Nella milizia variegata della penna
controrivoluzionaria, vedo battersi uomini capaci e in buona fede a prescindere
dai loro possibili errori. Disgraziatamente e, direi quasi, umanamente,
qualcuno incappa in sviste imperdonabili.
Mi riferisco al lato religioso della realtà, che resta imprescindibile in
qualsiasi valutazione.
Non faccio mistero d'essere convinto sedevacantista, in particolare, aderente
alla Tesi di Cassiciacum; non condivido differenti idee su questo punto tutt'altro
che marginale, ma, pur sostenendo tale professione teologica, comprendo la
difficoltà per altri di persuadersene. Invece ritengo ci siano argomenti su cui
si possa largamente convenire, benché occorra richiamarvi l'attenzione a causa
di malaugurate distrazioni.
La politica, soprattutto, tende insidie. Ahimè,
debbo muovere la critica ad uno dei più valenti e coraggiosi scrittori e
giornalisti difensori della Chiesa, il quale ha elogiato Matteo Renzi per la
posizione da lui assunta nei riguardi della Russia di Putin. Il capo del
governo italiano, unico primo ministro occidentale intervenuto al Forum
economico di San Pietroburgo (dove gli europei hanno concluso accordi economici
nell'ambito delle sanzioni imposte alla Russia) si è distinto parlando a favore
di un equo superamento della divisione provocata dal conflitto in Ucraina
nonché dall'annessione della Crimea, e considerando inconcepibile oggidì la
guerra fredda.
Qualche osservatore ha notato che Putin si è
astenuto dall'escludere la deprecata eventualità della guerra fredda, vedendo
in ciò un'umiliazione inflitta all'ottimista fiorentino. Alcuni hanno messo in
rilievo il suo irriverente atteggiamento, giacché durante gli altrui discorsi consultava
lo smartphone. Altri hanno trovato che è fuggito alla vigilia dei ballottaggi
delle elezioni comunali.
Viceversa - e lasciando perdere i dettagli -
il suddetto giornalista-scrittore cattolico si è sentito in dovere di
apprezzare il coraggio e l'iniziativa renziana. Vivaddio un capo nostrano
disubbidisce alle direttive dell'impero d'Occidente! L'articolo pubblicato sul
blog personale si limita a considerazioni politiche.
Ora, anche volendo trascurare il fatto che
l'indipendenza mostrata da Renzi non dimostra affatto un'indipendenza completa
e neppure sufficiente, come giustificare la parzialità del giudizio su di lui?
Come si può fare astrazione dall'individuo che ha procurato l'approvazione di
una legge degna d'una nuova Sodoma e che ne promette altrettanto infami? Quali
azioni meritorie possono cancellare l'empietà commessa e indurre
a dimenticarla? È legittimo compiacersi per una diminuzione del male dovuta a
un personaggio maligno; è riprovevole oscurare con questo la sua nocività.
Nostro Signore ce lo ricorda. Chi
trasgredisce la Legge, chi viola un comandamento, è contro di noi. Tesserne,
senz'altro, le lodi diventa scandaloso.
Piero
Nicola
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