Gesù Cristo disse: "Non abbiate paura di
quelli che uccidono il corpo, ma non hanno il potere di uccidere l'anima;
temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo
nell'inferno" (Mt. 10, 28). "A voi miei amici, dico: Non temete
coloro ce uccidono il corpo e dopo non possono fare più nulla. Vi mostrerò
invece chi dovete temere: temete colui che, dopo avere ucciso, ha il potere di
gettare nell'inferno".
Da
queste divine affermazioni si ricava:
1) che i
veri fedeli non devono temere la morte e chi li uccida.
2) che
la morte dipende sempre da Dio Onnipotente; e come le circostanze del trapasso,
dipendono da Lui anche i patimenti che toccano agli uomini.
Ne
deriva che il principale, riguardo alla vita e alla morte, è la vita eterna,
ossia il trovarsi in Grazia di Dio.
Pertanto, quando si parla delle sventure dell'umanità, delle uccisioni e
delle stragi, delle guerre, dei Gulag o dei Lager, non si può prescindere dal
destino delle anime e dal volere del Signore.
Dalla
parte del potere umano di nuocere all'essenziale dell'uomo, alla sua anima,
qual è il principale? Nessun dubbio che la nocività consista nell'errore e
nell'eresia. Dalla parte dei fedeli, c'è il loro dovere di confutare e
contrastare questa pestilenza.
Possono
i cattolici, in questo caso, rimettere al Creatore la salvezza delle anime?
Niente affatto! Egli ha commesso ai suoi, in particolare al Clero, il compito
di combattere contro l'errore e l'eresia, contro il demonio e i suoi strumenti
umani.
Dio ha
voluto che partecipassimo così alla Provvidenza, alla grazia largita per la
redenzione e la conversione, non solo con la preghiera e i sacrifici, non solo
con il Sacrificio dell'Altare, ma con le azioni e con la parola.
Superfluo, citare la Rivelazione ove si dimostra tale comandamento.
Dio ha
lasciato che Lutero, Stalin, Hitler, l'Isis perpetrassero i loro orrori, ma chi
ha attentato maggiormente all'essenza della vita umana, all'anima - pur non
avendo il potere di mandarla direttamente all'inferno - sono stati gli
eresiarchi, non i despoti criminali, permessi da Dio presumibilmente per
castigo e per correzione. E come gli eresiarchi di ieri, oggi attentano alla
vita eterna i traditori nella Chiesa, il Bergoglio; il quale, per giunta, occupando
il Soglio di Pietro, impedisce che Pietro possa regnare.
Piero Nicola
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