giovedì 9 giugno 2016

COME I NOSTRI EROI PORTARONO LA LIBERTÀ (di Emilio Biagini)

Preparazione. “Mister President, ecco il rapporto della CIA sul Borboglistan. È in posizione strategica sulla rotta del petrolio e sembra che sul suo territorio abbia petrolio in abbondanza, che interessa molto ai nostri petrolieri e speculatori. È governato da un despota piuttosto ‘laico’ e c’è una piccola minoranza cristiana che viene rispettata.” “Capisco; attende ansiosamente che noi andiamo a portare la libertà e costruiamo la nazione borboglistanica col nostro infallibile metodo di ‘nation building’: controllo delle nascite, liberazione della donna, aborto libero e gratuito, rispetto dell’ambiente e dei ‘diversi’.
Esecuzione. Ruminando chewing-gum e salutati da mamme, figli, figlie, sorelle, fidanzate, amichetti e mignotte, partono i marines. Arrivano e sparano di qua e di là. Il despota “laico” fa una brutta fine, con un considerevole numero di danni collaterali (madri di famiglia, padri di famiglia, vecchi e bambini che si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato, e via discorrendo), mentre delegati e tecnici del paese portatore di libertà giunti in massa nel Borboglistan, con relative consorti, figli, figlie, sorelle, fidanzate, amichetti e mignotte, spiegano alla tv borboglistanica i pregi della libertà, del controllo delle nascite, della liberazione della donna, dell’aborto libero e gratuito, del rispetto dell’ambiente e (soprattutto) dei “diversi”. I borboglistanici, alieni da relativismo e con poche idee ben fisse in testa, tirano fuori i kalashnikov e cominciano a sparare anche loro. Si costituisce un governo fantoccio che promette indiscussa collaborazione con gli occupanti. Stranamente, sia tra i borboglistanici che tra i “ragazzi”, si riscontra un improvviso aumento della mortalità. Viene deviato l’unico fiume del Borboglistan per alimentare le ricche piscine di tipo californiano del campo trincerato che ospita delegati e tecnici del paese portatore di libertà, con relative consorti, figli, figlie, sorelle, fidanzate, amichetti e mignotte. Le cose vanno per le lunghe, mentre la mortalità, stranamente, continua a salire. A casa, madri, sorelle, figli, figlie, fidanzate, amichetti e mignotte dei marines cominciano a dimostrare per il rientro dei “ragazzi”. Nell’interesse della pace, i nostri eroi vengono riportati in patria, tra il magno gaudio di consorti, figli, figlie, sorelle, fidanzate e (soprattutto) amichetti e mignotte. Fanno eccezione alcuni eroi tornati in sedia a rotelle o chiusi in eleganti scatole di legno artisticamente avvolte nella bandiera nazionale. Il governo fantoccio che aveva promesso indiscussa collaborazione con gli occupanti viene prontamente fatto saltare in aria e i “diversi” vengono lapidati o bruciati vivi in massa.
Risultato. “Mister President, ecco il rapporto della CIA: il Borboglistan è diventato una repubblica islamica radicale, hanno proclamato la jihad e stanno sterminando tutti i cristiani.” “Ih, ih, ih, ih (ghigno mefistofelico), era proprio quello che volevamo.”

 EMILIO BIAGINI

Nessun commento:

Posta un commento