Dobbiamo ricordare che negli ultimi tempi "vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò
il profeta Daniele, stare nel luogo santo"
(Mt. 24, 15), e che "sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi
portenti e miracoli, così da indurre in errore , se possibile, anche gli
eletti" (Mt. 24, 24)? Sarà comunque logico che l'Anticristo, presente in
ogni tempo (II Tes. 2, 7 - I Gv. 2, 18; 4, 3), debba essere abile ingannatore.
Ma dove sta oggi l'inganno peggiore?
E allora quale meraviglia se il provato
scaltro e falso maestro rilascia ai giornalisti una verità, utile a lui e alla
sua dottrina?
È ormai evidente che la legge Cirinnà, che ha
istituito il matrimonio omosessuale, ha fatto fiasco. La maggioranza dei
sodomiti e delle lesbiche non hanno interesse a impelagarsi in legami legali né
a formare famiglie con prole. D'altronde, nessuno come loro è cosciente della
precarietà dei loro rapporti. Quanto alla massa eterosessuale raggirata con le
proclamazioni di libertà e diritti uguali per tutti e con la misericordia
bergogliana, una volta dato il consenso, è stata naturalmente ripresa dal buon
senso e dalla diffidenza verso strani concorrenti nel beneficiare delle
provvidenze sociali riservate ai coniugi e alle famiglie. Inoltre i
transessuali non sono mai stati simpatici, soprattutto alle donne, alle quali
la gran parte di loro fa concorrenza.
Perciò Bergoglio, nella sua apparentemente
informale e ricorrente conferenza stampa sull'aeroplano, si è lanciato contro
gli internazionali demolitori della famiglia, che persino nelle scuole fanno
valere la teoria del gender.
Quanti ingenui cattolici o presunti tali,
insidiati dai dubbi, hanno tirato un sospirone di sollievo, e si sono rivoltati
a vilipendere i maligni retrogradi che avevano inteso mettere loro pulci
nell'orecchio!
E voilà! Il gioco di prestigio è riuscito! Ma
per non lasciare che qualcuno con certe deduzioni rovinasse l'impostura già
stabilita, l'uomo venuto dalla fine del mondo ha precisato che omosessuali e
transessuali non sono da condannare. Gesù non li scaccerebbe, ha detto. Sicché
ha fissato la sua affermazione secondo cui egli non ha facoltà di giudicarli.
Ha ricordato d'aver ricevuto un tale che da uomo si era fatto donna ed era
felice della mutazione. Comunque sia, ha ripetuto, il peccato non risulta da un
comportamento, ma è oggetto di esame morale, caso per caso, nelle sedi
opportune. E poteva forse smentirsi l'amico di Pannella, della Bonino e di
Scalfari?
Il diavolo fa le pentole, non i coperchi. Il
ridicolo dello strale scagliato contro i propugnatori del gender, nemici della
famiglia, sta nel fatto che egli dichiarò di astenersi dall'interferire nella
legislazione dello stato laico, quando esso emanò la legge Cirinnà, esiziale
per la famiglia, e nel fatto che egli lascia correre circa il divorzio,
l'aborto, la pornografia e altri vizi legalizzati, grandi rovine per la
famiglia.
Ma qual è il succo della commedia aerea? Con
un ortodosso giro di valzer, che ha dato armi agli scaltri e agli ottimisti
difensori dell'occupante il Trono di Pietro, costui ha ribadito l'ereticissima
teoria e prassi che abolisce la certezza della Legge di Dio, che fa affidamento
sulla coscienza individuale e assegna il predominio alla misericordia (presunta)
sulla giustizia e sulla verità.
Piero
Nicola
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