Non
esiste carità senza verità, come non c'è fede valevole senza le opere ad essa
conformi. La carità, come la fede, non è priva della dottrina, non può essere
informata da una dottrina errata, né può manifestarla. Chi crede cose false,
che contraddicono i dogmi, quand'anche avesse una buona coscienza e fosse in
Grazia di Dio (caso eccezionale) per forza di cose trasmetterebbe l'errore, che
genera il peccato grave; egli costituisce uno strumento di perdizione.
Ciò è comprensibile per chiunque possieda il
concetto della fede (sensus fidei).
Non occorre teologare; è un dato dogmatico non più discutibile.
Per
maggiore chiarezza considero le sentenze emesse a tale riguardo da Gesù Cristo
e dagli Apostoli nel Nuovo Testamento.
Preghiera
di Cristo al Padre: "Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu mi hai mandato nel
mondo, anch'io li ho mandati nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché
siano anch'essi consacrati nella verità [...] Non prego solo per essi, ma anche
per quelli che per la loro parola crederanno in me" (Gv. 17, 16-20).
"Sono venuto nel mondo per rendere
testimonianza alla verità. Chiunque sta per la verità ascolta la mia voce"
(Gv. 18, 37).
"Chiunque abbia
osservato tutta la legge, ma sia inciampato in una sola cosa, è diventato reo
di tutto" (Giac. 2, 10).
"Non pensate che io
sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto per abolire, ma per
dare compimento. In verità vi dico che, se non passa il cielo e la terra, non
passerà uno jota o un punto solo della legge, sino a tanto che tutto sia
compiuto" (Mt. 5, 17-18).
"È più facile che
abbiano fine il cielo e la terra, anziché cada un solo apice della Legge"
(Lc. 16, 17).
"Chiunque
trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini
a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli" (Mt. 5,
19).
"Se la tua mano destra
ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca
uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella
Geenna" (Mt. 5, 30).
"La grazia e la verità vennero per mezzo
di Gesù Cristo" (Gv. 1, 17).
"Chi non obbedisce al Figlio non vedrà
la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui" (Gv. 3, 36).
"I veri adoratori adoreranno il Padre in
spirito e verità" (Gv. 4, 23).
"Se rimanete fedeli alla mia parola,
sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi
[...] Chiunque commette il peccato è schiavo del peccato [...] Chi è da Dio
ascolta le parole di Dio [...] Se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la
morte" (Gv. 8, 31-51).
"Io sono la via, la verità, la vita.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Gv. 14, 6).
"Chi crede in me compirà le opere che io
compio" (Gv. 14, 12).
"Chi accoglie i miei comandamenti e li
osserva, questi mi ama [...] Chi non mi ama non osserva le mie parole"
(Gv. 14, 21-24).
"Chi non rimane in me viene gettato via
come il tralcio e si secca" (Gv. 15, 6).
"Se osserverete i miei comandamenti,
rimarrete nel mio amore" (Gv. 15, 10).
"Pentitevi dunque e cambiate vita,
perché siano cancellati i vostri peccati" (At. 3, 19).
“Ma quand’anche noi, o un angelo del cielo, evangelizzi a voi oltre
quello che abbiamo a voi evangelizzato, sia anatema. Come dissi per l’innanzi, dico
anche adesso: Se qualcuno evangelizzerà a voi oltre a quello che avete appreso,
sia anatema” (Gal. 1, 8-9).
"Nessuno vi seduca in alcun modo, perché
ciò [la seconda venuta di Cristo] non avverrà se prima non ci sia stata la
ribellione, e non sia manifestato l’uomo del peccato, il figlio di perdizione …
Perché egli [l’Anticristo] già lavora il mistero d’iniquità … fino che sia
levato di mezzo. E allora sarà manifestato quell’iniquo (che il Signore Gesù
ucciderà col fiato della sua bocca, e lo annichilerà con lo splendore di sua
venuta); l’arrivo del quale, per operazione di Satana, sarà con tutta potenza,
e con segni e prodigi bugiardi, e con tutte le seduzioni dell’iniquità, per
coloro i quali si perdono per non aver abbracciato l’amore della verità per
essere salvi. E perciò manderà Dio ad essi l’operazione dell’errore, talmente
che credano alla menzogna” (II Tess. 2, 3-10).
Posta la necessità di non accogliere da
nessuno l'errore, si passa dal suo spaccio per verità operato quasi in buona
fede, agli inganni introdotti dagli strumenti di Satana, sino all'Anticristo.
"Guardate che nessuno vi inganni; molti
verranno nel mio nome [...] Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno
molti; per il dilagare dell'iniquità l'amore di molti si raffredderà [...] Frattanto
questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo [...] Quando dunque
vedrete l'abominio della desolazione,
di cui parlò il profeta Daniele, stare nel
luogo santo - chi legge comprenda [...] Vi sarà allora una tribolazione grande, quale
mai avvenne dall'inizio del mondo fino ad ora [...] Sorgeranno infatti
falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi segni e prodigi, così da indurre
in errore, se possibile, anche gli eletti" (Mt. 24, 4-24).
"Quando vedrete l'abomino della desolazione stare là dove non conviene, chi legge
capisca..." (Mc. 13, 14-segg.).
"Pensate che io sia venuto a portare la
pace sulla terrà? No, vi dico, ma la divisione. D'ora innanzi in una casa di
cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre..." (Lc. 12,
31-32).
"Ma qualunque spirito che divida Gesù
non è da Dio; e questi è un Anticristo, il quale avete udito che viene, e già
fin da adesso è nel mondo" (I Gv. 4, 3).
Se non abbiamo l'Anticristo, se non abbiamo
l'"abominio della desolazione nel luogo santo", che altro di
differente si trova adesso nel "Luogo santo"? I prelati e il loro
capo negano apertamente i comandamenti del Signore e ne dispongono o impongono
la negazione. Dobbiamo ripeterci? E sia! Gesù mantiene la Legge e i Profeti, ne
completa la Verità con i precetti del Vangelo. Questo clero usurpatore
contraddice punti essenziali della Verità.
In che modo? Negando che sia assolutamente
empio e nocivo per le anime il contrario del Dogma, ossia l'errore, l'eresia e le
altre false credenze religiose. L'occupante del "Luogo santo" ammette
una qualche bontà dell'eresia confermando i decreti e un governo che
stabilirono il diritto umano alla libertà religiosa e dimostrando amicizia agli
erranti nemici di Cristo.
“L’uomo
eretico, dopo la prima e la seconda correzione, fuggilo, sapendo che questo tale
è pervertito, e pecca come quegli che per suo proprio giudizio è condannato” (Tit.
3, 10).
Ora, è
impossibile che gli eretici (pertinaci nell'affermazione delle loro false
dottrine e perciò condannati dalla Chiesa) non siano più tali.
“Molti
impostori sono usciti nel mondo … Chiunque recede e non sta fermo nella dottrina
di Cristo non ha Dio … Se qualcuno viene da voi e non porta questa dottrina, non
ricevetelo in casa e non lo salutate. Perché chi lo saluta partecipa delle sue opere
malvagie” (II Gv. 7-11).
Ancor oggi - se ce ne fosse ancora bisogno -
è giunta la conferma della massima eresia che apprezza colui che offende Nostro
Signore. Si è visto il direttore della Sala stampa vaticana F. Lombardi
apprezzare l'"eredità umana e spirituale importante" di un defunto,
non convertitosi, esponente della più grande inimicizia con Dio, cui Bergoglio
manifestò la sua amicizia. E questi ha acconsentito davanti al coro di lodi
tributate all'empietà, provenienti altresì da sedicenti cattolici.
Sono di certo affronti recati allo Spirito
Santo, e non semplici sacrilegi o comportamenti ereticali. Che cosa di peggio
si potrebbe compiere per il male delle anime? È arduo immaginarlo.
Rivestito dell'errore proprio degli eretici,
coperto dell'infamia spettante al sodale dei nemici di Dio, scandalo dei figli
della Chiesa, il quale scampa alla scomunica perché usurpa il posto del giudice
designato a processarlo, egli non può sfuggire al giudizio di Dio e dei fedeli
costretti a disubbidirgli, ad allontanarlo come peggior peste che non sia un
eresiarca. Che cosa resta a lui di cattolico? Un bel nulla. Non dobbiamo
odiarlo, né giudicare la sua anima, ma esecrare quello che fa e combatterlo.
Piero Nicola
Nessun commento:
Posta un commento