martedì 15 novembre 2016

L'ORDOFOBIA (di Piero Nicola)

L'ordofobia è una malattia che non esiste, non essendo registrata dalla scienza ufficiale o comunità scientifica? Che importanza ha? La scienza, almeno quella recepita dai mezzi d'informazione, ha trovato la ludopatia, di cui pure non si era mai sentito parlare, e allora siamo autorizzati a parlare di ordofobia. Intendiamoci, né l'una né l'altra sono malattie. Salvo annullare il libero arbitrio come fanno i luterani, in generale chi è preso dalla passione del gioco è anche in grado di smettere, essendo in possesso delle sue facoltà. Dunque si tratta di un vizio. Parola bandita dal vocabolario postmoderno, ovvero dell'imperante impostura psicologico-patologico-morale..
  Ma in che consiste il vizio dell'ordofobia? Semplicemente si tratta dell'avversione per l'ordine. È un atteggiamento psicologico e morale che ha la radice nell'orgoglio e nell'ignobiltà. È pensiero e comportamento attaccato visceralmente alla democrazia. L'ordofobico aborrisce l'indipendenza della potestà, il capo svincolato da lui, e finisce schiavo del potere occulto. Egli è uno spirito libero che ama la libertà eccessiva, non ne ha mai abbastanza di diritti a sua disposizione, anche se non se ne servirà mai, anche se servono ai furfanti e ai delinquenti che lo danneggiano, anche se quel regime di libertà illecite lo fa vivere in una palude mefitica. Egli si è abituato al puzzo, anzi lo annusa come quelli che apprezzano il sano odore del letame.
  L'ordofobico detesta l'ordine soprattutto perché il suo concetto implica una stabilità, un mondo definito, una pulizia soltanto da mantenere, ed egli ne riceve l'impressione di una monotonia intollerabile. La sua immaginazione è corta, il suo mondo interiore è arido, il suo egoismo gli vieta di apprezzare l'autentico valore della generosità e dell'abnegazione. Infatti le idee di Patria, di sacrificio fecondo, di bella morte in guerra, di santità, gli sono aliene. Egli si commuove davanti alle miserie tangibili, la coscienza lo spinge ad aiutare i disgraziati, ma non ha niente di prezioso da dare loro, essendone egli stesso sprovvisto, non si cura affatto dell'altrui salute spirituale, tanto meno del destino delle anime. Posto rimedio al bisogno materiale o sentimentale, non restano che i godimenti epicurei. L'ordofobico li apprezza al più alto grado, li riveste di bellezza e di libertà.
  La riprova della devastazione ordofobica l'abbiamo con la religione. La massa sedicente cattolica che odia l'ordine connaturato col re ottimo, il quale dispone di tutte le cose, ha detronizzato il Signore. Bergoglio e i suoi predecessori demagoghi hanno praticamente oscurato Cristo Re e Dio onnipotente. Una conseguenza la si è vista di recente quando il Vaticano ha negato la giustizia divina compiuta sulla terra, eventualmente con un terremoto.
  Tutto torna. L'ordofobia è il flagello di questa era democratica. Però tutto stanca, l'abitudine viziosa stanca, l'abuso reca la nausea. Ed allora ecco che in America, come anche altrove, molti intravedono i profittatori del popolare male oscuro, rinunciano a una fetta di superbia, provano a immedesimarsi in un capo che rimetta un po' le cose a posto e, in questa parvenza di nobile slancio, eleggono Donald Trump loro presidente.


Piero Nicola

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