Il reliquiario del corporale custodito nel duomo di Orvieto. |
Il rifiuto degli atei opposto al fatto
soprannaturale si deve generalmente a un irrazionale e non scientifico appiglio
alla scienza. Ciò che sfugge al protocollo della registrazione scientifica non
sarebbe ammissibile come realtà da essa irraggiungibile. Si dice falsamente
interpretato l'evento che gli stessi mezzi di indagine fisica hanno potuto
constatare. Gli scienziati (salvo i
fedeli autentici e i convertiti) giustificherebbero la loro incredulità argomentando
che i loro metodi non furono applicati e ancora non possono pervenire al
risultato, ma in futuro si arriverà a chiarire il processo naturale che origina
il presunto miracolo, e comunque il previsto accertamento dev'essere possibile.
L'inconsistenza dell'assunto è palese,
supponendo l'onnicomprensione razionale, negando il limite della conoscenza,
invece dimostrabile con la sua impossibilità di penetrare il mistero, p.e.
l'origine prima dell'universo, la spiegazione dei concetti di infinito e di
eterno. Sicché la necessaria esistenza della metafisica confuta ogni scientismo. Sappiamo
che la ragione concepisce il Creatore trascendente.
Ma quello che è peggio, i sedicenti credenti
accantonano il miracolo, questa prova cui spesso si connette la conferma del
dogma. Si cominciò col dire che la fede non ha bisogno del miracolo o che esso
è incapace di produrla. È vero che lo stesso Nostro Signore disse no ai
miscredenti che gli chiedevano prodigi, ma appunto in quanto erano scettici ed
empi. Gesù non avrebbe cambiato l'acqua in vino, non avrebbe moltiplicato i
pani e i pesci, non avrebbe sedato la tempesta, non avrebbe risanato gli
inguaribili, non avrebbe risuscitato i morti, se ciò non fosse servito alla fede. Ed ebbe a
esporre tale sua intenzione.
La SS Trinità non si limitò a questo. Volle
che nella storia della Chiesa avvenissero miracoli. Il loro seguito è talmente
numeroso e vario, talmente provato da testimonianze e da effetti tuttora
riscontrabili (segni, reliquie), che sarebbe troppo lungo e inutile ricordarli
tutti. Quanti santi e quanti miracoli! Quante sante intercessioni ottennero da
Dio guarigioni, protezioni, manifestazioni, vittorie contro il maligno! Non
esiste tradizione religiosa, al di fuori di quella cattolica, che annoveri
tanti e provati (processi canonici)
avvenimenti soprannaturali.
Eppure gli attuali neomodernisti che occupano
il cattolicesimo disdegnano il miracolo, arrivano ad attribuire agli atti
sovrumani di Cristo un significato pressappoco favolistico, giacché hanno
stabilito che la storia sacra è stata tramandata mediante rappresentazioni simboliche,
travisate in seguito come testimonianze di cose avvenute in concreto. Errori
della Madre e Maestra! Donde la divinità dell'Uomo-Dio ne esce compromessa.
È noto che la nuova teologia, abbracciata di
fatto da Bergoglio, svaluta il dogma, le verità fissate sulla base della Rivelazione
e che determinano la fede, quella vera, reggendosi su tesi eretiche
ambiguamente espresse: lo storicismo (il dogma, la Chiesa mutano secondo
l'evoluzione dei tempi e dei costumi, la fede sperimentata è assistita da una
Rivelazione in divenire, conta soltanto l'esperienza religiosa immutabile), la
prassi, o pratica, della misericordia supera la lettera della Legge,
interpretandola, attua la giustizia divina, ecc.
Il metodo sofistico bergogliano è ancor più
ingannevole, candido come i famosi sepolcri
imbiancati. In occasione dell'apertura del sinodo sulla famiglia, il gran capo
afferma che la dottrina ecclesiastica non è in discussione (a renderla equivoca
ci ha già pensato il Vaticano II!). Però si può cambiare. Come? "Dobbiamo
farci guidare dallo Spirito Santo per risolvere i problemi" (falsi, già
risolti dalle norme di sempre! per cui la convocazione del sinodo è già un
errore e un raggiro) egli dice. Tradotto in parole povere: si interpreti la
dottrina secondo coscienza caritatevole (buonista): allo stesso modo che oggi
possono fare i giudici che emettono sentenze in base alla loro interpretazione
delle leggi, e la cassazione ne crea praticamente di nuove e abnormi, con risoluzioni
che costituiscono autorevoli precedenti.
Ora, i santi e i miracoli lungo la Storia
sono una clamorosa accusa rivolta all'eretico cambiamento dottrinale: essi
dimostrano, o piuttosto ribadiscono, che le divine prescrizioni furono e
rimangono immutate, sono immutabili. Nell'Ostia consacrata c'è tutto Cristo
(p.e. miracolo di Bolsena), esiste l'inferno (rivelazione ai bambini di Fatima),
esiste il Purgatorio (Santa Caterina da Genova), l'Immacolata Concezione è
indiscutibile (Lourdes), le eresie sono sempre da condannare (San Francesco,
San Domenico, San Roberto Bellarmino e un'infinità di altri santi), gli
infedeli vanno combattuti (p.e. San Pio V, Madonna del Rosario), i dogmi sono
irreformabili (San Pio V, Papa del Concilio di Trento).
Piero Nicola
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