Lo svolgimento grottesco della campagna
elettorale americana – quasi un rovesciamento della politica nel film “Totò,
Peppino e la Malafemmina” - espone gli europei ad un
estremo e fatale rischio, il rassicurante/disarmante potenziamento della
castrante convinzione intorno alla inoffensiva e amichevole stupidità
americana.
Purtroppo la deliziosa, immagine che la
politica americana offre di sé, contiene il velenoso ingrediente della simulata
dabbenaggine, un galoppante cavallo di Troia, che
fa entrare nei libri di storia e nell'immaginario cinematografico dei popoli
europei, la mitologia intorno alla bonarietà appartenente, in sommo e pio
grado, alla nazione atlantica, liberatrice e giusta per antonomasia.
Abbagliati dalla cinematografia hollywoodiana
e flesciati dalla chiacchiera degli iniziati ai misteri massonici, gli
opinionisti europei e i loro lettori credono fermamente nella storica, perpetua
e invincibile giustizia dei liberatori d'Oltre Oceano.
Censurata l'imbarazzante memoria dei campi di
concentramento, pensati e organizzati dal generale Dwight Eisenhower per
rieducare incolpevoli prigionieri tedeschi esponendoli alle atroci intemperie,
l'America si offre all'ammirazione degli europei quale faro della Bontà
democratica, vincitrice della guerra contro la feroce barbarie dei tedeschi e
dei giapponesi.
L'enormità dei crimini commessi dai tedeschi e
dai giapponesi non giustifica la vendetta cieca e sadica dei vincitori, ad
esempio il bombardamento al fosforo su Dresda e i devastanti bombardamenti
atomici del 7 e 9 agosto 1945 su Hiroshima e Nagasaki, aggressioni
sterminatrici, compiute dagli anglo-americani (a guerra da loro già vinta)
senza altro motivo che l'intenzione di mostrare i loro formidabili muscoli .
Purtroppo i bombardamenti scientifici
sui giapponesi sono interpretati, da storici democratici, ignari del rischio
del ridicolo, quali bisturi di una illuminata, chirurgica strategia, intesa ad
evitare le mostruosità della guerra convenzionale.
Solamente alcuni marginali refrattari osano
rammentare che nell'estate del 1945
l 'esercito giapponese era stremato e che gli americani
potevano concludere vittoriosamente la guerra senza ricorrere all'uso delle mostruose
bombe atomiche.
Al proposito non è lecito dimenticare che lo
sterminio dei civili giapponesi fu compiuto dagli americani al seguito di una
ragione non onorevole: evitare il rischio di affrontare la disperata difesa dei
soldati giapponesi.
La storiografia al potere in Occidente ha
origine dall'impunita dottrina, che giustifica il massacro dei civili al fine
di evitare che i militari corrano il rischio contemplato nelle dure leggi di
guerra.
Sostenuta dalla propaganda buonista, la fede
europea nella indeclinabile dignità della cuccagna americana causa l'emergenza
del politicamente esangue e il trionfo di una storiografia in
oscillazione perpetua tra il culto della vittoria atlantica e la felicità dei
presunti beneficiari.
Emerge, infine, l'albero di una cuccagna
concepita dalla volontà di umiliare i sudditi del sogno americano.
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