Il
suicidio della teologia conciliare
Un inascoltato
avvertimento della Beata Vergine
Christopher A. Ferrara, presidente dell'influente associazione degli avvocati americani, è autore di un saggio, "Il segreto ancora nascosto", edito in Italia dall'Associazione Madonna di Fatima.
Il
testo in questione è stato scritto per dimostrare l'esistenza di una
rivelazione della Madonna ai pastorelli di Fatima sull'incombente crisi della
fede cattolica, annuncio in un primo tempo taciuto per non allarmare i fedeli
in seguito censurato per nascondere una profezia che smentiva le illusioni
intorno al rinnovamento ecclesiale festosamente celebrato dal partito dei modernizzanti,
elevati al potere dal vento del concilio innovatore.
A
dimostrazione della sua tesi, Ferrara cita l'allarmato e tempestivo commento ai
messaggi di Fatima, formulato dal card. Eugenio Pacelli, il futuro Pio XII.
La
dichiarazione del card. Pacelli fu rilasciata nel 1931, quando molti prelati
pensavano che l'errore modernista fosse stato confutato e liquidato in via
definitiva: "Sono preoccupato per i messaggi della Beata Vergine alla
piccola Lucia di Fatima. Questo insistere da parte di Maria sui pericoli che
minacciano la Chiesa, è un avvertimento divino contro il suicidio per
alterazione della Fede, nella Sua liturgia, nella Sua teologia e nella Sua
anima. ... Sento intorno a me gli innovatori che vogliono smantellare la Sacra
Cappella, distruggere la fiamma universale della Chiesa, respingere i suoi
ornamenti, infliggerle il rimorso per il suo passato storico".
Certamente ispirata
dalla rivelazione di Maria ai pastorelli di Fatima è anche l'Enciclica
"Humani generis", pubblicata da Pio XII nel 1950, anno che i
modernizzanti giudicano sprezzantemente trionfale.
In quel
prezioso documento (detestato e censurato dai teologi festanti nel fumo di
satana) sono, infatti, elencati e confutati gli errori e le illusioni che circoleranno durante le sedute del Concilio ecumenico
Vaticano II e che trionferanno nella teologia infuriante nei disastrosi/devastanti
anni del post concilio.
Pio
XII, ad esempio, confutò l'infondata e avventurosa opinione, sostenuta da Karl
Rahner, il gesuita tedesco che in seguito fu uno dei protagonisti del Vaticano
II, sede propizia alla divulgazione del cristianesimo anonimo, la
dottrina avventizia, che ha potenziato l'errore ecumenista (a suo tempo
condannato da Pio XI) diffondendo la sentenza temeraria, secondo cui "Dio
non può creare esseri intelligenti senza ordinarli e chiamarli alla visione
beatifica".
Profeticamente Pio XII
affermò che, per mezzo di una tale dottrina, "viene distrutto il vero
concetto di peccato originale", distruzione oggi ben visibile nel
vuoto dei confessionali.
La
"Humani generis" denunciava inoltre la dissidenza dalla tradizionale
dottrina della transustanziazione, che il delirio dei teologi modernizzanti
(abbacinati dagli errori di Hegel e di Heidegger) accusava di aver fondamento
"su un concetto antiquato di sostanza, in modo da ridurre la presenza
reale di Cristo nell'Eucarestia ad un simbolismo".
Di qui celebrazioni
liturgiche piatte e dissennate, che sembrano correre all'inseguimento della
messa avvilita e profanata dal disgraziato eresiarca Martin Lutero.
Ovviamente
la perfetta apostasia è impossibile. È stato invece attuato (giusta la
puntuale denuncia di Romano Amerio e le aggiornate analisi di Enrico Maria
Radaelli) un vago stato d'animo che indirizza i fedeli a porre l'amore al posto
del Logos, la volontà prima dell'intelletto, la libertà in luogo della legge,
il sentimento sopra la ragione.
Che la
fonte dei timori manifestati da Pio XII sia la rivelazione di Fatima è una
opinione confermata da autorevoli prelati oltre che da teologi di scuola
lefebvriana. .
Ferrara
cita, ad esempio, il card. Silvio Oddi il quale, il 17 marzo 1990, dichiarò che
il Terzo Segreto "ci sta mettendo in guardia contro la minaccia di
apostasia nella chiesa".
Nel 1995 l 'autorevole e dotto
cardinale Luigi Ciappi dichiarò, dal suo canto, che "Nel Terzo Segreto
viene predetto, tra le altre cose,che la grande apostasia nella Chiesa parte
dal suo vertice".
Quando
si considerano i frutti tossici e fumosi maturati dallo spirito del
Vaticano II, ad esempio la improvvisa defezione di 55.000 sacerdoti,
l'irruzione in scena di comunità vaneggianti, il progressivo allontanamento dei
fedeli dai confessionali, gli spaventosi abusi liturgici, le insensate e
grottesche adunate inter religiose ad Assisi, l'incontenibile chiacchiera dei preti
di strada, la manica eccessivamente larga dei tribunali ecclesiastici, che
giudicano le cause di nullità del matrimonio
le incaute e inquietanti concessioni di Francesco I al dissennato
relativismo di Eugenio Scalfari, e, all'orizzonte, la comunione ai divorziati
risposati, diventa difficile non credere nelle ragioni dell'allarma lanciato da
Pio XII al seguito delle rivelazioni a Lucia di Fatima.
L'ascolto
delle sgangherate prediche dei gagà teologizzanti, che parlano sotto
l'influsso di filosofie sorpassate e ridotte allo stato cadaverico, fanno
risalire alla memoria le parole di Pio XII, che accusava i teologi eterodossi
di sostenere "che la nostra filosofia difende erroneamente l'opinione
che si possa dare una metafisica vera ... mentre disprezzano questa filosofia
esaltano le altre, sia antiche che recenti".
La
convinzione che esista un terzo, taciuto segreto di Fatima, cioè una
spiegazione della visione tragica e oscura descritta da suor Lucia e
interpretata con intenzione riduttiva dal cardinale Tarcisio Bertone,
che vi ha letto la profezia dell'attentato a Giovanni Paolo II. Interpretazione
inattendibile, che è stata contestata apertamente e confutata dagli scrittori
cattolici Antonio Socci e Solideo Paolini. Quest'ultimo ottenne la conferma
dell'esistenza di due testi del terzo segreto del cardinale Loris Capovilla,
che fu segretario di Giovanni XXIII e collaboratore di Paolo VI.
Il
saggio di Ferrara, che può esser ordinato scrivendo a fatima.roma@ngi.it, in definitiva, si raccomanda quale chiave di lettura della crisi [1], che il
goffo trionfalismo post-conciliare tenta invano di nascondere ai fedeli in
angoscia.
Piero
Vassallo
[1] Nel quotidiano "Libero" del 7 settembre 2014,
Antonio Socci ha pubblicato un articolo, "Torna la Teologia della Liberazione,
Bergoglio premia i preti rossi e punisce i ratzingeriani doc", che
descrive la confusione galoppante ai vertici della Chiesa cattolica,
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