giovedì 24 marzo 2016

L'urlo islamico e il cauto bisbiglio dell'Occidente

Al grido di guerra dei terroristi islamici il pensatoio progressivo risponde lanciando ecumenici baci e proponendo oblique e castranti insinuazioni. Si respira aria fritta e si emanano pie e progressive flatulenze.
L'illustre dietrologo Giulietto Chiesa, ad esempio, procura brividi, capogiri e roventi sdegni ai suoi estremi lettori, insinuando che il terrorismo giova ai governi europei.
E' dunque probabile l'esistenza di mani reazionarie – le mani dei servizi super segreti - che, in agguato nell'ombra, organizzano e muovono i terroristi.
Le prove? Sono evidenti all'acuto lettore dell'aggettivo segreti, che qualifica i servizi e svela – a chi è iniziato ai misteri della lettura fra le righe – la nascosta e censurata verità della democrazia aperta in tutte le direzioni.
L'apertura delle piste laiche e democratiche, tracciate da Giulietto Chiesa, diventa occasione propizia all'immigrazione islamica. Tale è, senza dubbio, il risultato dell'insinuazione della chimera pseudo ecumenica, gridata nelle aule del Vaticano II, nella mente dei democratici progressivi (belgi, in special modo).
Al proposito non è lecito dimenticare l'incauta esortazione– Venite! - gridata dal buonista, il belga ad honorem Walter Veltroni, in occasione di un memorabile viaggio nell'Africa islamizzata.
Se non che l'ingenuo invito agli immigrati, nel pensiero non vedente dei Veltroni, laici, cattolici e vaticani, non contemplava l'eventualità del terrorismo.
Sorge la tentazione di supporre che i Veltroni d'Italia e d'Europa abbiano dimenticato (o ignorato) la storia delle invasioni islamiche e delle guerre combattute dai cristiani per allontanate gli oppressori.
Per valutare seriamente la necessità di resistere alla colonizzazione islamica, sarebbe sufficiente una visita allo splendido borgo di Noli e alle sue mura, elevate per contrastare la feroce espansione dei maomettani in Liguria.
Nessuno può seriamente rigettare l'accertata, sgradevole verità intorno all'inefficacia della memoria storica. Ma il terrore islamico è uscito dai non letti libri di storia per irrompere nella cronaca contemporanea. In nessun caso è dunque ammessa l'ignoranza del pericolo islamico incombente anche sulle organizzazioni sconvolte dal delirio buonista.
Vox clamantis nel deserto buonista, Giuliano Ferrara osa affermare che “non possiamo parlare d'amore a chi ci odia”.
Di qui la sfida lanciata sulla tenera faccia della diserzione occidentale: “serve oggi agire dove tutto nasce, serve opporre alla forza islamista nelle sue diverse manifestazioni fuori e dentro i confini dell'Occidente, una soverchiante forza”.
E' probabile che l'accorato appello di Ferrara cada nel vuoto scavato dalla paura politicante in Europa. Rimane tuttavia una certezza inconfutabile: l'Europa occidentale, ventre molle della civiltà cattolica, sta pagando e continuerà a pagare il prezzo (di sangue) del suo panciafichismo.

Il concetto di tolleranza, rovesciandosi nella sopportazione di immigrati intolleranti e fanatici, sta scuotendo le fondamenta dell'Europa illuminista e (forse) sollevando il legittimo sospetto sulle luci laiche e democratiche che hanno indicato il cammino dell'Occidente moderno.

Piero Vassallo
 

1 commento:

  1. Avevo inserito un commento , ma non risulta pubblicato. Pazienza. Grazie.
    Luigi Ferrari
    aloisius1961@gmail.com

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