mercoledì 29 luglio 2015

Papa buono e presidente ottimo

Un compianto buontempone sosteneva che, nel Medioevo, il conflitto strutturale tra papato e impero non degenerava ma produceva frutti odorosi e appetitosi, grazie alla presenza equilibratrice/pacificatrice ora di un papa buono ora di un buon imperatore. Il papa buono neutralizzava l'eventuale imperatore cattivo e l'imperatore buono neutralizzava l'eventuale papa cattivo.
  Il dialettico buontempone aggiungeva tuttavia che la contemporanea presenza di un papa cattivo e di un cattivo imperatore produceva cavoli amari per i sudditi dei due poteri. 
 Una tale sciagurata coincidenza dialettica è risparmiata alla repubblica italiana, felicemente nata dalla Resistenza e saggiamente declericalizzata dal Concilio ecumenico Vaticano II.
 Nella saettante luce del Concilio per antonomasia, l'estrema bontà del piamente regnante Bergoglio è testimoniata dal consenso delle folle radunate in piazza San Pietro per ascoltare e applaudire devotamente le luminose battute pronunciate dal buonissimo oratore.
 Dal suo canto il presidente ecumenico, l'inflessibile progressista di scuola dossettiana e morotea, Sergio Mattarella, serioso cavaliere di gran Croce e Membro dell'ordine piano, testimonia la sua rovente passione ecumenica recandosi in visita (lo segnala il quotidiano Il Fatto) a una associazione di trasparente stampo massonico.
 Il maligno Jean Paul Sartre, nella trilogia Le chemin de la liberté, sosteneva sarcasticamente che i massoni si radunano nei vespasiani. Un pensiero birichino, quello di Sartre, che proietta (a posteriori) l'umida ombra di Vespasiano sulle leggi civili approvate dai parlamenti al servizio della trionfante, progressiva  libertà sessuale e transessuale.
 Il Presidente ecumenico, l'ottimo Mattarella, smentisce finalmente il cattivo filosofo esistenzialista dimostrando che le associazioni para-massoniche hanno sedi edificanti e frequentabili da uomini d'onore e rispetto quale è Lui.
 Quasi superando il buontempone di cui sopra, Mattarella ha intanto risolto felicemente la dialettica che opponeva la memoria buona alla memoria cattiva degli italiani in guerra tra il 1943 e il 1945: solo l'Italia alleata con i vincitori era buona e giusta, i nomi dei vinti sono pertanto scritti nella parte cattiva e infame  della lavagna, detta appunto tableau noir.
 Il Mattarella-pensiero liquida le colpevoli nostalgie dei vinti e apre una strada nuova alla storia d'Italia, un percorso in cui si ode l'eco della sentenza di Curzio Malaparte:  la seconda guerra mondiale è stata vinta dagli omosessuali americani.  A beneficio degli omosessuali italiani, perseguitati dalla dittatura nera.

  Infine: la democrazia sei tu, chi può darti di più?

Piero Vassallo

1 commento:

  1. Sembra paradossale che si sia tornati indietro grazie a un democristiano, mentre un Violante aveva usato parole apprezzabili verso chi aveva scelto di combattere dalla parte sbagliata.

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