giovedì 22 settembre 2016

SI VOGLIONO REGGERE SULLA FALSITÀ (di Piero Nicola)

Per negare che si fallisca adoprando il falso, bisognerebbe negare la civile decadenza che progressivamente attanaglia almeno l'Occidente, bisognerebbe disconoscere l'evidenza e che l'Occidente si fondi sulla falsità. La storica rovina dei costumi, quella famosa dissoluzione delle civiltà, quella parabola discendente che nella Storia vide le sconfitte dei popoli rammolliti e il sorgere sopra di essi di nuove ere e di nuove parabole, è cosa innegabile. E quanta parte vi abbia avuto l'illusione e la menzogna è pure dimostrabile. Il vigore nasce e cresce nel coraggio del vero, nell'uso dell'autentico.
  Dopo la Seconda Guerra Mondiale - che per vincerla obbligò i vincitori a raddrizzare la spina dorsale democratica - il seguito delle mistificazioni costituì un andamento costante, un crescendo incredibile. L'abuso della libertà-oppio dei popoli ebbe un ruolo preminente.
  Da noi, si cominciò con artifici ideologici, comunisti, socialisti, liberali: l'uguaglianza umana impossibile, il negato valore del sacrificio. Seguirono il libero mercato, l'autodeterminazione individuale e l'efficienza delle coscienze, l'innocuità delle seduzioni, ecc. Parallelamente si falsificò la storia e la realtà.
  Si è creduto che detenere i mezzi della propaganda mantenesse un potere valevole, che governare un mondo corrotto, un vasto mondo, eliminasse i barbari alle porte e garantisse un equilibrio, esteso nell'ottenimento delle società multietniche e della globalizzazione. Il futuro dirà la fine del disegno. Ma la tendenza della corruzione dice che si finirà di male in peggio, senza un'inversione di rotta.
  Certo è che l'oppio americano ha funzionato. La dissoluzione procede senza intoppi. Si credono le cose più inverosimili. È forse da presumere che un capo di stato ormai sperimentato, impegnato in una guerra nazionale sanguinosa, dalla quale dipendono le proprie sorti e quelle della patria, sia uno stupido che si dà la zappa sui piedi screditandosi, attirandosi la condanna per crimini umanitari, quando il commetterli non è affatto necessario? Nossignori! Simile comportamento è pazzesco, ed è certo che quel capo di stato dai pieni poteri sia sano di mente.
  Eppure da lungo tempo i mezzi d'informazione e presidenti di grandi paesi, alti esponenti delle Nazioni Unite, organizzazioni umanitarie, e chi più me ha più ne metta, denunciano criminali, ripetuti bombardamenti sui civili inermi, sugli ospedali, sui convogli che portano cibo e medicine a una popolazione ferita, stremata dalle privazioni e in procinto di morire di inedia. Il tutto: opera di Assad.
  Oh, si badi, i telegiornali riferiscono che i russi (la difesa del governo siriano vale ormai meno di un fico secco) hanno contestato e protestato. Ma la notizia è presentata in modo tale - priva d'un minimo resoconto degli argomenti e dei fatti addotti da Mosca - che serve a screditare ancor più la sottintesa malintenzionata Grande potenza e il suo protetto.
  Durerà? Non durerà? Un Trump porterà la correzione? In ogni caso, se continua così, è soltanto autodistruzione.


Piero Nicola

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