Un segno di vitalità intellettuale dal margine
destro
La coraggiosa sfida di
Rosalia Longo al razzismo chic
Gli
studiosi fedeli ai princìpi di quella destra italiana, che è stata umiliata,
alienata e liquidata dalla piramidale insipienza di un innominabile, spregevole
politicante, lavorano, in ordine sparso e con mezzi inversamente proporzionati
alla loro intelligente fatica, alla ricostruzione della perduta identità
culturale.
Lontano
dagli incensati altari dei vizi mortiferi e dalla futile allucinazione
scientista, operano i credenti nella
invincibile/irriducibile ragione dell'ordine civile.
Una
vivace e ardita minoranza di studiosi anticonformisti, giovani e meno giovani,
è severamente/sapientemente impegnata al riscatto e al rinnovamento degli ideali
umiliati e scialacquati da un gagà rampante nel vuoto mentale.
Coraggiosi
e saggi esploratori della vera cultura sperano nella futura manifestazione di
un'entità politica capace di raccogliere e mettere in circolo le idee della
tradizione, che rappresentano fedelmente le profonde ragioni della rinascita
nazionale dopo le rovine a destra e a sinistra.
Da
Solopaca, animoso centro della nobile provincia beneventana, si segnala - ad
esempio - l'attività instancabile dei
redattori della rivista felicemente intitolata "L'Altra voce",
( rivistalaltravoce@gmail.com tel. 0824971655) fondata dal compianto Domenico
Longo e ora diretta con mano sicura e forte pensiero dalla sua giovane figlia,
Rosalia, che si avvale della preziosa collaborazione di Arcangelo Santoro,
Ulderico Nisticò e Ercolina Milanesi.
Con
atto di audacia, infatti Rosalia Longo lancia il guanto di sfida al
trionfante/squillante partito dell'eugenetica e alla politica che riduce la
spese a sostegno dei portatori di handicap.
Il razzismo democratico
e progressivo ha sede nei fiumi carsici nei quali corrono all'impazzata le
mitologie americane spurgate della liquidazione sodomitica del sistema
progressista.
Nel
fascicolo della sua bella e coraggiosa rivista, in uscita a fine agosto,
Rosalia riprende e commenta favorevolmente il matrimonio celebrato in una
chiesa cattolica da Marta e Mauro, due giovani affetti da sindrome down.
Audacemente
Rosalia sfida la criminale e bestiale legge, che conferisce un potere disumano
alla medicina abortista, e sostiene che
"nonostante il loro stato cognitivo e fisico sia considerato ridotto
rispetto ad una persona non affetta da sindrome down, questi due ragazzi sono
pienamente in grado di stare insieme, di mantenere saldo il loro rapporto e di
affrontare i loro problemi anche meglio di due fidanzati comuni".
Di qui una
affermazione autenticamente rivoluzionaria: "non sono loro le persone
limitate, come molti pensano, ma siamo noi che non cogliamo la bellezza delle
cose più semplici. Queste persone invece lo fanno e ci riescono con una
spontaneità commovente, che ormai è rara in questo mondo cinico, che ci
allontana sempre più dai reali valori e dai veri sentimenti".
L'apprezzamento di
Rosalia per gli ultimi vanamente adulati dalla chiacchiera politichese,
e la rivendicazione del loro diritto a prendere parte alle oneste gioe, che non
sono negate agli altri mortali, svelano orizzonti nuovi e propriamente rivoluzionari
alla destra appartenente a un nobile futuro, che non tarderà a venire.
Si
disegna, infatti, l'alternativa a un'epoca avvelenata dal folle potere, che
l'accecamento ultimo dei progressisti conferisce alle voglie insane e
turpi di genitori che si rivolgono ai raccapriccianti laboratori, costruiti
secondo le regole contro natura, dettate dalla fantasticheria alchemica
imperversante nell'universo dei progressisti per il regresso a Babele.
Il fine di tali
parodistici genitori è ottenere figli specialmente belli perché la loro pelle
ha il colore desiderato e i loro occhi colori conformi ai precetti effimeri ma
imperiosi del salotto buono. Per un tale miserevole risultato la
thanatofilia in camice bianco non esita a sacrificare le vite umane
irriducibili all'eletto gusto dei sedicenti genitori. La rivista
anticonformista "L'Altra Voce", pertanto conquista un
posto speciale e prestigioso nell'avanguardia, che sta preparando una credibile
alternativa al potere degli stregoni al lavoro dietro la desolata scena della
politica asservita alla follia del desiderio mortifero.
Si
tratta di una alternativa che albeggia nei desideri dei giovani disgustati
dall'immoralità e dalla potenza dell'ipocrisia al servizio della pseudo-scienza
e dalla politica insensata.
Piero Vassallo
Coraggioso.
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