"Sono venuto nel mondo per rendere
testimonianza alla verità" (Gv. 18, 37). "La parola rivelatrice di
Cristo è 'la verità' [...] Non significa soltanto, come certi teologi
protestanti sono propensi a credere sotto l'influsso della filosofia
esistenzialistica, un incontro personale fra Dio e l'uomo, in cui Dio si
presenta all'uomo esigendo ubbidienza, ma anche verità della conoscenza, cioè
un insegnamento su Dio e le sue vie della salvezza che l'intelletto è invitato
ad accettare con fede" (Enciclopedia Cattolica, vol. XII, col. 1274). E
"bisogna che essa diventi verità di azione e di vita" (Ibid.)
Dunque la verità è indispensabile strumento
di salvezza, comprensibile o rivelato e conforme alla comprensione, definito
nella lettera della Rivelazione (Scrittura e Tradizione = Deposito della Fede),
oggetto univoco della Fede, non opinabile, non errato, non eresia (spaccio di
una falsa divina verità). "Poiché una verità non può contraddire ad
un'altra, dichiariamo pienamente falsa ogni asserzione che contraddica alla
verità della fede illuminata" (V Concilio Lateranense). "Quantunque non ve ne sia un altro [Vangelo], ma vi sono
alcuni che vi turbano e vogliono stravolgere il Vangelo di Cristo. Ma
quand'anche noi, o un angelo del cielo, evangelizzi a voi oltre quello che
abbiamo a voi evangelizzato, sia anatema. Come dissi per l'innanzi, dico anche
adesso: Se qualcuno evangelizzerà a voi oltre quello che avete appreso, si
anatema" (Gal. 1, 7-9). Più volte la Sacra Scrittura stabilisce la verità (realtà) dell'eresia contraria
alla Verità. "Chiunque è per la verità
ascolta la mia voce" (Gv. 18, 37).
"Essi non sono del mondo, come io non
sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu mi hai
andato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo; per loro io consacro me
stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità" (Gv. 17, 16-19).
"Io pregherò il Padre ed egli vi darà un
altro Consolatore perché rimanga con voi sempre, lo Spirito di verità che il mondo
non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché
egli dimora presso di voi e sarà in voi" (Gv. 14, 16-17).
"Ora vi dico la verità: è bene per voi
che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore
[...] E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla
giustizia e al giudizio [...] Quando verrà lo Spirito di verità, egli vi
guiderà alla verità tutta intera" (Gv. 16, 7-13).
Lo Spirito Santo è assegnato da Dio alla
Chiesa, che è custode e definitrice della verità da insegnare a tutte le genti
per la loro salvezza.
Dunque chi dimostra di non essere "per la
verità" perché insegna e pratica un "altro Vangelo" non è della
Chiesa, non vi appartiene, non può rappresentarla. Ci si può figurare Gesù,
Capo del Suo Corpo Mistico, che ha promesso di stare con esso fino alla fine
dei tempi (Mt. 28, 20), stare con chi non insegna e non pratica la sua Verità,
non tutti i suoi comandamenti, stare con un simile suo rappresentante, incaricato di pascere le sue pecorelle (Gv. 21,
15-17) e di predicare alle altre fuori dell'Ovile (Gv. 10, 16) affinché
osservino la sua verità e siano battezzate (Mt. 28, 19-20) (Mc. 16, 15-16), si
può immaginare Lui unito a un eretico, a un traditore, da un Giuda novello? Non
è davvero possibile. La scissione dev'essere insanabile.
"Io sono la porta [di verità]: se uno
entra attraverso me, sarà salvo [...] Io sono il buon pastore. Il mercenario
invece, che non è buon pastore e al quale le pecore non appartengono, vede
venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le
disperde" (Gv. 10, 9-12). Ma il pastore che fa amicizia col lupo è assai
peggiore di quello che fugge e al quale già "le pecore non
appartengono".
Quanti sono ormai gli esempi, mai smentiti,
di questa empia amicizia con i sostanziali nemici del Buon Pastore! Infedeli,
ebrei, atei.
Di questi giorni, il Segretario di Stato
Vaticano Pietro Parolin ha detto alla candidata all'elezione di sindaco di Roma
Virginia Raggi, esponente di un partito ateo: "Le auguro di diventare
quello che vuole". Il principale ha inviato, per il compleanno, un regalo
sacro a Marco Pannella, ateo impenitente, promotore di leggi che gridano
vendetta al cospetto di Dio.
C'è stato molto di più. Il semplice e chiaro
primo Comandamento (Verità delle verità) fu ed è negato continuamente e
apertamente dal riconoscimento di un dio inventato e dall'apprezzamento di
religioni false, condannate dalla Chiesa, che ha il compito di recare Dio vero.
E la prescrizione di non fare proseliti nega il comandamento della missione
evangelica. Inutile continuare con quant'altro da tempo conosciamo bene o da
poco verificatosi.
"Nel modernismo si congiunsero tendenze
psicologistiche, storicistiche e pragmatistiche per spiegare il fatto della
religione e la evoluzione dei dogmi. La verità dei dogmi non è che quella di
simboli temporanei e quindi variabili di una realtà sempre inconoscibile. Pio X
condannò nel decreto Lamentabili la
proposizione: 'La verità non è più invariabile dell'uomo, poiché si sviluppa
con lui, in lui e per mezzo di lui' (Denz-U, 2580). Similmente la recente
encicl. Humanis generis affermò che
la verità non varia di giorno in giorno (n. 30). La stessa enciclica vede anche
nell'esistenzialismo un'insidia al valore
assoluto della verità (n. 6)" (Enciclopedia Cattolica, vol. XII, col.
1277).
"Affinché il possesso soggettivo [della
verità] possa essere veramente fecondo per il singolo e per la società,
l'oggetto deve costituire una genuina verità. Fra la verità 'oggettiva' e
'soggettiva' non intercede quindi una reale opposizione, purché ambedue gli
aspetti vengano giustamente compresi" (Ibid.)
Sicché, per la retta comprensione della verità
'oggettiva' indispensabile, insegnata e comandata dal Signore, occorre anzitutto
che essa rimanga intatta.
Piero Nicola
Nessun commento:
Posta un commento