San Pietro Nolasco (1182-1249), nobile della
Linguadoca, fondò un istituto religioso, l'ordine dei mercedari, finalizzato alla liberazione o al riscatto
dei cristiani fatti prigionieri e schiavizzati dai corsari maomettani.
Scrive
il padre gesuita Anton Huonder, autore del racconto La vendetta del
mercedario, ricorda che l'ordine era
articolato in due comunità, cavalieri e monaci: "ai cavalieri spettava
un compito guerresco quello di difendere le coste del Mediterraneo dalle
incursioni dei pirati, i monaci andavano nelle terre infedeli in cerca degli
schiavi cristiani per aiutarli, incoraggiarli a perseverare nella fede e
possibilmente riscattarli dalla prigionia".
Le imprese di questi
eroici monaci vissuti diversi secoli prima della metamorfosi buonista della
carità e della giustizia, furono oggetto di un avvincente romanzo breve scritto
da padre Huonder.
Il
pregevole testo fu pubblicato per la prima volta nel 1911 a Friburgo. Tradotto in
lingua italiana nel 1934, fu stampato e diffuso dalle edizioni Letture
Cattoliche, fondate da San Giovanni Bosco. In questi giorni infine è
ristampato e riproposte, con felice scelta, da Amicizia cristiana, casa
editrice attiva in Chieti [1].
Oggetto
del romanzo è la vicenda avventurosa di un monaco mercedario, il quale rovescia
il desiderio di vendetta nella carità, che lo persuade a recarsi alla corte di
un tiranno maomettano nelle cui prigioni sono rinchiusi gli assassini dei suoi
familiari.
L'impresa
è molto rischiosa, poiché i seguaci del falso profeta di Medina, nutrono un
odio implacabile contro i cristiani che ostacolano la diffusione della loro
falsa teologia e dei loro spietato potere.
Animati
dall'odio verso la Verità cristiana, i seguaci del falso profeta hanno
organizzato una efficiente e implacabile macchina da guerra e da conquista, di
cui sono parte le flotte dei pirati che aggrediscono le comunità cristiane
costituite sulle coste del Mediterraneo.
Padre
Huonder, cattolico preconciliare, immune dal daltonismo che produce la falsa,
irenistica visione del sistema anticristiano e suggerisce il bacio sul libro
della menzogna e l'incauto abbraccio
agli aggressori, usa le tinte forti (che sono sconsigliate e scomunicate
dal buonismo scorazzante e galoppante dopo il concilio dei sonnambuli e dopo le
viscide adunate di Assisi), per descrivere la società dei fedeli a Maometto e
l'orrore concentrazionario in cui vivono i prigionieri cristiani.
La
lettura del testo proposto dai coraggiosi editori di Chieti rammenta che la
ferocia anticristiana (oggi in atto nel Medio Oriente, in Pakistan e in
Afganistan) non è frutto di uno
spiacevole errore e/o di un abuso ermeneutico contemplata dai buonisti e dagli aggiusta-tutto,
ma la conseguenza della falsa teologia islamica, la rigorosa applicazione del
delirio teologico del falso profeta Maometto.
La
lettura del racconto di padre Huonder, testo narrativo pregevole, credibile e
godibile, è consigliata ai cattolici che usciti dal delirio cattocomunista per
estinzione dell'amabile errore sovietico, sono ora indotti a credere
nella miracolosa efficacia dei riflettori ecumenici, che gettano la luce
abbagliante della bontà buonista sui
testimoni di una fede intrinsecamente feroce.
Piero Vassallo
[1] Il libro
di padre Huonder, 96 pagine, è in vendita a 9 euro e può essere ordinato
telefonando al numero fisso 0871561806 o al cellulare 3356499393.
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