lunedì 4 aprile 2016

Dietro il pio velame dell'ecumenismo: Il nazislamismo

Aveva ragione il defunto cardinale bolognese Giacomo Biffi quando mi diceva che il nostro vero nemico non sono gli islamici bombaroli, ma gli islamici moderati, che ci impongono moschee e scuole coraniche.
 Magdi Cristiano Allam


 Il dotto giurista Riccardo Prisciano, autore dell'intrigante saggio Nazislamismo, uscito in questi giorni dai torchi instancabili dell'editore teatino Marco Solfanelli, sostiene e dimostra che la democrazia moderna non discende da una verità condivisa dai popoli ma da una accozzaglia di opinioni, di conio laicista/illuminista, che giustificano un'attenta e spregiudicata riflessione e un serio esame degli argomenti a sostegno delle diverse e irriducibili dottrine altre.
 E dunque lecito contrastare le opinioni e le decisioni democratiche portate avanti da gruppi di pressione che sono usciti dai binari del diritto naturale e della tradizione, alla quale i popoli cristiani aderirono, con profitto, per la durata di molti secoli.
 Opportunamente Prisciano afferma che i governi occidentali, animati da un democratismo inflessibile e quasi dogmatico, sottovalutano l'agguerrita invasione promossa da stati d'animo ultimamente controllati da autorità costituite intorno alla superstizione islamica.
 L'invasione dell'Europa è compiuto dai rappresentanti di una religione alla quale aderisce un miliardo e mezzo di credenti/effervescenti, che potrebbero essere facilmente respinti.
 L'escandescenza della rovente/furente guerra islamica contro la ragione produce inoltre una sorda ostilità verso i princìpi filosofi da sempre, associati alla fede cattolica. E se è vero che gli studiosi islamici hanno contribuito alla diffusione dell'aristotelismo nell'area del Cattolicesimo è certo che l'islam non ha fatto uso delle ragioni aristoteliche, incompatibili con la rozza teologia dei cammellieri.
 Prisciano dimostra senza difficoltà che “Certamente concetti cardine della società moderna quali la laicità dello stato e del diritto, la reciproca autonomia tra stato e religione, l'indipendenza della cittadinanza dall'appartenenza religiosa, non sono così scontati sotto l'egida della mezzaluna”.
 Il programma islamico, lo ha dimostrato Magdi Allam, contempla infatti il progetto pacifico (a parole) di conquistare Roma per abbattere il tempio dell'odiata Cristianità.
 Innegabile è l'oscurità delle menti brulicanti intorno al tavolo del potere, menti che hanno tracciato le piste islamiche imponendo ai partiti democristiani la castrante contaminazione illuminista/americana della civiltà teorizzata e proposta da Pio XII e dai suoi qualificati collaboratori, ad esempio, il geniale professore Luigi Gedda, fondatore dei Comitati Civici, barriera contro il maritenismo e i suoi effervescenti discepoli democristiani.
 Il progetto degli islamici, inoltre, sta attuandosi grazie alla balorda complicità e alla colpevole disattenzione dei governi europei, “che ormai legati a doppio filo ai paesi arabi, stanno adottando una sorta di politica dello struzzo, facendo a gara a dichiarare che il terrorismo islamico non esiste”.
 Alla politica buonista, figura della storica intenzione di non morire per Danzica, è purtroppo associato l'ecumenismo impaziente e sconsigliato della gerarchia postconciliare, i cui autorevoli rappresentanti non esitano ad onorare, con baci senza senso e senza dignità, il libro del falso profeta Maometto. L'autolesionismo associato alla confusione mentale si manifesta perfino all'interno di professioni che sono strutturalmente costituite per la contestazione e la smentita delle fandonie e delle roventi illusioni, in uscita dal vaneggiamento del potere politico e culturale: “In Italia l'Ordine Nazionale dei Giornalisti [notturnisti, secondo la beffarda definizione di Soren Kierkegaard] ha deciso di sottoporre Magdi Allam a procedimento disciplinare, per una serie di articoli pubblicati nel Giornale tra il 22 aprile e il 5 dicembre del 2011”.
 Contro la falsa morale degli islamici intanto si levano, dagli uffici della magistratura progressista. voci favorevole alla pratica sodomitica. Edoardo Savarese, autore di una curiosa e febbrile Lettera di un omosessuale alla Chiesa di Roma, domanda addirittura “perché un omosessuale deve essere costretto a scegliere tra l'amore e la religione”.
 Non è opinione stravagante sostenere che la diffusione dell'islamismo in Occidente è aiutata dallo sfacelo della morale cattolica e dall'eclissi del sentimento di appartenenza alla vera civiltà.
 Prisciano dimostra peraltro che “l'Italia, forse in ragione della particolare posizione geografica, per la difficoltà di protezione dei propri confini, nonché per la mancanza di volontà politica di risolvere tale problema … anche grazie alle speculazioni delle varie organizzazioni criminali, è passata dall'essere un Paese di emigranti a un paese di immigrati, soprattutto extracomunitari, quasi totalmente di fede islamica”.
 Esempio e modello della follia accogliente, praticata dai governi debragati, è la cieca e colpevole tolleranza delle autorità britanniche, che tollerarono il gruppo degli specialisti pachistani “che abusò per anni di mille quattrocento bambine”.
 Prisciano rammenta al proposito che le intontite autorità inglesi tacquero per paura che l'esercizio della legge fosse tacciato di razzismo.
 Il moltiplicarsi di manifestazioni di codardia politicante nei confronti dei banditori e degli eversori di religione islamica, dimostra l'urgente necessità di una radicale revisione dell'ideologia buonista, demenziale contraffazione della fede cristiana e prezioso strumento della violenza d'importazione.
 Non è credibile che gli italiani, nel giro di due generazioni, abbiano smaltito il coraggio e l'amor di Patria dimostrati (ad esempio) nelle epiche battaglie di El Alamein (un italiano contro sei inglesi) e di Gela (Patton tentato di reimbarcare le sue truppe, vista la resistenza della divisione Livorno).
 Dobbiamo pensare che il rammollimento è il distintivo di quel comitato di affari anti-italiani che la mano magica del potere atlantico ha elevato al vertice della nostra politica.
 Di conseguenza dobbiamo deciderci a vedere nell'America (non a caso adulata e venerata dal ragazzo Matteo Renzi) la fonte dell'eversione che impedisce la resistenza alla pacifica invasione islamica.
 Il triste sogno americano, al quale dobbiamo ribellarci guardando alla Russia, contempla la inaccettabile discesa della invidiata civiltà italiana in una festa del disordine islamico.


 Piero Vassallo

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