Al grido di
guerra dei terroristi islamici il pensatoio progressivo risponde
lanciando ecumenici baci e proponendo oblique e castranti
insinuazioni. Si respira aria fritta e si emanano pie e progressive
flatulenze.
L'illustre
dietrologo Giulietto Chiesa, ad esempio, procura brividi, capogiri e
roventi sdegni ai suoi estremi lettori, insinuando che il terrorismo
giova ai governi europei.
E' dunque
probabile l'esistenza di mani reazionarie –
le mani dei servizi super segreti - che, in agguato
nell'ombra, organizzano e muovono i terroristi.
Le prove?
Sono evidenti all'acuto lettore dell'aggettivo segreti, che
qualifica i servizi e svela – a chi è iniziato ai misteri
della lettura fra le righe – la nascosta e censurata verità della
democrazia aperta in tutte le direzioni.
L'apertura
delle piste laiche e democratiche, tracciate da Giulietto Chiesa,
diventa occasione propizia all'immigrazione islamica. Tale è, senza
dubbio, il risultato dell'insinuazione della chimera pseudo
ecumenica, gridata nelle aule del Vaticano II, nella mente dei
democratici progressivi (belgi, in special modo).
Al
proposito non è lecito dimenticare l'incauta esortazione– Venite!
- gridata dal buonista, il belga
ad honorem Walter
Veltroni, in occasione di un memorabile viaggio nell'Africa
islamizzata.
Se
non che l'ingenuo invito agli immigrati, nel pensiero non vedente dei
Veltroni, laici,
cattolici e vaticani, non contemplava l'eventualità del terrorismo.
Sorge
la tentazione di supporre che i Veltroni
d'Italia e d'Europa abbiano dimenticato (o ignorato) la storia delle
invasioni islamiche e delle guerre combattute dai cristiani per
allontanate gli oppressori.
Per
valutare seriamente la necessità di resistere alla colonizzazione
islamica, sarebbe sufficiente una visita allo splendido borgo di Noli
e alle sue mura, elevate per contrastare la feroce espansione dei
maomettani in Liguria.
Nessuno può seriamente rigettare l'accertata,
sgradevole verità intorno all'inefficacia della memoria storica. Ma
il terrore islamico è uscito dai non letti libri di storia per
irrompere nella cronaca contemporanea. In nessun caso è dunque
ammessa l'ignoranza del pericolo islamico incombente anche sulle
organizzazioni sconvolte dal delirio buonista.
Vox
clamantis nel deserto buonista,
Giuliano Ferrara osa affermare che “non possiamo parlare
d'amore a chi ci odia”.
Di
qui la sfida lanciata sulla tenera faccia della diserzione
occidentale: “serve oggi agire dove tutto nasce, serve
opporre alla forza islamista nelle sue diverse manifestazioni fuori e
dentro i confini dell'Occidente, una soverchiante forza”.
E'
probabile che l'accorato appello di Ferrara cada nel vuoto scavato
dalla paura politicante in Europa. Rimane tuttavia una certezza
inconfutabile: l'Europa occidentale, ventre molle della civiltà
cattolica, sta pagando e continuerà a pagare il prezzo (di sangue)
del suo panciafichismo.
Il
concetto di tolleranza, rovesciandosi nella sopportazione di
immigrati intolleranti e fanatici, sta scuotendo le fondamenta
dell'Europa illuminista e (forse) sollevando il legittimo sospetto
sulle luci laiche e democratiche che hanno indicato il cammino
dell'Occidente moderno.
Piero Vassallo
Avevo inserito un commento , ma non risulta pubblicato. Pazienza. Grazie.
RispondiEliminaLuigi Ferrari
aloisius1961@gmail.com