venerdì 10 novembre 2017

IL SUGGELLO DEL FRANCOBOLLO (di Piero Nicola)

  Il 31 ottobre scorso, a distanza d'un anno, allorché l'anno venne dedicato dal Vaticano (usurpato) alla commemorazione della Riforma luterana, lo stesso Stato della Chiesa (sotto occupazione profanatrice) ha emesso un francobollo intitolato il V Centenario della Riforma Protestante. Ai piedi di un Crocifisso di maniera stanno, da un lato, Filippo Melantone che mostra la Confessione di Augusta (testo ufficiale del protestantesimo al suo inizio) e, dall'altro lato, Martin Lutero che regge la Bibbia. Sullo sfondo: il profilo della città di Wittenberg. Il quadro commemorativo è completo. E carta canta, a dispetto della malizia dei prelati che non vogliono definire per iscritto la loro dottrina e concilierebbero, rendendola elastica, la vera dottrina con i loro detti e atti di manipolazione e di impostura. Quale più definitiva qualificazione dell'insegnamento bergogliano di questo soggetto filatelico?  
  Nei nostri ambienti, il fatto non è passato senza commento, ma non so se qualcuno abbia osservato che si tratta di una misura colma, oltre la quale è perfettamente inutile guardare. Qualunque cosa si faccia ancora da parte di Bergoglio e dei suoi satelliti - senza che si cospargano il capo di cenere per ravvedimento - sarà inezia degna di un non ti curar di lor, ma guarda e passa. Dio tradito coram populo, qualsiasi misericordia accordi agli autori di adulterazione del Vangelo in seno alla Chiesa, avrà giudicato l'enorme affronto recatoGli. Un novello Giuda ha venduto la Sposa di Cristo per trenta denari. E se finora egli non se ne dispera, e sarebbe in tempo per pentirsi senza impiccarsi, il gesto rimane nella storia inaudito e incancellabile.
  Quale sia stata l'empietà oltremodo sacrilega, sta pure sotto gli occhi di tutti. È la giustificazione dell'eresia e il rinnegamento della Chiesa, dei Vicari di Cristo, dei Concili che fulminarono di suprema autorità tale eresia luterana. Ci vuole forse di più per gridare al maggior delitto che si potesse commettere contro lo Spirito Santo, al peggior scandalo che si potesse dare ai credenti e al mondo intero, provenendo esso dal Trono di Pietro? Quando il Messia, gli Apostoli e i loro successori condannarono chi abusò, prima, del Vecchio Testamento, e poi, del Nuovo.
  A questo punto non mette conto scendere nel dettaglio, né enumerare i vari errori spacciati per verità dal Vaticano II, dai suoi autori e dei successivi custodi di esso, né denunciare le attuali nefandezze commesse presso gli Altari. Questa misura colma sintetizza tutta l'opera diabolica precedente e contemporanea, come fu detto che il modernismo sintetizzava l'insieme delle eresie. Sennonché il modernismo ha scalzato il clero ortodosso e imperversa nel Luogo Santo.
  Di fronte a tanta enormità non pochi tradizionalisti rimangono perplessi o turbati, domandandosi come Dio potrebbe astenersi dall'intervenire, dal castigare. Ma essi stessi sono colpiti dal castigo che non riconoscono, perché un castigo grande, evidente, un incendio di Sodoma e Gomorra sarebbe ancora una grazia, una luce, un evento miracoloso. Invece la massima punizione dell'empietà è lasciarla alle sue proprie tenebre. Un Diluvio spirituale si espande sulla terra, prodotto dagli stessi uomini apostati e dagli increduli fornicatori. In esso annegano le anime immeritevoli della Strage materiale, in esso naufragano le anime tiepide e dubbiose.


Piero Nicola

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