Oltre
il Gulag mediatico
Un partito di
cattolici, per uscire
dal cono d'ombra incombente sulla vita
italiana
Il
completo stravolgimento dei princìpi indeclinabili e il conseguente exitus
della destra esangue hanno amareggiato i giovani refrattari alle mutazioni
avventurose e ai demenziali funambolismi, inducendoli a cercare rifugio e
consolazione nella lettura dei testi della genuina ancorché censurata e
calunniata tradizione italiana.
Nella
misura in cui procedeva la decrescita politica di An e del Pdl, partiti
intossicati dalle contraddizioni affastellate da liberali e neodestri, si è
costituita, sfuggendo allo schiaffo dei censori/silenziatori, una scuola di
pensiero finalizzata al riscatto della filosofia italiana.
Motore
della nuova scuola è l'opera di Cornelio Fabro, il geniale filosofo tomista,
che ha indicato il percorso da seguire in vista della confutazione degli errori
generati dall'eresia luterana e dall'ateologia hegeliana.
Nei
tormentati anni Settanta, Fabro ha dimostrato di possedere anche il coraggio
necessario a suscitare la resistenza alla massa manipolata dalla trionfante
setta cattocomunista: memorabili sono i suoi saggi e le sue conferenze sulla trappola
del compromesso storico e sui deliri della teologia progressista.
Svanita
la chimera sguinzagliata dalla "destra" tele-porno-liberale,
si sta affermando una nuova e vivace generazione di studiosi, un'avanguardia
renitente alle lezioni surreali e transessuali, che sono impartite dalla
padrona dell'abbaiante Dudù.
Si sta
costituendo una scuola reazionaria di pensiero, immune dall'invincibile
passione per l'ammucchiamento trans-ideologico, furia attiva negli ostinati
frammenti e nelle schegge cineree della destra a mente pluricamerale.
Grazie
all'instancabile, generosa attività di alcuni collaudati pensatori e
organizzatori culturali, ad esempio Massimo Anderson, Giulio Alfano, Fausto
Belfiori, Fabio Bernabei, Pucci Cipriani, Roberto De Mattei, Patrizia Firmani, Pietro Giubilo, Maria Guarini, Paolo
Pasqualucci, Primo Siena, Tommaso Romano, Angelo Ruggiero, Luciano Salera, sta
crescendo una nuova generazione di qualificati testimoni dei princìpi
tradizionali.
Nel
rinnovato laboratorio, attivo nonostante la congiura del silenzio e il
circostante vuoto politico, si segnalano in special modo Fabio Bozzo, Danilo
Campanella, Valentino Cecchetti, Roberto
Dal Bosco, Matteo D'Amico, Gianandrea de Antonellis, Rodolfo De Mattei,
Alessandro Fiore, Elisabetta Frezza, Rosalia Longo, Siro Mazza, Paolo Rizza,
Ascanio Ruschi, Giuseppe Testa, ecc.
La
vastità e l'efficacia dell'impresa avviata dai nuovi protagonisti sono
dimostrate dal costante sviluppo delle
riviste e dei siti d'indirizzo tradizionale e dagli ingenti cataloghi delle
case editrici d'indirizzo anticonformista, che agiscono, in ordine sparso,
nell'area in cui si sta attuando il risveglio postconciliare della coscienza
cattolica.
Sfortunatamente
la vivace attività culturale delle nuove avanguardie è frenata e quasi
vanificata dall'assenza di un partito politico, in cui i nuovi interpreti
dell'autentico pensiero italiano,
potrebbero avviare un circolo virtuoso tra sapienza tradizionale e buona
politica.
E'
possibile una sinergia finalizzata al superamento delle ideologie crepuscolari,
una circolazione che, nel recente passato, è stata severamente vietata
dall'allergia alla filosofia, affezione purtroppo militante con
vigore degno di miglior causa in An e in Forza Italia.
Non è
pertanto vano l'augurio che abbiano finalmente successo le iniziative
finalizzate alla fondazione di un partito idoneo a interpretare fedelmente ed
efficacemente la cultura cattolica vivente nei laboratori attivi in quasi tutte
le città italiane.
L'attesa
di un'iniziativa politica di segno chiaramente cattolico non esclude
l'attenzione al rinnovamento avviato dai protagonisti attivi nelle schegge
destre, sopravvissute alla catastrofe a tre teste (Fini-Bossi-Berlusconi) e in
special modo al promettente Matteo Salvini, che sembra seriamente intenzionato
ad archiviare il progetto secessionista/frazionista.
Al
proposito non è lecito nascondere ai potenziali amici che il nodo che i
militanti nei frammenti destri debbono risolvere è l'accettazione del
fondamentale giudizio di Augusto Del Noce sul potere esercitato dal totalitarismo
della dissoluzione nella politica postmoderna.
Deve
essere chiaro che dalla fossa thanatofila & pederastica, in cui è
precipitata l'illuminata illusione dei rivoluzionari moderni, non si
esce inseguendo la musica dei serpenti ecumenici a sonagli.
Ettore
Bernabei ha ricostruito la storia originale dei fallimentari compromessi
attuati dalla democrazia cristiana, a cominciare dall'intesa di De Gasperi con
il serpentino Raffaele Mattioli.
Pertanto
la preferenza deve essere accordata alle iniziative condotte da esponenti
politici indenni dalla febbre compromissoria e dal parodistico ecumenismo,cioè
capaci di agire in sintonia con studiosi qualificati dalla fedeltà agli
indeclinabili principi della dottrina sociale della Chiesa.
L'intransigentissima
verità cattolica non paga i traditori: può essere talora aggirata
dall'illusione pseudo ecumenica mai sottomessa all'avventurismo degli
apprendisti stregoni.
Piuttosto
che all'impossibile e indesiderabile rifondazione democristiana o a progetti
anacronistici di stampo asburgico o borbonico, si deve pensare a un'iniziativa
condotta dai giovani e meno giovani esponenti della destra cattolica associati
a politologi di sicura formazione tomista.
Solamente
da una tale combinazione può avere inizio un movimento adatto a sfidare il
disordine che ruggisce nel perfetto oscuramento del bene comune, nello
smarrimento della gerarchia cattolica e nella violenta contrarietà dalla
finanza dispotica alle legittime aspirazioni del popolo italiano.
Piero Vassallo
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