L'accensione del furore islamico, latente
sotto le dittature militari, è stato infelicemente causata da un maldestro
intervento dei liberatori americani, i quali, durante il decennio 1979-1989,
approvarono e armarono la rivolta dei mujaidin afgani contro i russi [1].
Al fine di estenuare e abbattere il
tramontante impero sovietico, la proverbiale stupidità e l'ingordigia
dei politicanti americani armarono e gratificarono, sotto lo scroscio di
applausi assordanti e il frastuono di martellanti articoli di giornale,
l'insorgenza islamica contro gli infedeli.
Al fine di mettere in ginocchio il potere
sovietico, già sulla via del tramonto, gli illuminati strateghi e gli ondivaghi
maramaldi a stelle e strisce adularono, eccitarono e armarono il rovente furore
degli islamici afgani.
Le armi americane, generosamente donate ai
partigiani afgani, crepitarono e fecero strage degli occupanti russi,
seminando, nel pensiero della Casa bianca, la convinzione che la guerra degli
islamici fosse simile o assimilabile alle insorgenze popolari antisovietiche,
attuate dai cattolici polacchi, lituani e ungheresi. (Insorgenze schiacciate
dai carri sovietici nonostante l'urlo del disarmato sdegno, vibrante nelle
colonne dei giornali americani.)
Accecati dai pregiudizi intorno alla
superiorità del pensiero atlantico ed eccitati dal demone della democrazia ad
ogni costo, gli strateghi di Washington diedero, senza accorgimento e
riflessione, un formidabile impulso all'islamismo. Di qui l'insorgenza del mistico
furore che si rovescia sull'occidente debilitato e castrato dal buonismo.
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Tramontato il colonialismo, la pioggia
cosmopolita cominciò a cadere, in figura di immigrati, sui paesi europei,
severamente ammaestrati e repressi dalla ferula americana.
Il sofisma atlantico, che anima la politica
immigrazionista, contempla la possibilità di attuare una pacifica e felice
miscela o convivenza di religioni e culture reciprocamente refrattarie e
conflittuali.
Il modello della nuova società è l'America
felice, nazione liberale in cui l'immaginaria integrazione di popoli fedeli a
religioni e/o a culture tra loro incompatibili, ha elevato un edificio di belle
parole, che nei fatti produce città antitetiche (squallidi ghetti e profumate
città-giardino) a valle di colossali differenze economiche. In ultima
analisi, malesseri, invidie e rancori dei gruppi respinti al margine dai corpi
sociali prosperi ed egemoni.
I volenterosi programmi ecumenici in onda
nelle reti televisive europee, infatti, non riescono a nascondere le infelici
convivenze di americani altolocati e americani striscianti.
L'avventizio torrente degli europei che
si scoprono marginalizzati nella loro analoga società affluisce nelle acque
colleriche dell'immigrazione islamica, chiusa nel proprio risentito margine ma
disposta a reclutare agli aborigeni reietti e stralunati.
La grottesca verità islamica,
delirante/fumante e perciò fascinosa agli occhi del disagio sociale e mentale,
conquista gli europei, che cercano un antidoto all'ozio e alla depressione
nella romanzesca e infausta avventura in terra islamica.
Intanto ragazze prive dei conforti della
cultura e della venustà, nascondono, sotto squallidi cappucci, il risentimento
contro la natura, nel loro concetto e nel loro tormentato specchio, avara e
maligna.
Un tempo non lontano le c. d. bruttine
accettavano senza inveire contro il cielo, la loro condizione e normalmente
trovano amatori indulgenti e principi incolori.
L'etichetta islamica e l'odore dello
gnosticismo originario hanno stravolto la loro labile intelligenza, chiudendola
in un grottesco e avvilente cappuccio.
Infine nel vuoto che l'allegria neo
illuminista ha scavato nel cuore debole della cristianità post-conciliare irrompe
la suggestione islamica, medicina per i poveri di spirito e per i mistici
educati dai pii fumetti.
L'Occidente naviga tra il mare inquinato dalla
pedo-pornografia squillante negli spartiti del disordine instaurato dall'uomo
del nulla e nei poemi arroventati dalla superstizione libertina.
In mezzo ai due fomiti della porcheria,
traccheggia l'indecisione dei teologi al potere nella Chiesa bonificata.
La sciarada modernizzante è snocciolata dal
clero buonista al fine di stordire e/o di indirizzare i fedeli alle ammucchiate
ecumeniche e/o modernizzanti.
La Chiesa cattolica vive tuttavia nella fede
dei pastori refrattari alla suggestione neo-modernista e nella resistenza dei
fedeli irriducibili alla banalità galoppante e squillante nella desolata chiacchiera
dei nuovi teologi e dei vescovi conformisti.
Un'ottava più in alto della musichetta
conciliare, i fedeli possono udire il canto dei martiri, i quali, alzati dalla
croce oltre il debole fruscio della chiesa gerarchica, incontrano la
misericordiosa eternità.
Nel sangue dei martiri dimenticati e quasi
censurati dalla teologia sedicente ecumenica corre l'intatta fede. Il rimanente
è fruscio di pensieri deboli.
Piero Vassallo
[1]
Negli anni Sessanta, antefatto e preambolo del delirio in Afganistan fu il
sostegno morale, prestato dagli americani agli insorgenti algerini, in guerra
contro i colonizzatori francesi.
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