Si può dire che si siano sperimentati tutti i regimi
istituzionali o costituzionali, tutti dopo qualche tempo andati falliti o
sconfitti. Forse è lecito concludere che nel mondo la buona soluzione della
società civile non è data, perché il mondo sta sotto il tallone del maligno, la
sua corruzione è irrimediabile, e quando un governo si avvicina a una
ragionevole condotta, i suoi rivali riescono a procurarne il rovesciamento,
facendo leva sulle umane debolezze o ricorrendo alle guerre. Tuttavia non è
questo un buon motivo per lasciar perdere.
Lo stato
attuale dell'Occidente democratico, e non solo dell'Occidente, è tanto
deteriorato che non reggerà a lungo. I poteri che lo dirigono e lo reggono non sembrano
in grado di correggere la rotta e di evitare la caduta. Un palese sintomo di
essa sono i cosiddetti populismi, denunciati da ipocriti esperti in demagogia e
plagio delle masse, ma ormai ridotti a usare strumenti logori e frecce
spuntate. Il controllo del popolo democratico sfugge loro di mano. Il progetto
mondialista di dominare i popoli tenendoli nelle ristrettezze, nella
depressione economica, nel disagio morale, nella miseria spirituale, privandoli
dei sodi valori tradizionali, cercando di sostituirvi il buonismo, la finta
misericordia bergogliana, la debole celebrazione della società multietnica
sotto bandiere arcobaleno, le libertà viziose e deleterie, sfasciafamiglie, è
un progetto di disordine che non funziona. La gente non ci sta più a tanta
impostura. Donde il successo di un M5S in Italia, della Le Pen in Francia, di
Trump in America, ecc. A parte il movimento di Grillo, gli altri capipopolo
propongono rimedi nella sola direzione possibile: il ripristino di valori
passati al vaglio dei secoli e quindi il ridimensionamento della libertà.
Gli
sfruttatori di pregiudizi radicati e insani, i manovratori dell'antifascismo, gli
esperti nella seduzione dell'orgoglio personale, possono ancora avere buon
gioco, disponendo dei mezzi di informazione e di propaganda. Ma in paesi come
l'Ungheria si è già potuto validamente contrapporre a tale propaganda la voce dell'esecutivo
e del partito maggioritario. Non è escluso che anche negli USA ciò possa
avvenire.
Sussiste
però un altro ostacolo nella presa di potere da parte degli esponenti della
protesta o rivolta o controrivoluzione, ed è la capacità di rimettere al di
sopra degli interessi particolari Dio, la Patria e la Famiglia, così da
eliminare i falsi miti, i falsi benefici, i falsi progressi, che hanno
abbindolato le masse. Dio dovrebbe essere il Dio della civiltà cristiana,
possibilmente il Dio vero del cattolicesimo, con la Sua superiore legge morale;
la Patria dovrebbe comportare l'eliminazione delle divisioni di sette e
partiti; la Famiglia dovrebbe essere un bene personale e sociale contrario a
divorzio, aborto e vizi sessuali.
Il progetto
di mobilitazione del popolo su questi capisaldi non è impossibile. L'Altissimo
tutore del bene meritato; la dignità e il sano orgoglio della tradizione nazionale;
la famiglia società intima ordinata, ordinatrice degli affetti, non sono vane
promesse, sono speranze positive. Non altrettanto sicuro è che i capipopolo
abbiano le idee chiare, che sappiano valersi del patrimonio ereditato e cui
possono attingere. Sta nelle loro nature, nei loro caratteri e in chi li
circonda, nelle menti che possano assisterli, e infine nella Provvidenza, il
loro conseguimento della potestà e l'esercizio di un certo buon governo.
Piero Nicola
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