In Discesa all’Ade e resurrezione,
il defunto professore Elémire Zolla, il più rigoroso, squillante ed
escandescente dei discepoli della scolastica francofortese, dimostrò, per mezzo
di argomenti al fosforo, che l’ultimo rifugio dei progressisti è la teologia
capovolta e antivitale bandita dall'eretico Marcione Pontico [1].
“L’omosessuale Marcione” , rammentava Zolla, "concepì e
fondò una Chiesa di celibi, che
affamano il mondo privandolo del seme. La chiesa di Marcione vuole distruggere
il mondo. Il matrimonio come sacramento, ben tardo nella Chiesa di Pietro, qui
è impossibile. A Gesù non fu mai rivolta la richiesta più naturale, così
insistente nell’Antico Testamento: che la donna possa partorire. Il Padre
dell’Antico Testamento era giusto, non fu il padre di Gesù. Marcione proclama
che il Vangelo è imparagonabile, non se ne può dire e pensare nulla: proviene
dal Dio alieno” [2].
Il demiurgo
malvagio, creatore di questo mondo, nella mente degli antichi gnostici,
è concepito quale antitesi del Bene. Il parolame gnostico del postmoderno
Zolla è una pietra miliare nella storia dell’eclissi dell’intellettuale: segna il punto nel quale l’ideologia
dei laicisti/progressisti si è abbassata
fino a diventare supporto dell’insorgenza/insolenza pederastica
organizzata dai borghesi in marcia verso il Nulla lucente, di cui si parla nel
salotto iniziatico impropriamente detto buono.
La
scena della sinistra chic in linea
con la borghesia reazionaria, spocchiosa, esoterica e gay (la borghesia
ridicolizzata nei romanzi antifascisti di Jean Paul Sartre) [3], è il
risultato del pensiero elucubrato dalla retroguardia oscurantista, che continua
ed esaspera la guerra di Marx alla civiltà cristiana, nascondendo il fallimento
della rivoluzione sotto i panni della solidarietà da palcoscenico e della
libertà da vespasiano ruggente.
La
nuova sinistra è una radunata di amorali estenuati, di macchiette filosofanti,
di sconvolti d'assalto, di preti deragliati nella teologia della liberazione,
di stilisti capovolti, di pupattole governative, di spogliarelliste
conferenziere, di cocainomani d’alto lignaggio, di cantanti impegnati con la
sacra banalità, di affaristi a spese dell'erario, di fotografi addetti al collocamento
delle lolite in rispettabili alcove, di scialacquatori gongolanti, di filosofi
profumati e di giornalisti ammaestrati.
A
ragion veduta Rodolfo de Mattei, giovane e già affermato politologo, indica la
lontana origine marxista e freudiana
della gnosi ultra-rivoluzionarie, che accomuna i promotori dell'aborto e
dell'eutanasia ai banditori della pederastia e della pedofilia (cfr. Gender
Diktat, Solfanelli editore, Chieti 2014, pagg. 186. euro 14).
Rodolfo de
Mattei definisce infatti l'idea di ambivalenza, motore della rivoluzione
nichilista in atto, "un processo di decostruzione della realtà e della
verità, che porta all'esercizio arbitrario del potere e all'intolleranza".
Ora l'ambivalenza
degli urlatori pederastici discende dall'avversione alla logica, guerra
dichiarata apertamente e senza pudore dall'omosessuale filosofante a Santa
Monica, Herbert Marcuse: "il principio di identità e non contraddizione
è fascista. Aristotele è fascista". L'antifascismo è il passaporto
richiesto dai padroni del paese in cui regna la rivoluzione delirante.
Rodolfo de
Mattei sostiene e dimostra che nel pensiero californiano si attua "l'incontro
tra marxismo e freudismo", una copula che "costituisce la
miscela incendiaria per distruggere la morale cattolica e tradizionale,
incarnata dall'istituto familiare".
Il
primo vagito della rivoluzione contro natura si udì quando fu costituito l'Istituto
per la ricerca sociale, che dal 1930 al 1938 fu diretto da Max Horkheimer e
di cui fecero parte gli esponenti del marx-freudismo, come Wilhelm Reich ed
Herbert Marcuse [4].
I
banditori della sodomia erano audaci turisti, i quali, esibendo il passaporto
antifascista, rilasciato dall'autorevole scolastica marcusiana, sognavano di
viaggiare nel paese dove è consenti lo stupro della ragione e del corpo e la
recita della filastrocca anti-aristotelica: l'identico è il contrario di se
stesso, la natura è contro la natura, l'uomo vive tra il maschile e il
femminile, la donna può diventare maschio, il bambino è un soggetto desideroso
di stupro, la bambina è una donna potenzialmente maschia.
Alla
fine degli anni Cinquanta le avanguardie cattoliche, ad esempio padre Julio
Meinvielle e il cardinale Giuseppe Siri, denunciarono l'insorgenza di un
pensiero di stampo neognostico indirizzato alla aggressione dei concetti di
normalità e alla sovversione della società tradizionale. Purtroppo il loro
grido d'allarme fu tacitato dal buonismo festante nell'aula del Vaticano II. Di
conseguenza il pensiero marx-freudista passò impunemente dal delirio di parole
ai fatti deliranti.
De
Mattei, autore che gode di uno straordinario acume, rievoca alcune criminose
imprese che furono in qualche modo ispirate dalla scolastica
francofortese/californiana. Ad esempio l'esperimento stregonesco del dottor
John Money (un nome un destino monetario), il quale sperimentò le sue
tesi intorno alla possibilità di cambiare sesso, sui gemelli Bruce e David
Brian Reimer.
Manipolati
e operati in una clinica incubosa, i due infelici gemelli furono trasformati in
una coppia e avviati alla consumazione di rapporti incestuosi.
Money
vantava la sua impresa quale preambolo a un mondo nuovo, cioè liberato dalla
legge naturale. Se non che le vittime del suo folle esperimento, incapaci di
sopportare l'orrore in cui erano precipitate,
si uccisero, Reimer assumendo veleno e David sparandosi con un fucile.
Nonostante
l'esito tragico dell'esperimento di Money, la disgraziata ideologia americana,
che contempla la felice mutazione del sesso, conquistò gli ammiratori
europei dell'Unione sovietica e trascinò nel gorgo perfino la sinistra
democristiana e il partito di Berlusconi.
La
civiltà italiana, infettata dal pensiero occidentale (propriamente detto lues
dei bassifondi) ora si avvia a scendere festosamente nella fossa dei
serpenti intitolata alla vicenda di Sodoma e Gomorra. Solo un Dio ci può
salvare: in questo perfino l'ateo Martin Heidegger non sbagliava.
Piero Vassallo
[1]
Marcione (Sinope circa 85 – Roma 165) è l’ispiratore di un vasto movimento di
fanatici neopagani intesi a respingere l’Antico Testamento e a purificare
il Nuovo Testamento eliminando qualunque riferimento al Dio di Abramo, Isacco e
Giacobbe.
[2]
Cfr. “Discesa all’Ade e resurrezione”, Adelphi, Milano 2002, pag. 124.
[3] Nella trilogia a sfondo
autobiografico, Le chemin de la liberté, J. P. Sartre accusò di sodomia
i simpatizzanti di Hitler, che accorrevano ad applaudire i soldati tedeschi in
trionfale sfilata a Parigi. Per squalificare un rivale, impegnato ad impedire
un aborto, Sartre si affretta ad accusarlo di pederastia. Tale era la sinistra,
prima della svolta sessantottina.
[4] Reich, autore di tesi
psichiatriche d'indirizzo fantascientifico, al culmine di una crisi di nervi fu
rinchiuso in un manicomio dove morì nel 1957.
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