mercoledì 27 agosto 2014

I piani alti della sapiente pedofilia

I piani alti della sapiente pedofilia

Sotto l’ermellino neopagano

 I buonisti che versano lacrime psicosociologiche sulle disgustose imprese dei pedofili  – uso della prostituzione minorile, commercio di immagini orribili, sevizie e uccisioni rituali di minori – si sottraggono tuttavia all'obbligo di salire alle fonti alte del male.
 Si ha pertanto il sospetto che ingegnosi persuasori/dirottatori inducano l’indagine criminologica ad insistere sulle cause periferiche dell'orrore, l'incontinenza e la protervia della borghesia danarosa e gaudente, l'avidità delle madri mezzane, l'incoscienza delle giovanissime prostitute,  ad esempio.
 Si ha la sensazione che in alto sito si desideri evitare il qualunque avvicinamento ai santuari thanatofili, nei quali una pregiata, insindacabile e intoccabile cultura almanacca e promuove la perversione totale/finale dei popoli cristiani.
 La prima causa delle turpitudini, infatti, è il trasbordo dell'Occidente dalla razionalità cristiana all’irrazionalismo pagano/dionisiaco, una caduta che il potere culturale/oscurantista ha organizzato con scienza squisita, nascondendo la tenebrosa corruzione negli splendori (presunti) della mitologia classica.
 La torbida, elementare ferocia della religiosità arcaica, dopo esser passata attraverso il porno-delirio di uno raffinato squadrone di intellettuali da porcile - Donatien Alphonse François de Sade, Max Stirner, Friedrich Nietzsche, Otto Weininger, Tristan Tzara, Henri Miller, Jean Paul Sartre, Simone De Beauvoir, Georges Bataille, Herbert Marcuse, il metafisico del sesso Julius Evola, Jacob Taubes, Elemire Zolla, Giovanni, Testori, Sergio Quinzio  ecc. - è entrata, a spron battuto, nel circuito della cultura di massa, sotto le vesti giovanili del piacere, riabilitato e festante nella California francofortese e nella Parigi del joli mai
 Dietro il palcoscenico porno-mistico, acclamati dai trombettieri che prosperano sulle rovine della falsa destra e della sinistra a misura del vespasiano, agiscono indisturbate le lobbies dei pervertiti dalle mani pulite, rispettate associazioni culturali per delinquere, invano denunciate dal disperato coraggio del Telefono Arcobaleno. 
 Ora Nume e Lume dell’oligarchia libertina è l'editoria iniziatica, che ha prodotto un’enorme quantità di libri per specialisti aperti in tutte le direzioni del morbido vizio e della tagliente ferocia. 
 L'aggiornato catalogo si estende dai caliginosi testi dell’ateologo Pierre Klossowski (fratello del celebrato pittore di fanciulli Balthus) un autore, che, nella follia di Nietzsche, ha contemplato l’esito meraviglioso della vita orientata al turpe e al subumano, ai saggi di James Hillman, teologo delle malattie mentali  (il suo assioma fondamentale proclama che “la pazzia è una dea”) e apologeta delle divine devianze, connesse alla paranoia, dal californiano Marcuse dal neo-francofortese Taubes.
 Sopra l’armoniosa linea culturale, è collocata la  dottrina tantrica di Mircea Eliade, (ectoplasma buddista, magnificamente smascherato e descritto da Renato Dal Bosco), sapienza il cui messaggio fu  rilanciato dal defunto professor Elémire Zolla:il maestro procede fino al rito supremo, quando introduce una vezzosa e mestruata dodicenne con cui amoreggerà, per coinvolgere alla fine anche il discepolo, che dovrà in seguito offrire una undicenne al maestro” (Corriere della Sera, Cultura e Spettacolo, 6 novembre 1995).
 L’audacia iniziatica di Zolla si arrestava alla dodicenne, e non diceva nulla sull’età e sul ruolo del discepolo invitato.
 Il venerato Roberto Calasso, nell’autunno del 1997, nella prima pagina dell’autorevole Corsera, quotidiano dei benpensanti, interpretava come amplesso sacro la violenza sessuale sui minori: “Il corpo delle ninfe [dodicenni e undicenni] è il luogo stesso di una conoscenza terribile, che dà la chiaroveggenza”.
  Data queste premesse sapienziali non è difficile indovinare l’esito finale: le lezioni oxfordiane di Calasso, presentano, nella cornice della giungla salottiera, la nuova ed estrema spiritualità.
 Oxford è una sede ideale per le prestazioni di quel genere, lo ha sottolineato Massimo Caprara in un capitolo della sua opera (“Gramsci e i suoi carcerieri”) dedicato all’iniziato Piero Sraffa e ai suoi amici.
  Sorprende e provoca disagio quello che un esponente della disgregata e fortunatamente defunta cultura della destra polifrenica, Mario Bernardi Guardi, nella vacua cupidigia di stravaganza, scriveva, nel benpensante quotidiano “Tempo” del 20 febbraio 2000, a proposito del saggio calassiano: “Lolita è un demone immortale travestito da bambina, in un mondo dove i nympholeptoi [termine inconsueto, che indica, nascondendoli nella nube della ricercatezza filologica, i razziatori di bambini a scopo sessuale - i pederasti, quando decidessimo finalmente di abolire il quasi vezzeggiativo e indulgente termine “pedofili”] possono scegliere soltanto tra essere considerati criminali o psicopatici. … Ninfa è il «medium» dove gli dei e gli uomini avventurosi (sic!) s’incontrano”.
 In realtà, Calasso è stato uditore di Jacob Taubes e di Pierre Klossowski, autori che si sono opposti al decalogo di Mosé e alla redenzione di Cristo, lodando e sacralizzando la trasgressione mistica.
 Nell’estate del 2000, i quotidiani hanno ricordato le ributtanti prodezze pederastiche consumate negli asili e vantate, senza ombra di ritegno, da Daniel Cohn-Bendit, uno dei più coerenti discepoli di Taubes.
 Le imprese rivoluzionarie di Cohn-Bendit dimostrano, in modo inequivocabile che la zavorra iniziatica progetta l’affondamento della civiltà  occidentale in una fogna. E’ questa la terra promessa della nuova rivoluzione, promossa dagli stregoni officianti nell'invincibile banca thanatofila? E' questa la via americana alla felicità? E' questo l'orrore che i cattolici non devono giudicare secondo secondo giusto giudizio?

Piero Vassallo

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