martedì 2 maggio 2017

MUOIONO POTENTI MANCANDO AL LORO SCOPO (di Piero Nicola)

Complottismo? Dietrologia? Macché! I potenti e le sette che mirano assai copertamente alle trasformazioni delle società umane e del mondo intero ci sono stati e ci sono. Alcuni loro satelliti si rivelano alquanto e non sfuggono al comune destino. Prendiamo un Pannella, che per tutta la vita si è dato da fare perseguendo i suoi traguardi: distruzione del matrimonio, libero aborto, libertà di droga. Di certo ha ottenuto qualcosa, ma avrebbe voluto di più; è morto sulla breccia senza aver conseguito ciò per cui si stava adoperando: liberalizzazione dei narcotici, carceri come alberghi a tre stelle, un maggiore successo politico.
  Oggi leggiamo su alcuni giornali che il magnate George Soros finanzia le organizzazioni umanitarie, le quali incrementano l'immigrazione incontrollata in Europa, specie in Italia. Che il miliardario operi in sordina contro gli interessi di chi vuol difendere l'integrità nazionale (p.e. il primo ministro magiaro Orban) non è un mistero. Ma quanti nella UE (alla quale pare che Soros sia ricorso per difendere le Ong ungheresi da lui sostenute), in Italia (i presidenti delle Camere, Bergoglio, ecc. ecc.), in America e dappertutto propugnano il fine progressista del cosmopolitismo, dando pure a vedere d'essere paladini delle etniche realtà! Di sicuro le più numerose non sono meritevoli di disprezzo e d'essere danneggiate dalle minoranze straniere.
  Sul quotidiano La Verità, in un articolo di storia futura e di fantareligione: Il ritorno della fede segnerà la fine dei migranti forzati, Ettore Gotti Tedeschi adombra i fallimenti degli sforzi intesi ad attuare il sincretismo religioso: passaggio obbligato per giungere al mondialismo integrale, ed egli prefigura l'unica soluzione possibile: il ritorno ad una sola vera credenza per tutti.
  Non servì aver distrutto il cattolicesimo romano. "Questa strategia mal concepita e gestita aveva generato i presupposti del fallimento dello stesso progetto: la ribellione degli immigrati, la migrazione dei residenti, l'impoverimento de Paese". "Il processo di immigrazione politico e forzato  aveva imposto leggi e regole relativiste e innaturali, e aveva creato identità inconciliabili, ibride e artificiali". "I fondamentalisti poi cominciarono a opporsi alle leggi civili". Infine "lo stato di decadenza morale, sociale, politica ed economica impose al nuovo gran sacerdote (dell'orbe terracqueo) la decisione di avviare la sua strategia riconoscendo che la pace universale si fonda sul riconoscimento di un'unica fede, ma che questa unica fede non si poteva inventare". Nel racconto, il "gran sacerdote" dovette ricorrere agli antichi testi, per cui bisognava "far riconoscere una sola Verità e identificare la menzogna".
  L'impossibilità di portare a termine il piano è dunque di già esistente. Se è sacrosanto prendersela con i potenti pianificatori di ieri e di oggi per le loro azioni rovinose, dobbiamo comprendere come essi restino nel dubbio, e siano gente che naviga nell'incompiutezza, nelle contrarietà, gente che non può confidare nella propria vittoria risolutiva; la quale dimora allo stato illusorio. I fautori grandi e piccoli della democratica espansione devono bensì sacrificare sull'altare del loro mito i propri figli vittime della droga, d'altri vizi, delle licenze e dei delitti evitabili.
   Maggiore consolazione ci viene da personaggi del rilievo di un Gotti Tedeschi, convertiti almeno a un certo tradizionalismo. Per chi non ne abbia piena contezza, ricordo che egli ha pubblicato saggi con l'Editrice Fede & Cultura, dopo aver fondato per l'addietro un'importante banca d'affari, aver ricoperto alte cariche nel mondo bancario, essere stato consigliere d'amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti, docente universitario, editorialista de L'Osservatore Romano, presidente dell'Istituto per le Opere di Religione (IOR), da cui è stato estromesso.


Piero Nicola   

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