lunedì 8 settembre 2014

Un inascoltato avvertimento della Beata Vergine

Il suicidio della teologia conciliare

Un inascoltato avvertimento della Beata Vergine


Christopher A. Ferrara, presidente dell'influente associazione degli avvocati americani, è autore di un saggio, "Il segreto ancora nascosto", edito in Italia dall'Associazione Madonna di Fatima.
 Il testo in questione è stato scritto per dimostrare l'esistenza di una rivelazione della Madonna ai pastorelli di Fatima sull'incombente crisi della fede cattolica, annuncio in un primo tempo taciuto per non allarmare i fedeli in seguito censurato per nascondere una profezia che smentiva le illusioni intorno al rinnovamento ecclesiale festosamente celebrato dal partito dei modernizzanti, elevati al potere dal vento del concilio innovatore.
 A dimostrazione della sua tesi, Ferrara cita l'allarmato e tempestivo commento ai messaggi di Fatima, formulato dal card. Eugenio Pacelli, il futuro Pio XII.
 La dichiarazione del card. Pacelli fu rilasciata nel 1931, quando molti prelati pensavano che l'errore modernista fosse stato confutato e liquidato in via definitiva: "Sono preoccupato per i messaggi della Beata Vergine alla piccola Lucia di Fatima. Questo insistere da parte di Maria sui pericoli che minacciano la Chiesa, è un avvertimento divino contro il suicidio per alterazione della Fede, nella Sua liturgia, nella Sua teologia e nella Sua anima. ... Sento intorno a me gli innovatori che vogliono smantellare la Sacra Cappella, distruggere la fiamma universale della Chiesa, respingere i suoi ornamenti, infliggerle il rimorso per il suo passato storico".
 Certamente ispirata dalla rivelazione di Maria ai pastorelli di Fatima è anche l'Enciclica "Humani generis", pubblicata da Pio XII nel 1950, anno che i modernizzanti giudicano sprezzantemente trionfale.
 In quel prezioso documento (detestato e censurato dai teologi festanti nel fumo di satana) sono, infatti, elencati e confutati gli errori  e le illusioni che circoleranno  durante le sedute del Concilio ecumenico Vaticano II e che trionferanno nella teologia infuriante nei disastrosi/devastanti anni del post concilio.
 Pio XII, ad esempio, confutò l'infondata e avventurosa opinione, sostenuta da Karl Rahner, il gesuita tedesco che in seguito fu uno dei protagonisti del Vaticano II, sede propizia alla divulgazione del cristianesimo anonimo, la dottrina avventizia, che ha potenziato l'errore ecumenista (a suo tempo condannato da Pio XI) diffondendo la sentenza temeraria, secondo cui "Dio non può creare esseri intelligenti senza ordinarli e chiamarli alla visione beatifica".
 Profeticamente Pio XII affermò che, per mezzo di una tale dottrina, "viene distrutto il vero concetto di peccato originale", distruzione oggi ben visibile nel vuoto dei confessionali.
 La "Humani generis" denunciava inoltre la dissidenza dalla tradizionale dottrina della transustanziazione, che il delirio dei teologi modernizzanti (abbacinati dagli errori di Hegel e di Heidegger) accusava di aver fondamento "su un concetto antiquato di sostanza, in modo da ridurre la presenza reale di Cristo nell'Eucarestia ad un simbolismo".
 Di qui celebrazioni liturgiche piatte e dissennate, che sembrano correre all'inseguimento della messa avvilita e profanata dal disgraziato eresiarca Martin Lutero.  
 Ovviamente la perfetta apostasia è impossibile. È stato invece attuato (giusta la puntuale denuncia di Romano Amerio e le aggiornate analisi di Enrico Maria Radaelli) un vago stato d'animo che indirizza i fedeli a porre l'amore al posto del Logos, la volontà prima dell'intelletto, la libertà in luogo della legge, il sentimento sopra la ragione.
 Che la fonte dei timori manifestati da Pio XII sia la rivelazione di Fatima è una opinione confermata da autorevoli prelati oltre che da teologi di scuola lefebvriana. .
 Ferrara cita, ad esempio, il card. Silvio Oddi il quale, il 17 marzo 1990, dichiarò che il Terzo Segreto "ci sta mettendo in guardia contro la minaccia di apostasia nella chiesa".
 Nel 1995 l'autorevole e dotto cardinale Luigi Ciappi dichiarò, dal suo canto, che "Nel Terzo Segreto viene predetto, tra le altre cose,che la grande apostasia nella Chiesa parte dal suo vertice".
 Quando si considerano i frutti tossici e fumosi maturati dallo spirito del Vaticano II, ad esempio la improvvisa defezione di 55.000 sacerdoti, l'irruzione in scena di comunità vaneggianti, il progressivo allontanamento dei fedeli dai confessionali, gli spaventosi abusi liturgici, le insensate e grottesche adunate inter religiose ad Assisi, l'incontenibile chiacchiera dei preti di strada, la manica eccessivamente larga dei tribunali ecclesiastici, che giudicano le cause di nullità del matrimonio    le incaute e inquietanti concessioni di Francesco I al dissennato relativismo di Eugenio Scalfari, e, all'orizzonte, la comunione ai divorziati risposati, diventa difficile non credere nelle ragioni dell'allarma lanciato da Pio XII al seguito delle rivelazioni a Lucia di Fatima.
 L'ascolto delle sgangherate prediche dei gagà teologizzanti, che parlano sotto l'influsso di filosofie sorpassate e ridotte allo stato cadaverico, fanno risalire alla memoria le parole di Pio XII, che accusava i teologi eterodossi di sostenere "che la nostra filosofia difende erroneamente l'opinione che si possa dare una metafisica vera ... mentre disprezzano questa filosofia esaltano le altre, sia antiche che recenti".
 La convinzione che esista un terzo, taciuto segreto di Fatima, cioè una spiegazione della visione tragica e oscura descritta da suor Lucia e interpretata con intenzione riduttiva dal cardinale Tarcisio Bertone, che vi ha letto la profezia dell'attentato a Giovanni Paolo II. Interpretazione inattendibile, che è stata contestata apertamente e confutata dagli scrittori cattolici Antonio Socci e Solideo Paolini. Quest'ultimo ottenne la conferma dell'esistenza di due testi del terzo segreto del cardinale Loris Capovilla, che fu segretario di Giovanni XXIII e collaboratore di Paolo VI.
 Il saggio di Ferrara, che può esser ordinato scrivendo a fatima.roma@ngi.it, in definitiva, si raccomanda quale chiave di lettura della crisi [1], che il goffo trionfalismo post-conciliare tenta invano di nascondere ai fedeli in angoscia.

Piero Vassallo






[1]  Nel quotidiano "Libero" del 7 settembre 2014, Antonio Socci ha pubblicato un articolo, "Torna la Teologia della Liberazione, Bergoglio premia i preti rossi e punisce i ratzingeriani doc", che descrive la confusione galoppante ai vertici della Chiesa cattolica,

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