L'ordofobia
è una malattia che non esiste, non essendo registrata dalla scienza ufficiale o
comunità scientifica? Che importanza ha? La scienza, almeno quella recepita dai
mezzi d'informazione, ha trovato la ludopatia, di cui pure non si era mai
sentito parlare, e allora siamo autorizzati a parlare di ordofobia.
Intendiamoci, né l'una né l'altra sono malattie. Salvo annullare il libero
arbitrio come fanno i luterani, in generale chi è preso dalla passione del
gioco è anche in grado di smettere, essendo in possesso delle sue facoltà.
Dunque si tratta di un vizio. Parola bandita dal vocabolario postmoderno, ovvero
dell'imperante impostura psicologico-patologico-morale..
Ma in che consiste il vizio dell'ordofobia?
Semplicemente si tratta dell'avversione per l'ordine. È un atteggiamento
psicologico e morale che ha la radice nell'orgoglio e nell'ignobiltà. È
pensiero e comportamento attaccato visceralmente alla democrazia. L'ordofobico
aborrisce l'indipendenza della potestà, il capo svincolato da lui, e finisce
schiavo del potere occulto. Egli è uno spirito libero che ama la libertà
eccessiva, non ne ha mai abbastanza di diritti a sua disposizione, anche se non
se ne servirà mai, anche se servono ai furfanti e ai delinquenti che lo
danneggiano, anche se quel regime di libertà illecite lo fa vivere in una
palude mefitica. Egli si è abituato al puzzo, anzi lo annusa come quelli che
apprezzano il sano odore del letame.
L'ordofobico detesta l'ordine soprattutto
perché il suo concetto implica una stabilità, un mondo definito, una pulizia
soltanto da mantenere, ed egli ne riceve l'impressione di una monotonia
intollerabile. La sua immaginazione è corta, il suo mondo interiore è arido, il
suo egoismo gli vieta di apprezzare l'autentico valore della generosità e
dell'abnegazione. Infatti le idee di Patria, di sacrificio fecondo, di bella
morte in guerra, di santità, gli sono aliene. Egli si commuove davanti alle
miserie tangibili, la coscienza lo spinge ad aiutare i disgraziati, ma non ha
niente di prezioso da dare loro, essendone egli stesso sprovvisto, non si cura
affatto dell'altrui salute spirituale, tanto meno del destino delle anime. Posto
rimedio al bisogno materiale o sentimentale, non restano che i godimenti
epicurei. L'ordofobico li apprezza al più alto grado, li riveste di bellezza e
di libertà.
La riprova della devastazione ordofobica
l'abbiamo con la religione. La massa sedicente cattolica che odia l'ordine
connaturato col re ottimo, il quale dispone di tutte le cose, ha detronizzato
il Signore. Bergoglio e i suoi predecessori demagoghi hanno praticamente
oscurato Cristo Re e Dio onnipotente. Una conseguenza la si è vista di recente
quando il Vaticano ha negato la giustizia divina compiuta sulla terra,
eventualmente con un terremoto.
Tutto torna. L'ordofobia è il flagello di
questa era democratica. Però tutto stanca, l'abitudine viziosa stanca, l'abuso
reca la nausea. Ed allora ecco che in America, come anche altrove, molti
intravedono i profittatori del popolare male oscuro, rinunciano a una fetta di
superbia, provano a immedesimarsi in un capo che rimetta un po' le cose a posto
e, in questa parvenza di nobile slancio, eleggono Donald Trump loro presidente.
Piero
Nicola
Nessun commento:
Posta un commento