domenica 31 gennaio 2016

Il giorno della famiglia

 “Se l'universalità della famiglia non è effetto di una legge  naturale come si spiega che la si trova dappertutto?”
 Claude Levy Strauss


 Il paese reale ha preso le distanze dal paese irreale, lo strato/vespasiano, in cui si agitano i promotori dell'immoralismo progressivo e i loro squillanti discepoli e claquers.
 Sabato 30 gennaio, due milioni di Italiani, in rappresentanza della maggioranza ignorata , vilipesa e oppressa dal potere progressivo, sono convenuti a Roma, a proprie spese dunque con sacrificio e con fatica, per difendere gli indeclinabili princìpi del diritto naturale. Princìpi condivisi dalla teologia cattolica e dalla cultura laica (al proposito è stato citato Levy Strauss).
 Una festosa folla di italiani di condizione economica modesta e di nobile e ricco sentire, ha manifestato la refrattarietà degli uomini viventi nella normalità e nell'autentica società familiare all'utopia cadaverica dei sodomiti ambo sessi.
 L'entusiasmo della folla è stato purtroppo mitigato dall'oscillante pensiero degli organizzatori. Paolo Deotto, nel sito Riscossa cristiana, ha infatti segnalato le contraddizioni presenti nelle interviste concesse da Massimo Gandolfini alla Bussola e a Repubblica.
 La pacifica folla, radunata nel circo massimo, ha dimostrato, nondimeno, l'esistenza di una maggioranza civilmente irriducibile al sottobosco rumoroso/vizioso in cui si agitano le spirituali doppiezze dei fantasmi democristiani e gli incubi della “società inclusiva”.
 Il sottobosco aperturista è concimato dal denaro di una torbida e disgraziata oligarchia e applaudito dalla desolante/squillante società della chiacchiera progressiva intorno al vizio.
 Ai politicanti favorevoli al progetto surrealistico, concepito da ideologici storditi dalle squillanti mitologie intorno al sesso contro natura, una robusta rappresentanza del popolo italiano ha impartito una esemplare lezione di civiltà.
 Maria Elisabetta Casellati, insigne giurista, attiva nel Consiglio superiore della Magistratura, sostiene risolutamente che “il tema della unioni solidali [nome democratico degli accoppiamenti contro natura] lo stiamo affrontando tardi e male”.
 In realtà il problema pederastico/lesbico è stato risolto onestamente e felicemente dalle vigenti leggi, che vietano di perseguitare e oltraggiare i soggetti accesi dalla passione omofila.
 Sviluppare le leggi vigenti a tutela e protezione delle scelte omosessuali è un progetto nascostamente finalizzato ad attribuire alle coppie lesbiche e/o pederastiche il diritto di adottare ed educare i minori.
 Il matrimonio pederastico (ove fosse equiparato al matrimonio propriamente detto) contemplerebbe inoltre la reversibilità delle pensioni, una situazione che fornirebbe auree occasioni alle imprese truffaldine di pensionati dell'Inps. Inoltre il matrimonio pederastico caricherebbe un ulteriore peso sulle sofferenti casse di un ente costretto ad aumentare l'età pensionabile per dare respiro al suo faticoso bilancio.
 Il progetto inteso a rovesciare la pensione del marito sul compagno pederasta, in ultima analisi è ispirato dall'ideologia sessantottina e ordinato alla totale inversione dell'ordine sociale secondo natura.
 Intossicati dai fumi tombali, elevati dalla ammucchiata marxiana/freudiana/californiana, i sedicenti progressisti intendono adeguare la società italiana ai disastrosi modelli costituiti dalle nazioni libertine e decadenti, che sono destinata e in alcuni casi già prossime a diventare colonie islamiche.
 Di qui il dovere, che incombe sui cattolici refrattari alla schiavitù promossa dai seguaci del falso profeta Maometto, di animare una irriducibile opposizione ai promotori delle spregevoli leggi, intese a inquinare e devastare la famiglia e, insieme con le cellule vitali della società, i poteri costituiti a difesa della libertà dei cittadini.

 Ove simili leggi fossero approvate, infine, diventerebbero leciti il disprezzo e la disobbedienza a uno stato la cui dignità sarebbe scesa al livello del vespasiano inteso come sacro tempio della famiglia pederastica promossa da Scalfarotto.

Piero Vassallo

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