domenica 19 febbraio 2017

FACCIAMO IL PUNTO SULLA POLITICA? (di Piero Nicola)

Si può dire che si siano sperimentati tutti i regimi istituzionali o costituzionali, tutti dopo qualche tempo andati falliti o sconfitti. Forse è lecito concludere che nel mondo la buona soluzione della società civile non è data, perché il mondo sta sotto il tallone del maligno, la sua corruzione è irrimediabile, e quando un governo si avvicina a una ragionevole condotta, i suoi rivali riescono a procurarne il rovesciamento, facendo leva sulle umane debolezze o ricorrendo alle guerre. Tuttavia non è questo un buon motivo per lasciar perdere.
  Lo stato attuale dell'Occidente democratico, e non solo dell'Occidente, è tanto deteriorato che non reggerà a lungo. I poteri che lo dirigono e lo reggono non sembrano in grado di correggere la rotta e di evitare la caduta. Un palese sintomo di essa sono i cosiddetti populismi, denunciati da ipocriti esperti in demagogia e plagio delle masse, ma ormai ridotti a usare strumenti logori e frecce spuntate. Il controllo del popolo democratico sfugge loro di mano. Il progetto mondialista di dominare i popoli tenendoli nelle ristrettezze, nella depressione economica, nel disagio morale, nella miseria spirituale, privandoli dei sodi valori tradizionali, cercando di sostituirvi il buonismo, la finta misericordia bergogliana, la debole celebrazione della società multietnica sotto bandiere arcobaleno, le libertà viziose e deleterie, sfasciafamiglie, è un progetto di disordine che non funziona. La gente non ci sta più a tanta impostura. Donde il successo di un M5S in Italia, della Le Pen in Francia, di Trump in America, ecc. A parte il movimento di Grillo, gli altri capipopolo propongono rimedi nella sola direzione possibile: il ripristino di valori passati al vaglio dei secoli e quindi il ridimensionamento della libertà.
  Gli sfruttatori di pregiudizi radicati e insani, i manovratori dell'antifascismo, gli esperti nella seduzione dell'orgoglio personale, possono ancora avere buon gioco, disponendo dei mezzi di informazione e di propaganda. Ma in paesi come l'Ungheria si è già potuto validamente contrapporre a tale propaganda la voce dell'esecutivo e del partito maggioritario. Non è escluso che anche negli USA ciò possa avvenire.
  Sussiste però un altro ostacolo nella presa di potere da parte degli esponenti della protesta o rivolta o controrivoluzione, ed è la capacità di rimettere al di sopra degli interessi particolari Dio, la Patria e la Famiglia, così da eliminare i falsi miti, i falsi benefici, i falsi progressi, che hanno abbindolato le masse. Dio dovrebbe essere il Dio della civiltà cristiana, possibilmente il Dio vero del cattolicesimo, con la Sua superiore legge morale; la Patria dovrebbe comportare l'eliminazione delle divisioni di sette e partiti; la Famiglia dovrebbe essere un bene personale e sociale contrario a divorzio, aborto e vizi sessuali.
  Il progetto di mobilitazione del popolo su questi capisaldi non è impossibile. L'Altissimo tutore del bene meritato; la dignità e il sano orgoglio della tradizione nazionale; la famiglia società intima ordinata, ordinatrice degli affetti, non sono vane promesse, sono speranze positive. Non altrettanto sicuro è che i capipopolo abbiano le idee chiare, che sappiano valersi del patrimonio ereditato e cui possono attingere. Sta nelle loro nature, nei loro caratteri e in chi li circonda, nelle menti che possano assisterli, e infine nella Provvidenza, il loro conseguimento della potestà e l'esercizio di un certo buon governo.


Piero Nicola

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