sabato 18 marzo 2017

LA COLPA DELLE MANCATE VACCINAZIONI (di Piero Nicola)

  Non sembra affatto infondato ritenere che la causa del forte calo delle vaccinazioni risieda nei mezzi di informazione televisiva e giornalistica. Nel senso che, se ci sono altri a influenzare l'opinione pubblica facendo astenere molti dai vaccini, tivù e giornali, anziché persuadere a farsi vaccinare, con la loro propaganda ottengono l'effetto contrario.
  I mass media (ben si addice ai loro soggetti questa avvilente definizione anglosassone) sono ormai parecchio screditati, la loro credibilità è malridotta, il sospetto li investe di continuo. Perciò è inevitabile che i loro appelli reiterati facciano la fine di quei forti richiami con cui gli avversari di Trump (la stampa prestigiosa, i beniamini di Hollywood, gli intellettuali sulla cresta dell'onda) contribuirono alla sconfitta della Clinton. Il popolo individuò gli impostori e si vendicò.
  Da noi è difficile dimenticare il sostegno sfacciato, dato dai mass media a Renzi e al suo referendum. Già si capiva che i giornalisti erano considerati dei venduti. Anziché ascoltarli, c'era gusto a fare il contrario di quello che predicavano. Lo stesso movimento grillino nasce da una simile reazione.
  Molti poi, non hanno dimenticato la truffa delle vaccinazioni di qualche hanno fa, quando coi megafoni si fece paura alla gente con un'epidemia di cui non si vide l'ombra.
  Ma ci sono motivi meno evidenti dell'eco fatta alle balle propinate al popolo dai governanti, per indurre al disprezzo delle voci pappagallesche. Il motivo principale è l'ultima rivoluzione dei costumi, ammantata di finta giustizia. Si è azzardato esagerando, al fine ultimo di rimminchionire definitivamente la massa. Essa sarà anche amorfa e passiva, ma certe prese in giro e certe fregature le restano sul gozzo.
  L'unione civile degli omosessuali uguale a quella di uomo e donna, l'adozione di bambini da parte di sodomiti o sodomite (il termine è biblico e dantesco), le porcherie della fecondazione artificiale e della gestazione in affitto, spacciate per cose belle ed eque dai mass (che tacciano di retrogradi quanti vi si oppongono) sono operazioni legali per niente convincenti, che contribuiscono alla diffidenza e al rigetto, che fanno dubitare delle leggi e d'ogni parvenza di autorità.
  Lo stesso dicasi dell'augurata società multietnica, del beneficio delle invasioni e delle diversità accomunate, del cosmopolitismo e del mondialismo che non lederebbero la Patria e il Campanile, della felice amalgama dei turchi e dei cristiani. Il martellamento operato dai mass a tale proposito, non cancella  contraddizione e assurdità degli assunti. L'accanimento dei Mattarella, dei Bergoglio, demolitori di muri, mostra la loro debolezza, li rende poco credibili rematori nella corrente dei populisti accusatori del populismo.
  La scarsa considerazione che i cittadini hanno per la classe politica e dirigente, confermata dalla bassa affluenza alle solite urne e dall'alta affluenza alle urne dello scorso referendum, si riverbera su chiunque faccia lega con i politici, siano essi scienziati o opinionisti. Uno che si presta ad acconsentire al sistema, se non è un venduto, è comunque una persona degna del sistema, poco stimabile.  


Piero Nicola

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