Ridotta al lumicino, la filosofia dei lumi si
è rovesciata nel vespasiano, sede coatta/adatta alla natura capovolta da
sodomia democratica. Marianna si è capovolta in Marianna. La marsigliese si è
rovesciata nella canzone dei gomorriti e dei sodomiti.
La ragione degli italiani, pur umiliata e
fratta dal pensiero anglo-francese, e stordita dai liberatori americani (a
proposito dei quali Curzio Malaparte affermava “i pederasti hanno vinto la
seconda guerra mondiale”) resisteva coraggiosamente alla disastrosa
intenzione delle sedicenti avanguardie democratiche, in lotta dura contro la
natura.
Ieri il vespasiano degli specialisti ha
schizzato le sue infette acque sopra una maggioranza parlamentare costituita da
traditori cattolici, progressisti, ex comunisti, liberali e berlusconiani di
risulta. Da tale unione una legge che offende e capovolge il diritto naturale.
Una legge che sarebbe disonesto rispettare.
Non è lecito tuttavia confondere gli italiani
con i parlamentari che rappresentano degnamente (ammesso che il vizio
contro natura sia in qualche modo avvicinabile alla dignità) il pensiero
rivoluzionario.
Il gongolante, spocchioso sorriso stampato
sulla faccia cavallina di Elena Boschi non esprime la felicità del popolo ma il
trionfo di un'oligarchia in guerra contro la tradizione italiana.
D'altra parte, l'astensione massiccia degli
elettori – inequivocabile e abituale segnale della sfiducia e del disprezzo
verso la surreale classe politicante – abbassa la maggioranza degli eletti al
rango di figura del quartino, immagine disprezzata e reietta da un'Italia
largamente astemia e astensionista.
Considerati gli italiani non votanti e/o
avversi alla legittimazione del vizio contro natura, è lecito sostenere che la
infame legge pederastica, votata da un parlamento spettrale, rappresenta una
ristretta minoranza di italiani, cittadini per lo più ingannati dalla
squillante chiacchiera proveniente dal vespasiano e dal salotto allucinato
dalla spocchia degli speculatori.
Sostenuta da un quarto degli italiani (un
quarto oltre tutto frastornato e incantato dalle autorevoli sirene del
vespasiano) la legge sodomitica (direbbe Giovanni Papini) vale tanto sterco
quanto pesa.
Di là del condivisibile pensiero papiniano non
si può tacere la gradita manifestazione di un segnale di insofferenza lanciato
dal dormitorio vaticano.
E' possibile e comunque auspicabile che la
sfacciataggine al potere desti la gerarchia dal sonno e dalla non veggenza. In
questo caso la vittoria dei culocrati si rovescerebbe nel risveglio della
autorità dormiente.
Forse lo schiaffo (intenzionalmente)
appoggiato sulla faccia degli italiani dalla maggioranza che sostiene
l'americano Matteo Renzi sta per cambiare obiettivo.
Piero Vassallo
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