lunedì 21 agosto 2017

Dall'ecumenismo alla capitolazione

Approfittando del sonno cattolico e dell'ecumenismo di stampo massonico, i missionari maomettani stanno attuando una versione facilitata della loro guerra santa, la pacifica invasione dell'Occidente.
Disgraziatamente, il burroso ecumenismo dei cattolici progressivi (frastornati e fiaccati dalla nuova teologia e tenuti sotto scacco dai mondialisti galoppanti nella pista di Georges Soros) impedisce di vedere il reale progetto dei missionari islamici, in arrivo sulle ali della pacifica immigrazione. Circondati dal fumo buonista, i titolati della cattedre politiche e religiose dell'Occidente non vedono l'eloquente struttura pseudo-religiosa dei segnali lanciati dai terroristi islamici.
Negli osservatori in cui sono isolati i refrattari all'Occidente imburrato, desta invece allarme la fragilità dell'argine – un muro di piissimi sospiri e di untuose distinzioni - elevato da una timida gerarchia romana, incapace di denunciare l'evidente rapporto tra la teologia islamica e il fanatismo che agita i terroristi.
Nella diserzione buonista forse si contempla una teologia inquinata dalla paura di dispiacere ai padroni del mondo moderno.
All'origine della desistenza cattolica si può vedere il risultato delle paure destate dal fracasso associato al mutante, invertito galoppo delle illusioni rivoluzionarie. Paure, che, alla vista delle ombre calate sui sognati orizzonti delle moderne ideologia, dovrebbe invece rovesciarsi nella refrattarietà al disordine.
Causa della disastrosa – non vedente - apertura all'immigrazione islamica, in ultima analisi, è l'oblio dell'identità cristiana e l'ascesa incontrastata di quel contraffatto ecumenismo che è elucubrato dai cattedratici della promiscuità e del disordine.
Purtroppo un soggiacente e taciuto antisemitismo, ramo tossico del tradizionalismo, ha attirato la cultura delle destre nelle paludi anacronistiche, nelle quali matura la simpatia per l'islam virile e guerriero.
Ferma la necessità di una non fanatica distinzione tra ebraismo e cattolicesimo si pone adesso il problema di liberare la cultura della destra tradizionale da suggestioni discendenti dal ruggente delirio neo pagano, messo in circolo da autori e iniziati altamente sospetti.

Se tale liberazione non sarà compiuta il destino della cultura di destra contemplerà la caduta nell'insignificanza, ovvero in quel paganesimo modernizzato, che già corre tra le righe libertine della sinistra crepuscolare, con la quale è compromessa una fazione del mondo cattolico. In tale scenario l'avanzata dell'islamismo potrà rappresentare la ingannevole e sciagurata contraffazione della giusta reazione al disordine.

Piero Vassallo 

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