giovedì 2 aprile 2015

LA PROPEDEUTICA DEL MAGISTER PIERO VASSALLO IN "FUTURO E TRADIZIONE" (di Luciana Serafino)

Fra le maggiori preoccupazioni che investono il campo della comunicazione vi è quella di trasmettere valori e  contenuti di valori che hanno contraddistinto le diverse civiltà, alle nuove generazioni.
Piero Vassallo, filosofo e ideologo a noi contemporaneo,ha deciso dunque di procedere  lungo questo percorso attraverso l’analisi della  politica attuale che ha assunto ad alibi la propria tradizione cattolica, in alcune circostanze,per giustificare la ricaduta delle proprie scelte sul piano economico nel secolo decimo nono e consegnarne le deduzioni, ripristinando una verità storicistica che gli deriva dai documenti per tramandarla ai giovani.
Futuro e Tradizione (Solfanelli 2013), mette in luce l’“errore del culto tributato alla libertà assoluta che oggi impedisce di vedere rimedi alla crisi causata dalla incontrollata, devastante azione degli speculatori”, causata ancora dall’essenziale formalismo dei decadenti-moderni scolastici i quali hanno artificiosamente fatto seguire all’annientamento dell’essere, “l’ebbrezza del formalismo”.
La ricerca di Piero Vassallo parte dall’anti-moderno di Maritain per giungere al potere economico di Raffaele Mattioli e Mario Monti, si snoda e trova la sua risoluzione nelle correnti di pensiero e nei vari ordini religiosi, nei dettami/dogmi degli Editti e dei Concili e nella loro ripercussione sui convincimenti e sui costumi (Simone Weil) dei catartici che già si erano trasformati  durante il Medio Evo, in romanzi esoterici e tra i quali egli inserirebbe Massimo Cacciari (anarchico nell’interpretazione del hatechon), seguito dall’eco di un nuovo anarchismo quale quello della “deragliata religione del Dalai Lama.
Di notevole interesse mi risulta poi lo spazio
dedicato a Nietzsche che, interpretando sul piano filologico il termine bonus/duonus , assiste al disfacimento del suo significante (bontà dell’uomo), a causa dell’intrusa irritabilità che lo modifica e giustifica persino l’invasato scismatico; così come pure il riferimento al filosofo Francesco Zambon secondo il quale, soltanto l’azzeramento metafisico potrebbe restituire all’uomo una pura entità.
Lo studio è un continuo invito alla riflessione e all’
approfondimento delle diverse problematiche attuali che trovano il loro assunto, secondo, ma non soltanto, la convinzione di Piero Vassallo nelle dicotomie dell’essere e del non essere, dell’ottimismo superficiale e del nichilismo di Schopenhauer, dei cristiani e dei democristiani cui soltanto la Chiesa , cosi come per la crisi del 1929, saprebbe porvi rimedio.
L’itinerario continua sfiorando il principio di Costamagna che sfocia nella politica di Angela Merkel  antagonista nella sua “pressione strozzina”, conseguenza dei “convergenti poteri della finanza apolide”.
Trovo bello e divertente il soffermarsi su alcuni passi dei Diari di Kierkegaard, ma più di tutti quello in cui lo studioso ravvisa il ruolo di Cristo:” venuto al mondo per salvare soltanto buone teste” e la cristianità di Piero Vassallo che tutta emerge nell’attribuire  al suo pensiero la pietà, propria degli uomini umili perché è nell’umiltà che gli uomini diventano nobili.
L’augurio ultimo che l’ideologo porge ai giovani è che costoro sappiano raccogliere questa eredità tesa alla espoliazione delle interferenze riduttive della dignità di cui l’umanità è chiamata ad essere testimone, ricorrendo magari alle sacre scritture e alle gesta dei patriarchi che hanno avuto in dono le verità rivelate e l’onere di conservarle, salvaguardarle e trasmetterle.
Tradizione e futuro/futuro e tradizione sono le due divergenze nel corso delle quali lo studioso ha inserito filosofi e ideologi illustrandone ora una tesi ora l’antitesi nel confronto con l’evoluzione e l’involuzione dell’uomo, a seconda dei frutti  ch’egli ha saputo produrre ai fini del progresso e non già del degenere.
Ritengo che la lettura di questo testo arricchirà i cultori della filosofia e della politica e lascio a loro il piacere di scoprire il significato dell’immagine di copertina e dell’interpretazione degli aspetti musicali di Richard Wagner e John Lennon e di tanti altri ancora riportati in sintesi quali i maestri della filosofia (Socrate, Aristotele, Giovanni Gentile,  Benjamin, Konler e Giambattista Vico),  da quell’ideologo d’eccezione che è Piero Vassallo.

Luciana Serafino 

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