lunedì 1 giugno 2015

Appello a Salvini

Promemoria e suggerimenti non richiesti e tuttavia (forse) utili a Matteo Salvini oggi alla guida del centrodestra per indiscutibili meriti conquistati sul campo


A

1. Rammentare la risposta del cardinale Consalvi a Napoleone, che dichiarava l'intenzione di abbattere la Chiesa cattolica: Non ci siamo riusciti noi preti in tanti secoli, non ci riuscirà lei in pochi anni. In Italia le costruzioni elevate per far dispetto alla Chiesa sono destinate a miseramente cadere.

2. Organizzare una squadra di uomini di cultura all'altezza della passione vivente negli elettori leghisti (penso al prof. Paolo Mangiante e al dr Alberto Rosselli e ai suoi giovani collaboratori).  

3. Non dimenticare mai che l'interesse della società italiana dipende dall'amicizia con la Russia di Putin.

4. Considerare che Forza Italia è una delle espressioni (anche se la meno devastante) di quella oligarchia liberale, laica (e vagamente massonica: Verdini) che è da sempre in conflitto con la tradizione italiana e con i reali interessi della nostra gente.

5. Riflettere sul disastro procurato alla Dc (e agli italiani) dagli alleati eterogenei (Pri, Psdi, Pli e Psi), quindi procedere con estrema cautela e fermezza nelle trattative con gli amici liberali, neo destri e lupeschi.

6. Tenere a debita distanza la suggestione neodestra in discesa dai recessi eleusini (frequentati dal lugubre Alain de Benoist) della Francia laica e crepuscolare.

7. Non trascurare il fatto che dietro la faccia simpaticamente borgatara di Carla Meloni agisce l'oscuro ex colonnello finiano Ignazio La Russa.

8. Quanto al partito che ammira e vanta le gaie imprese del cane bisessuale Dudù è conveniente obbedire alla prudenza che consiglia la lontananza di almeno due palmi dagli aperturisti.


B

1. Rammentare che spina velenosa nella vita italiana è la denatalità, causa del vuoto demografico e dell'invecchiamento della popolazione, due calamità che, oltre a gonfiare il deficit degli istituti previdenziali, attira emigranti indocili, quando non refrattari e ostili alla nostra tradizione. Di qui l'urgenza di provvedimenti intesi a proteggere le famiglie italiane e a premiare le premiare feconde. 

2. E' necessario rilanciare la politica produttivistica con cui l'Italia ha efficacemente  affrontato e la crisi del 1929 e la tragica situazione del secondo dopoguerra, cioè promuovere l'intervento dello stato nell'economia (ri)mettendo in campo istituti come l'IRI, piaccia o non piaccia alla Merkel e ai tirapiedi di .

3. L'impegno dei politici in vista del successo della buon amministrazione deve essere indirizzato esclusivamente al bene dei cittadini italiani, i quali, stanchi del parassitismo e del clientelismo al potere, capiscono e apprezzano le scelte finalizzate al bene comune e non ai vantaggi degli oligarchi e dei loro valletti.


 Piero Vassallo

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