mercoledì 9 novembre 2016

ABERRAZIONI DELLA PARITÀ (di Piero Nicola)

Abbiamo una sentenza della Corte costituzionale che dichiara illegittima la norma che prevede l'automatica attribuzione del cognome paterno al figlio illegittimo. Il diritto di avere due cognomi è stato stabilito accogliendo la richiesta di un immigrato brasiliano, che al suo paese aveva sia il cognome paterno che quello materno, mentre in Italia, poverino, gli era riconosciuto un solo cognome.
  La Corte non ha atteso che il parlamento abbia approvato una legge specifica, ma è indubbio che essa arriverà. Anche perché la Corte europea di Strasburgo ha già condannato l'Italia per non avere istituito la parità dei sessi in rapporto alla trasmissione del cognome.
  Tuttavia resta insolubile il problema del cognome di genere femminile, a meno che alla donna non venga data la facoltà di scegliersi un cognome nuovo di zecca, da lei concepito. Infatti il proprio cognome attualmente lo ha ricevuto dal padre, e chi in futuro avrà due cognomi saranno sempre quelli dei padri.
  C'è però anche un'altra difficoltà, che i Soloni della giustizia, annebbiati dall'ansia dell'egualitarismo sessuale non hanno visto:  i figli che hanno ricevuto il doppio cognome, poniamo Parodi-Delfino (di origine maschile!) quale cognome trasmetteranno alla loro prole? Se la madre fa Parodi-Delfino e ha sposato un Rossi-Bianchi il loro figlio, o figlia, dovendo avere entrambi i cognomi sarà un Parodi-Delfino-Rossi-Bianchi? Di questo passo le prossime generazioni avranno cognomi chilometrici, impraticabili, e la soluzione non potrà essere altra che un bel codice personale, con un'eventuale lettera distintiva per il sesso, codice assegnato ad ogni individuo con annessi, all'Anagrafe, i contrassegni degli ascendenti e dei collaterali, qualora si garantisca ancora l'eredità patrimoniale.
  Mi si scuserà se ho preso qualche granchio, non essendo un esperto in materia di Diritto di famiglia e di Codice civile, ma, se non vado errato, il pasticcio che si profila all'orizzonte è tutt'altro che trascurabile.
  Beati i tempi in cui vigeva, implicito o esplicito, il rispetto della Rivelazione, chiara nel detto di San Paolo per il quale "il marito è il capo della moglie". Allora la famiglia aveva un capo, come ogni società bene ordinata, dalla Chiesa allo Stato, all'esercito, all'associazione, all'azienda, cui sono indispensabili vertici, ordine gerarchico e organicità dei ruoli.


Piero Nicola

Nessun commento:

Posta un commento