sabato 7 maggio 2016

"IO SONO LA VERITÀ" (Gv. 14, 6) (di Piero Nicola)

  "Sono venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità" (Gv. 18, 37). "La parola rivelatrice di Cristo è 'la verità' [...] Non significa soltanto, come certi teologi protestanti sono propensi a credere sotto l'influsso della filosofia esistenzialistica, un incontro personale fra Dio e l'uomo, in cui Dio si presenta all'uomo esigendo ubbidienza, ma anche verità della conoscenza, cioè un insegnamento su Dio e le sue vie della salvezza che l'intelletto è invitato ad accettare con fede" (Enciclopedia Cattolica, vol. XII, col. 1274). E "bisogna che essa diventi verità di azione e di vita" (Ibid.)
  Dunque la verità è indispensabile strumento di salvezza, comprensibile o rivelato e conforme alla comprensione, definito nella lettera della Rivelazione (Scrittura e Tradizione = Deposito della Fede), oggetto univoco della Fede, non opinabile, non errato, non eresia (spaccio di una falsa divina verità). "Poiché una verità non può contraddire ad un'altra, dichiariamo pienamente falsa ogni asserzione che contraddica alla verità della fede illuminata" (V Concilio Lateranense). "Quantunque non ve ne sia un altro [Vangelo], ma vi sono alcuni che vi turbano e vogliono stravolgere il Vangelo di Cristo. Ma quand'anche noi, o un angelo del cielo, evangelizzi a voi oltre quello che abbiamo a voi evangelizzato, sia anatema. Come dissi per l'innanzi, dico anche adesso: Se qualcuno evangelizzerà a voi oltre quello che avete appreso, si anatema" (Gal. 1, 7-9). Più volte la Sacra Scrittura stabilisce la verità (realtà) dell'eresia contraria alla Verità. "Chiunque è per la verità ascolta la mia voce" (Gv. 18, 37).
  "Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu mi hai andato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità" (Gv. 17, 16-19).
  "Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli dimora presso di voi e sarà in voi" (Gv. 14, 16-17).
  "Ora vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore [...] E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio [...] Quando verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera" (Gv. 16, 7-13).
  Lo Spirito Santo è assegnato da Dio alla Chiesa, che è custode e definitrice della verità da insegnare a tutte le genti per la loro salvezza.
  Dunque chi dimostra di non essere "per la verità" perché insegna e pratica un "altro Vangelo" non è della Chiesa, non vi appartiene, non può rappresentarla. Ci si può figurare Gesù, Capo del Suo Corpo Mistico, che ha promesso di stare con esso fino alla fine dei tempi (Mt. 28, 20), stare con chi non insegna e non pratica la sua Verità, non tutti i suoi comandamenti, stare con un simile suo rappresentante, incaricato di pascere le sue pecorelle (Gv. 21, 15-17) e di predicare alle altre fuori dell'Ovile (Gv. 10, 16) affinché osservino la sua verità e siano battezzate (Mt. 28, 19-20) (Mc. 16, 15-16), si può immaginare Lui unito a un eretico, a un traditore, da un Giuda novello? Non è davvero possibile. La scissione dev'essere insanabile.
  "Io sono la porta [di verità]: se uno entra attraverso me, sarà salvo [...] Io sono il buon pastore. Il mercenario invece, che non è buon pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde" (Gv. 10, 9-12). Ma il pastore che fa amicizia col lupo è assai peggiore di quello che fugge e al quale già "le pecore non appartengono".
  Quanti sono ormai gli esempi, mai smentiti, di questa empia amicizia con i sostanziali nemici del Buon Pastore! Infedeli, ebrei, atei.
  Di questi giorni, il Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin ha detto alla candidata all'elezione di sindaco di Roma Virginia Raggi, esponente di un partito ateo: "Le auguro di diventare quello che vuole". Il principale ha inviato, per il compleanno, un regalo sacro a Marco Pannella, ateo impenitente, promotore di leggi che gridano vendetta al cospetto di Dio.
  C'è stato molto di più. Il semplice e chiaro primo Comandamento (Verità delle verità) fu ed è negato continuamente e apertamente dal riconoscimento di un dio inventato e dall'apprezzamento di religioni false, condannate dalla Chiesa, che ha il compito di recare Dio vero. E la prescrizione di non fare proseliti nega il comandamento della missione evangelica. Inutile continuare con quant'altro da tempo conosciamo bene o da poco verificatosi.
  "Nel modernismo si congiunsero tendenze psicologistiche, storicistiche e pragmatistiche per spiegare il fatto della religione e la evoluzione dei dogmi. La verità dei dogmi non è che quella di simboli temporanei e quindi variabili di una realtà sempre inconoscibile. Pio X condannò nel decreto Lamentabili la proposizione: 'La verità non è più invariabile dell'uomo, poiché si sviluppa con lui, in lui e per mezzo di lui' (Denz-U, 2580). Similmente la recente encicl. Humanis generis affermò che la verità non varia di giorno in giorno (n. 30). La stessa enciclica vede anche nell'esistenzialismo un'insidia al valore assoluto della verità (n. 6)" (Enciclopedia Cattolica, vol. XII, col. 1277).
  "Affinché il possesso soggettivo [della verità] possa essere veramente fecondo per il singolo e per la società, l'oggetto deve costituire una genuina verità. Fra la verità 'oggettiva' e 'soggettiva' non intercede quindi una reale opposizione, purché ambedue gli aspetti vengano giustamente compresi" (Ibid.)
 Sicché, per la retta comprensione della verità 'oggettiva' indispensabile, insegnata e comandata dal Signore, occorre anzitutto che essa rimanga intatta.


Piero Nicola

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