STARGATE:
COME GLI EROICI SOLDATI E I
GENIALI SCIENZIATI
A STELLE E STRISCE
PORTARONO LA LIBERTÀ
AL TERZO MONDO IN IMPAZIENTE
ATTESA
Interpretato da Kurt Russell
e James Spader, e diretto da Roland Emmerich (il quale, nel 2015, si è reso
benemerito presso gli omosessuali dirigendo un film sulla rivolta di Stonewall
del 1969), Stargate è un film di fantascienza del 1994, in cui un piccolo
reparto di soldati statunitensi, comandati dal colonnello Kurt Russell e
accompagnati dal geniale egittologo James Spader, varcano un portale stellare
(non chiedetemi cmne funziona) che li trasporta dall’altra parte dell’universo,
dove un altro portale stellare li scodella su un pianeta dove esiste una
popolazione molto somigliante a quella nordafricana del pianeta Terra, e con
imponenti tracce di civiltà egizia, rappresentati da una copia perfetta della
piramide di Giza. I locali arabi sono impegnati a scavare minerale radioattivo
da consegnare a un despota stellare che li tiene schiavi.
Il despota arriva a bordo di
un’astronave a forma di piramide, che si incastra sulla copia locale della
piramide di Giza, mentre l’egittologo stringe una tenera amicizia con una dolce
fanciulla araba, che il capo arabo gli offre come moglie. Il despota stellare è
in realtà un vecchissimo alieno che ha scoperto il modo di ringiovanire e di
rinascere mediante un trattamento ad alta tecnologia spaziale in uno speciale
sarcofago ultratecnologico (non chiedetemi come funziona) che restituisce
vegliardi alla più fiorente gioventù e cadaveri alla vita più vispa e
saltellante.
Il despota stellare si rende
conto che l’arrivo degli intrepidi soldati a stelle e strisce è una grave
minaccia al suo impero, tanto più che il colonnello Kurt Russell, all’insaputa
di tutti, si è portato dietro una bombetta atomica per ogni evenienza. Infatti
con gli alieni non si sa mai. Russell vorrebbe far saltare con la bombetta il
portale stellare locale, in modo da interrompere per sempre ogni comunicazione
con la Terra, salvando il nostro pianeta da future invasioni spaziali, ma il
despota sventa la minaccia impadronendosi della bombetta, e si prepara a
rispedirla sulla Terra, dopo averla potenziata col minerale radioattivo
estratto dagli schiavi arabi, in modo da generare un’esplosione capace di
distruggere l’umanità.
Il despota commette però
l’errore di dare un’arma (stellare, naturalmente, e non chiedetemi come
funziona) in mano a James Spader perché uccida i suoi compagni davanti al
popolo radunato. L’obiettivo del despota sarebbe quello di mostrare agli
schiavi che il geniale egittologo, venerato dagli arabi per il simbolo del dio
Ra che porta appeso al collo, non è che un servo a lui obbediente. Ma Spader,
all’ultimo momento, punta l’arma sugli sgherri del despota e ne fa secco uno.
Questo è il segnale dell’insurrezione dei giovani arabi più illuminati,
disapprovata però dal capo, il quale crede, come la maggior parte del suo
superstizioso popolo, che sia il despota che i suoi scagnozzi siano dei.
Il momento cruciale del film
giunge quando l’egittologo dimostra agli stupiti arabi che i guerrieri del
despota stellare non sono affatto dei, e tanto meno un dio è l’aborrito
despota. Abbattute così le divinità, gli arabi fanno causa comune con gli
eroici liberatori americani, e dopo una violenta battaglia, recuperano la bombetta
e costringono il despota a reimbarcarsi sulla sua astronave a forma di piramide
per sottrarsi al linciaggio. Intanto però la bombetta è stata innescata, fa tic
tac e sta per esplodere. Ma, con un colpo di genio, il colonnello Russell e
l’egittologo Spader riescono a teletrasportare l’ordigno sull’astronave che
ormai ha decollato e si sta allontanando nello spazio con il cattivo alieno a
bordo. Costui fa finalmente una brutta fine e, grazie ai liberatori americani,
gli arabi del pianeta possono tripudiare, in un grande americanoso tripudio di
americanica tripudiosità.
Un’innocua storia di
fantascienza? Non proprio. Piuttosto un pesante esercizio di propaganda
imperialistica, che comunica un ben preciso messaggio: “Ecco, arriviamo noi a
portare la libertà. Solo noi sappiamo che cos’è. La libertà americana vi farà
liberi e potrete cercare la felice felicità americana come più vi aggrada, dopo
che avrete accettato il nostro modo di vita, dopo che avrete distrutto i vostri
dei e i vostri capi, dopo che sarete diventati piccole copie del grande modello
americano, l’unico valido per tutti i popoli, tutte le culture, tutti gli
uomini, tutte le donne, tutti gli arci-indecisi.”
Emilio Biagini
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