Nell'avvincente sito Il Covile, in data
19 dicembre 2014, Dana Gioia ha elencato puntualmente le condizioni
dell'esistenza preconciliare di una apprezzata letteratura cattolica in
America: scrittori famosi si dichiaravano apertamente cattolici; il mondo
culturale accettava il Cattolicesimo; c'era una letteratura cattolica dinamica
e vitale; era presente un'attività critica e accademica che supportava i migliori scrittori cattolici.
L'improvviso venir meno di tali condizioni ha causato il collasso della
letteratura cattolica d'America e il suo rinvio alla marginalità.
La
contemporanea ripetizione in diversi altri paesi dell'eclissi che ha oscurato
la letteratura cattolica d'America e la
coincidenza della data delle crisi con l'inizio dell'età postconciliare, induce a risalire alla causa delle cause
citate dalla Gioia: la capitolazione dei vescovi e dei teologi cattolici e la
loro consegna alla presunta autorità e attualità del pensiero moderno.
Il vento
impetuoso della modernizzazione conciliare, che soffiava nelle menti dei
vescovi e dei teologi liberali, si è rovesciato nell'ingente biblioteca del
Novecento cattolico e la ha trascinata in una macelleria gestita da esponenti
della cultura laica, progressista e iniziatica.
L'efficacia
del suicidio consumato dai cattolici plagiati dalle sirene del macello
laicista, si misura contemplando la irragionevole, autolesionistica squalifica
e l'insensato ripudio di Giovannino Guareschi, lo scrittore italiano più letto
e apprezzato nel mondo contemporaneo.
Insieme
con Guareschi è stata umiliata, calunniata, perseguitata e consegnata al
ruggente nulla del laicismo e della trionfale pornografia adelphiana, la
totalità della letteratura e della critica del Novecento cattolico: Clemente
Rebora, Pietro Mignosi, Giovanni Papini, Ugo Betti, Domenico Giuliotti, Piero
Bargellini, Giulio Bevilacqua, Barna Occhini, fra' Ginepro da Pompeiana, Diego
Fabbri, Mario Bendiscioli, Adolfo Oxilia, Eugenio Corti, Mario Pomilio, Fulvio
Tomizza, Tommaso Romano, Fausto Belfiori, Fausto Gianfranceschi, Alfredo
Cattabiani, Dino Del Bo, Ennio Innocenti, Roberto De Mattei, Pino Tosca,
Alessandro Gnocchi e tantissimi altri.
L'autolesionistica
devastazione della letteratura cattolica è stata compiuta al riparo delle
sentenze anticattoliche di Benedetto Croce e Antonio Gramsci.
Grazie
a Dio, l'inconsistenza dei giudizi a monte delle solenni stroncature si
può facilmente stabilire osservando lo scempio della biblioteca filosofica
compiuto da un potere culturale in corsa affannosa/rovinosa verso le
heideggeriane terre del tramonto.
I
ruggiti di Croce e/o di Gramsci non possono esser chiamati a testimoniare
seriamente contro la vitalità della filosofia cattolica, interpretata e
attualizzata da autori di superiore statura, quali Reginald Garrigou Lagrange,
Cornelio Fabro, Etienne Gilson, Marcelo Sanchez Sorondo, Rosa Goglia, Michele
Federico Sciacca, Carmelo Ottaviano, Nicola Petruzzellis, Giovanni Santaniello.
Giulio Bonafede, Thomas Tyn, Augusto Del Noce, Marino Gentile, Maria Adelaide
Raschini, Pier Paolo Ottonello, Paolo Pasqualucci, Antonio Livi, Andrea Dalle
Donne, Elvio Fontana.
Agli
autori insigni militanti nell'area cattolica, la cultura atea può opporre
soltanto i desolati/spettrali banditori del nichilismo
neognostico, elucubrato dai maestri francofortesi e tragicamente vissuto
da Simone Weil e da Hetty Hillesum.
L'irragionevole
aggressione al patrimonio teologico, filosofico, letterario e artistico della
Chiesa Cattolica, in definitiva, dimostra che la guerra alla cultura
tradizionale è stata dichiarata dall'invidioso e impotente pregiudizio
neo-illuministico, autorizzato a far danni dalla desistenza oltre che dallo
sbandamento della gerarchia ecclesiastica e dalla indifferenza (onestamente
confessata dal compianto Flaminio Piccoli) della classe politica democristiana.
Sotto la pietra
tombale che l'invidia borghese e la fragilità ecclesiastica hanno gettato sopra
la cultura cattolica al fine di ridurla all'esangue figura delle società
umanitarie di ottocentesca memoria, si notano tuttavia ostinati segnali di
vita.
Censurati
e silenziati dalla macchina di un apparato animato da inestinguibili furori, i
cattolici refrattari alla suggestione suicidaria dei neomodernisti, lavorano, in
ordine sparso ma con indiscussa efficacia, alla ricucitura del tessuto della
tradizione, vivente malgrado gli strappi causati dai corni dei rinoceronti al
galoppo ora laico, ora esoterico ora clericale.
Inutilmente
vessato, il samidzat cattolico lancia segnali di una vitalità imprevista
e insospettata, dunque capace di superare il muro del silenzio orchestrato
dalle società di spensiero e di attraversare il vuoto pneumatico
prodotto dal conformismo clericale.
Alla
qualificata produzione di saggi filosofici e teologici, intesi alla
demistificazione del nichilismo avanzante sotto i proclami della presunta
felicità libertina, si aggiunge l'animosa fatica dei poeti e dei narratori
d'area.
Le
impavide case editrici, Solfanelli, Cantagalli, Leonardo da Vinci, Effedieffe,
Sacra Fraternitas Aurigarum in Urbe, Edivi, Fede & Cultura, Thule, Amicizia
Cristiana ecc., condotte da imprenditori miracolosamente scampati alla infetta
slavina del modernismo clericale, stanno conquistando i lettori attivi
nell'area del dissenso e perciò riescono a valorizzare autori altrimenti
destinati a scivolare nel gorgo polifrenico della squillante &
nientificante neodestra.
Intorno
alle case editrici e ai siti internet in continua espansione, si costituiscono
cenacoli cattolici in grado di varcare la cortina del silenzio e di mobilitare
il disagio dei tradizionisti, ad esempio organizzando la partecipazione di
quarantamila fedeli irriducibili alla marcia romana per la vita.
Se
dalla vasta e frastagliata area della cultura vivente nella fede cattolica si
affermasse la figura di un capo capace di coordinare le ingenti e nobili
fatiche dei singoli studiosi, dei loro editori e del loro lettori, si potrebbe
finalmente costituire un laicato cattolico unitario e perciò atto a resistere efficacemente
alle slavine mentali prodotte da apostati, eretici e conformisti.
Piero Vassallo
analisi lucidissima e purtroppo vera
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