Usciti
dalla malinconica e asfissiante burloneria, gli italiani di Liguria si
augurano che la Sua amministrazione affronti e possibilmente risolva almeno
alcuni dei dolorosi/annosi problemi incombenti sulla loro regione.
Presumo di interpretare il pensiero dei
numerosi amici e lettori che mi hanno scritto o telefonato in questi giorni,
proponendole un sommario/parziale elenco delle aspirazioni e dei legittimi
desideri, che non sono stati soddisfatti dalla precedente amministrazione e in
via preliminare sottometto al suo giudizio il catalogo degli errori da evitare:
I.
scongiurare drasticamente e scoraggiare lo sconcio spettacolo della battaglia
degli eletti intesi a conquistare un qualunque seggio da assessore (conquista
solitamente dissociata dalle competenze eventuali del candidato) e puntare,
invece, alle professioni degli eletti. Le rammento al proposito che l'incarico
di assessore alla sanità fu affidato dal generico destro Biasotti a un valente
ingegnere (Roberto Levaggi) anziché a un medico. Fra gli eletti un medico c'era
(Gianni Plinio) e fu nominato assessore alla cultura. Se Ella avrà la bontà di
riflettere sull'infelice e sgangherante gioco biasottiano delle parti non stenterà a capire le ragioni della sua
solenne e meritata trombatura.
II.
Se possibile eviti l'irritante ricorso a esperti calati da altre regioni e
prenda caute e salutari distanze dal Cavaliere, uomo assiduamente impegnato
nella furente distruzione del suo quasi felice passato.
III.
Affronti immediatamente il problema della sanità e per farsi un'idea della sua
dolente estensione si rechi in visita ai fatiscenti (e arcaici) padiglioni
dell'Ospedale Duchessa di Galliera.
IV.
Eserciti una pressione furiosa/urlante sul governo centrale affinché siano
avviati a felice soluzione i problemi
dei trasporti: le tratte museali della linea ferroviaria Genova-Ventimiglia e
la contrastata (da un pugno di primitivi) costruzione del terzo valico.
V.
La regione gestisce i locali del Palazzo Ducale destinati alla cultura. La
nomina dell'incaricato di tale gestione è una scelta strategica e non una fiche
di consolazione, da gettare nelle mani tremanti del primo partito
insoddisfatto. La cultura non deve essere umiliata da una scelta
burocratica/partitica.
VI.
Istituisca una commissione per lo studio di provvedimenti atti a contrastare la
tendenza dei liguri alla denatalità: lo spopolamento/invecchiamento della
popolazione ligure (meno seicentomila abitanti in pochi decenni) è il più
spinoso fra i problemi che la politica
propriamente detta deve affrontare (con urgenza illuminata).
VII.
Per evitare un drastico declassamento, porto di Genova esige una complessa e
costosa ristrutturazione. L'assessore ai trasporti ha dunque il compito di
sollecitare l'autorità portuale e il ministero dei lavori pubblici per ottenere
un sollecito avvio dei lavori indispensabili.
I suoi elettori - i c. d. moderati - sono in
attesa di risultati brillanti, tali da capovolgere il sonno ligure - letargo
che genera i pensieri e le scelte a umiliante struttura catatonica, che fanno
l'eco-felicità del sinistra regressista.
Piero Vassallo
Nessun commento:
Posta un commento