Dalla
nostra parte, trattando di politica, dovremmo avere ormai idee chiare, ossia un
corollario su cui essere concordi.
I
presupposti d'un sistema statale degno ed efficiente dovrebbero essere pochi e
semplici:
1) Il
rispetto della legge naturale, fondamento di diritti e doveri, quindi il
rispetto della vera Religione.
2) Il congruo
consenso del popolo.
3) L'equa
tolleranza di alcune deroghe alla giustizia, quando se ne impone il sacrificio
non già per una mera ragion di stato, ma per prevenire un male maggiore,
deleterio e inevitabile (p. e. giustificata
limitazione di alcune libertà).
A tale
proposito, giova tener presente l'ammonimento di Gesù Cristo: il mondo sta sotto
il suo principe, il demonio. Perciò è stolto pretendere che il mondo non sia
più mondo. Invece occorre pretendere che esso almeno riconosca la Giustizia e
l'osservi in modo accettabile. Purtroppo un certo perfezionismo in questo campo
tradisce o confonde anche i migliori, che cedono, per lo più, a passioni personali,
in definitiva a un sentimento d'orgoglio.
Va da sé
che i suddetti capisaldi comportano che si prescinda dal genere di regime
costituzionale prescelto. Difatti la Chiesa, Madre e Maestra, più volte ebbe a
dichiarare di ammettere qualsiasi sistema politico, al di fuori di quelli
intrinsecamente empi, e di prendere in considerazione piuttosto il governo che le
costituzioni.
Ma è
evidente come la democrazia liberale sia inetta a risolvere il problema del
bene comune, essendo affetta da laicismo, e dunque empia. Essa cade in balia di
forze oligarchiche che si tengono celate e che dirigono i presunti
rappresentati del popolo. Per sua natura, si regge sulla corruzione dei
costumi, attribuendo all'uomo diritti abusivi. Ciò viene dimostrato a iosa
dalla storia.
Perciò
occorre liberarsi da ogni pregiudizio e guardare agli esempi valevoli offerti
dalla Storia, a quei regimi cioè che diedero prova di rendere il debito omaggio
alla Chiesa, di ottenere l'unione nazionale, di garantire il bene soprattutto spirituale dei sudditi o
dei cittadini, tutto ciò in modo imperfetto ma, tutto sommato, sufficiente.
Un
insidioso inganno da cui bisogna guardarsi è costituito da una forma di
storicismo. Si ritiene anacronistica e inattuabile una soluzione del passato,
oppure si vorrebbe adattarla alla realtà,
mentre l'adattamento la rovinerebbe. La Storia dimostra che possono darsi
uomini e circostanze che consentono di rinnovare le trascorse epoche
maggiormente fauste. I tempi bui e decadenti sono abitati dalla debolezza, e la
disperata debolezza, per quanto sia pervicace, non chiede che d'essere
risanata.
Piero Nicola
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