lunedì 4 gennaio 2016

Dio, il Big Bang e i buchi neri (recensione di Emilio Biagini)

Il libro di Pierluigi Bottura, Dio, il Big Bang e i buchi neri, Fede & Cultura, Verona  2011), che vorrebbe dimostrare la convergenza della Verità cristiana con gli esperimenti di fisica delle particelle effettuati al CERN di Ginevra, può meglio valutarsi lasciando la parola all’autore, inevitabilmente alquanto sintetizzata, ma fedele agli intendimenti dell’autore stesso.
La terza Persona della Trinità è quella “che sostiene l’interno universo, ma che è anche in grado di ‘beffarne’ l’attrito spazio-temporale, dandoci già ora brevi ‘assaggi’ del Regno”. La seconda Persona della Trinità è invece “una sorta di ‘software’ eterno, divino e misericordioso trasformatosi in Gesù” (p. 7).
“La natura di questa realtà ‘tri-personale’ a cui tutto l’universo è coordinato, è retta da una forza incontrastabile, la misericordia: e per sondarne la consistenza chiederemo aiuto alle teorie di quello che è forse il massimo scienziato vivente, Stephen Hawking, un genio campione di ateismo, ma anche di sofferenza: la sua teoria della radiazione dei buchi neri descrive come sia possibile ‘distruggere’ l’informazione negativa, presupposto per il perdono definitivo ed eterno nel Regno” (p. 9).
“‘In principio era il verbo…’ (dove per ‘verbo’ leggete software, o parola, o informazione, o codice di Dio che è stata trasferita nell’uomo Gesù).” (p. 24). Le parole “tutto è stato fatto per mezzo di Lui e senza di Lui nulla è stato fatto di ciò che esiste”, configurerebbero “un vero e proprio principio di simmetria, detto anche principio di invarianza, legge fondamentale della fisica presente sia in relatività che in quantistica. Non lascia spazio a dubbi: senza il Verbo nulla può essere creato di quello che esiste, nell’universo comanda Gesù.” (p. 26).
Il “Codice di Dio” sarebbe dunque: “copyright by Dio Padre (l’ideatore), realizzazione made in Spirito Santo (lo sviluppatore), prodotto vincente di marca eccelsa Gesù (il supersoftware)…” (p. 27).
“Se riusciamo a sintonizzarci con Dio in persona e ci sentiamo realmente un suo infinitesimo ma immenso, esclusivo e meraviglioso riflesso, presente in noi ma pure nella persona che ci sta accanto, i primi due comandamenti e tutto il Vangelo divengono logici e naturali.” (p. 30).
A proposito del diluvio universale. “Scienziati idrogeologici avanzano un’ipotesi che ha buoni fondamenti scientifici [sic!]; spiegano che sia la posizione e conformazione degli strati sedimentari, che quella dei fossili, potrebbero essere spiegabili con uno sconvolgimento globale delle acque; giusto come descrive la Genesi. Reiterate abbondanti alluvioni provocate magari anche da una cometa caduta nell’oceano [sic!], in concomitanza con catastrofiche eruzioni potrebbero spiegare a grandi linee quanto sia realmente successo; si sarebbe potuto trattare di una vera esplosione del reattore termonucleare che è contenuto nel nocciolo della zona più interna della terra [sic!!!].” (p. 59).
Impermeabile al ridicolo, l’autore continua: “Come una Chernobyl globale il cataclisma del diluvio universale ha fatto fuoruscire dalla crosta terrestre potentissimi getti di gas ed acqua bollente provocando l’innalzamento delle acque e della crosta terrestre; incredibili e reiterati maremoti [sic!]. Oltre a devastare la vita sul continente unico (Pangea) preesistente al distacco della deriva dei continenti [sic!], hanno provocato la formazione velocissima, altroché miliardi di anni, dei sedimenti sparsi in tutto il globo… [sic!]” (p. 60).
E ancora. “Lo sconvolgimento globale avvenuto durante l’anno del diluvio universale è stato un’autentica triplice catastrofe: innanzitutto si è dissolta la volta cristallina [sic!!!] che ci difendeva dalle radiazioni dannose e i nostri corpi e cervelli hanno iniziato ad essere ‘erosi’ dall’improvvisa formazione dei radicali liberi … [sic!] lo sconvolgimento avvenuto nel globo durante il diluvio universale provoca il crescente indebolimento del campo geo-magnetico terrestre, ‘disergenizzando’ e indebolendo l’intera natura, a partire dall’acqua. Dai fossili precedenti al diluvio universale si evince che flora e fauna erano consistentemente più grandi e rigogliose, fino a dieci volte le dimensioni attuali [sic!]. Inoltre anche la pressione atmosferica si è andata attenuando a seguito di quei super-cataclismi (il diametro della terra aumentò leggermente e la pressione atmosferica di conseguenza diminuì) rendendoci meno capaci di sintetizzare [sic!!!] l’ossigeno (p. 62).

 Emilio Biagini

Nessun commento:

Posta un commento