Il libro di Pierluigi
Bottura, Dio, il Big Bang e i buchi neri,
Fede & Cultura, Verona 2011), che
vorrebbe dimostrare la convergenza della Verità cristiana con gli esperimenti
di fisica delle particelle effettuati al CERN di Ginevra, può meglio valutarsi
lasciando la parola all’autore, inevitabilmente alquanto sintetizzata, ma
fedele agli intendimenti dell’autore stesso.
La terza Persona della
Trinità è quella “che sostiene l’interno universo, ma che è anche in grado di
‘beffarne’ l’attrito spazio-temporale, dandoci già ora brevi ‘assaggi’ del
Regno”. La seconda Persona della Trinità è invece “una sorta di ‘software’
eterno, divino e misericordioso trasformatosi in Gesù” (p. 7).
“La natura di questa
realtà ‘tri-personale’ a cui tutto l’universo è coordinato, è retta da una
forza incontrastabile, la misericordia: e per sondarne la consistenza
chiederemo aiuto alle teorie di quello che è forse il massimo scienziato
vivente, Stephen Hawking, un genio campione di ateismo, ma anche di sofferenza:
la sua teoria della radiazione dei buchi neri descrive come sia possibile
‘distruggere’ l’informazione negativa, presupposto per il perdono definitivo ed
eterno nel Regno” (p. 9).
“‘In principio era il
verbo…’ (dove per ‘verbo’ leggete software, o parola, o informazione, o codice
di Dio che è stata trasferita nell’uomo Gesù).” (p. 24). Le parole “tutto è
stato fatto per mezzo di Lui e senza di Lui nulla è stato fatto di ciò che
esiste”, configurerebbero “un vero e proprio principio di simmetria, detto
anche principio di invarianza, legge fondamentale della fisica presente sia in
relatività che in quantistica. Non lascia spazio a dubbi: senza il Verbo nulla
può essere creato di quello che esiste, nell’universo comanda Gesù.” (p. 26).
Il “Codice di Dio” sarebbe
dunque: “copyright by Dio Padre
(l’ideatore), realizzazione made in
Spirito Santo (lo sviluppatore), prodotto vincente di marca eccelsa Gesù (il
supersoftware)…” (p. 27).
“Se riusciamo a
sintonizzarci con Dio in persona e ci sentiamo realmente un suo infinitesimo ma
immenso, esclusivo e meraviglioso riflesso, presente in noi ma pure nella
persona che ci sta accanto, i primi due comandamenti e tutto il Vangelo
divengono logici e naturali.” (p. 30).
A proposito del diluvio
universale. “Scienziati idrogeologici avanzano un’ipotesi che ha buoni
fondamenti scientifici [sic!]; spiegano che sia la posizione e conformazione
degli strati sedimentari, che quella dei fossili, potrebbero essere spiegabili
con uno sconvolgimento globale delle acque; giusto come descrive la Genesi.
Reiterate abbondanti alluvioni provocate magari anche da una cometa caduta
nell’oceano [sic!], in concomitanza con catastrofiche eruzioni potrebbero
spiegare a grandi linee quanto sia realmente successo; si sarebbe potuto
trattare di una vera esplosione del reattore termonucleare che è contenuto nel
nocciolo della zona più interna della terra [sic!!!].” (p. 59).
Impermeabile al ridicolo,
l’autore continua: “Come una Chernobyl globale il cataclisma del diluvio
universale ha fatto fuoruscire dalla crosta terrestre potentissimi getti di gas
ed acqua bollente provocando l’innalzamento delle acque e della crosta
terrestre; incredibili e reiterati maremoti [sic!]. Oltre a devastare la vita
sul continente unico (Pangea) preesistente al distacco della deriva dei
continenti [sic!], hanno provocato la formazione velocissima, altroché miliardi
di anni, dei sedimenti sparsi in tutto il globo… [sic!]” (p. 60).
E ancora. “Lo
sconvolgimento globale avvenuto durante l’anno del diluvio universale è stato
un’autentica triplice catastrofe: innanzitutto si è dissolta la volta
cristallina [sic!!!] che ci difendeva dalle radiazioni dannose e i nostri corpi
e cervelli hanno iniziato ad essere ‘erosi’ dall’improvvisa formazione dei
radicali liberi … [sic!] lo sconvolgimento avvenuto nel globo durante il
diluvio universale provoca il crescente indebolimento del campo geo-magnetico
terrestre, ‘disergenizzando’ e indebolendo l’intera natura, a partire
dall’acqua. Dai fossili precedenti al diluvio universale si evince che flora e
fauna erano consistentemente più grandi e rigogliose, fino a dieci volte le
dimensioni attuali [sic!]. Inoltre anche la pressione atmosferica si è andata
attenuando a seguito di quei super-cataclismi (il diametro della terra aumentò
leggermente e la pressione atmosferica di conseguenza diminuì) rendendoci meno
capaci di sintetizzare [sic!!!] l’ossigeno (p. 62).
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