Si è
scritto molto, si è detto il necessario su Evola, né serve aver letto tutto su
di lui. Molti che ne hanno preso di mira gli errori, ne hanno discusso in modo
parziale, trascurando il lato cattivante e senza pervenire a disperderne il
fascino esercitato sui miscredenti o sui fedeli dubbiosi e insoddisfatti.
Nell'attuale crisi del cattolicesimo costoro sono legione e preda delle favole,
tra le quali grandeggia ancora quella evoliana.
Evitiamo di entrare nel complesso sistema filosofico,
storico, spiritualista e politico evoliano, per estrarre da esso i capi
essenziali che fanno maggior presa sulle menti e che di esso nascondono i falsi
sostegni.
Le sue
aporie risultano dalla negazione del Dio personale e creatore, cui viene sostituita
un'indefinita divinità gratificante chi giunga a partecipare di essa; risultano
dalla distinzione degli uomini in dotati e non dotati: per trascendere la
realtà sensibile attraverso la via esoterica (superiore razza spirituale,
aristocrazia cui è consentita un'etica differenziata); risultano da uno
storicismo alla rovescia, ossia da un'involuzione dell'umanità rispetto a un'ancestrale
e mitica età dell'oro (Rivolta contro il
mondo moderno); risultano dal conseguente abbandono della via della mano destra (morale
tradizionale e costruttiva) e bisogno, per gli iniziati, di elevarsi mediante
la via della mano sinistra,
consistente in pratiche eroiche (Cavalcare
la tigre), che distruggono la forma (vedi adozione dell'arte astratta) e
anche in pratiche orgiastiche, sebbene virili e che usano i sensi solo come
veicolo da abbandonare.
Le attrazioni esercitate sugli atei e sugli
apostati consistono nella critica al presente scaduto nel materialismo, nel
mercantilismo e nell'edonismo fine a se stesso, insomma nell'irreligiosità (salvo
forme di gnosi invertite e demoniache), consistono nel mito di un nobile e
ardito trascendimento, attraverso straordinari stati di coscienza che conducono
a godere di un Nirvana, pertanto a
una salvezza in cui si mantiene la propria
identità.
Ciò fa
leva sulla vanità dei creduli, i quali non ammetterebbero la propria
inettitudine, e sperano di potersi dare alle esperienze della scienza ermetica,
all'alchimia del solve et coagula, al
buddismo iniziatico o al tantrismo, secondo le personali inclinazioni.
Siamo
davanti a una seducente prospettiva di restaurazione dell'individuo integrale, che apprezza i le virtù militari, la razza
dello spirito, che nutre benevolenza verso
il prossimo e mira all'unione con il divino simboleggiato dal sole, mentre la
luna è il crepuscolo, e il culto della Madre Terra comporta l'irrimediabile
discesa nella materia e negli inferi.
Il
panorama del pensiero esposto dal barone Julius Evola può servire a spiegare
come la Destra, incredula e frustrata, si sia perduta in simili dottrine
sfuggendo alla ragione, abbandonandosi ai sogni irragionevoli, nonché viziati
da empietà.
Piero
Nicola
Nessun commento:
Posta un commento