Approfittando
del sonno cattolico e dell'ecumenismo di stampo massonico, i
missionari maomettani stanno attuando una versione facilitata della
loro guerra santa, la pacifica invasione dell'Occidente.
Disgraziatamente,
il burroso ecumenismo dei cattolici progressivi (frastornati e
fiaccati dalla nuova teologia e tenuti sotto scacco dai mondialisti
galoppanti nella pista di Georges Soros) impedisce di vedere il reale
progetto dei missionari islamici, in arrivo sulle ali della pacifica
immigrazione. Circondati dal fumo buonista, i titolati della cattedre
politiche e religiose dell'Occidente non vedono l'eloquente struttura
pseudo-religiosa dei segnali lanciati dai terroristi islamici.
Negli
osservatori in cui sono isolati i refrattari all'Occidente imburrato,
desta invece allarme la fragilità dell'argine – un muro di
piissimi sospiri e di untuose distinzioni - elevato da una timida
gerarchia romana, incapace di denunciare l'evidente rapporto tra la
teologia islamica e il fanatismo che agita i terroristi.
Nella
diserzione buonista forse si contempla una teologia inquinata dalla
paura di dispiacere ai padroni del
mondo moderno.
All'origine della desistenza
cattolica si può vedere il risultato delle paure destate dal
fracasso associato al mutante, invertito galoppo delle illusioni
rivoluzionarie. Paure, che, alla vista delle ombre calate sui sognati
orizzonti delle moderne ideologia, dovrebbe invece rovesciarsi nella
refrattarietà al disordine.
Causa
della disastrosa – non vedente - apertura all'immigrazione
islamica, in ultima analisi, è l'oblio dell'identità cristiana e
l'ascesa incontrastata di quel contraffatto ecumenismo che è
elucubrato dai cattedratici della promiscuità e del disordine.
Purtroppo
un soggiacente e taciuto antisemitismo, ramo tossico del
tradizionalismo, ha attirato la cultura delle destre nelle paludi
anacronistiche, nelle quali matura la simpatia per l'islam virile e
guerriero.
Ferma
la necessità di una non fanatica distinzione tra ebraismo e
cattolicesimo si pone adesso il problema di liberare la cultura della
destra tradizionale da suggestioni discendenti dal ruggente delirio
neo pagano, messo in circolo da autori e iniziati altamente sospetti.
Se
tale liberazione non sarà compiuta il destino della cultura di
destra contemplerà la caduta nell'insignificanza, ovvero in quel
paganesimo modernizzato, che già corre tra le righe libertine della
sinistra crepuscolare, con la quale è compromessa una fazione del
mondo cattolico. In tale scenario l'avanzata dell'islamismo potrà
rappresentare la ingannevole e sciagurata contraffazione della giusta
reazione al disordine.
Piero Vassallo
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