Le
apparizioni e le esortazioni della Santissima Madre di Dio a Fatima, oltre i
segni delle certificate guarigioni miracolose, ricevettero un cospicuo,
straordinario supplemento di credibilità dalla prodigiosa e terrificante
discesa del sole verso la terra, un fenomeno osservato da migliaia di persone,
fra le quali funzionari di governo e
giornalisti noti per la loro aperta professione di ateismo.
La
verità delle profezie e la straordinaria potenza del segno del soprannaturale
allontanano il qualunque sospetto sull'attendibilità dei fanciulli veggenti ed eleva la rivelazione di Fatima
alla dignità di una rivelazione che esige qualcosa di più del canonico
rispetto: il riconoscimento dei fedeli e l'obbedienza del Papa regnante alle
richieste della Madonna.
Purtroppo
la tragicità del secolo sterminato, la cautela cui la diplomazia
vaticana suggeriva di sottostare e, sopra tutto, la fragile fede della frazione
della gerarchia, nella cui mente agiva nascostamente il tarlo modernista,
ostacolarono o meglio decolorarono l'obbedienza del papato al comando di
consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Maria Santissima, richiesta
indirizzata al Papa per il tramite dei pastorelli di Fatima.
Pio
XII, che credeva nella rivelazione sull'esistenza dei pericoli incombenti sulla
Fede, nel 1942 e nel 1952 consacrò i popoli della Russia ma (forse trattenuto
dalle ragioni delle diplomazia in tempo di guerra e di guerra fredda) non
secondo le modalità volute dal Cielo.
La
resistenza alle richieste della Madonna di Fatima, che in una prima fase fu
animata dal soffio della miscredenza modernista, dopo l'incubazione nelle
conventicole si trasformò nel vento contrario in impetuosa uscita dalle larghe
fessure aperte dal Concilio Vaticano II.
Scrive
al proposito l'autorevole teologo don Ennio Innocenti in Mosca, Fatima,
Roma, Sacra Fraternitas Aurigarum, Roma 2015: "La Madonna ha messo
i bambini [di Fatima] davanti alla realtà estrema: gran parte dell'umanità
va verso il baratro più atroce. Questa pedagogia estremista non piace a
molti preti postconciliari i quali non parlano mai dell'Inferno, facendo
perfino venire l'idea che essi non vi credano affatto oppure facciano credere
che esso è umoristicamente vuoto. E succede che preti di questo tipo vengano
perfino premiati con cappello cardinalizio!" [1]
Nel
1989 rammentava al proposito don Innocenti: "Sono i popoli della Russia
da consacrare, popoli in gran parte ancora cristiani, anche se gementi. Sono popoli
religiosamente silenziosi, fino ad oggi quasi senza voce. Chi darà loro una
voce religiosa, autenticamente cristiana, garantita dal Cielo e non dagli
uomini, per confortarli nello slancio devoto e così salvarli sicché diventino
strumenti di salvezza anche per gli altri popoli, invece che strumenti di
perdizione, come qualcuno ha preteso e ancora vorrebbe?"
La timidezza e la
desistenza clericali, tuttavia, non impedirono la miracolosa affermazione del
cristianesimo in Russia. Sostiene don Innocenti: "La Russia oggi si può
considerare l'ultimo bastione della cristianità di contro a un Occidente
fortemente secolarizzato se non addirittura anticristiano".
E'
lecito pensare che la miracolosa conversione della Russia sia avvenuta
nonostante le esitazioni della gerarchia cattolica?
Osserva
don Innocenti: "La Chiesa russa ortodossa gode di ottima salute: i 2/3
abbondanti dei russi si dicono cristiani ortodossi. ... E' paradossale che
proprio la nazione che aveva diffuso l'ateismo nel mondo sia ora il più radicato
nei valori cristiani. ... Possiamo vedere come i Paesi euro-atlantici stanno
ripudiando le loro radici, persino le radici cristiane che costituiscono la
base della civiltà occidentale. Esse rinnegano i principi morali e tutte le
identità tradizionali. ... Stanno applicando direttive che parificano le
famiglie a convivenze di persone dello stesso sesso, la fede in dio con la
credenza in Satana. La political correctness ha raggiunto tali eccessi che ci
sono persone che discutono seriamente di registrare partiti politici che
promuovono la pedofilia".
Un contributo alla
soluzione dell'enigma Fatima è offerto dal presidente Vladimir Putin, il quale
si è più volte proclamato cristiano, "appartenenza non solo espressa a
parole ma anche a gesti. Putin, il 25 novembre 2013, ha incontrato Papa
Francesco e gli ha donato una preziosa icona russa raffigurante la Madonna di
Vladimir, una delle più venerate del mondo ortodosso. Dopo essersi segnato con
segno della croce ha baciato l'icona e l'ha consegnata al Papa".
Da Fatima sembra
giungere ai cattolici un'indicazione sulla opportunità di considerare
l'integrazione con la Russia di Putin quale correzione di un europeismo ormai
appiattito sulla nefasta ideologia liberale e sull'obbedienza cieca
all'America.
Si
tratta di un'occasione che potrebbe far uscire dal punto morto
dell'occidentalismo la ragione politica dei cristiani europei ancora in
possesso della loro identità spirituale e del loro senso storico.
Piero Vassallo
[1] Il saggio di don Ennio Innocenti può essere richiesto
alla Sacra Fraternitas Fraternitas Aurigarum Urbis, Via Capitan Bavastro 136,
00154 Roma, tel. 06.5755119
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