giovedì 4 agosto 2016

Il "femminile" splendore della democrazia

 All'attento osservatore dei ritratti storici non può sfuggire la suggestiva e fascinosa somiglianza che corre tra l'occhio imperiale di Alessandro il Macedone e la luce democratica emanata dallo sguardo elettrico/magnetico della presidenta (italiana) della Camera dei deputati, onorevole dott. Laura Boldrini.
 Ora la storica – demoimperial - somiglianza costringe gli osservatori obiettivi ed onesti a riconoscere che la democrazia italiana ha una struttura squisitamente e delicatamente femminile e un inconcusso, splendido fondamento nella tradizione imperiale dei macedoni.
 Tacciano dunque i fascistottardi in agguato nell'ombra squallida e vile della maldicenza e dell'invidia.
 Si vergogni e si taccia il leghista Matteo Salvini, moralista ignaro dello splendore della democrazia aperta in tutte le direzioni del piacere.
 Spenga il suo sfacciato sorriso la camicia nera Carla Meloni, erede di una colpevole refrattarietà all'uso spregiudicato e brillante del sesso.
 Si nascondano i cattolici refrattari e/o scioccamente ostili ai nobili, avanzanti piaceri del sesso contro natura.
 Si riconosca finalmente che la presidenta Laura Boldrini completa il glorioso, cosmico triangolo cui alludeva e tendeva il binomio costituito dalla vergine Camilla e dalla madre dei Gracchi. Compendio delle profondità italiane al femminile, infatti, la signora Laura Boldrini – testimone della splendente dottrina elucubrata dalla signora Lia e cantata da Claudio Baglioni – ha acceso il pio rogo, nel quale stanno bruciando le false virtù e gli squallidi divieti dei preti e dei reazionari di varia e obsoleta risma.

 Dal fuoco democratico si leva finalmente l'inconfondibile profumo della pederastia, splendida e virtuosa attività promossa del potere democratico in fase avanzata.  Avanti popolo? La sodomia la trionferà? Mah, esclamava il refrattario Giovanni Volpe, quasi in previsione del punitivo e disgraziato sbarco islamico.  

Piero Vassallo

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