Il Manzoni dice che, nel secentesco Ducato di Milano, una grida proibiva
ai parrucchieri di lasciare il ciuffo, caratteristico dei bravi. Le gride erano
tali e tante che il dottore Azzecca Garbugli spiega a Renzo come "a ben maneggiare
le gride, nessuno è reo, nessuno è innocente". In seguito, secondo il bravo
giovane "comanda chi può, obbedisce chi vuole", mentre gli avventori
della locanda lamentano che le leggi "son tutte angherie, trappole,
impicci".
Mutatis mutandis, sembra di trovarsi al
giorno d'oggi. La pletora della legislazione, che spesso si risolve in norme contrastanti,
contribuisce all'arbitrio del più forte,
nella concorrenza delle opposte fazioni e nel prevalere delle organizzazioni criminali.
Da un lato, la potestà civile fa mostra di essere ligia alla più scrupolosa
amministrazione della giustizia, emanando un profluvio di norme e regolamenti,
conformi alle direttive europee,
infine secondo la politica dei poteri mondialisti. Dall'altro lato, corrotta e
impotente, essa cerca di far rispettare le gride, salvo il volere delle forze
fuorilegge, mai debellate. E ci sarà pure una ragione se le pubbliche
amministrazioni e la magistratura prendono non di rado provvedimenti
clamorosamente contraddittori, e se, sotto la coperta delle garanzie e dei
diritti umani, vige un regime di pene lievi e alleviabili.
In particolare, chi patisce dell'andazzo e i politicanti, che di esso
approfittano, accusano l'anonima burocrazia, invece di accusare del marasma
paralizzante sia le regole sofistiche, incongruenti o sbagliate, le quali
discendono da principi infami (uguaglianza impossibile o contro natura, libertà
abusiva, fraternità o solidarietà malintesa e deleteria), sia coloro che vi
pongono mano.
Flavio Briatore, rispondendo in un'intervista, ha così sbottato:
"Troppa burocrazia. Vendo tutto e lascio l'Italia". Egli se la prende
con l'"invadenza mediatico-giudiziaria". Avendo una partecipazione
nella Società Cerra, che costruisce un edificio di divertimento in Provincia di
Lecce, le aspettative dell'imprenditore sono state frustrate dall'intervento
della magistratura, che ha bloccato il cantiere per irregolarità edilizie.
Ora gli aspetti del problema sono due. L'uno, consiste nell'eccesso di legali
limitazioni poste alle imprese d'ogni sorta, per cui, in pratica, è impossibile
fare alcunché senza trasgredire (all'intoppo contribuisce l'interesse
pretestuoso delle associazioni ambientaliste). L'altro (forse taciuto o forse
per avventura inesistente) è dato dalla corruzione (su cui influiscono non poco
i ricatti e le minacce), per la quale chi può elude le leggi, o le rende quasi
inefficaci, e mette a tacere gli autori delle denunce.
Briatore spera di aver mano libera all'estero, di godervi d'un sistema
giuridico equo ed efficiente? Può darsi che in certi paesi la cosa giusta abbia
luogo in qualche misura. Di sicuro, ormai il mondo è schiacciato dal tallone
perverso, e non se ne esce bene dappertutto. Le conseguenze dei capisaldi ideologici
funesti invadono il pianeta.
Piero Nicola
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