Per negare che si fallisca adoprando il falso,
bisognerebbe negare la civile decadenza che progressivamente attanaglia almeno
l'Occidente, bisognerebbe disconoscere l'evidenza e che l'Occidente si fondi
sulla falsità. La storica rovina dei costumi, quella famosa dissoluzione delle
civiltà, quella parabola discendente che nella Storia vide le sconfitte dei
popoli rammolliti e il sorgere sopra di essi di nuove ere e di nuove parabole,
è cosa innegabile. E quanta parte vi abbia avuto l'illusione e la menzogna è
pure dimostrabile. Il vigore nasce e cresce nel coraggio del vero, nell'uso
dell'autentico.
Dopo la Seconda
Guerra Mondiale - che per vincerla obbligò i vincitori a raddrizzare la spina
dorsale democratica - il seguito delle mistificazioni costituì un andamento
costante, un crescendo incredibile. L'abuso della libertà-oppio dei popoli ebbe
un ruolo preminente.
Da noi,
si cominciò con artifici ideologici, comunisti, socialisti, liberali:
l'uguaglianza umana impossibile, il negato valore del sacrificio. Seguirono il
libero mercato, l'autodeterminazione individuale e l'efficienza delle coscienze,
l'innocuità delle seduzioni, ecc. Parallelamente si falsificò la storia e la
realtà.
Si è
creduto che detenere i mezzi della propaganda mantenesse un potere valevole,
che governare un mondo corrotto, un vasto mondo, eliminasse i barbari alle porte
e garantisse un equilibrio, esteso nell'ottenimento delle società multietniche
e della globalizzazione. Il futuro dirà la fine del disegno. Ma la tendenza
della corruzione dice che si finirà di male in peggio, senza un'inversione di
rotta.
Certo è che l'oppio americano ha funzionato.
La dissoluzione procede senza intoppi. Si credono le cose più inverosimili. È
forse da presumere che un capo di stato ormai sperimentato, impegnato in una
guerra nazionale sanguinosa, dalla quale dipendono le proprie sorti e quelle
della patria, sia uno stupido che si dà la zappa sui piedi screditandosi,
attirandosi la condanna per crimini umanitari, quando il commetterli non è
affatto necessario? Nossignori! Simile comportamento è pazzesco, ed è certo che
quel capo di stato dai pieni poteri sia sano di mente.
Eppure
da lungo tempo i mezzi d'informazione e presidenti di grandi paesi, alti
esponenti delle Nazioni Unite, organizzazioni umanitarie, e chi più me ha più
ne metta, denunciano criminali, ripetuti bombardamenti sui civili inermi, sugli
ospedali, sui convogli che portano cibo e medicine a una popolazione ferita, stremata
dalle privazioni e in procinto di morire di inedia. Il tutto: opera di Assad.
Oh, si
badi, i telegiornali riferiscono che i russi (la difesa del governo siriano
vale ormai meno di un fico secco) hanno contestato e protestato. Ma la notizia
è presentata in modo tale - priva d'un minimo resoconto degli argomenti e dei
fatti addotti da Mosca - che serve a screditare ancor più la sottintesa
malintenzionata Grande potenza e il suo protetto.
Durerà?
Non durerà? Un Trump porterà la correzione? In ogni caso, se continua così, è
soltanto autodistruzione.
Piero Nicola
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