Se
la parola discende dal concetto il linguaggio inelegante e/o goffo è il sicuro
distintivo di una personalità refrattaria all'alto pensare.
Tale certezza, tuttavia, non esclude
l'esistenza di ingenti fortune, procurate dal pensare raso terra e dallo
squallido dire.
Imbonitori semianalfabeti, chiacchieroni
inclini alle filippiche politicanti, teologi aperti in tutte le direzioni della
vacuità/futilità, piazzisti di fumo accademico, comizianti striminziti, ignari
dell'abbondanza di parole raccolte nel vocabolario italiano, hanno scalato e
scalano i gradini alti della mondana gerarchia.
Scrosciano gli immeritati applausi e molti si
scandalizzano. Gli altri si rassegnano, considerando che il trionfo della
mediocrità non è il male supremo.
La tolleranza della mediocrità predicante non
può spingersi tuttavia fino all'approvazione del diluvio di accuse infamanti
lanciate all'indirizzo di Carlo Tavecchio, abile presidente dei pedatori
dilettanti sceso fatalmente in guerra con l'eleganza del parlare italiano.
Il goffo discorso sulle banane, infatti,
associa Tavecchio al vasto popolo dei parlatori ignari delle regole
dell'eloquenza (un tempo) propriamente detta.
In quel passato le persone incapaci di volare
sulle ali dell'eloquio elegante/forbito trovavano rifugio nell'avarizia di
parola e nella brevità tacitiana di discorso.
La democrazia ha sciolto le corde di
quell'antica verecondia e ha dato ali alle ruvide lingue. Di qui le banane
uscite dall'incauta bocca di Tavecchio, banane a ben vedere strutturalmente
democratiche, alle quali l'ipocrisia e l'invidia aggiungono la infame buccia
del razzismo (presunto).
Lo scandalo non è Tavecchio. Tavecchio
appartiene alla impetuosa/incontenibile fiumana dei parlatori senza qualità e
con pochi pensieri. Lo scandalo è il pettegolezzo elevato alla potenza di
ideologia buonista. Lo scandalo è il moralismo dei cialtroni. Lo scandalo è la
metamorfosi pettegola e bigotta dell'ideologia progressista.
Pettegola significa mediocre, stupida e
invidiosa. Pettegola è la indignazione generata dalla copula della vecchia
maligna con il mediocre arrampicatore, quello che vorrebbe poggiare le
democratiche natiche sulla poltrona destinata all'infelice ma competente
Tavecchio.
Chi è vittima dell'anacronistico fascino
esercitato dalla bella lingua ha difficoltà nel rapporto con l'eloquio
da bar dello sport, la "casa" mentale e sociale di Tavecchio, in
ultima analisi. E tuttavia il disgusto procurato dalla limacciosa e detestabile
onda dei pettegolezzi lo spinge irresistibilmente all'iscrizione all'ideale
partito bananiero di Tavecchio.
Piero Vassallo
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