Benedetti
da acque laiche e pie, in uscita spurgante da intrepidi, autorevoli e
alluvionali aspersori, i gay, un tempo detti sodomiti e/o viziosi contro
natura, oggi sono venerati e incensati dalle autorità politiche e religiose.
La persecuzione patita nei campi di
concentramento eleva i sodomiti alla dignità dei martiri del nazismo e mette a
tacere il qualunque critico del vizio contro natura.
Tolta la maschera progressista e strappato
l'ultimo indumento del pudore, i gay scendono in campo per combattere,
squittendo e sculettando, la festosa/mistica guerra intitolata alla diade Eros
e Tanatos.
Finalmente democrazia fa rima con culocrazia.
Affacciate ai balconi del castello politicante, intrepide femminucce sventolano
fazzoletti e lanciano urletti d'approvazione progressiva. Il fascismo (per
fortuna dei fascisti) non passerà sotto le loro vigilanti finestre.
L'alto squillo di una canzone castrante
accompagna in direzione del vespasiano
democratico il popolo indottrinato e iniziato dai sapienti
californiani.
Alleati dei sodomiti, i demo-malthusiani,
comete volanti nell'universo mortifero e cinerario dell'Occidente laico e
democratico, accelerano la corsa della popolazione italiana in direzione dello
spopolamento.
Se non che la natura odia il vuoto: gli
italiani, castrati dall'antifascismo e fulminati dal cattoprogressismo, devono
rassegnarsi a ripiegare mestamente sulla
fecondità diffusa dai rimpiazzi islamici, in continuo, inarrestabile arrivo
dall'ex mare nostrum.
L'Italia sta ricadendo in quel medioevo
barbarico da cui è uscita a costo di guerre feroci contro gli invasori
islamici. La memoria storica conferma (se fosse ancora necessario) la sua
perfetta (popolare e gerarchica) inutilità. Onde la baldoria ecumenica, gli
incauti/insensati baci papali/duali sul libro della falsa profezia maomettana e
gli inviti agli imam ad assistere alla Messa cattolica. Inviti che si spera
(almeno) dettati dall'ignoranza del truce disprezzo che gli islamici nutrono
nel confronti di Nostro Signore Gesù Cristo.
Lo sbarco degli immigrarti è l'alto e amaro
prezzo che gli italiani, prolifici, sterili, abortisti o sodomiti, devono
pagare ai devastanti effetti dei piaceri e dei costumi libertini diffusi dalla
innaturale ideologia sessantottina.
In teoria, rimane possibile compiere la scelta
ragionevole del minore tra i mali inevitabili che sono diffusi dalle potenti
agenzie del delirio atlantico.
Il governo italiano, ove non fosse accecato e
paralizzato dalla parodia argentina (buonista) dell'ecumenismo, potrebbe
infatti fare propri i criteri di selezione suggeriti dagli antropologi che
giudicano indesiderabili e ad ogni modo non assimilabili gli immigrati di fede
islamica. Una lezione che gli europei stanno ricevendo a caro prezzo.
Impassibili, i progressisti, la loro
resistenza all'aggressione islamica la stabiliscono nel vespasiano umanitario,
un edificio elevato dalla furia anti
cristiana.
Ora l'ostacolo all'immigrazione islamica è
costituito dall'universalismo pederastico, ovvero dalla comunità vivente sotto
la spietata minaccia della pseudo teologia di Maometto.
Piero Vassallo
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