L’avvocato Emilio Artiglieri riesce in questo
agile volume a fornire un ritratto esauriente dell’augusta figura del Sommo e
Santo Pontefice Pio XII, con un’accurata biografia arricchita da numerose foto
tratte dagli archivi vaticani.
La figura di Eugenio Pacelli è delineata fin
dalla nascita, avvenuta nel 1876 a Roma, dove la famiglia si era trasferita per
il lavoro del padre, avvocato in Vaticano. Il piccolo Eugenio è un bimbo serio,
studioso, di salute cagionevole, ma dotato di una forte volontà, che lo spinge
ad compiere il suo dovere anche a costo della salute.
Proprio a causa dei problemi di salute, i suoi
studi per diventare sacerdote si svolgono al di fuori del seminario presso
istituti laici. Questo gli dà la possibilità di venire in contatto con persone
di tutti gli ambienti e di diverse convinzioni, conferendogli un’apertura
mentale non comune a quell’epoca.
Ordinato sacerdote, svolge all’inizio la funzione
di cappellano in diversi istituti religiosi, fra cui quello dell’Assunzione. Ma
il suo valore culturale e spirituale fa sì che il Papa lo mandi, nel 1917, come
Nunzio a Monaco di Baviera, capitale allora del Regno di Baviera, e
successivamente a Berlino come Nunzio per tutta la Germania.
Dopo la prima guerra mondiale, la storia del
Nunzio Pacelli diventa grande storia. Pacelli si spende con viva carità per
aiutare la popolazione tedesca travagliata da gravi difficoltà economiche.
Chiamato a Roma come segretario di Stato nel 1930, svolge un ruolo decisivo
nella formulazione dell’enciclica Mit
brennender Sorge (Con bruciante ansietà) di Pio XI, nella quale viene
condannata l’ideologia nazista, insieme alle persecuzioni inflitte da Hitler ai
cattolici in spregio al concordato del 1933 con la Santa Sede.
Alla prima guerra mondiale segue la seconda,
ancor più atroce della prima. Pacelli è stato appena eletto papa col nome di
Pio XII, e vive con angoscia quegli avvenimenti. Lancia numerosi appelli per la
pace e contro le persecuzioni nei confronti degli ebrei, ma quando viene a
sapere che un appello al Reich in favore degli ebrei da parte dei vescovi
olandesi ha causato l’assassinio di quarantamila ebrei, è costretto a cambiare
strategia.
Mediante messaggi riservati dà ordine ai preti e
a tutti gli ordini religiosi di accogliere e nascondere i perseguitati. È così
che la Chiesa salverà più di ottocentomila ebrei, tra l’indifferenza degli
Stati alleati che pur essendo a conoscenza dello sterminio, e avendo mezzi
sterminati a disposizione, nulla fecero per impedirlo.
Nello stesso tempo Pio XII si occupa delle
popolazioni civili, oppresse dalla fame e dai bombardamenti, assiste i
prigionieri di guerra, instancabile nella sua opera di carità.
Tutto queste e molte altre notizie vengono
illustrate con grande abilità nel libro dell’Avv. Artiglieri, che è anche
Presidente del Comitato Papa Pacelli che si adopera per la causa di
beatificazione.
È un fatto estremamente grave che, a quasi
sessant’anni dalla morte di questo santo e grande Papa la causa di
beatificazione non sia ancora giunta a conclusione. Ancora più grave è che a
Gerusalemme, nello Yad
Vashem, la Chiesa cattolica sia citata nella stessa stanza dei persecutori
degli ebrei insieme al Reich di Hitler, e che una mendace scritta rimproveri a
Pio XII presunti “silenzi” sulla persecuzione. Gli ebrei che subito dopo la
guerra riconobbero e ringraziarono questo grande e santo Papa che ne aveva
salvato centinaia di migliaia inspiegabilmente si sono trasformati nei suoi
peggiori detrattori.
MARIA
ANTONIETTA NOVARA
ARTIGLIERI E., Pio XII. Il Papa della carità
Gorle
(BG), Editrice Velar, 2015
pp. 48, € 3,50.
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