Li
chiamano liberatori. Se non che io li ricordo bene i volanti mitragliatori
americani, correva la seconda decade dell'aprile del 1945, sui monti di Liguria
i borghi erano senza difese, i liberatori scendevano indisturbati,
volteggiavano allegramente a bassa quota e scaricavano, contro i civili inermi,
per lo più donne e bambini, pallottole che bucavano i muri.
Uccidere
i civili era lo sport dei vincitori. Sparavano e uccidevano senza una ragione,
gli eroici statunitensi. La repubblica
di Salò era in ginocchio, i tedeschi in fuga disperata, gli alleati avevano
attraversato il Po e dilagavano nella pianura padana, le ingrossate squadre dei
partigiani stavano per calare sulle martoriate città del Nord Italia, dove
avrebbero amministrato - sommariamente - la democratica giustizia.
Quale
senso aveva mitragliare i civili? Quale senso infierire sui vinti incolpevoli?
I vincitori non avevano deputato ad altri la punizione degli italiani
refrattari? D'altra parte quale aviatore e con quale criterio sapeva
riconoscere i reprobi negli anonimi bersagli delle sue micidiali armi?
Finalmente
so che cosa genera la rabbia che definisce le imprese dei vigliacchi: la
proverbiale incontinenza dei feroci mercenari di Carlo V, in dialetto
detti froci per l'abitudine romana di mangiare vocali e consonanti.
Vincitori
lanzichenecchi e/o bombardieri americani: feroci ossia froci. Malaparte,
nel romanzo La pelle, ha appunto dimostrato che la seconda guerra
mondiale fu vinta dai pederasti. Oggi lo possiamo affermare senza temere
smentite, poiché la corte suprema degli Stati Uniti ha ufficialmente
riconosciuto la validità del matrimonio pederastico. Nella prima pagina della
costituzione americana fiammeggia la parola Culo.
Finalmente
noi vinti possiamo dire che le strisce della bandiera americana sono sono
disegnate dallo sterco dei feroci.
Il pisciatoio esulta.
Il perdonismo sospira piamente. La politica gongola e prepara piste golose per
i pedofili. Intanto batte alle porte il terrore islamico. Chi oserà dire ai
legislatori che il cieco, bestiale furore dei maomettani è il premio guadagnato
e meritato dalla culocrazia? Chi oserà rammentare che Dio non paga il sabato?
Piero Vassallo
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