domenica 2 agosto 2015

La squillante tristezza del miracolo italiano

 L'America, quale meraviglia l'America. L'America sì... Già l'America... L'America, orizzonte di gloria e teatro della perfetta felicità. L'America esporta la felicità. Liberalismo e libertà. Libertà fa rima con felicità.
Verità tatatatà. Oplà oplà.
 L'Italia contava le ferite sulla pelle della nera virtù. Per guarire le gambe infettate dal bieco passo romano la sapienza dei vincitori consigliava di ballare il bughi-bighi. Nell'estate del 1945, mentre squillava il mitra della giustizia liberatrice, la danza americana, acrobazia gongolante e volo spensante, allontanava gli italiani dall'infausta e punita pretesa di allargarsi nella storia.
 Pio XII tentò di fermare il cammino dell'evasione libertina a stelle e strisce. Ma De Gasperi ammirava l'America e Mike Buongiorno gridava "Allegria!"
 La democrazia cristiana lanciò un arcobaleno da Roma a New York. Il Concilio ecumenico Vaticano II cavalcò l'arcobaleno. Il popolo cattolico entrò nei cortei sessantottini e marciò in direzione della California libertaria e frocista. L'oblò fece ingresso nelle sartorie italiane.
 Allegria?  Nell'Italia liberata e americanizzata si udì il fruscio di una liturgia catatonica. Il pensiero italiano fu appiattito sulle vicende obituarie del cabaret sculacciato. Il bughi bughi si è rovesciato nelle tristi canzoni di Franco Califano e Mia Martini. Il pagherò felicitario era finito negli annunci funebri declinati dalle canzonette.
 Adesso l'azzurro luccicante nel volto cavallino della Boschi rappresenta il resto antropologico  dell'educazione impartita dagli esportatori del bughi bughi.
 Il quadro politico è compromesso a tal punto che Rosy Bindi ardisce rappresentare una seria alternativa a Elena Boschi e a Matteo Renzi.
 Condividere il lapirismo strisciante nei pii pistolotti di Rosy Bindi? Associare la Bibbia alla costituzione?  Forse conviene rimanere nello stretto particulare, e attendere la manifestazione, il segnale d'esistenza in vita lanciato da una nuova classe  politica, capace di destare l'interesse della maggioranza oggi casalinga.
 Gli uomini qualificati a ricevere il consenso della maggioranza astensionista forse sono radunati, silenti e prudenti, nelle pieghe strette e tormentate delle università e del giornalismo marginale.
 Ora la loro uscita dal margine nel quale è chiusa la politica degli italiani refrattari al male americano dipende dal coraggio di riconoscere che la nostra dignità è naufragata insieme con le verità (e con gli errori) del fascismo.
 Il rifiuto degli errori operanti nel pensiero fascista non può includere l'orgoglio italiano che, nella tragica estate del 1943, ha animato (ad esempio) l'eroica resistenza della divisione Livorno alle truppe del fucilatore Patton.
 La disistima dell'eroismo italiano non partigiano è la malattia spirituale che avvelena la politica italiana e promuove la classe infantile delle mezze figure.

 Il rigetto degli errori e delle colpe del  fascismo è lecito e per certi aspetti quasi doveroso. La critica del fascismo non può avanzare tuttavia fino al proverbio demenziale, che contempla il getto del bambino (gli eroi di Gela, di El Alamein, di Alessandria, di Malta, di Suda e Gibilterra...) insieme con l'acqua sporcata da alcuni fascisti marginali. Una politica capace di resistere all'assalto lanciato dall'immoralismo americano contro la nostra tradizione non può rifiutare l'eredità dell'orgoglio italiano, quale fu custodito e potenziato durante il ventennio fascista e vissuto durante la guerra perduta. Senza ricorso all'orgogliosa coscienza della propria nobile identità, senza la stima dei propri eroi, l'Italia è destinata a capitolare e ad arrendersi al primo antifascista in uscita dalla non eccelsa classe degli Scalfarotto. Privo dell'orgoglio italiano la resistenza all'immoralismo è destinato a perdersi nelle foreste di quella vaga bacchettoneria che strizza l'occhio al capitalismo e ai suoi eserciti di liberazione.

Piero Vassallo

2 commenti:

  1. Come dice una signora che conosco, "Gli americani ci hanno portato la chewing gum, la coca cola e tante bischerate".

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    1. gli americani hanno trasformato numerose giovani italiane in segnorine - in seguito hanno avvelenato e insudiciato la gioventù con il ciarpame sessantottino e con la cultura drogastica - ultimamente hanno riabilitato la sodomia (Herbert Marcuse, il padre del sessantottismo non per caso era omosessuale)

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