lunedì 15 giugno 2015

Accorato appello al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti

Usciti dalla malinconica e asfissiante burloneria, gli italiani di Liguria si augurano che la Sua amministrazione affronti e possibilmente risolva almeno alcuni dei dolorosi/annosi problemi incombenti sulla loro regione.
 Presumo di interpretare il pensiero dei numerosi amici e lettori che mi hanno scritto o telefonato in questi giorni, proponendole un sommario/parziale elenco delle aspirazioni e dei legittimi desideri, che non sono stati soddisfatti dalla precedente amministrazione e in via preliminare sottometto al suo giudizio il catalogo degli errori da evitare:

I. scongiurare drasticamente e scoraggiare lo sconcio spettacolo della battaglia degli eletti intesi a conquistare un qualunque seggio da assessore (conquista solitamente dissociata dalle competenze eventuali del candidato) e puntare, invece, alle professioni degli eletti. Le rammento al proposito che l'incarico di assessore alla sanità fu affidato dal generico destro Biasotti a un valente ingegnere (Roberto Levaggi) anziché a un medico. Fra gli eletti un medico c'era (Gianni Plinio) e fu nominato assessore alla cultura. Se Ella avrà la bontà di riflettere sull'infelice e sgangherante gioco biasottiano delle parti  non stenterà a capire le ragioni della sua solenne e meritata trombatura.

II. Se possibile eviti l'irritante ricorso a esperti calati da altre regioni e prenda caute e salutari distanze dal Cavaliere, uomo assiduamente impegnato nella furente distruzione del suo quasi felice passato.

III. Affronti immediatamente il problema della sanità e per farsi un'idea della sua dolente estensione si rechi in visita ai fatiscenti (e arcaici) padiglioni dell'Ospedale Duchessa di Galliera.

IV. Eserciti una pressione furiosa/urlante sul governo centrale affinché siano avviati a felice  soluzione i problemi dei trasporti: le tratte museali della linea ferroviaria Genova-Ventimiglia e la contrastata (da un pugno di primitivi) costruzione del terzo valico.

V. La regione gestisce i locali del Palazzo Ducale destinati alla cultura. La nomina dell'incaricato di tale gestione è una scelta strategica e non una fiche di consolazione, da gettare nelle mani tremanti del primo partito insoddisfatto. La cultura non deve essere umiliata da una scelta burocratica/partitica. 

VI. Istituisca una commissione per lo studio di provvedimenti atti a contrastare la tendenza dei liguri alla denatalità: lo spopolamento/invecchiamento della popolazione ligure (meno seicentomila abitanti in pochi decenni) è il più spinoso fra i problemi che la politica  propriamente detta deve affrontare (con urgenza illuminata).

VII. Per evitare un drastico declassamento, porto di Genova esige una complessa e costosa ristrutturazione. L'assessore ai trasporti ha dunque il compito di sollecitare l'autorità portuale e il ministero dei lavori pubblici per ottenere un sollecito avvio dei lavori indispensabili. 

 I suoi elettori - i c. d. moderati - sono in attesa di risultati brillanti, tali da capovolgere il sonno ligure - letargo che genera i pensieri e le scelte a umiliante struttura catatonica, che fanno l'eco-felicità del sinistra regressista.

Piero Vassallo

Nessun commento:

Posta un commento