Da Il
Terzo Libro dei Re (XIV, 21 - 26; XV, 1- 13):
"Roboamo
poi, figliuolo di Salomone regnò in Giuda. Quarantun anni aveva Roboamo, quando
cominciò a regnare. E regnò diciassette anni in Gerusalemme città eletta dal
Signore fra tutte le tribù di Israele, per stabilirvi il suo Nome. La madre sua
chiamavasi Naama, ed era Ammonita.
"E
Giuda fece il male al cospetto del Signore, ed essi lo irritarono più di quello
che avessero fatto con tutte le loro opere i padri loro.
"Perché
essi si eressero altari, e statue, e boschetti sopra tutte le alte colline, e
sotto ogni albero ombroso.
"E
oltre a questo eranvi nel paese dei giovani effeminati, i quali rinnovellarono
tutte le abominazioni delle genti, le quali il Signore distrusse all'arrivo dei
figli d'Israele.
"Or
l'anno quinto del Regno di Roboamo, Sesac re di Egitto venne a Gerusalemme. E
portò via i tesori della casa del Signore, e i tesori del re, e depredò ogni
cosa, e fino gli scudi d'oro fatti da Salomone".
"Il
diciottesimo anno del regno di Geroboam figliuolo di Nabat, regnò Abia sopra
Giuda.
"Egli
regnò tre anni in Gerusalemme: sua madre chiamavasi Maacha figlia di Abessalom.
"Ed
egli imitò in tutto i peccati fatti dal padre suo prima di lui; e il suo cuore
non fu sincero verso il Signore Dio suo, come il cuore di Davide suo avo.
"Ma
per amor di Davide il Signore Dio suo gli diede una lampada in Gerusalemme,
suscitando dopo di lui il suo figliuolo, e tenendo in piedi Gerusalemme.
"Perché Davide aveva operato rettamente
agli occhi del Signore, e non aveva deviato in nulla dai suoi comandamenti per
tutto il tempo di sua vita, eccettuato il fatto di Uria di Heth [...] E Asa suo
figliuolo gli succedette nel regno.
"Dunque
l'anno ventesimo del regno di Geroboam re d'Israele, regnò Asa re di Giuda
[....] E Asa fece quel che era giusto nel cospetto del Signore, come Davide suo
avo.
"E
tolse via dal paese gli effeminati, e lo
purgò da tutte le sozzure degli idoli fabbricati dai suoi padri.
"E
oltre a questo si levò d'intorno sua madre Maacha, affinché non fosse
sacerdotessa nelle cerimonie di Priapo, e del bosco che ella gli aveva
consacrato: ed ei rovinò la sua spelonca, e spezzò l'infamissimo simulacro, e
lo bruciò presso il torrente Cedron".
Levitico (20, 13):
"Se
uno pecca con un maschio come se questo fosse una donna, ambedue han fatto una
cosa esecranda: siano puniti di morte".
Piero Nicola
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