Dico subito
che non c'è da farsi soverchie illusioni sul nostro futuro. Da gran tempo, nei
campi della Religione e della politica internazionale perdura l'apocalittica
assenza di uomini decisivi e controrivoluzionari. La Bestia cresce. Ma puzza.
Sarebbe poco dire che le scene della direzione umana sono state, e continuano
ad essere, occupate da mezze figure. In generale, gli attori hanno personalità
mollicce succubi del demonio, a prescindere dal fatto che ubbidiscano alla
regia dei suoi servi nascosti e altolocati. Sicché, perdurando l'attuale
desolazione, non si vede il termine della notte. Ciononostante qualcosa si
muove.
Posto
che esiste un concerto di poteri mondialisti che tiene le redini, grosso modo,
di Americhe, Europa, Africa, Giappone, India, e che forse controlla la Cina e
altri stati minori, il suo disegno di unificazione infernale ha un antagonista
sottovalutato o assai imprevisto. Esso è duplice, in conflitto tra le sue
componenti, e tuttavia potenzialmente considerevole, capace di mandare all'aria
il piano architettato ai danni dell'umanità.
Il primo
elemento è costituito da mediocri capi di partito (antieuropeisti, l'americano
Trump) che destano la ribellione dei popoli, nella coscienza dei quali sta
affiorando il loro quasi sano interesse.
Il
secondo elemento è l'Islam. La massa di oltre un miliardo di maomettani, in
parte è nemica dichiarata e si propone la sottomissione dello straniero, in parte è provvisoriamente
adattata a una certa comunanza con l'Occidente; in parte è divisa tra sunniti e
sciiti e da conflitti di diversa natura. Ma tutti questi popoli, sia per
fedeltà religiosa, sia per questioni etniche e culturali, sono refrattari al
mondialismo agnostico e avversi ai mezzi ideologici della sua realizzazione.
Esso non potrà mai avere ragione degli islamici, per il semplice motivo che non
ha nulla da offrire; non possiede quello che occorre per corrompere la massa
musulmana, né i beni materiali (non ne ha abbastanza), né la possibilità di
propinarle le dissolutrici libertà democratiche (la democrazia non vi
attecchisce), né dispone d'altro cibo morale e spirituale. Quale meraviglia che
figli di immigrati, cittadini europei, si diano alla jihad?
Il
progetto di ridurre le infrollite nazioni europee a corpi estenuati da massicce
immissioni di islamici, è una stupidaggine. Ammesso che gli europei continuino
a dormire, non dormiranno i seguaci di Allah. Essi conquisteranno gli stati
conquistabili restando in guerra con l'internazionalismo finanziario e politico.
Altrimenti, provocheranno la reazione degli europei.
In
questi ultimi si sta già manifestando un risveglio. È bastato loro l'invito di
alcuni capetti, cui ho accennato sopra.
La
balordaggine dei sapienti padroni di tre quarti di mondo, aspiranti al dominio
totale, è stata quella di presumere che
il popolo si possa intontire e infinocchiare sino a farlo aderire alle peggiori
assurdità, per giunta ad esso dannose, per giunta tenendolo nelle ristrettezze
e, in notevole percentuale, nella miseria.
La
ricchezza recata dall'immigrazione (che toglie il lavoro, svilisce il
patrimonio dell'identità e delle tradizioni, accresce l'insicurezza), l'umanitarismo
encomiabile (che attrae gente estranea e peggiore della propria, che la fa
morire nelle traversate, stentare o parassitare, e contribuisce al commercio
schiavista dei trasferimenti marittimi e dei viaggi clandestini per terra), la
famiglia omosessuale e il vanto dell'omosessualità, le liberazioni
(disordinate) e le belle porcherie (senza un briciolo di cielo, destinate ad
esaurire l'attrattiva della novità), sono balle troppo grosse e troppo gravi
perché alla lunga non destino il rigetto.
Qui da noi, che siamo la porta aperta all'incoraggiata
invasione extraeuropea, si è avviata la benemerita riforma costituzionale,
introdotta per assicurarci finalmente il governo stabile e incrollabile.
Cosicché il vassallo della plutocrazia universale potrà dirigerci a talento
dello strapotere bancario.
Dopo
questa manovra, ardita quanto arrischiata, ecco che il gigante semimondiale si agita,
sbava, ruggisce e vomita sparate dalle sue multiformi bocche autorevoli, in
vista del referendum britannico. Non si accorge che gli sta succedendo quello
che capita al Pd con Renzi e i suoi ministri e ministre. Il loro parlare in
favore dei candidati sindaci del proprio partito, serve solamente a
danneggiarli. I contadini che vanno alla fiera del capoluogo, non credono una
seconda volta allo stesso imbonitore. Obama, i premi Nobel, i capi dell'UE,
Renzino & Mattarella, insieme all'antipatica voce della Germania, i quali
sotto diversi aspetti ammoniscono e minacciano gli inglesi antieuropei, sono
ormai screditati e giovano ai promotori della brexit. Né Bergoglio riuscirà
ancora per molto tempo a darla a bere con le sue prediche contro i trafficanti
di armi e contro gli egoismi. È alquanto evidente che egli chiude un occhio, e
anche due, sulla moderna Sodoma, fiancheggiando l'impero del vizio e
dell'empietà inteso, come lui, ad abbattere i muri.
Forse accadrà in Inghilterra quello che è
successo in Austria. Forse il gigante la spunterà di nuovo. Purtroppo Dio ce lo
ha dato come giusto castigo. Però il colosso ci arriva col fiato corto.
Piero Nicola
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