetti si tratta di un vero capovolgimento, se un telegiornale, forte
dell'implicita approvazione degli ascoltatori, ha chiamato a chiare lettere
"velenosi" i piuttosto ortodossi tradizionalisti, critici di
Bergoglio in seno alla pseudo-chiesa, quando il velenoso in ogni senso è
proprio lui.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Piero Nicola<o:p></o:p></span></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-47338166533418201462018-03-07T16:43:00.000+01:002018-03-08T10:43:50.832+01:00La vittoriosa sconfitta dei grillini ovvero l'involontaria utilità degli arruffoni<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 6cm;">
<span style="font-size: small;">E
levò si tasca un foglio di carta rossa sul quale era scritto, in
lettere maiuscole: qui sono stati i ragazzi della via Pal.</span></div>
<div align="RIGHT" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 6cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Ferenc
Molnar</i></span></div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;">Augusto Del Noce e
Giano Accame, due lungimiranti critici delle ideologie serotine e/o
notturne, messe in circolo dei vincitori della Seconda Guerra
Mondiale, hanno elaborato una puntuale teoria sull'eterogenesi dei
fini onirici, che turbano e scompongono i pensieri senili, in
notturna agitazione fra i tardi promotori delle crisi epilettoidi,
abusivamente definite progressi civili. </span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;">Motore
delle ideologie intorno alla rivoluzione immaginaria era una furia
ancestrale, del genere di quella in attività nelle sassaiole
compiute dagli immaginari ragazzi della via Pal e narrate dal
lacrimoso Ferenc Molnar.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;">Dopo
le elezioni di domenica nella scena politica italiana ha fatto
irruzione l'incubo di un vano programma, concepito dietro le quinte
dell'avanspettacolo prima di irrompere nel sottobosco sociale. </span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;">Mossa
da gridi infantili, il grillismo ha prodotto un concerto di parole,
che abbassa il pensiero politico alla funzione <i>spazzina</i><span style="font-style: normal;">
</span>di sollevare tempeste di foglie morte e volanti tra malumori,
escandescenze e deliri politici.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;">Disgraziatamente il delirio
grillino ottiene un consenso fecondato dal regresso economico e dalla
corruzione civile. Si profila – ultimamente – il rischio
rappresentato dalla costituzione di un governo capace di deliziare il
malinconico Massimo Cacciari e (quel che è peggio) di sollevare la
maligna e devastante risata dell'Europa spocchiosa sull'Italia, <i>paese
mandolinista, che esegue la musica grillina per far ballare il
sottosviluppo</i>. </span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;">Il
colpo vibrato dall'ammirazione grillina del qualunquismo ateo, grazie
a Dio, ha aperto gli occhi dei più attenti politici italiani,
rendendoli finalmente capaci di riconoscere, nel gridato programma
del comico genovese, il decomposto e brulicante cadavere
dell'ideologismo illuminato.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;">Ora
si tratta di capire che – dopo la ingloriosa discesa nel sottosuolo
delle ideologie di stampo illuministico – è in atto la implacabile
guerra tra il nichilismo da <i>cabaret</i> atlantico e la fede
cristiana. </span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;">Dall'umiliante scenario,
disegnato dal perpetuo, eterodiretto voto dei sonnambuli, si può
uscire soltanto se i partiti della destra, contemplato il profilo
della temibile minaccia all'orizzonte, osano avviare una spietata
critica delle suggestioni piovute sull'Italia dalle nubi del laicismo
europeo. L'alleanza tra la destra e il capitalismo deve essere
rifiutata categoricamente. Di conseguenza i dirigenti della destra
italiana devono uscire dal perdurante sonno finiano e scegliere tra
il naufragio nelle acque infettate dal laicismo europeo –
puntualmente rappresentato dal comico genovese – e la risalita
sulla rischiosa barca di San Pietro. </span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;">La
fioca risposta del perbenismo laico e democratico affonda miseramente
nel frastuono destato da una cultura largamente finanziata dagli
abitanti accucciati nella sentina della banca, sulla quale viaggiano
gli usurai e i loro adulatori. </span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Piero
Vassallo</i></span></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-49928686162367744232018-03-06T10:49:00.000+01:002018-03-08T10:49:55.912+01:00LA MOSSA DEL CAVALLO (di Piero Nicola)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaz2U3UXEWXQuD2T-h1CToQedzIZC5PlhWFVEJev5UKrBOwY1Ju9IgJ3G27JJ74gQ1bIiRFzBhG_Fuxx5O3qVvb53Lcy73h8lHOyEWgNXvnCUsVHBnt44wEmXBFyRDjqR9l7LbPt9zXaE/s1600/la+mossa+del+cavallo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="313" data-original-width="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaz2U3UXEWXQuD2T-h1CToQedzIZC5PlhWFVEJev5UKrBOwY1Ju9IgJ3G27JJ74gQ1bIiRFzBhG_Fuxx5O3qVvb53Lcy73h8lHOyEWgNXvnCUsVHBnt44wEmXBFyRDjqR9l7LbPt9zXaE/s1600/la+mossa+del+cavallo.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Scrissi
questo articolo qualche tempo fa, e non lo proposi alla pubblicazione perché
troppo vicino ad altri pezzi già inviati. Tuttavia credo abbia sempre qualcosa
da dire, per cui mi sarebbe spiaciuto lasciarlo perdere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Di
solito evito di soffermarmi su film per il cinematografo o per la televisione;
di regola non intendo guardarli, essendo stanco di dover ripetere le stesse
osservazioni, le stesse critiche allo stile, le stesse condanne dei contenuti. Pornografia
propinata con pretesti, lenocinio di volgarità e di turpiloquio evitabili, immoralità
e vano abbellimento dei vizi, della fornicazione caccosa:<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>gira e rigira si ritrova tutto ciò ad ammorbare
l'atmosfera, senza che sia possibile riscatto di sorta grazie all'arte della rappresentazione.
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Ma in questi giorni una persona a me vicina, che ci tiene a vivere assai
la vita sociale e a usufruire degli spettacoli (la cui rinuncia a me giova,
anziché infondermi rammarichi), questa persona ha visto il filmato <i style="mso-bidi-font-style: normal;">La mossa del cavallo</i>, tratto da un
racconto di Andrea Camilleri pubblicato nel 1999, e si è dichiarata
soddisfatta, consigliandomi di non perderlo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Già pochi minuti innanzi la proiezione televisiva, il primo canale Rai
aveva tessuto gli elogi del lavoro dei cineasti, dello scrittore siciliano,
degli interpreti. Nel gioco alla tivù in cui un concorrente deve indovinare le
attività delle persone che gli si presentano, era comparsa fra loro l'attrice
giovane e carina, protagonista femminile del filmato, della cui pubblicità ella
aveva costituito il motivo. Era venuta in abbigliamento modesto, mentre negli
spezzoni di scene proiettate per saggio, il suo petto emergeva provocante,
sebbene quel personaggio di vedova seducente non facesse ancora immaginare la
sua prostituzione e l'esibizione di questa nei rapporti avuti con un parroco.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mette
conto notare che simile oscenità libidinosa non sarebbe mai passata alla
censura sino alla fine degli anni Cinquanta. E dirò, a chi mi compatisce
facendo appello all'attuale <i style="mso-bidi-font-style: normal;">comune senso
del pudore</i>, che me ne infischio, che compatisco lui, perché nudo disonesto
e lascivia restano i medesimi per sempre e per chiunque, da Adamo in poi. Ma
siamo precisi: all'epoca della benedetta censura, questa non escludeva le
miserie, non tagliava alcuna situazione disonesta che fosse resa implicita o
raffigurata decentemente e senza complicità o indulgenza riguardo a vizi e
delitti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>I
più che boccacceschi episodi dello scambio delle grazie muliebri con i beni
materiali del prete potevano benissimo essere resi con accenni, e si sarebbe persino
ricavato maggior profitto per l'economia dell'intreccio eliminandoli o
adoperando un diverso accidente. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La
vicenda poliziesca, nel siculo contesto mafioso, comincia con l'arrivo di un
ispettore del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">macinato</i>, sul quale bisogna
pagare un'imposta che si presume iniqua, ma importante per le finanze statali.
Il giovane funzionario di famiglia siciliana proviene da Genova dove è
cresciuto, sostituisce il suo predecessore corrotto e fatto fuori per essersi
opposto a interessi illeciti. L'usciere che riceve il nuovo arrivato è l'umile
rappresentante dell'omertà rivestita di buon senso. Il delegato di polizia è al
servizio del capoccia latifondista e cerca di dissuadere l'ispettore, che
intende mettere ordine e giustizia, nondimeno fra i suoi collaboratori
malfidati, dispersi sul territorio. Il superiore in grado, l'intendente di
Finanza, è colluso col grande malvivente. I carabinieri sembrano dover
adattarsi al malcostume. In seguito, anche il prefetto appare rassegnato.
Resisterà invece il pubblico ministero, che persegue la colpevolezza dei
delinquenti; ma alla fine è costretto ad augurarsi, soltanto, la sconfitta del
capo mafioso, per ottenere la quale occorre risalire a lui con l'imputazione,
mentre costui si difende procurando la morte dei suoi strumenti compromessi e divenuti
pericolosi. Ad ogni modo, mandare in galera una colonna della società criminale
risolve ben poco. Oggi ne sappiamo qualcosa. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>A
tale proposito non resisto alla tentazione di andare fuori tema: ci sono storici
illustri che disprezzano lo Stato della Chiesa perché subì il brigantaggio.
Essi salverebbero questa democrazia italiana che è molto più infestata, ospitando
mafie formidabili e droga a go-go. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Or dunque, l'ispettore dei mulini viene incolpato dell'uccisione del
parroco, invece assassinato da un cugino pazzoide. I cugini avevano avuto una
questione d'interesse, e lo squilibrato aveva perso la causa. Lo ha mosso a
commettere il delitto l'avvocato del gran capo mafioso. Qui sorge il punto
debole. L'omicidio del sacerdote, predisposto per la levata di mezzo del
giovane, venuto dal Nord a rompere le uova nel paniere, avrebbe dovuto svolgersi
in una circostanza prevista e non fortuita. Viceversa le coincidenze giungono
eccezionali. Il parroco, non si capisce come, si è trovato in aperta campagna
boscosa, e lì lo ha colpito la micidiale revolverata. Contemporaneamente è
accaduto il transito solitario dell'ispettore a cavallo. Sappiamo che si recava
a compiere le verifiche spingendosi sui luoghi della molitura, per diffidenza
verso i suoi sottoposti. Ma ci è stato anche detto che si rifiutava di preavvertire
chiunque riguardo alle proprie ispezioni. Egli, messo in allarme dallo sparo
dell'attentatore, subito dileguatosi, ha sparato a sua volta alle ombre, per
poi rinvenire il morente sacerdote, dimenticando presso di lui la rivoltella.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La
macchinazione ai danni del protagonista reca con sé ulteriori artifici. Egli è
andato dal delegato a denunciare l'assassinio. Ha raccolto dalle labbra dell'agonizzante
il nome del suo uccisore, ma, approfittando della sua scarsa conoscenza del
dialetto, gli inquirenti smontano la comprensione di quel nome, ritenuta
scorretta. I sospetti gravanti sull'interrogato sarebbero avvalorati dalla sua
denunciata scoperta d'un mulino clandestino, allestito provvisoriamente in
aperta campagna, di cui però non si rinvenne traccia. Il caso accredita l'accusa
di invenzioni fantasiose, come quella del ritrovamento del prete nella
boscaglia, del quale pure non si è vista ombra di cadavere. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>L'azzeccagarbugli al servizio del capoccia ha
fatto trasportare la salma in casa dell'ispettore. Questi, dopo essere svenuto
per il trauma causatogli dall'arresto, eseguito per i <i style="mso-bidi-font-style: normal;">gravi</i> indizi raccolti a suo carico, viene rianimato
somministrandogli nel contempo un barbiturico. Rimesso in libertà provvisoria,
giunge nella sua abitazione del tutto stordito, incapace di reagire di fronte
all'incontro col morto. Si trarrà successivamente d'impaccio dimostrando che la
giacca, da lui stesa sul ferito a morte, si è macchiata di sangue, mentre, se
avesse compiuto l'omicidio fra le pareti domestiche, non avrebbe coperto il
defunto con l'indumento. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Inoltre,
l'aver i malfattori messo nell'alloggio dell'accusato le cose pregiate del
prete, ricevute dalla vedovella in cambio dei suoi favori accordatigli, e
l'aver dovuto togliere perciò quest'ultima dalla circolazione, appaiono manovre
sproporzionate, poco verosimili. Il gioco non valeva la candela, ossia tanto
daffare e rischio al fine di creare una debole prova a carico, un movente
malamente spiegato dal fatto che la poco di buono era proprietaria della casa
presa in affitto dall'imputato, sicché i due avrebbero dovuto intendersela ed
essere stati complici. La prova decisiva dell'innocenza verrà con
l'eliminazione del cugino che ha accoppato il parente ecclesiastico e che,
messo alle strette, avrebbe potuto cantare. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>La macchinosità è quasi necessaria a ogni trama gialla. Si può
riconoscere che sceneggiatura, regia e attori abbiano ovviato abbastanza ai
difetti, essendo non poco aiutati dal mezzo cinematografico. Con la sua
realistica ripresa, esso rende spesso credibile l'inverosimile.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Ma la pecca maggiore è costituita dalla mancanza di un personaggio piuttosto
buono o redento nella società siciliana di fine Ottocento. Le pie donne, in
chiesa e affacciate alla sacrestia, hanno un'aria equivoca di beghine. Si
direbbe normale, benché assuefatta all'ambiente anomalo, soltanto la famiglia
del barbiere, cugino primo dell'ispettore, stranamente da lui ignorato prima
del suo arrivo nell'isola e casualmente incontrato nella barbieria.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Facendo ritorno in ufficio, dopo
essersi destreggiato (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">mossa del cavallo</i>)
secondo gli accorgimenti d'uso locale, il giovanotto abbraccia il suo aiutante,
di cui all'inizio rifiutò il comportamento omertoso e retrogrado. Ma a parte
lui, in conclusione, l'orizzonte tutto fosco della Trinacria resta privo d'un
solo, possibile, soggetto che si distingua per rettitudine e coraggio. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><i>Piero Nicola</i><o:p></o:p></span></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-23255449354125967182018-02-22T20:23:00.000+01:002018-02-27T20:24:09.140+01:00MARTIRE DELLA VERITÀ (di Piero Nicola)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyJzFhZKPHrYVs1XJnsstjYt1EdrQlZLae3uXHW98fFKCtLBWWbTLCGhDTOP2h0tgNJ_IKnJU7_RR15v4ZSOMQBDRoSIzmWn-Jzv_z3q1G1Tn-_avLQ1h9dyou-l3xPnznKzorMlrzVSk/s1600/Lorenzo_Lotto_-_Madonna_and_Child_with_St_Peter_Martyr_-_WGA13648.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1251" height="204" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyJzFhZKPHrYVs1XJnsstjYt1EdrQlZLae3uXHW98fFKCtLBWWbTLCGhDTOP2h0tgNJ_IKnJU7_RR15v4ZSOMQBDRoSIzmWn-Jzv_z3q1G1Tn-_avLQ1h9dyou-l3xPnznKzorMlrzVSk/s320/Lorenzo_Lotto_-_Madonna_and_Child_with_St_Peter_Martyr_-_WGA13648.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">«Raguardami Pietro vergine e martire,
che col sangue suo die' lume nelle tenebre delle molte eresie; che tanto l'ebbe
in odio, che se ne dispose a lassarvi la vita. E, mentre che visse, l'exercizio
suo non er'altro che orare, predicare, disputare con gli eretici e confessare,
annunziando la verità e dilatando la fede senza veruno timore. Ché non tanto
ch'egli la confessasse nella vita sua, ma infine a l'ultimo della vita. Unde,
nella extremità della morte, venendoli meno la voce e lo 'nchiostro, avendo
ricevuto il colpo, egli intinse il dito nel sangue suo: non ha carta questo
glorioso martire, e però s'inchina e scrive in terra confessando la fede, cioè
il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Credo in Deum</i>. El cuore suo ardeva
nella fornace della mia carità, e però non allentò e' passi voltando il capo
adietro sapendo che doveva morire (però che, prima che egli morisse, gli
revelai la morte sua), ma come vero cavaliere, senza timore servile, egli esce
fuore in sul campo della bactaglia.»<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Sono queste parole di Dio, nella rivelazione privata che Egli fece a
Santa Caterina da Siena (1347-1380), la quale dettò quanto aveva appreso a chi
scrisse il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Libro della Divina Dottrina </i>o
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Dialogo della Divina Provvidenza</i>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il Pietro che il Signore ricorda - insieme ad altri santi difensori
della fede come Tommaso d'Aquino, Francesco e Domenico - alla grande suora domenicana
Caterina, nacque a Verona all'inizio del '200 in una famiglia di eretici. Sin
da fanciullo, testimoniò il credo cattolico ai suoi congiunti, che sperarono
invano in un suo ripensamento. Andato a Bologna per frequentare l'Università, entrò
nell'Ordine Domenicano, il cui Fondatore era ancora vivo. Dal 1232 Pietro divenne
inviato pontificio a Milano, dove fondò le <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Società
della Fede </i>e le Confraternite Mariane per la difesa della dottrina contro
gli eretici. Sarà priore ad Asti e poi a Piacenza, sempre predicando per
confutare e condannare l'errore dei catari. Eserciterà il suo apostolato a
Firenze, a Roma, nelle Marche e nella Romagna. Nel 1251 fu nominato priore a
Como e inquisitore pontificio a Milano. Il dovere compiuto nell'esigere il
rispetto e l'applicazione dei decreti papali, e il successo della sua
predicazione accompagnata da miracoli, gli attirarono la feroce avversione dei
ghibellini e dei catari. Nella domenica delle Palme del 1252, predisse dal
pulpito la propria uccisione per mano degli eretici, rivelando bensì che li
avrebbe combattuti più da morto che da vivo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Le sette di Milano e di altre città lombarde decisero di inviare due
sicari per sopprimere Pietro da Verona. Essi lo raggiunsero il 6 aprile mentre
era in viaggio da Como a Milano. Si conoscono i nomi degli incaricati
dell'omicidio: Pietro da Balsamo detto Carino e Albertino Porro da Lentate. Quest'ultimo
si ravvide per tempo e non prese parte all'assassinio. Il Carino spaccò la
testa del martire con una roncola e lo colpì nel petto con un coltellaccio. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il corpo di Pietro, trasportato a Milano, ebbe esequie grandiose e fu
sepolto presso il convento di S. Eustorgio. Quel giorno avvennero diversi miracoli.
Il frate eretico Daniele da Giussano, che aveva contribuito a ordire la trama
omicida, e lo stesso Carino si convertirono; in seguito entrarono essi stessi nell'Ordine
Domenicano. Il 9 marzo 1253, Innocenzo IV canonizzò Pietro da Verona e ne istituì
la festa il 29 aprile. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Il culto di questo religioso, che si immolò per l'integrità della fede,
si diffuse in tutto il mondo. Molte città lo elessero loro protettore. Celebri
artisti quali il Beato Angelico e il Tiziano lo raffigurarono per la venerazione
dei fedeli. Le sue reliquie, racchiuse nel monumento sepolcrale dovuto a
Giovanni Balduccio da Pisa, si trovano nella Cappella Portinari intitolata al
Santo, la quale è compresa nella basilica di Sant'Eustorgio. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Nel
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Libro della Divina Dottrina </i>procurato
dalla Compatrona d'Italia, al punto della virtù dell'obbedienza il Signore tratta
degli ordini monastici, detti "navicelle", e mostra la bellezza delle
loro regole stabilite dai fondatori «che erano facti tempio di Spirito Sancto.»
Tutti, a partire da Benedetto, diedero un particolare indirizzo sorretto dalla
carità, e «la navicella del padre tuo Domenico, dilecto figliuolo mio, egli
l'ordinò con ordine perfecto, ché volse che attendessero solo a l'onore di me e
salute de l'anime col lume della scienzia [...] per più proprio suo obiecto
prese il lume della scienzia, per stirpare gli errori che a quello tempo erano
levati. Egli prese l'officio del Verbo, unigenito mio Figliuolo. Drictamente
nel mondo pareva uno apostolo: con tanta verità e lume seminava la parola mia,
levando la tenebre e donando la luce. Egli fu uno lume, che Io porsi al mondo
col mezzo di Maria, messo nel Corpo mistico della sancta Chiesa come stirpatore
de l'eresie.»<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>«... nel principio suo [l'ordine] era uno fiore: anco c'erano uomini di
grande perfectione: parevano uno sancto Pavolo, con tanto lume che a l'occhio
loro non si parava tenebre d'errore che non si dissolvesse.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>«Raguarda il glorioso Tommaso [...] Questi che fu una luce ardentissima,
che rende lume ne l'ordine suo e del Corpo mistico della sancta Chiesa,
spegnendo le tenebre de l'eresia.»<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Dopodiché, nessuno può mettere in dubbio la divina condanna dell'errore
e il dovere di confutare e contrastare gli eretici, avvelenatori di anime. Ma
il Concilio Vaticano II, in particolare nella Dichiarazione <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Nostra Aetate</i>,<i style="mso-bidi-font-style: normal;"> </i>dichiara:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>«Gli uomini attendono dalle varie religioni la risposta ai reconditi
enigmi della condizione umana, che ieri come oggi turbano profondamente il
cuore dell'uomo: la natura dell'uomo, il senso e il fine della vita, il bene e
il peccato, l'origine e lo scopo del dolore, la via per raggiungere la vera
felicità, la morte, il giudizio e la sanzione dopo la morte, infine l'ultimo e
ineffabile mistero che circonda la nostra esistenza, donde noi traiamo la nostra
origine e verso cui tendiamo.»<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Nessuna incertezza sulla falsità dell'osservazione, poiché la dottrina
cattolica risponde con chiarezza a tali "enigmi", a differenza delle
altre religioni, sprovviste dell'unica Verità tratta dal sacro Deposito.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Lo stesso documento prosegue, andando di male in peggio: «La Chiesa
cattolica [...] considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere,
quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano
[perciò con errore] da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non
raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini.»<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Così non può essere la «Chiesa cattolica»: essa combatte ogni errore e
non commette la falsità obbrobriosa di considerare rispettabile e riflettente
la verità una dottrina che è guasta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>«La
Chiesa esecra [...] qualsiasi discriminazione tra gli uomini [...] per motivi
di [...] religione.»<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Siffatta condanna, insieme alla professione di laicismo della
Dichiarazione <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Dignitatis Humanae</i>: «Questo
diritto della persona umana alla libertà religiosa deve essere riconosciuto e
sancito come diritto civile nell'ordinamento giuridico della società,» rigetta
l'inimicizia voluta, per principio, dal Signore nei confronti delle eresie e
dei rimanenti culti estranei alla Sposa di Cristo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Ora, dopo la conciliare negazione (inequivocabile) della necessaria difesa
dagli eretici, dopo la conciliare messa al bando della predicazione intesa a
distruggere con la Verità gli errori diffusi dalle dottrine erronee, è stupefacente
come, nel 1970, Paolo VI, a cinque anni dal suo aver approvato il Concilio (mai
da lui smentito in alcuna sua parte), abbia fatto dottore della Chiesa Santa
Caterina da Siena. Invero, le contraddizioni di Paolo VI ebbero a fioccare in
vari modi. In questo caso però, appare scandaloso l'aver ignorato il santo
insegnamento sull'eresia (del resto, ben definito nella Rivelazione),
palesemente esposto nel <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Dialogo della
Divina Provvidenza</i>. In altri termini, Paolo VI non poté onorare il sapere
teologico di Caterina, senza smentirsi riguardo a certa teologia sostenuta dal
Concilio. Tuttavia egli non la emendò, non si ricredette.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>«Caterina ritornava a Siena [...] per proseguire il suo colloquio con
l'Eterno, dettando il meraviglioso <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Dialogo
della Divina Provvidenza</i>, frutto del suo continuo insegnamento attraverso
le lettere e di tutte le sue esperienze mistiche; il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Dialogo </i>è il vero "libro" di Caterina.» Enciclopedia
Cattolica, vol. III, col. 1154.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><i>Piero Nicola</i><o:p></o:p></span></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-45683963692842058322018-02-21T20:25:00.000+01:002018-02-27T20:26:32.874+01:00FACILE PROFEZIA (di Piero Nicola)<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Tutto dipende da una presunzione: quella
di avere mantenuto autorità e popolarità. Perché costoro smarriscono la visione
obiettiva? Perché accecandosi non vedono il proprio fallimento, la loro vita pubblica
finita nel discredito, le loro convinzioni perite miseramente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Sicuro: sto parlando di politica. Il fatto nascosto agli occhi di quegli
ottimati è il rifiuto opposto dalla maggioranza degli elettori alla classe
partitica, ovvero al sistema instaurato che la mantiene al potere. Lo dimostrano
le percentuali dei votanti, di quelli che votano turandosi il naso, di quelli che
votano partiti supposti anti-sistema. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Perciò è sorprendente come i grandi capi rappresentativi del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">sistema</i>, avendo ricoperto o ricoprendo
le massime cariche, si spendano nell'appoggiare candidati e partiti; e tanto
più sprovveduti sono questi ultimi, che accettano tale sorta di sostegno.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Quando Barack Obama si prodigò per raccomandare Hillary Clinton
all'elettorato statunitense affinché venisse eletta presidente degli USA,
entrambi non dovettero rendersi conto del sentimento disilluso e rivoluzionario
che animava la gran parte degli americani. Non capirono che molti volevano
voltar pagina, farla finita con i soliti slogan ingannevoli; non capirono che
si era sfogliata l'indoratura dei sogni e dei miraggi, della cui apparenza,
quasi fosse sostanza, il loro paese aveva saputo gloriarsi per secoli. Forse la
Clinton non sarebbe riuscita comunque a fingere un programma atto a ridare agli
Stati Uniti la vernice e quel poco di giustizia del passato, ma è certo che Obama
le nocque, togliendo ogni speranza a quanti erano nostalgici e desideravano
maggior cura del generale benessere, maggiori possibilità di promozione
individuale, e difesa dell'integrità, degli interessi, dell'orgoglio nazionali.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Veniamo agli affari nostri. Il mite presidente Mattarella, l'ex
presidente Napolitano, comunista convertito al mondialismo, e Prodi, veterano
dei palazzi del potere, che da Bologna la grassa rilascia saggezza professorale,
queste tre colonne vetuste fanno un'assidua propaganda a favore del partito
renziano. Così, contribuiscono alla sua rovina. Da parte loro, né il fiorentino
né il suo concorrente Gentiloni hanno appreso la lezione del referendum, che è
stata una generica bocciatura, per rimediare alla quale sarebbe occorsa una
sterzata forte e decisa, mentre essi ripetono il frusto vanto della ripresa
economica, cui il loro governo avrebbe dato impulso, talché sarebbe un male grande
cambiare rotta. La massa non vede benefici da nessuna parte, vorrebbe un cambiamento
efficace, non senza un certo ritorno ai tempi migliori, alla perduta stabilità.
La massa se ne infischia altamente dei progressi ottenuti con i novelli, presunti
diritti civili, ed è a metà diffidente a metà insofferente verso la UE, verso la
solidarietà con gli emigranti, verso il fantasioso vantaggio che essi ci
porterebbero, verso le promesse di integrazione e di regolazione dei
ricevimenti dal mare. Alla massa non sfugge più la smaccata propaganda
pro-governativa messa in atto dalle televisioni, è infastidita dalla retorica
di regime, dalla libera informazione che in qualche modo mostra piaghe cui non
fanno mai riscontro leggi sane, sani provvedimenti. Tutto ciò, proprio come è
successo in America. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Qui
però stiamo sotto la UE, e sia Grillo che Berlusconi non hanno niente a che
vedere con il Tycoon. Berlusconi guarda ancora ai moderati, che ormai sono una
minoranza aderente a partitini settari; egli ha preso per alleati questi
ultimi, che di certo gli legheranno le mani o lo tradiranno; è andato a
Bruxelles a render conto ai grossi burocrati, che, se non eseguirà i loro
ordini, gli faranno un'altra volta lo sgambetto. Nemmeno lui ha capito
l'antifona ventilata dal popolo, confuso sì, maggioranza abbastanza silenziosa,
va bene, ma intimamente rivoluzionaria e decisamente ricalcitrante. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><i>Piero Nicola</i><o:p></o:p></span></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-16717232429535079032018-02-14T09:06:00.001+01:002018-02-14T09:13:43.979+01:00Storia: 89 anni fa , 11 febbraio 1929, la ‘Conciliazione’ tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica (di Paolo Pasqualucci)<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyjXgfA4TEhttqxYYjCn9_mPXIXwzGLVXYDPAyjC1vWdAgovF71iCAm9gFZuLglSgdRij1PkG3SaUQVpvS_o8_7ykobI7qA6OoEwPXe_rfSsPDy4JE6OznbKOOh8wGvgVV5b2RoFbVHr0/s1600/la_domenica_del_corriere_1929_february_24.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1555" data-original-width="1044" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyjXgfA4TEhttqxYYjCn9_mPXIXwzGLVXYDPAyjC1vWdAgovF71iCAm9gFZuLglSgdRij1PkG3SaUQVpvS_o8_7ykobI7qA6OoEwPXe_rfSsPDy4JE6OznbKOOh8wGvgVV5b2RoFbVHr0/s320/la_domenica_del_corriere_1929_february_24.jpg" width="214" /></a></div>
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Fino agli anni Settanta circa del secolo scorso l’11
febbraio era festa nazionale. Oggi, l’evento
non solo non si celebra ma sembra esser caduto del tutto in oblìo. Si è trattato di un fatto storico assai
importante per il nostro Paese e, indirettamente, anche per il resto della
cattolicità. Finiva la grave tensione,
che durava dal 1870, tra la Chiesa e lo Stato unitario italiano, dopo che
quest’ultimo aveva tolto con la forza alla Chiesa il potere temporale e, pur
nel mantenimento della religione cattolica quale unica religione ufficiale
dello Stato, aveva introdotto leggi eversive dei beni ecclesiastici e il
matrimonio civile (fallì, invece, anche per l’opposizione del Re, il tentativo
di introdurre il divorzio). La Chiesa
cessava di rivendicare la restituzione del dominio temporale di un tempo,
mettendo una pietra sopra il passato e riconoscendo lo Stato italiano. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">I. Per la composizione della “questione romana” e il
raggiungimento della desiderata “conciliazione” con la Chiesa, come tutti sanno
furono determinanti la volontà e l’impegno personale di Benito Mussolini,
l’ex-socialista rivoluzionario in gioventù romagnolo mangiapreti, da quasi
sette anni capo del governo, non ancora “duce” stivalato e osannato da
oceaniche e imperiali quanto effimere adunate.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">[Vedi sul punto l’opera di colui che giustamente è
considerato il massimo storico del fascismo: Renzo De Felice, <i>Mussolini il
fascista. II. L’organizzazione dello Stato fascista. 1925-1929</i>, Einaudi,
Torino, 1968, Cap. Quinto: <i>La Conciliazione</i>, pp. 382-436. “Con i patti del Laterano Mussolini conseguì
un successo – <i>forse il più vero e importante di tutta la sua carriera
politica</i> – che da un giorno all’altro ne aumentò il prestigio in tutto il
mondo…”, op. cit., p. 382. Corsivo mio]. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">II. Ma in cosa consistono quelli che vengono chiamati
i <i>Patti Lateranensi</i>, dal momento che furono firmati, appunto l’11 febbraio
del <i>’</i>29, nel Palazzo del Laterano tra Mussolini e il cardinale Gasparri? Forse è utile rinfrescare la memoria.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Si tratta di <i>due documenti</i>, espressione di due
atti diversi, tra loro collegati e interdipendenti, stipulati tra la S. Sede e
lo Stato italiano: <i>il Trattato e il
Concordato</i>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Col primo si è determinata e stabilita di comune
accordo la posizione e il regime giuridico speciale della S. Sede stessa quale
ente sovrano della Chiesa cattolica in Italia e nei confronti dell’ordinamento
statale e si è composta la cruciale Questione romana vertente fra le due
autorità. Con il secondo si è fissata e
disciplinata la posizione e il regime giuridico della religione e della Chiesa
cattolica in Italia. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Nel <i>Trattato </i>viene ricostituito il potere
temporale del Papa nella forma di un microstato (la <i>Città del Vaticano</i>),
con aggiunti vari immobili di proprietà della S. Sede dotati di
extra-territorialità e/o di esenzione dall’espropriazione forzata e dai
contributi. Si tratta di uno Stato a
tutti gli effetti, in modo da garantire al Pontefice la piena libertà di
soggetto giuridico indipendente e sovrano dal punto di vista del diritto
internazionale. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Con la <i>Convenzione
finanziaria</i> allegata, lo Stato italiano versava alla S. Sede, allo scambio
delle ratifiche del Trattato, la somma di 750 milioni di lire in contanti (al
potere d’acquisto del 1929) e di 1 miliardo in consolidato al 5%. Tale somma la S. Sede, che aveva inizialmente
richiesto circa 3 miliardi di lire, ha dichiarato di accettare “a definitiva
sistemazione dei suoi rapporti finanziari con l’Italia in dipendenza degli
avvenimenti del 1870”. Essa accettava il
risarcimento con la seguente motivazione: a) per la perdita del Patrimonio di
S. Pietro costituito dagli antichi Stati pontifici; b) per la perdita dei beni
degli enti ecclesiastici incamerati dallo Stato con le leggi eversive. Il Papa, Pio XI, si accontentava di una somma
forfettaria, tenendo conto della difficile situazione economica mondiale e
italiana di quel periodo e mosso da benevolenza nei confronti del popolo
italiano. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;"> [I dati esposti
nel § 2 li ho ripresi da: Pietro
Agostino D’Avack, <i>Lezioni di diritto ecclesiastico italiano. Le fonti</i>, Giuffrè editore, Milano, 1962,
cap. 6, <i>Le fonti di origine pattizia II. I patti lateranensi</i>, p. 147
ss.]<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">III. Giova
ricordare, a questo punto, la <i>Premessa </i>ed alcuni articoli del <i>Trattato</i>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">“In nome della Santissima Trinità.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Premesso: <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Che la Santa Sede e l’Italia hanno riconosciuto la
convenienza di eliminare ogni ragione di dissidio fra loro esistente con
l’addivenire ad una sistemazione definitiva dei reciproci rapporti, che sia
conforme a giustizia ed alla dignità delle due Alte Parti e che, assicurando
alla Santa Sede in modo stabile una condizione di fatto e di diritto la quale
Le garantisca l’assoluta indipendenza per l’adempimento della Sua alta missione
nel mondo, consenta alla Santa Sede stessa di riconoscere composta in modo
definitivo ed irrevocabile la “questione romana”, sorta nel 1870 con
l’annessione di Roma al Regno d’Italia sotto la dinastia di Casa Savoia;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Che dovendosi, per assicurare alla Santa Sede
l’assoluta e visibile indipendenza, garantirLe una sovranità indiscutibile pur
nel campo internazionale, si è ravvisata la necessità di costituire, con
particolari modalità, la Città del Vaticano, riconoscendo sulla medesima alla
Santa Sede la piena proprietà e l’esclusiva ed assoluta potestà e giurisdizione
sovrana;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Sua Santità il Sommo Pontefice Pio XI e Sua Maestà
Vittorio Emanuele III, Re d’Italia, hanno risoluto di stipulare un Trattato […]
Hanno convenuto negli articoli seguenti: <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">1. L’Italia
riconosce e riafferma il principio consacrato nell’art. 1 dello Statuto del
Regno 4 marzo 1848, pel quale la religione cattolica, apostolica e romana è la
sola religione dello Stato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">2. L’Italia riconosce la sovranità della Santa Sede nel
campo internazionale come attributo inerente alla sua natura, in conformità
alla sua tradizione ed alle esigenze della sua missione nel mondo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">3. L’Italia
riconosce alla Santa Sede la piena proprietà e la esclusiva ed assoluta potestà
e giurisdizione sovrana sul Vaticano, com’è attualmente costituito, con tutte
le sue pertinenze e dotazioni, creandosi per tal modo la Città del Vaticano per
gli speciali fini e con le modalità di cui al presente Trattato […].<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">4. La sovranità
e la giurisdizione esclusiva, che l’Italia riconosce alla Santa Sede sulla
Città del Vaticano, importa che nella medesima non possa esplicarsi alcuna
ingerenza da parte del Governo italiano e che non vi sia altra autorità che
quella della Santa Sede.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">[Omissis]<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">8. L’Italia,
considerando sacra ed inviolabile la persona del Sommo Pontefice, dichiara
punibile l’attentato contro di Essa e la provocazione a commetterlo con le
stesse pene stabilite per l’attentato e la provocazione a commetterlo contro la
persona <s>del Re</s> del <i>Presidente della Repubblica</i>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Le offese e le ingiurie pubbliche commesse nel
territorio italiano contro la persona del Sommo Pontefice con discorsi, con
fatti e con scritti, sono punite come le offese e le ingiurie alla persona <s>del
Re</s> del <i>Presidente della
Repubblica</i>”. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">[Omissis]<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Il <i>Trattato</i> constava di 27 articoli e Quattro
Allegati.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">IV. Del <i>Concordato</i>
voglio solo ricordare una novità importantissima, che metteva fine al regime di
solo matrimonio civile riconosciuto dallo Stato, introdotto con il nuovo Codice
Civile, a partire dal 1° gennaio 1886, quando governava la c.d. <i>Sinistra
storica</i>. Ora lo Stato riconosceva il matrimonio religioso (secondo il
diritto canonico), concedendo al sacerdote celebrante anche la mansione di
ufficiale dello stato civile, dal momento che poteva egli stesso provvedere al
deposito dell’atto di matrimonio (regime di <i>matrimonio concordatario</i>,
ritoccato per alcuni aspetti dall’<i>Accordo </i>del 1984, art. 8).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">V. L’art.
7.2 della <i>Costituzione della
Repubblica Italiana </i>ha confermato i <i>Patti Lateranensi </i>nella loro
qualità di strumento che regola i rapporti tra lo Stato e la Chiesa. Essi possono esser modificati con l’accordo
delle due parti senza che si debba ricorrere a revisione della Costituzione. Il
18 febbrario 1984 fu sottoscritto un <i>Accordo</i> in 14 articoli, con <i>Protocollo
addizionale</i> di 7 articoli, firmato in Roma (se non erro, dall’on. Bettino
Craxi e dal cardinale Casaroli, segretario di Stato) apportante modificazioni
al <i>Concordato lateranense</i> del ’29.
Con tale accordo la Chiesa ottenne determinati vantaggi, su questioni che
l’interessavano. Però fece alcune
importanti e gravi concessioni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">L’art. 1 di detto <i>Accordo</i> recita: <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">“La Repubblica italiana e la Santa Sede riaffermano
che lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine,
indipendenti e sovrani, impegnandosi al pieno rispetto di tale principio nei
loro rapporti ed alla reciproca collaborazione per la promozione dell’uomo e il
bene del Paese”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Tale articolo è preceduto da un breve preambolo
intessuto di citazioni del Concilio Vaticano II (art. 6 della Dichiarazione <i>Dignitatis
humanae</i> sulla libertà religiosa, che parla della tutela inviolabile dei
diritti dell’uomo; art. 76 della costituzione <i>Gaudium et Spes, </i>nel quale
la Chiesa rivendica il suo diritto ad esercitare la sua missione “a servizio
delle persone umane” in una “società pluralistica”; e del nuovo Codice di
Diritto Canonico del 1983, c. 3). Nel <i>Protocollo
Addizionale</i> si dà una sorta di intepretazione autentica di alcuni articoli
dell’<i>Accordo</i>. In relazione all’art.
1 appena citato si afferma: <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">“si considera non più in vigore il principio,
originariamente richiamato dai Patti Lateranensi, della religione cattolica
come sola religione dello Stato italiano”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Nello spirito apertamente richiamato del Vaticano II,
la Chiesa affermava ora esser la sua missione quella di collaborare con lo
Stato “per il bene del paese e per la promozione dell’uomo”: con uno Stato laico che promuoveva “il bene
dell’uomo” in prospettiva apertamente antropocentrica e totalmente indifferente,
quando non ostile, alle finalità proprie della Chiesa cattolica. Coerentemente
a questa impostazione suicida, il Vaticano accettava, con piena sua
soddisfazione, che nel <i>Protocollo Addizionale</i> si cancellasse ogni
riferimento alla religione cattolica quale unica religione dello Stato italiano
(come stabilito dallo <i>Statuto Albertino</i>, mantenuto dallo Stato fascista,
per il quale le altre religioni erano culti <i>tollerati</i> o <i>ammessi</i>,
a seconda della dizione preferita).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Coerentemente con questa impostazione, l’art. 4 dell’<i>Accordo</i>
annacqua il carattere <i>sacro</i> della città di Roma, sede del Papato,
ampiamente riconosciuto e tutelato dallo Stato fascista.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Recita infatti l’art. 4 dell’<i>Accordo </i>:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">“La Repubblica italiana riconosce il particolare
significato che Roma, sede vescovile del Sommo Pontefice, ha per la
cattolicità”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">L’art. 1.2 del <i>Concordato lateranense del ’29</i>,
diceva invece, in modo molto più forte ed incisivo: <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">“In considerazione del carattere sacro della Città
Eterna, sede vescovile del Sommo Pontefice, centro del mondo cattolico e meta
di pellegrinaggi, il Governo italiano avrà cura di impedire in Roma tutto ciò
che possa essere in contrasto col detto carattere”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">E questa “cura”, come sappiamo, fu messa
scrupolosamente in atto. Del resto, sino
alla prima metà degli anni sessanta del secolo scorso, nel centro di Roma i
night-clubs, sorti tutti nel dopoguerra nella zona di via Veneto, erano
pochissimi e, credo, alquanto castigati.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">[I testi dei <i>Patti Lateranensi</i> e del successivo
<i>Accordo con Protocollo Aggiuntivo</i>, li ho citati da: Giovanni Barberini (a cura di), <i>Raccolta
di fonti normative di diritto ecclesiastico, </i>4<sup>a</sup> ediz. riveduta e
ampliata, G. Giappichelli Editore, Torino, 1997, pp. 31-59].<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">VI. Voglio
concludere questa breve rievocazione con
alcune citazioni dal menzionato capitolo di Renzo De Felice sulla <i>Conciliazione</i>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Pio XI si era giustamente opposto alla ventilata
revisione della legislazione ecclesiastica esistente da parte del governo
italiano, mai accettata dai Papi: si trattava della legislazione <i>detta delle
Guarentigie</i>, stabilita dopo l’annessione di Roma al Regno d’Italia, a
garanzia della libertà e indipendenza economica del Pontefice; però stabilita
unilateralmente dallo Stato italiano e senza riconoscere alcun potere temporale
al Papa, come se potesse esser concepito quale sovrano senza Stato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Mussolini prese posizione contro le polemiche che
l’atteggiamento del Papa aveva provocato, con una celebre lettera al
Guardasigilli Alfredo Rocco, il 4 maggio 1926.
Egli mostrava di comprendere e
giustificare appieno il punto di vista del Pontefice. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">“La Santa Sede, scriveva egli, pur apprezzando il
profondo mutamento di indirizzo, che il trionfo del Fascismo ha segnato nella
politica religiosa dello Stato italiano, reputa che una sistemazione soddisfacente
dei rapporti tra la Chiesa Cattolica e lo Stato in Italia non possa
conseguirsi, se non per via di accordo bilaterale, e che un accordo di tal
fatta presuppone risoluto, d’intesa tra le due Potestà, il problema della
sistemazione giuridica della Santa Sede, come organo centrale, e pertanto, di
sua natura supernazionale, della Chiesa, il quale, per decreto della
Provvidenza divina ha sede in Italia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Il regime fascista, superando in questo, come in ogni
altro campo, le pregiudiziali del liberalismo, ha ripudiato così il principio
dell’agnosticismo religioso dello Stato, come quello di una separazione tra
Chiesa e Stato, altrettanto assurda quanto la separazione tra spirito e
materia…È logico pertanto che il Governo Fascista giudichi con piena serenità
le attuali manifestazioni della Santa Sede, e le reputi degne della più attenta
considerazione…Giunte le cose al punto, in cui il tempo e il procedere della
storia, e l’evoluzione spirituale e politica del popolo italiano le hanno
condotte, reputo non inutile che tu, coi mezzi di informazione di cui disponi,
prenda riservatamente notizia del punto di vista odierno della Santa Sede,
intorno alle forme che potrebbe assumere una soddisfacente sistemazione
giuridica dei suoi rapporti con lo Stato italiano”. [ De Felice, op. cit., pp.
389-390].<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Con questa lettera, che mise immediatamente in moto
Alfredo Rocco, si iniziò il processo che quasi tre anni dopo si sarebbe
concluso con i <i>Patti Lateranensi</i>.
Nella fase finale, le trattative, sempre riservate, furono condotte
personalmente da Mussolini. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Com’è noto, i <i>Patti </i>furono occasione immediata
di accese polemiche, anche nell’ambito della schieramento fascista, nel quale
era presente da sempre una robusta componente anticlericale. Ci furono successivamente incomprensioni e conflitti,
anche seri, con la Santa Sede a proposito delle organizzazioni giovanili
cattoliche. Tra i cattolici, se la
maggioranza gioì, ci fu tuttavia chi pensò che la Chiesa avesse concesso troppo
al regime o, addirittura, avesse “capitolato” nei suoi confronti. Quest’opinione fu espressa da ambienti del
cattolicesimo francese, per i quali la Chiesa, appunto “capitolando” nei
confronti del regime, si era messa sotto “la protezione italiana”, come scrisse
Maurras su ‘L’Action Française’ del 14 febbraio 1929 [De Felice, op. cit., p.
423, nota n. 1]. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Ma si poteva davvero ritenere, aggiungo io, che il
mettersi sotto “la protezione” temporale dell’Italia (se si vuole usare quest’immagine)
comportasse una diminuzione
dell’universalità della Chiesa cattolica e di Roma, in quanto capitale del
cattolicesimo? Poteva sembrare, superficialmente, che la Chiesa si fosse messa
ora sotto la “protezione” dello Stato italiano.
In realtà, da un punto di vista superiore, era vero il contrario: era lo Stato italiano che ora, riconoscendo e
riparando certi suoi errori e venendo perdonato dalla Chiesa per le offese e
malefatte risorgimentali e postrisorgimentali, ritornava ad esser
spiritualmente “protetto” (se così vogliamo dire) dal <i>caritatevole e materno
benvolere </i>della Chiesa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">A proposito delle summenzionate polemiche, si veda
quest’ultima citazione, sempre dall’opera di De Felice.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">“Non meno soddisfatto e conciliante si era mostrato
Mussolini quando – il 10 marzo [1929], in occasione della prima ‘assemblea
quinquennale del regime’- aveva per la prima volta pubblicamente parlato dei
patti. Questi, aveva detto , erano “equi
e precisi” e avevano creato tra l’Italia e la Santa Sede una situazione “di
differenziazione e di lealtà”: <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">“Io penso, disse, e non sembri assurdo, che solo in
regime di concordato si realizza la logica, normale, benefica separazione tra
Chiesa e Stato, la distinzione, cioè, tra i compiti, le attribuzioni dell’una e
dell’altro. Ognuno coi suoi diritti, coi
suoi doveri, con la sua potestà, coi suoi confini. Solo con questa premessa si può, in taluni
campi, praticare una collaborazione da sovranità a sovranità.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Parlare di vincitori o di vinti è puerile: si parli di assoluta equità dell’accordo che
sana reciprocamente <i>de jure </i>un’ormai definitiva, ma sempre pericolosa e
comunque penosa situazione di fatto.
L’accordo è sempre meglio del dissidio; il buon vicinato è sempre da
preferirsi alla guerra”. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">E, pur mettendo in chiaro che il riconoscimento alla
Chiesa cattolica di “un posto preminente nella vita religiosa del popolo
italiano”non significava persecuzione, soppressione o anche solo vessazione
degli altri culti, aveva annunciato che lo Stato fascista non era tenuto –
“come si pretenderebbe dalle vaghe superstiti cellule demomassoniche”- a
conservare tutte le misure di una legislazione “che fu il prodotto di un
determinato periodo storico”e che spesso erano col tempo diventate delle semplici
finzioni”. [De Felice, op. cit., pp.
427-428]. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Il giorno dopo, 11 marzo, ‘L’Osservatore Romano’ definì
le parole del “duce””obbiettive ed esaurienti”[De Felice, op. cit., p. 427,
nota n. 2].<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "palatino linotype" , "serif"; font-size: 12.0pt;">La valutazione mussoliniana del significato autentico
dei <i>Patti</i>, condivisa dal Vaticano, mostrava che il loro spirito non era
affatto quello di fornire alla Chiesa una semplice “protezione” nel temporale,
quasi la Chiesa fosse un soggetto inferiore a quello statale e bisognoso
pertanto della sua protezione. Anche se,
dal punto di vista materiale e organizzativo, lo Stato italiano veniva a
“proteggere” la Chiesa in quanto piccolissimo Stato enclave al suo interno (la
polizia italiana poteva entrare nella Città del Vaticano ma <i>solo </i>su
richiesta della stessa autorità vaticana, art. 3.2 del <i>Trattato</i>), lo
spirito e la finalità dei <i>Patti </i>era quello di riconoscere nella Chiesa, in conformità alla sua natura,
la più completa autonomia, libertà e sovranità temporale; cioè la realtà insopprimibile
di un’istituzione che, nella sua assoluta indipendenza di compiuto ordinamento
giuridico, non aveva bisogno di alcuna “protezione” né da parte dello Stato
italiano né di altri. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "lucida calligraphy"; font-size: 12.0pt;">Paolo Pasqualucci, domenica 11 febbraio 2018<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "lucida calligraphy"; font-size: 12.0pt;">[fonte:
iterpaolopasqualucci.blogspot.ie]<o:p></o:p></span></div>
Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-6755918151732291932018-01-25T15:44:00.002+01:002018-01-25T15:44:05.845+01:00PROTEZIONISMO (di Piero Nicola)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhArnP7SJtZ_vLJc_2aBaGevVs-nIvZuOyg1sLZL2Cvgwbkx92LMcVbpR7MeGbt0TR_QbU3ms-DTp3iKukEPmU8fA9131VSJx1X6aYxw5qUeUwi8UykTaDVlloz8VYiwDqZ6v0EMrhSP0c/s1600/Protezionismo-fascista-007.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1047" data-original-width="800" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhArnP7SJtZ_vLJc_2aBaGevVs-nIvZuOyg1sLZL2Cvgwbkx92LMcVbpR7MeGbt0TR_QbU3ms-DTp3iKukEPmU8fA9131VSJx1X6aYxw5qUeUwi8UykTaDVlloz8VYiwDqZ6v0EMrhSP0c/s320/Protezionismo-fascista-007.jpg" width="244" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Dice: "Vuoi affrontare un problema
di così grande portata con quattro parole che potrebbero venire dall'uomo della
strada?" Sicuro che non ho paura di farlo, perché il giudizio non viene di
certo da uno degli intervistati, a campione, dal giornalista televisivo. Io
scelgo un vero rappresentante del buon senso elementare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">
A che proposito? A proposito del massimo tema del giorno: il
protezionismo. Già la parola <i>protezionismo
</i>è buona, comporta difesa dell'interesse nazionale. Al contrario viene
scioccamente ritenuta negativa, equivalente a un danno anacronistico; come se
le nazioni non fossero sempre una possente realtà e non continuassero a dover
badare, in qualche modo, al proprio tornaconto; come se la stessa autarchia, il
fare a meno di dipendenze e di costose importazioni, non avesse procurato
invenzioni e benefici. In Italia , per esempio, si inventò la plastica,
adottata da ogni paese. Ma i capi di stato dei maggiori paesi, compreso il
provvisorio capo del governo nostrano, si danno d'attorno per dimostrare che i
provvedimenti protezionistici non giovano né al mondialismo (e qui si potrebbe
essere d'accordo) né ai singoli stati. E qui cade l'asino. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Il
perché si dimostra facilmente. Basta stabilire la gerarchia dei valori. Occorre
chiedersi se sia più importante il risultato economico complessivo, il famoso
pil, o il benessere generale (materiale e morale) dei cittadini. Persino la
Merkel risponderà che le sta a cuore il bene comune. Sia lei che Gentiloni, che
Renzi, obbligati a parare le obiezioni e il malcontento, dichiarano di voler
provvedere all'occupazione, al lavoro per i giovani. Invece fanno derivare ciò
dalla complessiva prosperità, dalla ripresa in atto successiva alla crisi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">
Intanto, mi permetto di dubitare delle statistiche. Persino quelle
tedesche non le fanno gli angeli... E tanto meno credo all'uso che ne fanno i
politici. Le statistiche assomigliano alle valutazioni delle agenzie che
assegnano le A ai dati economici dei vari paesi, secondo certe convenienze
politiche. Ma volendo ammettere un attuale miglioramento dell'economia, volendo
pure ammettere che esso sia generato, in certa misura, dai liberi scambi
commerciali, dall'abolizione di dazi doganali, la questione rimane la stessa: è
molto più importante il Bene comune dell'incremento del pil: aumento che
consiste nel maggior profitto di una minoranza privilegiata alquanto
internazionalista, e nella crescita di capitali vaganti sull'orbe terracqueo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> È
evidente che la salute sociale dipende dal lavoro e che il lavoro dipende dal
protezionismo, dalle industrie messe in grado di operare in loco, e che non
sono soggette a chiusura o trasferimento all'estero, che mantengono la vita di
città e villaggi, conservandone il patrimonio di creatività e di tradizioni. Il
mondialismo vantato è la negazione di questo valore inestimabile; esso produce
instabilità di multinazionali apolidi che obbediscono a centrali anonime, capitali
erranti che vanno alla busca, strapotere degli speculatori del libero mercato
finanziario e commerciale, morte e disordine in vaste aree civili, sfruttamento
delle maestranze e dei quadri (da tempo cominciato con la precarietà degli
impieghi e con l'aumento dell'età pensionabile). Le giustificazioni delle leggi
che hanno recato questo stato di cose sono penose, false e immorali. Inutile
dilungarsi. Tornano in ballo le statistiche opinabili e le pretestuose
necessità della concorrenza internazionale, della concorrenza delle paghe.
Anziché difendersi dagli stati esportatori di merci prodotte con salari molto bassi,
si preferisce mettersi al passo con essi danneggiando il patrio tessuto
sociale, svilendo la Patria. Nello stesso senso vanno la mafia, la droga e l'immigrazione,
l'importazione di manodopera sfruttata e di un disordine che snerva e
infrollisce il popolo originario, tendendo a renderlo senza Patria (almeno
nella mente), senza Famiglia e senza Dio; con il contributo di capi religiosi
inqualificabili.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">
Il disegno che antepone il prodotto interno lordo al Bene comune risulta
palese. Che poi esso riesca, che riesca a vincere i <i>populismi</i> sembra impossibile. L'UE, rappresentante eminente del
mondialismo non gode di buona salute. La metà dei cittadini non va a votare e
molti votano i partiti della protesta. Il malessere (tangibile nelle basse
retribuzioni, nella precarietà del lavoro e nella massa dei disoccupati e dei
male occupati) aspetta un ribaltamento, poco importa di quale colore e da quale
capopopolo provenga.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">
Per altro, veniamo a sapere che Trump ha rivendicato il diritto alle sue
misure protezionistiche nei confronti degli stati concorrenti, ma la tivù non
ci comunica quale esso sia. Il che fa presumere che sia piuttosto valido. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Piero Nicola<o:p></o:p></span></div>
Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-49982969607198493192018-01-21T10:53:00.000+01:002018-03-08T10:57:09.029+01:00L'INEGUAGLIANZA (di Piero Nicola)<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Uno dei peccati più assurdi, o insensati
che dir si voglia, è l'invidia. Per lo più l'invidioso si trova nell'assoluta impossibilità
d'essere o di mettersi nei panni della persona invidiata, la sua gelosia
provenendo dal falso presupposto di avere le qualità che un altro possiede, di
poter occuparne il posto. Lo indica il fatto che un uomo non invidia una donna
per la sua bellezza, per il suo fascino, per le sue conquiste, perché ciò sarebbe
fuori luogo. Lo stesso avviene alla femmina nei riguardi del maschio. Nei due sessi
abbiamo una radicale diseguaglianza umana.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Le doti innate, quelle acquisite e, a ben vedere, le stesse fortune
ottenute mediante eredità o personale capacità, sono soltanto proprie di un
certo individuo o di chi gli somiglia, e mai di altri. San Paolo dice chiaro
che ci spettano determinati carismi e non altri, e bisogna adoprare i carismi
ricevuti anziché cimentarsi in imprese per le quali non siamo tagliati.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Pertanto le ideologie egualitarie sono sovversive e corruttrici; alimentano
l'invidia, l'inimicizia, il disordine sociale; producono frustrazioni,
fallimenti e aberrazioni. Chiunque idoneo a salire al vertice! Chiunque ha diritto
ad essere felice! Americanate... <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>In teoria, tutti ammettono le diversità che precludono certe vie e certe
realizzazioni di sé. Chi non ha la statura sufficiente sa di non poter
diventare granatiere, né giocatore di pallavolo. Il normotipo comprende che il
suo peso gli vieta il mestiere di fantino al trotto. E così via. Ma anche colui
il quale è sprovvisto di attitudine per gli studi sarà bene che rinunci alla
laurea, e se non ha la lingua sciolta, lasci perdere l'idea di perorare cause.
Fin qui, molti ci arrivano e la vita stessa provvede a contenere le velleità,
costringe alla modestia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Invece in altri campi importantissimi i pregiudizi della parità e della
democrazia producono disastri. Le differenti personalità femminili o maschili
saltano all'occhio. In questi giorni di commemorazione dell'attrice Audrey
Hepburn salta all'occhio la diversità abissale fra lei e altre stelle del
cinema. Ma diminuisce l'adesione al buon senso, quando si tratta di stabilire
donde sia provenuto quel fascino, mentre è evidente che tale eleganza e tale
educazione erano congenite; sarebbero variate di poco in un ambiente
sfavorevole, al più non avrebbero subito che una mortificazione. Non altrimenti
- fatte le debite variazioni - si può dire dei santi, sia riguardo alla loro
elezione, sia rispetto alle loro naturali attitudini.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Ma ci sono qualità morali e spirituali che non appaiono, anzi sovente il
mondo arriva a disprezzarle. Un tempo la bellezza e la bruttezza interiori
godettero di qualche considerazione. Lombroso, sebbene in chiave positivistica,
non ebbe torto a prevedere l'inclinazione al delitto di una data specie umana.
Il mondo democratico ha indotto la negazione di queste realtà, come anche dell'influenza
dell'ambiente familiare e sociale nella formazione di caratteri più o meno
validi. Si giunge a tanto perché non sia contraddetto il principio della uguale
capacità e dignità dei sovrani popolari. Viceversa la capacità politica di essi
sta su una scala. Un'onesta democrazia non dovrebbe nasconderlo, piuttosto
dovrebbe in qualche modo porvi rimedio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Circa l'uguaglianza delle anime, affermata dalla Rivelazione, essa non
contrasta affatto con le differenze morali e fisiche ricevute da ciascuno con
la nascita. Ci sono Audrey Hepburn nell'anima, prive della grazia e dello
spirito avuti dalla diva. Esistono bellezze affascinanti, indecenti nell'intimo
e sovente scandalose. D'altronde l'atteggiamento, anche nobile, non fa il puro.
Se uno ha ricevuto il dono della nobiltà e si conserva grazioso, deve nondimeno
vincere la battaglia contro il<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>demonio,
come ogni altro figlio di Eva.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Sempre Dio assegna prove agli uomini fin da
principio - così come i beni e i mali che toccano alle esistenze, dovuti a Lui
o da Lui permessi - secondo la sua insondabile giustizia. Infatti non è detto
che i privilegi e i favori debbano giovare alla salvezza individuale o collettiva.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ma questa pseudo-chiesa, abbassata al livello
del secolo, parla a vanvera di dignità umana collegata al benessere o a un
minimo benessere, di diritto alla facoltà di sviluppo della persona. Il
Vaticano sinistro non bada a contraddirsi quando esalta i poveri, i diseredati,
e non si preoccupa del loro destino quando siano sollevati dalla miseria
materiale. Altra è la carità che intende sollevarli dai dolori, altra è
l'empietà che vuol limitarsi a ciò, omettendo la cura della loro salvezza
eterna. Cura consistente tanto nell'educazione all'etica cattolica (oggi
mutilata e resa invalida), quanto nel prodigarsi per convertire coloro (e sono
molti) i quali necessitano di conversione. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><i>Piero Nicola</i><o:p></o:p></span></div>
<br />Edizioni Solfanellihttp://www.blogger.com/profile/12999923381561771382noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3800693073484555872.post-92175938677085757482018-01-12T12:17:00.001+01:002018-01-12T12:17:05.959+01:00VITTORIO EMANUELE III E LA GUERRA (di Piero Nicola)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC38D4kfrJxgpN_xQL8rniJ5nMf_pQm4iWy2-N62FH8rNFSN9B4YnaaM6l3TKrAhglGOMMBoN9CEPDNOYr5SUQoPPbFl_-OsJdY4BoKGD9kpcKGi8vnVkufhx7b0_p_h2ZAx1WPCxM0DY/s1600/vitt+emanuele+III.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="552" data-original-width="800" height="220" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC38D4kfrJxgpN_xQL8rniJ5nMf_pQm4iWy2-N62FH8rNFSN9B4YnaaM6l3TKrAhglGOMMBoN9CEPDNOYr5SUQoPPbFl_-OsJdY4BoKGD9kpcKGi8vnVkufhx7b0_p_h2ZAx1WPCxM0DY/s320/vitt+emanuele+III.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Può accadere che, pur stando dalla stessa buona parte, ci si trovi in
disaccordo. È cosa discreta, da parte del collaboratore d'una rivista, evitare
aperte contraddizioni, specie verso colleghi più dotti e titolati. Ma ora purtroppo
devo chiedere venia perché, tenendo fede a quella che ritengo essere la
giustizia, nel redigere l'articolo non riuscirei a sfumare il suddetto contrasto
senza ledere il presupposto della mia partecipazione al blog: testimoniare il
vero, oltre che in materia religiosa, nelle diverse questioni morali.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">
Il Re soldato tenne una condotta encomiabile nella Prima Guerra
Mondiale. Tuttavia bisogna notare che la Triplice Alleanza, dell'Italia con gli
Imperi Centrali, rinnovata da Giolitti nel 1912, restò valida fino alla sua
denuncia unilaterale italiana (4 maggio 1915), venti giorni prima della nostra dichiarazione
di guerra all'Austria. e dopo che l'Italia aveva firmato il Patto di Londra con
la Triplice Intesa, il 26 aprile dello stesso anno. Quantunque regnante in un
regime democratico, è innegabile che Vittorio Emanuele III partecipò a tale atto
di slealtà, comunque lo si voglia giustificare, destinato ad avere un certo peso
nell'avvenire.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">
Il Re intervenne direttamente dopo la Marcia su Roma, quando conferì a
Mussolini l'incarico di capo del governo. Dopodiché il sovrano aderì a tutto il
processo del fascismo: dittatura, Guerra d'Etiopia, Guerra d'Albania, assumendo
il titolo di imperatore d'Etiopia e Re d'Albania. Infine egli sottoscrisse le
leggi razziali, ricevette Hitler a Roma (come non fece il Papa), sottoscrisse
le dichiarazioni di guerra a Francia, Inghilterra, Stati Uniti. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">
A tutti è lecito riconoscere i propri errori e pentirsene, in certi casi
anche smentendo la parola data, sempre che la buona coscienza lo richieda. Ma
occorre corrispondere ad essa coerentemente e dignitosamente. Inoltre, l'uomo
onesto non si sottrae al pagamento dei falli da lui commessi. Al contrario,
Vittorio Emanuele III non fece pubblica ammenda dei suoi eventuali misfatti,
passò nel campo nemico dall'oggi al domani, immediatamente dopo un armistizio
concluso all'insaputa e a danno dell'alleato, con un armistizio <i>sui generis</i>, consistente in una resa
incondizionata. Abbandonando il suo posto per rifugiarsi sotto la protezione
anglo-americana, egli diede una molteplice grama prova di sé. Lasciò sbandato
un esercito che, nonostante tutto, sarebbe stato in grado di difendere la
Patria (la IV Armata dislocata tra Italia e Francia costituiva ancora una forza
fresca e notevole). Anziché abdicare consegnandosi al nemico, istituì un fantomatico
Regno del Sud, in una mezza Italia governata (molto male) da eserciti stranieri.
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Qualora
le potenze dell'Asse fossero riuscite vittoriose, il Re avrebbe ugualmente
licenziato il capo del fascismo e sciolto il sodalizio con la Germania nazista?
Fu evidente, e rimane certo, che non avrebbe agito così. Pertanto il suo
comportamento in tali circostanze si ridusse a un'azione utilitaristica e
machiavellica. Lo stesso principe Umberto, durante il loro trasferimento a
Brindisi, manifestò il suo disappunto rispetto al giudizio che la Storia
avrebbe dato su quella fuga. Poco importa che altri capi di stato alleati della
Germania si siano condotti allo stesso modo in prossimità della sconfitta. La
morale non cambia. Tanto più che costoro lasciarono che le proprie nazioni
passassero da un'egemonia germanica al dominio sovietico, non meno irreligioso
e feroce. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Quanto
agli Alleati, la loro iniquità e empietà (sotto la copertura di una libertà indeterminata,
quindi perversa, oltreché propagandistica) ci ha portato in una condizione deplorevole.
Il frutto della loro egemonia si è rivelato appieno, come d'altronde qualcuno
aveva avvertito che dovesse succedere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Piero Nicola<o:p></o:p></span></div>
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