lunedì 4 giugno 2018

DEMOCRAZIA SFUGGITA DI MANO (di Piero Nicola)

Pochi tempi come questi ultimi hanno svelato il retroscena della politica. Di solito i teorici, i divulgatori e gli applicatori/manipolatori degli stereotipi democratici avevano avuto partita vinta tenendo in scacco gli avversari. La dietrologia, sebbene fosse nel giusto, impugnava un'arma spuntata: priva di adeguati mezzi di diffusione, priva di prove lampanti. Quanti accertavano che il voto popolare e il parlamentarismo erano determinati e manovrati a piacimento da oligarchie  mascherate, non vedevano affermarsi le loro denunce, non speravano che il sistema potesse venir meno. Si noti che di fronte all'influenza sempre esercitata dalla classe partitica sull'opinione pubblica, è una bazzecola l'orientamento di opinione attuata da coloro i quali acquistarono da Face book un certa quantità di dati personali, bazzecola-fumo-negli-occhi che ha ormai fatto il suo tempo, come tanti altri espedienti per restare in sella autorevolmente.
  Oggi, in qualche modo, è accaduto l'imprevisto. Invero era già successo che fascismo e nazismo fossero sorti attraverso le elezioni, ma allora i nuovi movimenti totalitari erano guidati da capipopolo fuori del comune. Adesso, il malessere delle masse forse supera la capacità di proposta e di guida dei novatori. Inoltre, non è crollata tanto la fede democratica, quanto la fiducia nel potere instaurato.
  La propaganda dei manovratori, con tutto il potere culturale, d'informazione, finanziario e di istituti di cui dispongono, non riesce più a prevalere. Il gioco è durato troppo a lungo e mostra la corda. In parole povere, il potere congregato ha perduto la credibilità, la piovra ha dovuto allentare la presa; è bastata una qualsiasi opposizione (nel nostro caso Lega e M5s) perché la massa scontenta (ancorché alquanto confusa), avesse modo di sfuggire e prendere posizione.
  Il fenomeno cominciò nei Paesi dell'Est europeo, primo fra i quali l'Ungheria; di recente hanno fatto seguito l'Austria e ieri la Slovenia. Ma la stampa e le tv riuscivano a mettervi la sordina, a coprire la svolta con il silenzio o il discredito ("populismo antidemocratico, antiumanitario"). Sebbene gli argomenti stessero diventando sempre più deboli, di fronte al rifiuto di un'immigrazione dannosa e pericolosa.
  Il colpo grosso lo fece Trump, dimostrando che gli americani erano stufi di essere presi in giro dal mito del cittadino qualunque che poteva farsi da sé, raggiungendo vertici o almeno contando qualcosa, e dal mito dell'afferrabile felicità, offerta alla portata di tutti. Anche lì, l'immigrazione sregolata e il mondialismo furono la goccia che fece traboccare il vaso.
  Poi c'è stata la brexit, che ha manifestato l'insofferenza e l'incredulità degli inglesi. A tale proposito, la telenovela dei regnanti con i loro democratici sponsali, intesa ad avvalorare e incoraggiare l'attaccamento di quella gente alla Corona, non sono che patetici tentativi di condurre alla rianimazione convinzioni politiche agonizzanti e di coprire la rivolta in atto (non tanto alla Corona quanto al cosmopolitismo).
  In Francia e in Germania il vecchio potere ce l'ha fatta a tenere, ma l'andamento del consenso non gli è per nulla favorevole. Né i Balcani e la Grecia stanno allegri.
  Insomma, lo strapotere plutocratico senza Patria, senza Famiglia e senza Dio (da noi p.e. attivo con la speculazione politica dello spread) si è visto smascherato a vantaggio del cosiddetto sovranismo. La pianta del sovranismo può contare sulle radici. Il patrimonio artistico e di bellezze naturali, che si è costretti a tenere alti (sia per ovviare alla desolazione dilagante, sia per motivi economici) stanno lì a smentire la vantata società multietnica, d'altronde inferma, impotente e sterile. Né l'umanitarismo contro natura può ancora fare molta presa attraverso i diritti umani, vista l'intrinseca sua inconsistenza e visto il discredito dei suoi paladini, che sono gli stessi nemici dei patri valori e delle patrie glorie
  C'è da farsi illusioni? È presto per dirlo. Anzi, i cattolici antimodernisti sanno che il mondo potrebbe raddrizzarsi soltanto onorando Dio e la sua Legge. E di questo non si vedono i segni. Ciò non toglie che sia in corso una rivoluzione o, meglio, una sorta di laica controrivoluzione.

Piero Nicola

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