Complottismo? Dietrologia? Macché! I
potenti e le sette che mirano assai copertamente alle trasformazioni delle
società umane e del mondo intero ci sono stati e ci sono. Alcuni loro satelliti
si rivelano alquanto e non sfuggono al comune destino. Prendiamo un Pannella,
che per tutta la vita si è dato da fare perseguendo i suoi traguardi:
distruzione del matrimonio, libero aborto, libertà di droga. Di certo ha
ottenuto qualcosa, ma avrebbe voluto di più; è morto sulla breccia senza aver conseguito
ciò per cui si stava adoperando: liberalizzazione dei narcotici, carceri come alberghi
a tre stelle, un maggiore successo politico.
Oggi leggiamo su alcuni giornali che il magnate George Soros finanzia le
organizzazioni umanitarie, le quali incrementano l'immigrazione incontrollata
in Europa, specie in Italia. Che il miliardario operi in sordina contro gli interessi
di chi vuol difendere l'integrità nazionale (p.e. il primo ministro magiaro
Orban) non è un mistero. Ma quanti nella UE (alla quale pare che Soros sia
ricorso per difendere le Ong ungheresi da lui sostenute), in Italia (i
presidenti delle Camere, Bergoglio, ecc. ecc.), in America e dappertutto propugnano
il fine progressista del cosmopolitismo, dando pure a vedere d'essere paladini
delle etniche realtà! Di sicuro le più numerose non sono meritevoli di
disprezzo e d'essere danneggiate dalle minoranze straniere.
Sul
quotidiano La Verità, in un articolo
di storia futura e di fantareligione:
Il ritorno della fede segnerà la fine dei
migranti forzati, Ettore Gotti Tedeschi adombra i fallimenti degli sforzi
intesi ad attuare il sincretismo religioso: passaggio obbligato per giungere al
mondialismo integrale, ed egli prefigura l'unica soluzione possibile: il
ritorno ad una sola vera credenza per tutti.
Non
servì aver distrutto il cattolicesimo romano. "Questa strategia mal
concepita e gestita aveva generato i presupposti del fallimento dello stesso
progetto: la ribellione degli immigrati, la migrazione dei residenti,
l'impoverimento de Paese". "Il processo di immigrazione politico e
forzato aveva imposto leggi e regole
relativiste e innaturali, e aveva creato identità inconciliabili, ibride e
artificiali". "I fondamentalisti poi cominciarono a opporsi alle
leggi civili". Infine "lo stato di decadenza morale, sociale,
politica ed economica impose al nuovo gran sacerdote (dell'orbe terracqueo) la
decisione di avviare la sua strategia riconoscendo che la pace universale si
fonda sul riconoscimento di un'unica fede, ma che questa unica fede non si
poteva inventare". Nel racconto, il "gran sacerdote" dovette ricorrere
agli antichi testi, per cui bisognava "far riconoscere una sola Verità e
identificare la menzogna".
L'impossibilità di portare a termine il piano è dunque di già esistente.
Se è sacrosanto prendersela con i potenti pianificatori di ieri e di oggi per
le loro azioni rovinose, dobbiamo comprendere come essi restino nel dubbio, e
siano gente che naviga nell'incompiutezza, nelle contrarietà, gente che non può
confidare nella propria vittoria risolutiva; la quale dimora allo stato
illusorio. I fautori grandi e piccoli della democratica espansione devono bensì
sacrificare sull'altare del loro mito i propri figli vittime della droga, d'altri
vizi, delle licenze e dei delitti evitabili.
Maggiore consolazione ci viene da personaggi
del rilievo di un Gotti Tedeschi, convertiti almeno a un certo tradizionalismo.
Per chi non ne abbia piena contezza, ricordo che egli ha pubblicato saggi con
l'Editrice Fede & Cultura, dopo
aver fondato per l'addietro un'importante banca d'affari, aver ricoperto alte
cariche nel mondo bancario, essere stato consigliere d'amministrazione della
Cassa Depositi e Prestiti, docente universitario, editorialista de L'Osservatore Romano, presidente
dell'Istituto per le Opere di Religione (IOR), da cui è stato estromesso.
Piero Nicola
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